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domenica 2 marzo 2014

Importante comunicato dai piemontesi

Comunicato
Comitato Lavoratori in mobilità ma senza pensione
Il comitato lavoratori in mobilità all’inizio di questo terzo anno ha di recente valutato la situazione della propria attività, il panorama politico in generale e la situazione degli aderenti dopo le ripetute leggi di “salvaguardia” approvate progressivamente dagli ultimi governi.
Abbiamo costatato come molte delle situazioni si siano progressivamente risolte, se pur parzialmente, con l’arrivo al traguardo pensionistico per molti di noi.
Una sintesi approssimata presenta i seguenti dati:
(fonte:documento INPS Fascicolo “Operazioni di salvaguardia”)
Valori nazionali.
Intervento legislativo
Pensioni certificate
Certificazioni comunicate
Pensioni liquidate
Prima salvaguardia
   65000
63718
60854
26345
Seconda salvaguardia
55000
21498
13964
596
Terza salvaguardia
10130
5171
--
--
Per il solo Piemonte le persone inizialmente coinvolte erano stimate in 5000 unità, circa un decimo del valore nazionale La tabella fa riferimento ai soli salvaguardati. Manca l’accenno ai circa 6500 salvaguardati inseriti con la legge Stabilità
La maggioranza degli aderenti al comitato appartiene al gruppo dei 65000 e a seguire in quantità inferiori a lavoratori appartenenti alle altre due salvaguardie e ulteriori successive.
Dopo questi due anni risulta quindi evidente che il problema che ha generato il comitato ha subito una trasformazione radicale passando dai grandi numeri di persone danneggiate a numeri più limitati.
Restano purtroppo diversi casi singoli, più complicati, più drammatici, con soluzioni decisamente più difficili e, al momento, non considerate da nessuna legge o ipotesi di legge.  
Resta l’offesa grave alla legalità e alla correttezza del rapporto tra Stato e Cittadini.
Oggi il numero ridotto di coinvolti non permette più di sviluppare azioni rivendicative pubbliche dove sono necessarie partecipazioni numerose tali da poter operare pressioni su forze politiche e istituzioni.
Ma siamo anche convinti che le situazioni spacciate dal governo per risolte siano ben distanti dalle nostre richieste che rivendicavano il rispetto degli accordi alle stesse condizioni esistenti al momento dellafirma delle mobilità. Purtroppo, anche se parziali, queste soluzioni hanno avuto l’effetto di far cadere la partecipazione.
La stessa proroga della mobilità (art. 5 bis) anche quest’anno è stata deliberata a fine anno e anche se molti sono stati senza reddito per tutto il 2013 non si è più riusciti a organizzare una protesta per far anticipare i pagamenti.  Molti si sono limitati a esprimere disappunto solo attraverso la “rete“ che anche se è considerato un sistema innovativo resta politicamente inefficace e debole.
Nel corso del 2013 non abbiamo ricevuto nessuna disponibilità a impegnarsi nel coordinamento e nell’organizzazione, mentre coloro che hanno svolto tale compito sono ormai in pensione e non sono più compatibili a rappresentare il comitato.
In occasione delle ultimemanifestazioni pubbliche, nonostante che i circa 1000 aderenti al comitato fossero stati tutti sempre avvertiti abbiamo avuto una partecipazione inferiore alla decina di persone.  

Infine:
A seguito del post che abbiamo pubblicato sul nostro gruppo facebook ( 450 aderenti ) per informarne della chiusura per il 18 gennaio, ad oggi, solo 27 persone hanno chiesto di rimanere in contatto; di queste:
  21 sono già nella rubrica del comitato
    6 sono persone iscritte al solo gruppo facebook 
Aggiungiamo che la situazione politica è ulteriormente cambiata e in questo momento, anche se con alcune differenze di sensibilità, non vediamo più nessun gruppo politico impegnato alla soluzione del problema “esodati “ nei termini che noi intendiamo.
Speriamo in futuro di convincere alcuni partiti più sensibili e responsabili a rivedere la materia.
Nonostante tutti questi fattori che indurrebbero a considerare conclusa l’esperienza abbiamo deciso di continuare l’attività se pur in modo diverso.
Lo sportello esodati continuerà il proprio servizio proprio perché riteniamo necessario continuare a mantenere un collegamento con quei lavoratori che presentano  casi che le leggi approvate non prevedono.
Sarà attivo allora un indirizzo dove si potranno porre quesiti e valutare risposte. Continueremo a monitorare l’evoluzione legislativa e per quanto sarà possibile, aggregando i diversi casi, a sollecitare soluzioni  da inserire in normative future di salvaguardia.
Lo sportello sarà attivo
Tutti i giovedì dalle ore  9 alle 12.30 presso la struttura  sindacale CGIL di via Pedrotti 5 Torino.
Mentre l’indirizzo e-mail di riferimento dove porre quesiti specifici è: 
La casella di posta del comitato (  comitato.lav.mobil@hotmail.it ) NON SARA’ PIU’ PRESIDIATA COME PRIMAE NON RISPONDERÀ ALLE E-MAIL RICEVUTE.

La casella comitato.lav.mobil@hotmail.it non sarà ancora cancellata  ma rimarrà attiva per ricevere messaggi da girare alla casella dello Sportello. Sarà inoltre utilizzata per eventuali comunicazioni importanti
Chi vuole rimanere in contatto, deve fare riferimento solo alla casella e-mail dello Sportello:   esodati@cgiltorino.it
Il Comitato.

 Comitato Lavoratori in Mobilità ma Senza Pensione di Torino
rubrica: 1140 nominativi di esodati ed ex-esodati, di cui 925 provvisti di e-mail; 34  e-mail di altri comitati

2 commenti:

  1. ragazzi ...non bisogna abbassare la guardia. Vogliono vincerci per sfinimento ....non dobbiamo permetterglierlo!

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    Risposte
    1. Siamo sicuri che i conteggi della Fornero fossero così errati?
      A giudicare dal dietro-front degli esodati piemontesi, non credo.

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