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venerdì 6 giugno 2014

Il 23 giugno si riparte dalla camera

Progetto di legge -
               
Esodati: si riparte alla Camera 
(con nuove tutele)
di Riccardo Pallotta - Esperto di Previdenza Professionale, Organizzazione e Funzionamento della Pubblica Amministrazione
Calendarizzata per il 23 giugno alla Camera dei Deputati la discussione (contingentata nei tempi) di un progetto di legge che – negli intendimenti dei proponenti – dovrebbe dare risposte definitive alle migliaia di (ex) lavoratori che vivono ancora nel limbo tra lavoro (cessato) e pensione (promessa). Il progetto di legge introduce anche una nuova categoria di salvaguardati, rappresentata dai titolari di contratti a termine .
Sono quasi tre anni – dall’approvazione della c.d. “riforma Fornero” - che le forze politiche, il Parlamento ed il Governo stanno ricercando una soluzione che salvaguardi la sorte previdenziale di quelle migliaia di lavoratori che si erano ritrovati senza lavoro e senza diritto a pensione.
Rinviando, per una “storia degli esodati”, ai molteplici articoli apparsi nel predetto triennio sull’argomento e tornando ai nostri giorni, mentre – da un lato - il 16 giugno scadrà il termine per la presentazione delle domande di accesso alla quinta salvaguardia, d’altro lato, il 23 giugno prossimo prenderà l’avvio un nuovo paesaggio della vicenda.
In quella data è, infatti, calendarizzato l’avvio della discussione (con tempi contingentati nell’ordine di ore e minuti per ciascun gruppo parlamentare) di un progetto di legge che rappresenta la sintesi dei molteplici progetti che sono stati depositati nei mesi ed anni scorsi alla Camera per tentare di fornire una soluzione definitiva al problema.

Il PDL 224 e collegati

Il progetto di legge in questione (del quale si riporta il testo base in allegato) è il frutto di più di un anno di confronto e “limature” operate in Commissione Lavoro alla Camera, all’interno della quale è stato costituito un Comitato Ristretto con lo specifico compito di mediare tra le forze parlamentari presenti nella Commissione stessa e pervenire alla stesura di un testo unico (o base) su cui pervenire ad un voto finale.
Come detto, la Commissione ha operato una sintesi sostanzialmente condivisa ed ora la “palla” passa all’Aula.

Le misure previste

Di seguito, riportiamo una brevissima sintesi delle principali misure contenute nel progetto di legge senza entrare più di tanto nel dettaglio delle stesse in attesa dell’avvio dell’esame d’Aula che – anche per quanto si dirà in tema di coperture – porterà probabilmente a non marginali modifiche del testo.
Il progetto interviene sulla prospettiva pensionistica di molteplici categorie di lavoratori, escludendo dalla applicazione dei più severi requisiti pensionistici introdotti dalla riforma Fornero:
a) le donne che – in virtù dell’art. 1.9 della L. 243/04 – entro il 31/12/15 optino per il pensionamento d’anzianità col sistema di calcolo contributivo, con 35 anni di anzianità assicurativa e 57 (se dipendenti) o 58 (se autonome) anni di età;
b) i lavoratori che – al 31/12/1992 – potessero vantare un’anzianità assicurativa di 15 anni di contribuzione o che prima di tale data – fosse stato ammesso alla prosecuzione volontaria dei contributi;
c) i contributori volontari ammessi a tale facoltà ex art. 1.8 della L. 243/04;
d) i lavoratori collocati in mobilità sulla base di accordi sindacali stipulati prima del 31/12/11 o, in caso di fallimento dell’impresa, in mancanza dei predetti accordi, che maturano i requisiti per il pensionamento entro ventiquattro mesi dalla fine del periodo di fruizione dell’indennità di mobilità a prescindere dalla data di conclusione della procedura di mobilità e dalla data di effettivo collocamento in mobilità, eventualmente preceduto da un periodo di fruizione di cassa integrazione guadagni;
e) i lavoratori che siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria e abbiano presentato la relativa domanda alla data del 31/1/12, a condizione che perfezionino i previgenti requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2018. Ai fini della fruizione dei benefìci non rilevano l’eventuale prestazione lavorativa successiva all’autorizzazione alla prosecuzione volontaria della contribuzione né l’eventuale mancato versamento, alla data di entrata in vigore del presente decreto, di almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile
f) chi possa vantare 64 anni di età e 35 di contributi al 31/12/12 se uomo o 60 anni 20 di contributi se donna alla medesima data;
Viene inoltre introdotta prevista anche una nuova categoria di salvaguardati, rappresentata dai titolari di contratti a termine che abbiano smesso di lavorare tra il 2007 e il 2011 e, non rioccupati a tempo indeterminato, raggiungono la decorrenza della pensione entro 3 anni dall'entrata in vigore della legge 214/2011.
Il progetto contiene – attualmente – altre norme di dettaglio relative ad ulteriori categorie di personale (come i ferrovieri) o ad altre specifiche posizioni lavorative (o “ex-lavorative) per le quali si rinvia al testo allegato.

