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venerdì 28 febbraio 2014

A che punto siamo? parliamone il 5 marzo a Roma

ESODATI A CHE PUNTO SIAMO?
Il Comitato Esodati Roma
convoca una importante riunione
Mercoledì 5 marzo
 dalle ore 16.00 fino alle 18.00
presso la sede SLP CISL in via degli Etruschi 3 - Roma


- per fare il punto della situazione generale
- per discutere eventuali iniziative e forme di lotta per i giorni a venire
Sicuramente fino a mercoledì sapremo come intenderà muoversi il sig. Renzi con il suo governo nei nostri confronti, sperando che nel frattempo anche il Sig. Ministro ci abbia dato una risposta in merito alla richiesta di incontro da noi inoltrata.
Per questo è importante la vostra presenza il 5 Marzo.
Siete invitati a partecipare numerosi.
Abbiamo bisogno della collaborazione di tutte/i
Per problemi logistici ed economici, è chiaro che l'invito è rivolto PRINCIPALMENTE (non esclusivamente) a tutti gli esodati del Lazio.
 

Applicazione accordo regionale Lombardia su esodati

Alle Segreterie UST della Lombardia
Alle Federazioni Regionali di Categoria
Ai responsabili territoriali Politiche Mercato del Lavoro
All’INAS CISL Regionale
Milano, 10 febbraio 2014
Oggetto: Applicazione accordo su esodati
Lo scorso 16/1 il Direttore Generale del Ministero del Lavoro ha risposto positivamente al quesito della Regione Lombardia circa la possibilità di rendere operativa l’integrazione all’accordo quadro sui criteri per l’accesso agli ammortizzatori in deroga, sottoscritta tra Regione e Parti Sociali nello scorso mese di novembre, che dava la possibilità di accedere alla mobilità in deroga ai lavoratori
“Cessati dal rapporto di lavoro entro il 30/9/2012 e collocati in mobilità ordinaria o in deroga a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31/12/2011 che, senza soluzione di continuità, maturino i requisiti alla pensione, ante DL 201/2011 (Riforma Fornero) entro il 31/12/2014”.
In altre parole con quell’accordo si dava un’opportunità ai cosiddetti esodati che entro la fine di quest’anno matureranno il diritto alla pensione secondo i vecchi criteri. Questi lavoratori, al termine del periodo previsto di mobilità ordinaria, potranno richiedere la mobilità in deroga fino a quando matureranno i requisiti alla pensione.
Le condizioni richieste sono le seguenti:
1.      Non vi deve essere soluzione di continuità tra periodi di mobilità ordinaria e di mobilità in deroga;
2.      Il lavoratore deve aver presentato entro il 25/9/2013 domanda alla DPL competente per accedere ai benefici previsti dal Decreto Interministeriale del 22/4/2013 che disciplina i benefici.
3.      La maturazione del diritto al pensionamento dovrà avvenire entro il 31/12/2014.
I lavoratori interessati, dopo aver beneficiato dell’intero trattamento di mobilità ordinaria, dovranno recarsi ad un patronato per presentare la richiesta di mobilità in deroga sulla base dell’Addendum all’Accordo Quadro sui criteri per l’accesso agli Ammortizzatori Sociali in Deroga in Lombardia - Anno 2013 e successive proroghe.
Restiamo a vostra disposizione per tutti i chiarimenti necessari o per far fronte ad eventuali difficoltà nell’applicazione dell’accordo.

Cordiali saluti.
Dipartimento Mercato del Lavoro                 Il Segretario CISL Lombardia
Luigi Maffezzoli                                            Roberto Benaglia

 
 
 

