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venerdì 27 giugno 2014

Damiano: risultati raggiunti grazie nostra pressione

Esodati: Damiano, risultati raggiunti grazie nostra pressione
Pubblicato il da Cesare Damiano
Oggi, alla Commissione Lavoro della Camera, l’incontro con il ministro Poletti ha consentito di raggiungere un nuovo obiettivo per altri 32.100 lavoratori ‘esodati’. Con questa ulteriore salvaguardia il totale delle persone che verranno tutelate sale a 170.230, con un impiego di risorse finanziarie superiore agli 11 miliardi di euro. Questa soluzione è anche il frutto della pressione esercitata unitariamente dalla Commissione Lavoro attraverso la presentazione di una proposta di legge che sarebbe dovuta andare in discussione in Aula a partire dal prossimo lunedì. È stato inoltre decisivo il fatto che il ministro del Lavoro abbia accettato di interloquire con questa proposta, anche attraverso l’apertura di un tavolo di confronto, e di ricercare una via d’uscita. Il Governo ha infatti avanzato una soluzione, più contenuta nei numeri, che permette di spostare avanti di un anno, cioè al 6 gennaio 2016,  la maturazione della decorrenza del trattamento pensionistico al fine di accedere alle regole ante-Fornero. A questa nuova platea di lavoratori si aggiunge anche quella dei ‘cessati’ da un lavoro a tempo determinato,  precedentemente non compresi nelle salvaguardie. Per fare questa operazione viene utilizzata una parte dei  risparmi della seconda e della quarta salvaguardia, alla  quale vengono aggiunte risorse pari a 137milioni di euro nel 2015 e 119 milioni di euro nel 2016. Queste ultime vengono coperte utilizzando il fondo per l’occupazione, fermo restando che queste somme verranno restituite nella Legge di Stabilità. Il ministro ha anche confermato la scelta di individuare una soluzione strutturale al problema pensionistico all’interno della Legge di Stabilità, utilizzando un insieme di proposte che vanno dalla flessibilità a partire dai 62 anni di età e con le penalizzazioni, alla ” Quota 100″, dall’ adozione del calcolo contributivo per chi sceglie di andare in pensione anticipatamente, al prestito pensionistico. Tutte queste soluzioni, sulle quali continueremo la discussione,  prevedono un minimo di 35 anni di contributi.  Ci sembra un impegno importante reso più possibile dal nuovo passo avanti compiuto nella giornata odierna. L’emendamento del Governo andrà in Aula il prossimo mercoledì.

9 commenti:

  1. i veri esodati sono fregati!!!!!!!!!!!!! avanti ai falsi esodati

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  2. ....ma si fa o non si fa sta cosa......mi pare che tutti annunciano ma di fattibile all'orizzonte, vedo il " NULLA "

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  3. On. Damiano, mi può spiegare quali sono tutti questi risultati raggiunti grazie alla vostra pressione ??? Se da una riforma strutturale che ci si aspettava il Min.Poletti se ne viene fuori con una sesta salvaguardia, decantando ulteriori 32000 salvaguardie, quando invece effettivamente sono 8000 visto che lui stesso dice che 24000 appartengono ai finanziamenti che si erano stabiliti nei precedenti decreti . E voi avete il coraggio di far passare una proposta del genere dopo quasi tre anni che ci si aspetta che venga risolto questo problema definitivamente ??? NOOOOHHHH !!!! NON E' PER NIENTE GIUSTO LASCIARE ANCORA MIGLIAIA DI LAVORATORI NELLO SCONFORTO PIU' TOTALE DI UN FUTURO INCERTO !!! NON DOVETE ARRENDERVI E FAR PASSARE QUESTA INDEGNA PROPOSTA... Esodata poste 17

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  4. ...e come disse Enea al figlioletto Julo: anche questa volta l'abbiamo presa in .....!

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  5. Io ho fatto accordi otto mesi prima della riforma della strega fornero, ho firmato lo stesso accordo di altre colleghe ora salvaguardate, perchè DEVO ESSERE PENALIZZATA????
    Non sono una persona di serie b, PRETENDO GLI STESSI DIRITTI!!!

