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giovedì 21 agosto 2014

A proposito di pensioni d’oro e di esodati

A proposito di pensioni d’oro e di esodati

Il mio ultimo intervento ha suscitato molti apprezzamenti e ancora più critiche. Apprezzamenti per le puntualizzazioni sui contributi a cui sono già soggette le pensioni più elevate, critiche, più che giustificate, da non pochi “esodati” che hanno voluto sottolineare come il problema non sia stato che in parte risolto dai vari provvedimenti di salvaguardia che si sono succeduti e quindi esistano ancora molte migliaia di persone in questa situazione. Non ho difficoltà a correggere quanto scritto, con eccessiva sintesi, nel mio precedente intervento: il problema degli esodati esiste ancora e per ciascuno di loro è una drammatica realtà trovandosi privi di redditi, di lavoro e soprattutto di prospettive a livello economico e sociale.
Quello che tuttavia volevo sottolineare nel mio intervento era soprattutto la necessità di una politica sociale che, a fianco delle indispensabili esigenze economiche, tenga conto anche della necessità di politiche attive per l’occupazione anche per chi è vicino alla pensione e magari ha visto allontanarsi questa scadenza per le riforme attuate.
Riforme che peraltro hanno reso ancora più complicato distinguere, come andrebbe fatto, tra previdenza (finanziata dai contributi di lavoratori e imprese) e assistenza (finanziata dalla fiscalità generale). In molte dichiarazioni di politici e uomini di governo la pensione, pagata dai contributi, viene invece vista come un’elargizione (del tipo: “chi ha una pensione alta può vivere benissimo con mille euro in meno al mese….”).
PS: le critiche sono utili e gradite, le offese e i giudizi pesanti screditano solo chi li fa.
 

3 commenti:

  1. Ma....... io dico solo una cosa, questa benedetta riforma sulle pensioni non poteva essere fatta in modo graduale come negli altri paesi europei (vedi Francia ecc..),in modo tale da non creare questa grande confunsione con il ricorrerere a tanti decreti di salvaguardia.Non si sarebbero avuti gli esodati e esodanti, e il popolo sarebbe stato più sereno e tranquillo! Le risorse necessarie in fin dei conti sarebbero state, a mio avviso, le stesse utilizzate per le tante salvaguardie, con il risultato di non avere oggi una popolazione arrabbiata per svariate motivazioni.

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    1. QUESTA RIFORMA, COME HO GIA' SCRITTO IN ALTRI INTERVENTI, ANDAVA FATTA 15 ANNI FA, MA NESSUN PARTITO E NESSUN SINDACATO, SE N' E' VOLUTO ASSUMERE LA RESPONSABILITA'.
      ARRIVATI AL 2011 E CON L' ITALIA CON L' ACQUA ALLA GOLA, LO HANNO DEMANDATO A MONTI E ALLA FORNERO, CHE OVVIAMENTE ERANO AL DI FUORI DELLE PARTI.
      A QUESTO PUNTO, SARA' IMPOSSIBILE TORNARE INDIETRO, MA CI VORRANNO MOLTI ANNI PER OTTIMIZZARE IL SISTEMA PREVIDENZIALE ITALIANO, DATE TUTTE LE SUE VARIABILI!!!!

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    2. Non dimenticare che siamo in Italia .....!!!!!! e le cose devono andare per forza cosi ....perche' cosi vogliono.......ci devono tenere sotto lo schiaffo......ora la sferza ( legge FORNERO) , ora la carota( le salvaguardie) ....mentre loro BIVACCANO senza limiti e senza contegno

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