Camusso a Renzi: si confronti con i sindacati

(foto di Attilio Cristini) (immagini di (foto di Attilio Cristini))Cgil
Camusso a Renzi: si confronti con i sindacati
Il segretario generale sul nuovo governo: “Non può saltare la rappresentanza sociale. Si occupi di cig ed esodati. Pensioni, legge Fornero una ferita aperta”. Gli iscritti alla Cgil a fine 2013 sono 5,7 milioni, oltre 50mila assemblee verso il congresso
di Emanuele Di Nicola
Gli iscritti alla Cgil alla fine del 2013 sono 5 milioni, 686mila e 210 lavoratori, con un calo dello 0,46% rispetto al 2012. Oltre 50mila assemblee si sono svolte nei luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati, in vista del Congresso, contro le 42mila assemblee dell'assise precedente. Questi sono i numeri della Confederazione illustrati dal segretario generale, Susanna Camusso, in conferenza stampa oggi (27 febbraio) a Corso Italia. Il calo degli iscritti “è molto lieve”, soprattutto in periodo di crisi, ha spiegato, crescono le comunicazioni e il terziario mentre si registra nei settori industriali “un calo non particolarmente rilevante”. E poi, soprattutto, i temi affrontati nelle assemblee: “Si è parlato del lavoro che manca e delle pensioni. Sulle pensioni, il messaggio che ci è arrivato è la ferita aperta della legge Fornero, il cambio delle regole in corsa, l'assenza di risposte per i giovani. Quella legge è stata l'ennesima occasione persa di dare lavoro ai giovani”.
Mentre il sindacato svolgeva le assemblee, a Palazzo Chigi si è formato un nuovo governo. Camusso ha avvertito Renzi: “Il primo messaggio che vogliamo mandare è che non si può saltare la rappresentanza sociale”. Il nuovo premier infatti non ha ancora interpellato le parti sociali su lavoro e pensioni. “Per ora solo titoli, aspettiamo proposte concrete – così il segretario -. Il problema vero è come creare occasioni di lavoro. La Cgil ha già presentato un suo Piano del Lavoro che ha messo a disposizione per aprire un confronto”. Nei primi discorsi di Renzi, inoltre, “abbiamo notato l'assenza di due temi: cassa integrazione in deroga ed esodati. In generale, c'è da cambiare il sistema pensionistico nel suo insieme”.
C'è poi il capitolo pressione fiscale, su cui il governo intende intervenire. “Non può concentrarsi solo sull'Irap – secondo Camusso -, da cui i lavoratori non hanno benefici. Il taglio Irap non avrebbe l'effetto di rilanciare i consumi. Noi abbiamo sempre suggerito di utilizzare le detrazioni per aiutare le fasce più deboli”. Il tema di questi giorni, con Renzi, è la ricerca delle coperture. “Per la lotta all'evasione trova porte aperte, ma non basta ciò che prevede la legge di stabilità, servono anche nuove misure. La revisione della spesa – invece – si può fare sui beni ma non sui servizi, perché così si vanno a colpire i lavoratori della pubblica amministrazione. Si rischiano nuovi tagli lineari e sottrazione delle risorse ai cittadini, e questo non va bene”. Sulla revisione degli ammortizzatori, anch'essa annunciata da Renzi, Camusso ha specificato: “Non si può abolire la cassa integrazione, che è finanziata dalle parti, solo la cig in deroga ricade sulla fiscalità generale. Il sindacato è favorevole a riformare gli ammortizzatori, ma non nella logica dell'emergenza, bisogna disegnare un sistema universale che regga: al contrario, la cassa integrazione va resa universale”. In ogni caso, ha ribadito, Renzi ha espresso “titoli” e ora si aspettano “i fatti”. Il prossimo direttivo è convocato domenica 9 marzo per valutare i primi passi dell'esecutivo.
Sull'accordo sulla rappresentanza “vale il voto dei lavoratori”. Questo un altro passaggio dell'intervento di Camusso. “Se l'accordo venisse bocciato - ha specificato - la Cgil ne trarrà le conseguenze. Abbiamo un vincolo per il quale nel momento in cui andiamo alla consultazione quel voto vale”. Ieri il direttivo ha deciso la consultazione tra gli iscritti sul testo unico del 10 gennaio. “E' una scelta politica, torniamo nei luoghi di lavoro a chiedere il parere dei nostri iscritti. Le categorie hanno apprezzato e condiviso la scelta, ora è compito anche delle categorie più critiche (la Fiom, ndr) non sottrarsi al voto degli iscritti”. Consultazione che si svolgerà nel mese di marzo.
(Leggi)
 

Ultime news su esodati, calcolo contributi e penalizzazioni

Riforma pensioni, ultime news su esodati, calcolo contributi e penalizzazioni
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In tema di riforma pensioni le ultime news sugli esodati vedono Damiano sul piede di guerra e i macchinisti a rischio.
Matteo Renzi schiva la previdenza ma sul tema riforma pensioni le ultime news sono importanti: per gli esodati abbiamo un Cesare Damiano fortemente agguerrito, ma anche 9mila macchinisti dei treni che rischiano di ingrossare le fila degli esodati, sempre per colpa della famigerata riforma pensioni Fornero. Intanto la CGIL insorge contro il calcolo dei contributi e le penalizzazioni per le pensioni anticipate.

Riforma pensioni, ultime news su esodati, tra Damiano e i macchinisti ferroviari
Sul tema della riforma pensioni Damiano è sempre molto attivo, in una recente intervista a IlSussidiario si è dimostrato molto critico con Renzi per aver tralasciato finora le pensioni e il tema esodati più in particolare. Ha parlato di un decalogo sulle pensioni che potrebbe aiutare a risolvere "tantissimi problemi", che verrà presentato al Premier, e ha fatto notare come il programma di Renzi preveda spese per ben 85 miliardi di euro: in un simile quadro si potranno ben trovare i soldi per risolvere alcune vergogne del settore pensioni.
 Ma per quanto riguarda pensioni ed esodati, le ultime news si focalizzano anche sui macchinisti dei treni, circa 9mila persone che potrebbero verosimilmente diventare i nuovi esodati per un errore nel Salva Italia del 2011. Marco Crociati ha spiegato a IlFattoQuotidiano "rischiamo di diventare esodati anche noi visto che l’ultimo piano aziendale di Trenitalia prevede dagli 8mila ai 12mila esuberi entro il 2023 e perdendo l’idoneità prima della pensione potremmo essere tra i papabili". Una situazione molto difficile che grava su una categoria che negli ultimi ha visto ore di lavoro aumentate, eliminazione della guida in coppia, età pensionabile salire alle stelle.

Riforma pensioni, ultime news: la CGIL su calcolo contributi e penalizzazioni per la pensione anticipata 
Interessante anche, per possibili misure di riforma pensioni, la durezza della CGIL sul calcolo dei contributi di anzianità e le penalizzazioni per la pensione anticipata. Il segretario confederale Lamonica ha infatti sottolineato come tanti lavoratori che inoltrano domanda per la pensione anticipata in questo periodo si trovano a fronteggiare penalizzazioni che in alcuni casi li costringono a rimandare l'uscita di un altro anno, sempre per colpa, inutile dirlo, delle "previsioni assurde della Legge Fornero" e delle interpretazioni poi portate avanti dall'INPS. La Fornero "prevede il mancato calcolo nell'anzianità contributiva utile per non incorrere nelle penalizzazioni previste per chi va in pensione anticipata prima dei 62 anni, di una serie di periodi quali ad esempio la cassa integrazione straordinaria, la disoccupazione, la mobilità" eccetera.
 Da qui l'appello affinché si intervenga subito, quantomeno, sulle interpretazioni che vanno ad aggravare norme già di per sé gravose per i lavoratori.
(Leggi)

