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domenica 8 dicembre 2013

Esodati, primi 377 veronesi «sanati» ma centinaia in lista

Esodati, primi 377 veronesi «sanati» ma centinaia in lista
08.12.2013                              
Entro febbraio nuova possibilità di fare domanda. L'allarme dei patronati: «Troppa confusione, a causa di nuovi e tanti decreti»
Manuela Trevisani
Nessuno ormai parla più di loro, ma il popolo degli esodati c'è ancora e solo una parte, anche tra i veronesi, è riuscito a ottenere ad oggi le dovute tutele. Un termine, «esodati», coniato a seguito della riforma previdenziale Fornero, per indicare chi dopo l'entrata in vigore delle nuove normative è rimasto in un limbo: senza più stipendio e senza pensione. Da allora i governi che si sono succeduti hanno varato quattro decreti «salvaguardati» (luglio 2012, gennaio, maggio e ottobre 2013) per garantire benefici a questi lavoratori: con il passare del tempo, infatti, si continuano a scoprire nuovi soggetti che necessitano di tutele.
LA PROCEDURA. «La procedura è questa: chi ritiene di avere i requisiti per accedere ai benefici dei "salvaguardati" presenta domanda tramite i patronati ai nostri uffici, che si occupano di verificare la correttezza formale della documentazione fornita», spiega Luigi Romano, responsabile dell'unità Conflitti di lavoro della direzione territoriale del Lavoro di Verona. «A quel punto, la pratica passa all'Inps, che effettua un ulteriore controllo a livello contributivo». Superati tutti i «gradi di giudizio», il nominativo viene inserito in un elenco di «esodati» da salvaguardare, sulla base delle risorse finanziarie messe a disposizione dal governo.
DOMANDE E RISPOSTE. Per la prima procedura attivata nel luglio 2012 sono arrivate alla Direzione territoriale 413 istanze di lavoratori cessati, esonerati, disabili, etc.: di queste, 284 sono state accolte. La seconda procedura, aperta nel gennaio 2013, ha visto arrivare 185 domande, di cui 117 accolte. Infine la terza, avviata in maggio e conclusa in settembre, ha interessato 111 lavoratori, ma solo 39 avevano i requisiti formali per accedere ai benefici previsti.
Al momento l'Inps, in termini di liquidazione dei trattamenti pensionistici, ha completato la prima procedura: ciò significa che solo 377 veronesi per ora hanno iniziato a ricevere la pensione (il numero 377 è più alto delle istanze accolte, perché alcune domande erano gestite direttamente dall'Inps).
Ma non è finita qui. Perché da ottobre e fino a febbraio sarà attiva una quarta procedura, rivolta ai lavoratori licenziati senza accordo, cioé cessati in via unilaterale tra il gennaio 2009 e il dicembre 2011, oltre ai dipendenti esonerati della Regione o posti in congedo dall'Agenzia delle Entrate, che erano rimasti esclusi dai precedenti decreti.
PATRONATI. Nei patronati, nel frattempo, regna la confusione. «Ci sono ancora moltissime persone che attendono non solo la pensione, ma addirittura la comunicazione dell'Inps per sapere se hanno o meno i requisiti per accedere ai benefici», spiega Paolo Mandruzzato del patronato Inas. «La maggior parte di questi lavoratori sono senza stipendio dal 1 gennaio 2012: ormai sono passati 24 mesi». Rino Davoli del patronato Ital Uil parla di caos e poca chiarezza: «Le persone che si rivolgono a noi sono preoccupate e si lamentano perché, rivolgendosi al call center dell'Inps, ricevono informazioni fuorvianti».
Marco Geminiani del patronato Acli lancia un appello agli esodati. «Chiunque abbia dei dubbi sul fatto di rientrare o meno nel decreto salvaguardati, si rivolga ai patronati», esorta Geminiani. «La materia è complessa e la gente arriva nei nostri uffici carica di informazioni sbagliate: molti sono preoccupati perché non hanno ancora ricevuto risposte dall'Inps, noi sollecitiamo ma di più non possiamo fare».
Per Francesca Tornieri del patronato Inca, la situazione è ben lontana dall'essere risolta.
«Sembra che la legge di Stabilità preveda altri salvaguardati, uno stillicidio di decreti per tamponare i buchi della riforma Fornero», spiega la Tornieri. «Al momento abbiamo iniziato a vedere i primi accessi alla pensione, ma si tratta di procedure a scansioni temporali molto lunghe e molte posizioni sono ancora aperte».
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