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domenica 2 marzo 2014

Novara: i sindacati proclamano lo stato d’agitazione

Esodati: i sindacati proclamano lo stato d’agitazione
01-03-2014   
Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica chiedono la revoca della delibera del Comune di Novara
Esodati: i sindacati...NOVARA - La questione degli esodati, cioè quella categoria di persone uscite dal mondo del lavoro, ma che non percepiscono una pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile stabilito dalla riforma Fornero del 2011, coinvolge anche il Comune di Novara: con una delibera del 17 dicembre 201, effettuata sulla base della legge 125/2013 che prevede il licenziamento del personale in esubero, l’Amministrazione comunale ha deciso di prepensionare 111 dipendenti nell’arco dei prossimi tre anni, persone in possesso dei requisiti che, prima della riforma Fornero, avrebbero permesso loro il pensionamento entro il 31 dicembre 2014.
Tuttavia i primi dieci lavoratori esodati, dal 31 dicembre 2013 al momento non percepiscono una pensione e, dunque, sono privi di una fonte di reddito. Di questo problema si è discusso in occasione dell’incontro promosso dalla Cgil di Novara nell’ex sede del Quartiere Sud di Via Monte San Gabriele 50/c. Tra i partecipanti all’evento il segretario generale Funzione Pubblica Cgil di Novara e VCO, Guido Cataggio, il segretario provinciale Uil  F.P.L. Novara, Stefano De Grandis, e il segretario Cisl Funzione Pubblica Piemonte Orientale, Riccardo Negrino.
A spiegare la presa di posizione delle organizzazioni sindacali verso questa delibera e le loro richieste è lo stesso Guido Cataggio: «In questo incontro vogliamo fare il rendiconto dell’assemblea sul tema degli esodati, cioè coloro che sono stati lasciati a casa e non percepiscono una pensione per motivi burocratici. Oggi noi indiciamo uno stato di agitazione e ci rivolgiamo al Prefetto. Chiediamo al Comune di non procedere con le tranche di pensioni e di avviare un confronto sullo stato di sostenibilità dei servizi, dal momento che 111 pensionamenti in 3 anni creano un grande vuoto nei vari settori, chiediamo inoltre che il Comune risarcisca il danno e dia la possibilità alle persone di tornare in servizio. Se non dovesse rispondere a tali richieste daremo agli esodati assistenza legale».
Da parte sua l’Amministrazione provvederà al versamento di una somma di circa 1.000 euro al mese per gli esodati, finchè non percepiranno la pensione dall’Inps, tuttavia si tratta di una vicenda che si presenta difficile, per la quale ci si augura una conclusione positiva. «Il Comune – ha aggiunto Stefano De Grandis – ha stabilito di versare un anticipo di 900 – 1000 euro al mese per gli esodati, ma noi chiediamo che queste persone abbiano la possibilità di tornare al lavoro oppure che percepiscano lo stipendio. Questa vicenda si deve risolvere, mi auguro che il Comune ritiri la delibera, che è stata fatta senza alcun accordo sindacale, altrimenti si rischia di creare 111 esodati».
Benedetta Rosina
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