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martedì 11 febbraio 2014

Pensioni usuranti e precoci Governo Letta

Pensioni usuranti e precoci Governo Letta: la situazione aggiornata di questa settimana
Nuova proposta di legge in aula entro marzo: l’annuncio della presidente della Camera Laura Boldrini. Nuove misure per esodati, precoci e usuranti. Necessario cambiare le cose attuali
La commissione lavoro della Camera ha formulato una ipotesi legge condivisa da tutti i partiti su pensioni ed esodati e la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha annunciato che il testo proposto dalla commissione sarà esaminato dall'aula entro il mese di marzo. Il presidente della commissione lavoro Cesare Damiano ha, infatti, detto: “Rispetto ai primi tre contingenti salvaguardati che ammontano a 130.000 esodati sono state liquidate 33.000 pensioni. C'è una sproporzione. Perciò abbiamo chiesto all'Inps un monitoraggio costante con una relazione trimestrale.
Intanto la commissione ha formulato una proposta che affronta in modo risolutivo il problema eliminando alcuni paletti della riforma e aggiustando alcune date. Viene così consentito a chi ha maturato i requisiti di andare in pensione con le regole precedenti alla legge Fornero”.
E la stessa Boldrini ha ammesso che effettivamente gli esodati “hanno tutte le ragioni di sentirsi traditi, migliaia di famiglie vittime di quella che non esito a definire una pesante ingiustizia sociale, persone sottoposte ad una inaccettabile incertezza, addirittura sul loro numero, visto che dopo due anni non sappiamo ancora con precisione quanti siano le lavoratrici e i lavoratori coinvolti e anche le risorse economiche a disposizione”.
Quella di marzo dovrebbe, dunque, essere una discussione tutta incentrata sugli esodati, ma probabilmente si cercherà di dare risposte, nel contempo, anche a determinate categorie di lavoratori, come precoci ed usuranti, ugualmente penalizzati, come gli esodai, dall’entrata in vigore delle nuove norme pensionistiche.
E’ necessario, infatti, definire anche per loro misure che consentano un’uscita anticipata dal lavoro, considerando le mansioni troppo pesanti svolte durante la vita lavorative e che impossibilitano il lavoratore a restare attivo fino all’attuale soglie dei 66 anni. Probabilmente verrà ulteriormente riproposto il prestito pensionistico del ministro Giovannini, per permettere a certi lavoratori di uscire prima dal lavoro, con un sistema flessibile, finanziato da stato e imprese stesse.
Intanto, questa sarà la settimana decisiva per i Quota 96, con la Commissione Bilancio chiamata a decidere in merito al nuovo testo della Ghizzoni. In caso di parere positivo, tutti i 4000 Quota 96 potrebbero andare in pensione fruendo dei requisiti pre riforma Fornero già a partire dal settembre di quest’anno.
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12 commenti:

  1. "Il presidente della commissione lavoro Cesare Damiano ha, infatti, detto: “Rispetto ai primi tre contingenti salvaguardati che ammontano a 130.000 esodati sono state liquidate 33.000 pensioni. C'è una sproporzione."
    Ma Damiano di quale sproporzione parla?
    Se solo 33.000 sono andati in pensione, è perché, gli altri 100.000, seppur salvaguardati, non hanno ancora maturato i requisiti, addirittura con il sistema previdenziale ante-legge Fornero.
    Dicendo che c'è una "sproporzione", li vuole mandare in pensione senza i requisiti come è successo fino ad oggi. E ALLA FINE CHI PAGA?

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  2. Cosa giusta occuparsi della quota 96 per il personale della scuola, pero' lasciatemi dire che la priorita' sono gli esodati senza reddito e non i professori che sono in servizio e stipendiati e non faranno di certo la fame, come chi non ha lavoro.
    Giuseppe53

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  3. La cosa più giusta sarebbe quella di fare una legge uguale per tutti senza creare disciminanti,Ok per i professori,ma chi è nel campo del privato,non se la passa di sicuro meglio,non sarebbe il caso di uniformarli?