Un breve riassunto

Antonio PernaA tutti gli amici a cui stanno a cuore i temi della previdenza
Sintesi dei lavori che si sono tenuti ieri Sulla Previdenza a Milano

INTERVENTI DI SALVAGUARDIA
Prima salvaguardia: 65 mila lavoratori. Prevista dall’articolo 24, comma 14 del decreto legge 201/2011 (“SalvaItalia”) e attuata dal Decreto Ministeriale 1 giugno 2012, pubblicato sulla G.U. n. 171 del 24 luglio 2012.
Seconda salvaguardia: 55 mila lavoratori. Prevista dall’articolo 22 del decreto legge 95/2012 (“Spending review”) e attuata dal decreto Ministeriale 8 ottobre 2012, pubblicato sulla G.U. n. 17 del 21 gennaio 2013.
Terza salvaguardia: 10.130 lavoratori. Prevista dall’articolo 1, comma 231, della legge 228/2012 (“Legge di stabilità 2013”). Il relativo decreto attuativo è stato firmato il 22 aprile 2013.
Quarta salvaguardia: estesa ai lavoratori dipendenti delle regioni, delle aziende sanitarie locali e degli enti strumentali in possesso di determinati requisiti, in esonero dal servizio con almeno 35 anni di contributi: Prevista dall’articolo 2 del decreto legge 101/2013.
Quinta salvaguardia: 6.500 lavoratori con licenziamento unilaterale + 2.500 lavoratori in congedo per assistere familiari con handicap gravi: Prevista dagli articoli 11 e 11-bis del decreto legge 102/2013.
Sesta salvaguardia: 23 mila lavoratori. Prevista dall’articolo 1, comma 194, della legge 147/2013 (“Legge di stabilità 2014”).

PROPOSTE DI LEGGE
AC 531: GNECCHI ed altri: "Modifiche all'articolo 11 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, in materia di perequazione automatica delle pensioni, e all'articolo 6 del decreto-legge 12 settembre 1983, n. 463, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 1983, n. 638, in materia di integrazione al trattamento minimo".
AC 727: DAMIANO ed altri : "Modifiche agli articoli 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, concernenti i requisiti per la fruizione delle deroghe in materia di accesso al trattamento pensionistico".
AC 728: GNECCHI ed altri: "Norme in materia previdenziale in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili".
AC 857: DAMIANO ed altri, flessibilità in uscita : "Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell'accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico".
AC 929: GNECCHI ed altri, contro le ricongiunzioni onerose : "Abrogazione dei commi 12-septies, 12-octies, 12-novies e 12-undecies dell'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, concernenti la disciplina della ricongiunzione dei periodi assicurativi dei lavoratori ai fini previdenziali, introduzione dell'articolo 6-bis del decreto legislativo 2 febbraio 2006, n. 42, in materia di pensione supplementare, nonché disposizioni concernenti l'accesso delle lavoratrici al trattamento di pensione"
AC 1132: DAMIANO: "Modifiche al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e altre disposizioni concernenti la disciplina degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza trasformati in persone giuridiche private, nonché di tutela previdenziale dei soggetti che svolgono attività autonoma di libera professione"
AC 1785: GNECCHI ed altri: "Istituzione di un contributo di solidarietà ed equità previdenziale nonché disposizioni in materia di perequazione automatica dei trattamenti pensionistici e delega al Governo in materia di previdenza per le nuove generazioni".
AC 1881: GNECCHI ed altri: "Modifiche all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in materia di accesso delle lavoratrici alla pensione di vecchiaia, nonché concessione di contributi previdenziali figurativi per il riconoscimento dei lavori di cura familiare".
AC 1913: DAMIANO: "Disposizioni in materia di prestazioni previdenziali e assistenziali in favore dei lavoratori iscritti alla Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335".
AC 2017: DAMIANO: "Statuto dei lavori autonomi. Delega al Governo in materia di semplificazione degli adempimenti, pagamenti, garanzia del credito, tutela della maternità, revisione dei contributi previdenziali e ammortizzatori sociali".
AC 2066: DAMIANO: "Disposizioni in materia di riduzione dell'ammontare dei contributi previdenziali e assistenziali in caso di applicazione di contratti di solidarietà".
AC 2100: GNECCHI ed altri, pensione per i giovani, “zoccolo” a carico della fiscalità generale: "Disposizioni in materia di contributi previdenziali, rivalutazione del montante contributivo individuale, calcolo delle pensioni erogate dalla Gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, nonché istituzione della pensione di base e delega al Governo per la sua applicazione agli iscritti agli enti previdenziali privatizzati e ai liberi professionisti".
(Si può chiedere l'intera documentazione scrivendo a perna.antonio@gmail.com)
 

