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giovedì 19 giugno 2014

Dal Blog dell'On. Laura Boldrini Presidente della Camera


Laura Boldrini
18-06-2014
Il 30 giugno la proposta di legge sugli esodati sarà in aula. E’ questo l’impegno preso oggi pomeriggio a Montecitorio.
Quello degli esodati è un problema grave al quale bisogna dare risposte concrete e per me rappresenta anche una delle questioni sulle quali si gioca la credibilità delle istituzioni.
Avevamo previsto che la norma di salvaguardia arrivasse in aula il 23 giugno. Oggi, durante la riunione dei capigruppo, il governo ha chiesto altri 15 giorni di tempo per defin...ire nel dettaglio le risorse necessarie per rendere attuabili le proposte della commissione.

Ritengo che la richiesta dell’esecutivo sia da prendere in considerazione perché l’obiettivo prioritario di tutti è dare risposte a tanti cittadini che attendono una soluzione da troppo tempo.
Ma non si può aspettare oltre. Per questo, dopo avere ascoltato tutte le forze politiche, ho adottato una misura di mediazione: una settimana in più al governo per il suo lavoro rispettando, in ogni caso, l’avvio dell’esame del provvedimento entro giugno, come ci eravamo impegnati a fare.

Lo dobbiamo ai tanti esodati, come Cristina, che ho incontrato per la prima volta a febbraio.


cristina-fibbia-w“Vita da esodata, il mio destino ignoto nella lotteria dei diritti”
“Sono un’esodata. Ho sessant’anni e non so quale sarà il mio destino in questa lotteria dei diritti in cui si gioca con la vita delle persone.Vedo il tempo passare, non ho nessuna certezza sul mio pensionamento, il denaro a disposizione diminuisce. Non essendo sposata, ho sempre contato solo su me stessa. Ho perso fiducia come cittadina, mi sono sentita buttata via e ho ritrovato un senso solo facendo volontariato in Africa”.
E’ la storia che mi ha raccontato giovedì scorso Cristina Fibbia, ex informatrice scientifica rimasta senza lavoro nel 2009, a 54 anni. L’ho incontrata con la delegazione di esodati che hanno manifestato davanti Montecitorio.
Cristina è di Vignola, in provincia di Modena, ha un piglio deciso ed è piena di energia. Ha lavorato ventisette anni per alcune multinazionali farmaceutiche. “Ho cambiato tre aziende nel corso della mia carriera – mi ha spiegato – Ero una ‘specialist di linea psichiatrica’ ed avevo uno stipendio più che dignitoso, coprivo l’area Modena, Reggio Emilia e Mantova. Nel gennaio del 2009, i sindacati firmarono un accordo collettivo con la società per un’uscita con incentivo per 29 dei 250 lavoratori in dismissione tra gli oltre mille dipendenti italiani. Una mia collega che partecipava alle trattative come rappresentante sindacale, per telefono, mi comunicò che eravamo tra coloro che venivano mandati via. Ero consapevole dei problemi, perché dal 2008 le multinazionali del settore si stavano attrezzando per abbandonare l’Italia tagliando ‘costi umani’, ma non mi aspettavo questa soluzione. La notizia mi sconvolse, mi ritenevo protetta dal merito, ero considerata tra i dieci migliori venditori. Avevo uno stipendio di circa tremila euro al mese.  Invece, improvvisamente, non avevo più un lavoro, la mia competenza non era più spendibile sia per l’età che per l’accordo: avrei potuto usufruire della mobilità più un incentivo economico per arrivare al primo ottobre 2014, data individuata per il mio prepensionamento, a patto di non avere altra occupazione”.
Così Cristina si rassegna ad aspettare la data fatidica. “Il primo anno curai la mia ferita con lunghi viaggi. Poi, tramite amici cominciai a collaborare con un’associazione di volontariato che si chiama Spes, la cui missione è quella di sostenere progetti di educazione scolastica nella missione di Rumuruti, nelle zone tribali del centro nord del Kenya”. Grazie a questa nuova attività la vita di Cristina trova di nuovo un senso, si riempie di iniziative per la raccolta dei fondi e di soddisfazioni per i piccoli progressi  ottenuti con l’aiuto italiano nella missione di padre Mino Vaccari, nella cui scuola studiano 1.100 giovani africani.
“L’approvazione della legge Fornero, nel dicembre del 2011, per me fu un altro trauma. All’inizio non avevo piena consapevolezza di cosa significasse, non era chiaro se ci rientrassero anche gli ‘esodati con incentivo’ nel 2009. Poi capii: con i miei ventotto anni di contribuzione, contando anche i brevi periodi di lavoro durante gli studi universitari, e i tre di mobilità figurativi ero ben lontana dai quaranta anni previsti dalla nuova norma. Me ne mancavano almeno otto. Così come ero lontana dal pensionamento per vecchiaia spostato a 66 anni con l’adeguamento dell’età pensionabile delle donne nel settore privato”.
Da allora Cristina, insieme a tanti altri esodati, conduce una battaglia perché si arrivi ad una soluzione.  E ancora oggi vive senza sapere quale sarà il suo destino. “Non è una cosa facile da accettare anche psicologicamente. Mi sembra che si giochi con la mia vita. Mi sento molto lontana dalle altre donne europee. Ma vado avanti e sono fiera di quello che faccio in Kenya”.

5 commenti:

  1. I sindacati devono organizzare qualcosa di eclatante per il 30 giugno!!!! Ma perché stanno a guardare? Che gioco fanno? Se non su occupano di questa grande ingiustizia, perché ancora dicono di essere i rappresentanti dei lavoratori? Perché? Perché? Perché? Perché non fate niente??????

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  2. Puntualmente si è avverato quello che avevo previsto quando era uscita la notizia che il 23 giugno sarebbe approdata la proposta della commissione alla camera.
    BASTA PRESE IN GIRO SERIAMO KE SIA L'ULTIMO SLITTAMENTO.
    Ho paura che vogliano rinviare il tutto a dopo le ferie di agosto.

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  3. Rinvieranno tutto a dopo le ferie e tra un po' saranno passati tre anni!!!.....tre anni!!!....tre anni!!!!..........dopo averci ridotto alla povertà, adesso ci state torturando psicologicamente!!!......avete rotto un patto, adesso dovete rimediare, ridarci la nostra vita. .....Sono disoccupato, ho 61 anni e 39 di contributi versati. Sarei dovuto andare in pensione, ed invece sono ad elemosinare dai parenti. Vergogna!!!

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  4. Camusso, Bonanni, Angeletti siete peggio di Pilato.......ve ne siete lavati le mani. Siamo soli e siamo già nella miseria...........scivoleremo irrimediabilmente nella pazziaaaaaaaaaa.........

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  5. e prima la convergenze delle varie proposte in un'unica legge, e poi il tavolo interministeriale, e poi lo slittamento al 30/6, e poi ... vediamo cos'altro si inventano. Ci stanno prendendo in giro da quasi tre anni. Basta giocare con la vita della gente onesta.

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