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  4. Giuseppe53 è importante non fare una guerra tra poveri. Tutti i lavoratori devono essere ricnosciuti i loro diritti. Chi è uscito dal lavoro come esodato forse aveva le stesse necessità di chi ora vorrebbe andare in pensione. Io ho 54 anni, ho "solo" 34 di contributi anche se iniiziato a lavorare 38 anni fa (le piccole imprese facevano e fanno quello che vogliono, prendere o lasciare). Se potessi andare in pensione con le vecchie regole, potrei assistere un genitore con una malattia cronica invece di scaricarlo qua e la con costi anche a carico del servizio pubblico. Ritardare le pensioni ha un costo maggiore delle pensioni stesse. Siamo solidali tel lavoraori è la nostra unica possibilità d salvezza:

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    1. Penso anch'io che sia sbagliato fare la guerra fra poveri, saremmo sicuramente tutti sconfitti. ti rispondo senza intenzione di fare polemica (credimi) ma semplicemente per esprimere la mia solidale vicinanza per lo stato di salute del tuo genitore. inoltre volevo chiarire di aver lasciato il lavoro perché l'azienda poste italiane aveva messo in esubero 6500 dipendenti e non avendo noi nessuna forma di ammortizzatore sociale come cassa integrazione, mobilità ecc. ecc. non potevo fare altro che accettare l'esodo, così come hanno fatto tutti i più anziani.
      cordiali saluti e speriamo che tutti possiamo cavarcela.
      Giuseppe53

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    2. "Ritardare le pensioni ha un costo maggiore delle pensioni stesse".
      Probabilmente per te, ma non per lo Stato, altrimenti a cosa sarebbe servita la riforma Fornero!

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  5. Essere senza reddito è terribile, ma è terribile lavorare e non avere un reddito sufficiente per mandare avanti la barracca e per paura di perderlo subire continumente vessazioni dai vari livelli della struttura aziendale. Pensiamo anche al disagio dei lavoratori. Avere un lavoro in diversi casi non è sinomo di tranquillità ma al contrario è causa di stress e problemi di salute senza che nessuno, forse neanche il sindacato muova in dito in difesa.

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  6. Condivido in pieno Giuseppe , basta con questa quota 96 vediamo di dare una risposta velocemente a tutti gli altri che veramente non sanno come vivere
    S.P. 57

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  7. Un riferimento BEN DEFINITO dovrebbero essere i contributi versati indipendentemente dall'età anagrafica. I PRECOCI VANNO CONSIDERATI DA 14/15 ANNI IN POI NON DAI 19/20 ANNI. altrimenti i precoci pagano SEMPRE . Altro che 57 / 35 - 62 / 35 ha 57 anni di età io precoce avrò 42 di contributi. NON SIAMO MICA PRECOCI UNIVERSITARI. Giornalisti e POLITICI cercata di capire la parola precoce ( in senso lavorativo) prima di spendere parole

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  8. ESSERE ESODATO SENZA REDDITO E' TERRIBILE
    PROVARE PER CREDERE !

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  9. "Inoltre volevo chiarire di aver lasciato il lavoro perché l'azienda poste italiane aveva messo in esubero 6500 dipendenti e non avendo noi nessuna forma di ammortizzatore sociale come cassa integrazione, mobilità ecc. ecc. non potevo fare altro che accettare l'esodo,"
    RISPONDO A GIUSEPPE53:
    Da quello che scrivi sembri un martire, l' uscita non era obbligatoria e per di più profumatamente "incentivata". Purtroppo le leggi e i tempi sono cambiati per tutti!

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  10. Non cadano i lavoratori di tutti i comparti pubblici e privati nel tentativo del governo di creare lotte tra gli stessi. La politica deve necessariamente, per una giustizia ed equità sociale, riparare alla beffa pensioni Fornero, ripristinando la quota 96 raggiungibile nel 2012, come da precedente norma Brunetta. Con l'anticipo al 31.12.2011 è stato procurato. dai TECNICI un danno immane.Vogliate essere VOI al nostro posto.

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