mercoledì 26 febbraio 2014

Nuova petizione su esodati

affinché propongano una norma di salvaguardia per i lavoratori "esodati”.Al nuovo Ministro del lavoro Giuliano Poletti e a tutti i partiti e movimenti politici affinché propongano una norma di salvaguardia per i lavoratori "esodati”. 
Come si sa, la legge “Fornero” sulle pensioni ha creato  ingiustizia e gravi disagi nei confronti di quei lavoratori che al momento dell’emanazione della stessa, avevano dato le dimissioni dal lavoro. Essi si sono venuti a trovare, così,  senza alcun reddito (né stipendio, né pensione), con grave rischio di povertà per le famiglie.
Tale legge risulta essere incostituzionale perché retroattiva rispetto a tutti questi lavoratori. Infatti sarebbe stato loro diritto percepire la pensione con le norme vigenti al momento delle loro dimissioni dal lavoro.
Negli ultimi dieci anni la Corte Costituzionale ha affrontato ripetutamente l’incidente di costituzionalità relativo alla retroattività delle norme di legge e, pur nella varietà delle fattispecie, l’orientamento seguito dalla Consulta non ha mai lasciato spazio ad equivoci di sorta.
Infatti, dopo aver puntualmente riconosciuto nel divieto generale di retroattività della legge un principio generale dell’ordinamento, nonché un fondamentale valore di civiltà giuridica a cui il legislatore deve in linea di principio attenersi, ha ricordato come “lo stesso non sia stato tuttavia elevato a dignità costituzionale ad eccezione di quanto stabilito dall’art.25 Cost., limitatamente alle leggi in materia penale” (sentenze n.6 e n.397 del 1994, n.432 del 1997, n.229 e n.416 del 1999, n.419 del 2000, n.374 del 2002, n.291 del 2003).
Pertanto, secondo la giurisprudenza costituzionale, “il legislatore ordinario può, nel rispetto di tale limite, emanare norme retroattive, purché trovino adeguata giustificazione sul piano della ragionevolezza e non si pongano in contrasto con altri valori ed interessi costituzionalmente protetti, così da non incidere arbitrariamente sulle situazioni sostanziali poste in essere dalle leggi precedenti, se queste condizioni sono osservate, la retroattività, di per se da sola, non può ritenersi elemento idoneo ad integrare un vizio della legge” (sent. n.432 del 1997).
 

Damiano. Governo: bene scuola e lavoro ma nessuna parola su pensioni

Governo: bene scuola e lavoro ma nessuna parola su pensioni
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  Abbiamo seguito con attenzione i discorsi del neo presidente del Consiglio Matteo Renzi al Senato ed alla Camera ed abbiamo constatato che il tema delle pensioni è, al momento, totalmente scomparso. Abbiamo apprezzato il fatto che il premier abbia enfatizzato nei suoi interventi i temi della scuola e del lavoro: l’emergenza occupazionale insieme ai drammi individuali che trascina,   è sotto gli occhi di tutti ed ha giustamente bisogno di una risposta che deve avere la precedenza su qualsiasi altra richiesta. Una riduzione del cuneo fiscale a due cifre ( come è stato oggi specificato da Renzi si tratta di miliardi e non di percentuali) è comunque un impegno notevole. Ma tralasciare il tema della previdenza non è questione secondaria: se si tratta di una scelta,  significa contraddire la stessa promessa di Renzi di risolvere il delicato e drammatico problema degli ‘esodati’; non introdurre un criterio di flessibilità nel sistema pensionistico,  costringendo gli attuali lavoratori a rimanere in attività  fino a 67 anni, blocca di fatto il turnover e,  quindi,  l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
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Boccuzzi (PD): Renzi riparta da esodati e mercato del lavoro


Martedì 25 Febbraio 2014
GOVERNO: BOCCUZZI (PD), RENZI RIPARTA DA ESODATI E RIFORMA MERCATO LAVORO
Scritto da  com/red
(AGENPARL) - Roma, 25 feb - “Nel formulare i migliori auguri a Matteo Renzi, segnalo tre temi sui quali ho discusso oggi con il premier prima del voto di fiducia, da affrontare nell’immediato. Le tre questioni sono: esodati, riforma delle pensioni e riforma del mercato del lavoro per rivedere gli ammortizzatori sociali e cogliere l'occasione persa dal ministro Fornero. Occorre, infatti, ridurre le innumerevoli figure contrattuali che rendono sempre più precario il mondo del lavoro, per realizzare un serio sistema di welfare, oggi sempre più esclusivo, anziché inclusivo. Non bisogna poi lasciare indietro le migliaia di lavoratrici e lavoratori che stanno vivendo una crisi occupazionale senza precedenti, cominciando a risolvere le tante vertenze aperte. Tra le regioni più colpite c’è sicuramente il Piemonte, terra dal ricco passato industriale e dal futuro sempre più incerto. Al di là degli attesi investimenti Fiat non ancora concretizzatisi, il caso dell’Agrati ex Fivit di Collegno, chiusa con bilanci floridi e senza un giorno di cassa integrazione, grida vendetta! Non possiamo assistere passivi alla continua fuga di aziende: occorre un’audace riduzione del carico fiscale per aziende e lavoratori. Non dimentichiamoci poi dei dipendenti di Agile Eutelia e dei tantissimi lavoratori delle cooperative nelle scuole che stanno per essere mandati a casa se il Governo non interverrà entro il prossimo 1° marzo. Infine, ricordo che la mancata prevenzione di infortuni e malattie professionali costa all’Italia dai 45 ai 50 miliardi di euro ogni anno. Per risparmiare cifre significative, basterebbero pochi e semplici interventi, che il Governo potrebbe fare nei primi 100 giorni, partendo da tre mosse: 1. semplificazione degli adempimenti per le PMI che hanno rischi paragonabili agli ambienti di vita (uffici, negozi, piccolo commercio, ecc.); 2. formazione di base nell'ambito delle scuole superiori; 3. libretto formativo ed elenchi di professionisti in possesso di adeguati requisiti professionali. Proposte praticamente a costo zero per imprese e Stato, che consentirebbero un risparmio tra i 6 e gli 8 miliardi di euro”. Così Antonio Boccuzzi, deputato Pd della commissione Lavoro.
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Esodati: per ora nessun impegno Governo Renzi ma...