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  6. Vorrei capire bene, cosa intende Poletti con la frase :
    "CHI MATURERA' IL DIRITTO NELL'ARCO D'ELLANNO PROSSIMO (cioè 2015) SARA' INCLUSO NELLE SALVAGUARDIE, COSA CHE FIN'ORA NON ERA PREVISTA".
    Non era prevista cosa ???
    Intende la maturazione dei requisiti con decorrenza dell'assegno dopo la finestra di un anno??? Perchè se cosi' fosse, il suddetto articolo, dice il contrario !!! Cioè: LA MATURAZIONE DELLA DECORRENZA DEL TRATTAMENTO PENSIONISTICO.
    Sono due cose diverse !!! Oh Noh ??? Qualcuno sa dirmi di più ???
    Comunque sia, non è la giusta soluzione che ci si apettava, per una giusta e indiscriminata salvaguardia .... esodata poste 17

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    1. E' da gennaio 2012, che maturare il diritto alla pensione è comprensivo della finestra di un anno. I requisiti contributivi sono una cosa, la maturazione dei requisiti è tutt' altra cosa.

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  7. Anonimo delle 14.53, grazie per la risposta !!! faccio presente però che da Gennaio 2012 è partita la riforma Fornero che ha tolto la finestra e ha fatto cifra tonda: 66 ANNI PER ACCEDERE ALLA PENSIONE DI VECCHIAIA (oltre l'aggiunta dell'aspettativa di vita) Fin qui è chiaro !!! Ma chi aveva lasciato il lavoro prima della riforma, le regole erano diverse !!! maturavi i requisiti di vecchiaia a 60 anni, con un minimo di 20 di contribuzione e percepivi l'assegno a 61 !!! Chi deve usufruire della salvaguardia con il vecchio regime, ( intendo sempre prima del famoso Dicembre 2011), deve attenersi a questo tipo di modalità. Pur percependo
    L'ASSEGNO l'anno successivo del compimento dei 60 anni.
    Mi spiegheresti sennò perchè Poletti continua a sottolineare quella frase: COSA CHE FIN'ORA NON ERA PREVISTA .... Se le cose stanno come dici tu il Ministro Poletti, non dice niente di diverso di quanto non dicessero i primi decreti di salvaguardia. Che sottolineavano il diritto alla riscossione dell'assegno e non la maturazione dei requisiti...
    Se poi c'è gente che il lavoro lo ha lasciato quando già la riforma era stata varata pur avendo fatto accordi con l'azienda antecedente la stessa, allora qui non so con quale criterio stabiliscono le regole.
    Io sono uscita dal lavoro nel Dicembre del 2010.
    Spero di essermi spiegata! !!! capisco che l'angoscia ci porta a vedere qualcosa in più che potrebbe tirarci fuori da questo guaio. Ma c'è una tale confusione in questa "RIFORMA" pensionistica, che secondo me, non ne vengono a capo nemmeno coloro che le stesse regole le scrivono . Ancora grazie, un caro saluto chiunque tu sia !!!

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    1. In Italia lo stato diritto non è uguale per tutti. Io ho firmato a febbraio 2011 e terminatio il lavoro il 31 dicembre 2011. Dalle poste ho ricevuto 4 anni di miseri stipendi, non un solo mese di contributi ne compensi di vario genere. Ho firmato perchè dopo 36 anni di di lavoro espletato con diligenza e con grande senso di responsabilità sono stato oggetto di mobbing assolutamente ingiustificabile onde indurmi a firmale l'esodo anticipato. Dopo tanto penare adesso mi tocca restare senza pensione diversi anni. Perchè? L'azienda mi aveva detto che sarei andato in pensione a marzo, 2016 poi per i tre mesi di aspettativa vita a giugno 2016. Adesso per 6 mesi non posso godere dello stesso diritto riservato ad altri. Sono stato ingannato e deufradato dei miei diritti!! A che serve vivere in un Paese dove i politici decidono chi deve vivere e chi deve morire. Perchè ho un anno in meno di contributi? Perchè sono nato un anno più tardi di altri? E' una grande ingiustizia che stò già pagando con la mia salute. Io sono ateo ma vorrei tanto che esistesse una giustizia divina affinchè chi si macchia di iniquità, facendo soffrire tanta povera gente possa pagare a suo tempo per le sue nefande azioni. Che schifo!!!!!!!!!!!!!

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