La sostenibilità finanziaria delle misure proposte

All’esito delle audizioni e della documentazione acquisita in Commissione, emergere che gli oneri stimati dall’INPS per la copertura delle misure ipotizzate dal Progetto di Legge comporterebbero costi - aggiuntivi rispetto alle misure già varate - per 47,145 miliardi di euro nel periodo 2014/2025: costi che – allo stato attuale – non sembrerebbero trovare copertura all’interno del quadro delle compatibilità finanziarie indicate dalla Legge di Stabilità e dal DEF. E, tra l’altro, la Ragioneria generale dello Stato ha già espresso il proprio parere negativo sulle fonti di copertura prevista dal progetto, fondate su maggiori entrate legate a giochi pubblici online e lotterie istantanee.
I dati messi a disposizione della Commissione Lavoro dall’INPS (V. tabella allegata) segnalano – quale principale criticità – la prevista esclusione dal rispetto dei “requisiti Fornero” dei lavoratori che possono vantare 15 anni di contribuzione al 31 dicembre 1992 o per chi prima di tale data era stato ammesso alla prosecuzione volontaria dei contributi.
Secondo tali dati questa specifica fascia di lavoratori “pesa” 34,3 miliardi di euro (negli 11 anni 2014/2025) anche se, precisa l’Istituto, il costo complessivo delle misure ”non tiene conto dei possibili effetti congiunti dei vari provvedimenti”
Per completezza di informazione, va tuttavia segnalato che la quantificazione INPS degli oneri per la tutela dei cosiddetti “quindicenni” viene da taluni considerata come sovrastimata sia dal punto di vista del numero degli interessati sia per quanto attiene ai costi complessivi.
Quanto agli interessati, le rappresentanze degli esodati stimano 4.000 soggetti in luogo dei 136.000 indicati dall’INPS.
Quanto agli oneri, invece, in Commissione Lavoro vi è chi segnala una errata interpretazione della proposta di legge da parte dell’INPS. Nello specifico, mentre il progetto intende tutelare tale categoria di lavoratori esclusivamente mediante contributi previdenziali da lavoro, l'Inps – nell’elaborare le proprie stime – avrebbe applicato estensivamente la norma, includendo nel computo anche chi ha versato contributi volontari. Con la conseguenza che – quale che sia la tesi corretta - se la mens legislatoris è quella che emerge dalle posizioni parlamentari appena illustrate, una riformulazione chiarificatrice del testo in Aula dovrebbe comunque portare ad un drastico ridimensionamento degli oneri.
Sempre in punto di costi, come detto la Ragioneria dello Stato ha dato parere negativo, giudicando la copertura finanziaria dell'intero provvedimento “inadeguata nelle dimensioni e inidonea nelle modalità” e segnalando – oltre ai predetti dubbi in ordine alle entrate con le quali si prevederebbe di coprire i maggiori oneri - che nella relazione dell’INPS non sono incluse le stime riguardanti gli ulteriori effetti degli articoli 3 e 4 del progetto di legge, che riguardano gli iscritti al Fondo speciale dipendenti delle Ferrovie dello Stato e gli esodati a seguito di accordi per la gestione di eccedenze occupazionali sottoscritti anche in sede non governativa e con l'utilizzo di ammortizzatori in deroga.
A questo punto non resta che attendere qualche settimana, per cercare di capire che direzione assumeranno gli sforzi parlamentari e come tali sforzi si coniugheranno (se lo faranno) con la parallela azione del Governo sulla medesima vicenda. Non va dimenticato, infatti, che il Ministro del Lavoro è espressamente affermato che la vicenda degli esodati è a pieno titolo tra le priorità dell'agenda del governo (più che gli interventi sull’età pensionabile “generale”).
Ci si attende, pertanto – a breve - una convocazione del “Tavolo di confronto” a cui partecipano i ministeri del Lavoro e dell'Economia, l'Inps ed i vertici delle commissioni Lavoro di Camera e Senato: tavolo nato il 7 maggio scorso per affrontare la questione e riunitosi – finora – una sola volta senza aver lasciato tracce evidenti del suo operato.