Esodati: nessun impegno ancora Governo Renzi ma rimane priorità promesso sin da primarie nuovo Pd
Nessun accenno di Renzi sugli esodati nel suo discorso di ieri in Senato ma necessità di risolvere questa urgenza sociale del nostro Paese tra le priorità del nuovo governo. Cosa cambierà?
Non stravolgere l’impianto dell’attuale sistema pensionistico ma rivederne il modello soprattutto per risolvere la questione esodati una volta per tutte. Considerati da mesi un’urgenza sociale del nostro Paese, gli esodati continuano ad aumentare per effetto delle norme pensionistiche entrate in vigore con la legge Fornero e si tratta di un errore a cui è necessario porre fine.
La legge previdenziale in vigore infatti, quando elaborata, non ha tenuto conto della specificità di alcuni comparti, come quello della scuola, né di accordi stipulati da lavoratori con le proprie aziende per andare in pensione prima. Tutto questo ha creato una discrepanza di tempi dando vita ai cosiddetti esodati, coloro cioè che si ritrovano senza reddito e senza pensione, costretti a vivere ai margini e in condizioni di grave precarietà.
Nonostante poi i tre decreti di salvaguardia dell’ex governo Monti, che hanno coinvolto 130mila persone, e quelli dell’ex governo Letta, sono ancora pochissimi coloro che effettivamente ricevono l’assegno pensionistico.
Motivo per il quale è stata innanzitutto richiesta una ricognizione puntuale di coloro che ancora necessitano della tutela stabilita e per cui il nuovo premier incaricato, Matteo Renzi, sin dal suo discorso in virtù delle primarie, ha posto gli esodati come ‘situazione fondamentale’ da risolvere. Nonostante, dunque, ieri, nel suo discorso al Senato per la fiducia non abbia fatto accenno a questa categoria di persone, sembra scontato un impegno per scongiurare che la situazione diventi ancor più grave, che probabilmente potrebbe essere collegato ad una riforma del lavoro già nei piani del nuovo governo.
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martedì 25 febbraio 2014

Fedriga (LN): Tutto il Paese pagherà lo schianto di Renzi



Politica
Governo, Fedriga (LN): Tutto il Paese pagherà lo schianto di Renzi
- 25 febbraio 2014 12:51 fonte ilVelino/AGV NEWS“Matteo Renzi ha ricordato i numeri del tracollo dell’economia del lavoro dimenticandosi di dire che l’ha causato il suo partito sotto dettatura dell’Ue. Ha detto che vuole tagliare il cuneo fiscale ma non ha detto dove intende trovare le risorse. Non ha citato i costi standard, ad esempio, che con il federalismo fiscale prevedono un taglio degli sprechi di almeno trenta miliardi l’anno. Il nostro Paese ha bisogno di un premier che vada in Europa non a prendere ordini ma a pretendere le stesse regole per il mercato del lavoro europeo. Per rilanciare il lavoro giovanile bisogna abolire la riforma delle pensioni Fornero, che non è una cosa buona e giusta come ha detto Renzi, ma un dramma sociale che ha creato 400 mila esodati e favorito l’aumento esponenziale della disoccupazione. Purtroppo quando il fumo che ha alzato Renzi si dissolverà, e le sue promesse si dovranno rapportare con la realtà, non sarà uno schianto solo per lui ma per tutto il Paese. Almeno, leggendo le dichiarazioni di alcuni colleghi di partito sono convinto che Renzi avrà l’appoggio incondizionato di tutto il Pd. #Matteostaisereno”. Lo ha detto in Aula il deputato della Lega Nord, Massimiliano Fedriga.
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lunedì 24 febbraio 2014

Nuovi scenari?

Riforma Pensioni 2014: precoci, esodati e usuranti, Poletti lavorerà per modificare la Legge Fornero

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L’elezione di Poletti come Ministro del Lavoro apre nuovi importanti scenari: scopriamoli insieme.
L’elezione di Giuliano Poletti come Ministro del Lavoro apre importanti scenari in tema di riforma delle pensioni, in particolare per tre categorie di lavoratori usciti con le ossa rotta dalla Legge Fornero: stiamo ovviamente parlando di precoci, esodati e usuranti.
Poletti appartiene all’area della Sinistra italiana, proviene da una lunga militanza nel partito Comunista ed è Presidente della Lega cooperative Nazionale; precoci, esodati e usuranti si attendono molto da lui nella speranza che possa essere impressa una decisa accelerata in tema di riforma delle pensioni per questo 2014. Cerchiamo adesso di comprendere su che linea di intervento potrebbe orientarsi il nuovo Ministro e quale sia la più grande criticità di fondo che dovrà affrontare. 
Riforma Pensioni 2014: precoci, esodati e usuranti, Poletti lavorerà per modificare la Legge Fornero, sostenibilità del sistema previdenziale la chiave
Nel corso dei mesi precedenti, Poletti non ha rilasciato esplicite dichiarazioni in tema di riforma delle pensioni, ma ai più appare ovvio come il primo intervento da implementare debba essere costituito da una modifica del dispositivo normativo contenuto nella Legge Fornero (proposito invece spesso evidenziato in passato dal nuovo premier Renzi).

