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venerdì 28 febbraio 2014

Camusso a Renzi: si confronti con i sindacati

(foto di Attilio Cristini) (immagini di (foto di Attilio Cristini))Cgil
Camusso a Renzi: si confronti con i sindacati
Il segretario generale sul nuovo governo: “Non può saltare la rappresentanza sociale. Si occupi di cig ed esodati. Pensioni, legge Fornero una ferita aperta”. Gli iscritti alla Cgil a fine 2013 sono 5,7 milioni, oltre 50mila assemblee verso il congresso
di Emanuele Di Nicola
Gli iscritti alla Cgil alla fine del 2013 sono 5 milioni, 686mila e 210 lavoratori, con un calo dello 0,46% rispetto al 2012. Oltre 50mila assemblee si sono svolte nei luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati, in vista del Congresso, contro le 42mila assemblee dell'assise precedente. Questi sono i numeri della Confederazione illustrati dal segretario generale, Susanna Camusso, in conferenza stampa oggi (27 febbraio) a Corso Italia. Il calo degli iscritti “è molto lieve”, soprattutto in periodo di crisi, ha spiegato, crescono le comunicazioni e il terziario mentre si registra nei settori industriali “un calo non particolarmente rilevante”. E poi, soprattutto, i temi affrontati nelle assemblee: “Si è parlato del lavoro che manca e delle pensioni. Sulle pensioni, il messaggio che ci è arrivato è la ferita aperta della legge Fornero, il cambio delle regole in corsa, l'assenza di risposte per i giovani. Quella legge è stata l'ennesima occasione persa di dare lavoro ai giovani”.
Mentre il sindacato svolgeva le assemblee, a Palazzo Chigi si è formato un nuovo governo. Camusso ha avvertito Renzi: “Il primo messaggio che vogliamo mandare è che non si può saltare la rappresentanza sociale”. Il nuovo premier infatti non ha ancora interpellato le parti sociali su lavoro e pensioni. “Per ora solo titoli, aspettiamo proposte concrete – così il segretario -. Il problema vero è come creare occasioni di lavoro. La Cgil ha già presentato un suo Piano del Lavoro che ha messo a disposizione per aprire un confronto”. Nei primi discorsi di Renzi, inoltre, “abbiamo notato l'assenza di due temi: cassa integrazione in deroga ed esodati. In generale, c'è da cambiare il sistema pensionistico nel suo insieme”.
C'è poi il capitolo pressione fiscale, su cui il governo intende intervenire. “Non può concentrarsi solo sull'Irap – secondo Camusso -, da cui i lavoratori non hanno benefici. Il taglio Irap non avrebbe l'effetto di rilanciare i consumi. Noi abbiamo sempre suggerito di utilizzare le detrazioni per aiutare le fasce più deboli”. Il tema di questi giorni, con Renzi, è la ricerca delle coperture. “Per la lotta all'evasione trova porte aperte, ma non basta ciò che prevede la legge di stabilità, servono anche nuove misure. La revisione della spesa – invece – si può fare sui beni ma non sui servizi, perché così si vanno a colpire i lavoratori della pubblica amministrazione. Si rischiano nuovi tagli lineari e sottrazione delle risorse ai cittadini, e questo non va bene”. Sulla revisione degli ammortizzatori, anch'essa annunciata da Renzi, Camusso ha specificato: “Non si può abolire la cassa integrazione, che è finanziata dalle parti, solo la cig in deroga ricade sulla fiscalità generale. Il sindacato è favorevole a riformare gli ammortizzatori, ma non nella logica dell'emergenza, bisogna disegnare un sistema universale che regga: al contrario, la cassa integrazione va resa universale”. In ogni caso, ha ribadito, Renzi ha espresso “titoli” e ora si aspettano “i fatti”. Il prossimo direttivo è convocato domenica 9 marzo per valutare i primi passi dell'esecutivo.
Sull'accordo sulla rappresentanza “vale il voto dei lavoratori”. Questo un altro passaggio dell'intervento di Camusso. “Se l'accordo venisse bocciato - ha specificato - la Cgil ne trarrà le conseguenze. Abbiamo un vincolo per il quale nel momento in cui andiamo alla consultazione quel voto vale”. Ieri il direttivo ha deciso la consultazione tra gli iscritti sul testo unico del 10 gennaio. “E' una scelta politica, torniamo nei luoghi di lavoro a chiedere il parere dei nostri iscritti. Le categorie hanno apprezzato e condiviso la scelta, ora è compito anche delle categorie più critiche (la Fiom, ndr) non sottrarsi al voto degli iscritti”. Consultazione che si svolgerà nel mese di marzo.
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