9 commenti:

  1. Prenderanno tempo, tempo e ancora tempo..........e non faranno niente. È solo un modo per continuare a parlare.....parlare......e illuderci ancora. Moriremo nella miseria dopo avere lavorato onestamente per tanti anni.

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  2. Caro giornalista, questi buoni a nulla non lasceranno mai traccia del loro operato. Questi tavoli inutili servono soltanto per tenerci buoni, ma non cambierà niente. Le luci si stanno spegnendo su di noi. Mi meraviglio di Napolitano, ha detto una frase su di noi a fine anno e poi più niente. Renzi ci ignora. Noi siamo italiani onesti lavoratori e aiutare noi non fa notizia.....non porta voti.

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  3. Hanno tolto il pane ed il futuro a noi ed ai nostri figli. Mi figlio avrebbe voluto fare l'università, ma con quali soldi ce lo mando se tra un po non ne avro' più neanche per mangiare?

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  4. I sindacati dove sono, cosa fanno.......perché anche loro ci ignorano? Ho pagato la tessera alla CGIL per 39 anni. Dove è la camusso con i suoi slogan inutili? Il suo slogan 40 anni numero magico che fine ha fatto?

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  5. Il presidente Napolitano dovrebbe ordinare a questi chiacchieroni di politici di sanare questa profonda ingiustizia fatta a danno di onesti lavoratori italiani

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    1. ......ma se proprio Napolitano, Capo dello Stato, ha disconosciuto il patto-accordo regolarmente sottoscritto da tutti quelli che in seguito hanno chiamato ..." ESODATI" ( i veri Esodati) il 31.12.2011....data che oltre quella del nostro compleanno, non dimenticheremo mai..... LADRIIIIIIIIIIII

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  6. dopo tanti anni di onorato lavoro sono ridotto al lastrico.......a causa della legge fornero prenderò la pensione tra 6 anni.......Vivi con l'aiuto dei miei parenti e provo profonda vergogna per questo.

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  7. BAASTAAAAAAAÀAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ho rivisto FINI, DI PIETRO etc.............per televisione......ANCORAAAÀ!!!!!!! DI NUOVOOOOOOOOO!!!!!!!!!
    noi li mandiamo a casa dalla finestra e qualcuno li fa rientrare dalla porta di servizio......NON SE NE PUO' PROPRIO PIU' !!!!!!!!! Non sanno vivere lontano dagli interessi personali........vi abbiamo mandato in pensione....vi abbiamo tolto la fiducia, siamo stanchi di rivedere sempre le solite facce da furbetti.....ne abbiamo le p....le gonfie.......

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    1. Ne hai dimentico uno, il più importante.
      MORTADELLA, in televisione,su di un certo canale, lo stanno inquadrando spesso, probabilmente per rilanciarlo per l' ennesima volta al Quirinale.
      A questo punto, spero che Napolitano campi 100 anni!!!!

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