Niente stravolgimenti o abrogazioni ma soltanto un assestamento, con la piaga sociale rappresentata dal caso esodati che necessita adesso più che mai di una risoluzione definitiva; nelle settimane scorse, l’INPS ha infatti rilasciato i dati relativi alla liquidazione delle pensioni che hanno interessato gli esodati salvaguardati dal governo, ed è risultato che solo 1 esodato su 5 all’interno della platea di salvaguardati si è effettivamente visto recapitare la pensione.
Dall’altra parte, precoci e usuranti hanno già raggiunto il massimo degli anni di contributi ma non possono accedere alla finestra pensionistica per via del mancato raggiungimento dell’età pensionabile, ecco che una riforma delle pensioni che consenta di attribuirgli il diritto all’uscita dal lavoro (magari tramite una forma di prepensionamento) rappresenterebbe la chiave non solo per sbloccare la loro situazione ma anche per creare nuovi posti del lavoro e dunque per fomentare un ricambio generazionale ormai indispensabile per il tessuto lavorativo italiano.
La reale criticità di fondo con la quale avrà però a che fare Poletti – e in questo condividerà l’onere con il ministro dell’Economia Padoan – è la sostenibilità del sistema previdenziale, l’unica vera chiave di ogni possibile intervento; è in fin dei conti a causa di questa mancata sostenibilità che sin qui non si è intervenuto sulla Legge Fornero, fattore al quale ne vanno comunque aggiunti altri legati ad una precisa volontà politica.
Una modifica senza stravolgimenti della Legge Fornero e un ampliamento della flessibilità in uscita con la possibilità di anticipare l’uscita dal lavoro a fronte di penalizzazioni molto ridotte rispetto a quelle attualmente previste dalle norme: queste le vie maestre che Poletti percorrerà in tema di riforma delle pensioni 2014. Precoci, esodati e usuranti attendono una risoluzione ormai da troppo tempo, è un dovere fargliela avere in tempi brevissimi.
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Il punto della sitazione in questo documento

La Rete degli esodati incontra la segreteria PD
Ecco il testo delle slides su power point illustrate, a nome della Rete, da Salvatore Carpentieri (redattore del testo condiviso fra tutti i 15 coordinatori) del 19 con la segreteria del PD.
Alcuni degli interlocutori ora sono parte del Governo Renzi.
(Leggi)

Signor Renzi... E gli esodati?


E gli esodati?
Come ha fatto nelle primarie del suo patito, nel discorso del Presidente del Consiglio Renzi al Senato, neanche una parola sugli ESODATI.
Cominciamo a scaldare i motori.


domenica 23 febbraio 2014

Marco Querio racconta...

Marco Querio racconta la sua visita al Quirinale
Al rientro da Roma mi sembra giusto integrare quanto già esposto da Asilice che ringrazio per la tempestività, con ulteriori notizie.
Per quanto riguarda  l’incontro al Quirinale, siamo stati ricevuti alle 18 e abbiamo atteso una quindicina di minuti l’arrivo dei Consiglieri Guelfi (Segreteria del Presidente) e Montedoro (Consigliere di Stato, Affari Giuridici e Relazioni Costituzionali) i quali erano a colloquio da Napolitano. 
Un inciso: i Consiglieri hanno la mansione di consigliare, non di influenzare, né di decidere per altri, ma credo sia pacifico a tutti che il pur ‘esperto’ Napolitano, dall’alto dei suoi quasi novant’anni,  faccia affidamento e ascolti il giudizio di consiglieri che hanno il compito di approfondire per lui le tematiche che gli vengono sottoposte. Il colloquio ‘complessivamente positivo’ non vuol dire che abbiamo ottenuto il diritto a pensione per tutti (credo che nessuno, neanche un marziano, si sarebbe potuto aspettare questo), anche perché non è nelle prerogative del Presidente della Repubblica emanare leggi o decreti; vuol dire che abbiamo trovato ascolto e ottenuto il massimo che ci si poteva aspettare.
Abbiamo consegnato alcuni documenti fra cui una mia analisi (molto rozza, ma questo so fare) sui danni della legge fornero, un documento condiviso con la Rete e gli estremi del ricorso al TAR. L’incontro è finito, dopo ininterrotto colloquio, alle 19.45.
L’incontro è stato cordiale, ovviamente, essendosi svolto tra persone civili e intelligenti (tranne me che mi sono presentato con camicia a righe e cravatta con i draghetti, inguardabile!), ma non freddo e asettico, ma caratterizzato da momenti di  ferma ostinazione da parte nostra nel rimarcare la gravità della situazione, di lucida determinazione nell’esporre  e ribadire la condizione degli esodati e in alcuni momenti anche di asprezza (ha lasciato un certo imbarazzo alcune mie frasi tipo ’la più grande vergogna ISTITUZIONALE dall’avvento della Repubblica’  o ‘il Presidente ha posto la sua firma ad approvare una legge sbagliata, iniqua e profondamente ingiusta e da lui ci spettiamo rimedi, seppur tardivi’.
Ma non è mancato un momento di vera, sincera commozione da parte di tutti quando ci siamo fermati a riflettere su quali soluzioni abbiano, al di fuori di quella politica, gli esodati alla fine dei loro risparmi e che non si riduca a : lavoro in nero, furto, elemosina o suicidio. Tutti gli spunti di discussione sono presenti nel testo consegnato e analizzano il danno economico, sociale e biologico che gli esodati subiscono. Grande rilevanza ho dato al danno biologico, sicuramente il più grave perché incide sulla salute fisica e mentale e configura una intera generazione di malati a carico della Assistenza Sanitaria, alla faccia dei risparmi procurati dalla legge fornero..
Il mio, nostro obbiettivo era ‘calare’ gli interlocutori nella drammaticità e urgenza che il nostro problema sociale comporta, loro che vivono una realtà così lontana e diversa e credo che questo obbiettivo sia stato raggiunto al 100%  Se questo è vero, lo vedremo in seguito, visto che l’attenzione che né è derivata li ha portati ad assicurare l’interessamento del Presidente affinchè la nostra questione sia inserita nel programma del Presidente del Consiglio incaricato.
Altro impegno, il chiedere lumi al giudice interessato per ‘rivitalizzare’ il ricorso al Tar e il sollecitare ancora (cosa già fatta su richiesta della delegazione della Rete vista in precedenza) la conta del numero dei non salvaguardati.
Posso garantirvi che con noi eravate presenti tutti voi con le vostre angosce, paure, rabbia ed attese e questo ci ha aiutati a rispondere sempre a tono, decisi, preparati e … politicamente corretti.
Grazie a Franco per i suoi interventi decisi e competenti (e per insistito a farmi mettere la cravatta).
Chi volesse copia del mio testo consegnato alla Presidenza, me lo può richiedere in pvt dandomi un indirizzo mail. Non lo metto in rete, visto che non a tutti interessano le nostre vane e controproducenti iniziative.
Scusate la lunghezza ma non ho ancora finito.
Il Consigliere Montedoro ha detto più volte che la loro attenzione al problema è alta, anche per le tante lettere che arrivano alla Presidenza. Un buon motivo, per chi vuole essere collaborativo, per mandarne altre, anche ringraziando (se volete) per l’attenzione che finalmente ci hanno mostrato e continuando ad insistere per una soluzione rapida e senza discriminazioni.Al rientro da Roma mi sembra giusto integrare quanto già esposto da Asilice che ringrazio per la tempestività, con ulteriori notizie.
Per quanto riguarda l’incontro al Quirinale, siamo stati ricevuti alle 18 e abbiamo atteso una quindicina di minuti l’arrivo dei Consiglieri Guelfi (Segreteria del Presidente) e Montedoro (Consigliere di Stato, Affari Giuridici e Relazioni Costituzionali) i quali erano a colloquio da Napolitano.
 Un inciso: i Consiglieri hanno la mansione di consigliare, non di influenzare, né di decidere per altri, ma credo sia pacifico a tutti che il pur ‘esperto’ Napolitano, dall’alto dei suoi quasi novant’anni, faccia affidamento e ascolti il giudizio di consiglieri che hanno il compito di approfondire per lui le tematiche che gli vengono sottoposte. Il colloquio ‘complessivamente positivo’ non vuol dire che abbiamo ottenuto il diritto a pensione per tutti (credo che nessuno, neanche un marziano, si sarebbe potuto aspettare questo), anche perché non è nelle prerogative del Presidente della Repubblica emanare leggi o decreti; vuol dire che abbiamo trovato ascolto e ottenuto il massimo che ci si poteva aspettare.
Abbiamo consegnato alcuni documenti fra cui una mia analisi (molto rozza, ma questo so fare) sui danni della legge fornero, un documento condiviso con la Rete e gli estremi del ricorso al TAR. L’incontro è finito, dopo ininterrotto colloquio, alle 19.45.
L’incontro è stato cordiale, ovviamente, essendosi svolto tra persone civili e intelligenti (tranne me che mi sono presentato con camicia a righe e cravatta con i draghetti, inguardabile!), ma non freddo e asettico, ma caratterizzato da momenti di ferma ostinazione da parte nostra nel rimarcare la gravità della situazione, di lucida determinazione nell’esporre e ribadire la condizione degli esodati e in alcuni momenti anche di asprezza (ha lasciato un certo imbarazzo alcune mie frasi tipo ’la più grande vergogna ISTITUZIONALE dall’avvento della Repubblica’ o ‘il Presidente ha posto la sua firma ad approvare una legge sbagliata, iniqua e profondamente ingiusta e da lui ci spettiamo rimedi, seppur tardivi’.
Ma non è mancato un momento di vera, sincera commozione da parte di tutti quando ci siamo fermati a riflettere su quali soluzioni abbiano, al di fuori di quella politica, gli esodati alla fine dei loro risparmi e che non si riduca a : lavoro in nero, furto, elemosina o suicidio. Tutti gli spunti di discussione sono presenti nel testo consegnato e analizzano il danno economico, sociale e biologico che gli esodati subiscono. Grande rilevanza ho dato al danno biologico, sicuramente il più grave perché incide sulla salute fisica e mentale e configura una intera generazione di malati a carico della Assistenza Sanitaria, alla faccia dei risparmi procurati dalla legge fornero..
Il mio, nostro obbiettivo era ‘calare’ gli interlocutori nella drammaticità e urgenza che il nostro problema sociale comporta, loro che vivono una realtà così lontana e diversa e credo che questo obbiettivo sia stato raggiunto al 100% Se questo è vero, lo vedremo in seguito, visto che l’attenzione che né è derivata li ha portati ad assicurare l’interessamento del Presidente affinchè la nostra questione sia inserita nel programma del Presidente del Consiglio incaricato.
Altro impegno, il chiedere lumi al giudice interessato per ‘rivitalizzare’ il ricorso al Tar e il sollecitare ancora (cosa già fatta su richiesta della delegazione della Rete vista in precedenza) la conta del numero dei non salvaguardati.
Posso garantirvi che con noi eravate presenti tutti voi con le vostre angosce, paure, rabbia ed attese e questo ci ha aiutati a rispondere sempre a tono, decisi, preparati e … politicamente corretti.
Grazie a Franco per i suoi interventi decisi e competenti (e per insistito a farmi mettere la cravatta).
Chi volesse copia del mio testo consegnato alla Presidenza, me lo può richiedere in pvt dandomi un indirizzo mail. Non lo metto in rete, visto che non a tutti interessano le nostre vane e controproducenti iniziative.
Scusate la lunghezza ma non ho ancora finito.
Il Consigliere Montedoro ha detto più volte che la loro attenzione al problema è alta, anche per le tante lettere che arrivano alla Presidenza. Un buon motivo, per chi vuole essere collaborativo, per mandarne altre, anche ringraziando (se volete) per l’attenzione che finalmente ci hanno mostrato e continuando ad insistere per una soluzione rapida e senza discriminazioni.
 

Il limbo degli esodati

Il limbo degli esodati.
Se ne parla in una trasmissione di RAI 3: "TG3-Fuori TG" di venerdì 21-02-2014
In studio Vera Lamonica, in collegamento Walter Passerini.
Le storie esemplificative di Patrizia Grassi (mobilità),
Marianna Loi (esodata postale),
Mariarita Tarallo (Dirigente settore moda).
Il buco dell'INPS...? Intervista all'economista Gianni Geroldi
infine i risultati del loro "sondaggio"

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Fedriga (LN): nuovo ministro Poletti abolisca subito riforma Fornero

Venerdì 21 Febbraio 2014
GOVERNO: FEDRIGA (LN), NUOVO MINISTRO POLETTI ABOLISCA SUBITO RIFORMA FORNERO       
Scritto da  com/red
(AGENPARL) - Roma, 21 feb - “Sfidiamo il nuovo ministro Giuliano Poletti e il presidente Renzi ad abolire subito la riforma Fornero: solo così si potranno dare risposte immediate agli esodati e a quel 42% di giovani che non trova lavoro. E’ inutile nascondersi dietro a un dito, questa è l’unica ricetta che può dare nel breve e brevissimo periodo una risposta seria alla disoccupazione ormai non più sostenibile per il nostro Paese. Vedremo se questo sarà davvero il governo del cambiamento oppure se si dimostrerà una triste propaggine di Letta e Monti”. Lo dichiara Massimiliano Fedriga, capogruppo in Commissione Lavoro per la Lega Nord a Montecitorio.
(Leggi)

venerdì 21 febbraio 2014

Giuliano Poletti nuovo ministro del Lavoro

NUOVO ESECUTIVO
Governo Renzi, Giuliano Poletti ministro del Lavoro
Sul tavolo il jobs act, la disoccupazione giovanile, il nodo esodati, il cuneo fiscale e le aziende in crisi.
Giuliano Poletti, 62 anni, romagnolo, è il nuovo ministro del Lavoro.Non ha perso tempo il neo ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, a dettare il suo metodo: collaborazione e dialogo.
«Sono convinto che la condizione essenziale per ottenere buoni risultati sia quella di una collaborazione efficace con il parlamento e con le forze sociali», ha affermato subito dopo la nomina.
Ed è certo che dovrà usare tutte le qualità di mediatore che gli vengono riconosciute per affrontare le nuove sfide che lo attendono.
La prima è l'occupazione ancora in calo (-1,9% dicembre 2013) e quella giovanile sempre più aleatoria e flessibile con una disoccupazione al 41,6%.
NEL MIRINO IL JOBS ACT. Poi ci sarà tutto il pacchetto legato al 'jobs act', la riforma del lavoro che Matteo Renzi ha promesso per marzo.
Toccherà a lui vedersela nel ginepraio delle varie forme contrattuali che il premier vuole ridurre drasticamente e dovrà anche battezzare l'introduzione di un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti fino a quella generale dell'articolo 18 come vuole la maggioranza del Partito democratico.
DA RISOLEVERE I CASI DELLE AZIENDE IN CRISI. Sempre sul tavolo del ministro del Lavoro finiranno anche le 160 vertenze di aziende in crisi che il dicastero di Via Veneto dovrà affrontare insieme al ministero dello Sviluppo.
DA RIDURRE IL CUNEO FISCALE. Altro tema cruciale per il rilancio dei consumi interni è l'alleggerimento del cuneo fiscale che deve restituire competitività alle aziende e più potere di acquisto in busta paga ai lavoratori.
NODO 'ESODATI'. Il nuovo governo, e quindi il suo ministero competente, ha poi ereditato la vicenda 'esodati' generata dalla riforma Fornero delle pensioni, sulla quale ci sarà ancora da fare degli aggiustamenti.
Sarà poi necessario rinnovare gli strumenti di sostegno al reddito, in particolare il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e, nello specifico, la Cig in deroga.
ESPERIENZA VINCENTE A LEGACOOP. La nomina di Poletti «è stata una sorpresa» ma non troppo, se si pensa che Legacoop, l'associazione che riunisce 15 mila imprese cooperative e di cui è presidente nazionale, mentre il Paese era in piena emorragia occupazionale, fra il 2011 e il 2012, ha aumentato i suoi dipendenti da 480.435 a 492.995 (+2,6%).
Non a caso il premier Matteo Renzi, uscendo dall'incontro con Napolitano, nel presentare la lista dei ministri ha detto: «Mi piace pensare che nel mandato di Poletti ci sia anche una delega al Terzo settore, dal quale può uscire una opportunità di cambiamento».
È DI IMOLA, CON DUE FIGLI. Sessantatrè anni, imolese,due figli, Poletti ha una carriera tutta trascorsa dentro la politica e il mondo della cooperazione, che ha scalato fino a diventare presidente nazionale di Legacoop e, da qualche mese, numero uno dell'Alleanza delle cooperative.
È stato assessore comunale, vice presidente del circondario Imolese e consigliere comunale, nonché ultimo segretario della federazione di Imola del Partito comunista, fino al 1989.
VICINO A ERRANI E D'ALEMA. Considerato vicinissimo per anni al presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e all'ex premier Massimo D'Alema, è stato uno fra i primi, insieme al mondo della cooperazione, a guardare con attenzione alle novità portate da Matteo Renzi.
A un convegno a Bologna, si era detto convinto che Renzi fosse l'uomo giusto: «Credo che una cosa cui dovrebbe guardare con cura questo presidente sia di evitare di continuare con una produzione legislativa che genera burocrazia, ostacoli, anziché essere un aiuto allo sviluppo».
Venerdì, 21 Febbraio 2014