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domenica 7 settembre 2014

Quota 96, decisioni non prese e il problema del welfare

Quota 96, decisioni non prese e il problema del welfare

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È chiaro come ogni discussione riguardante la riforma delle pensioni 2014 non possa non passare per le vertenze degli esodati e dei Quota 96. Ne stiamo parlando da mesi, se non da anni, eppure le loro vicende restano ancora irrisolte. In questo articolo cercheremo di fare il punto della situazione, cercare di capire quali saranno le strade che potranno essere intraprese, e mostrare come la questione degli esodati e dei Quota 96 riveli una stretta connessione con gli altri provvedimenti di politica sociale.

Riforma pensioni 2014: esodati e Quota 96, decisioni non prese  
La riforma delle pensioni 2014, targata Renzi, non vuole partire. Il premier, in realtà, lo ha detto spesso e lo ha ribadito: la materia previdenziale non è argomento centrale per l'operato del governo nei prossimi mesi. Insomma, la riforma Fornero sembra assolutamente intoccabile, una sorta di tabù, e a restare in sospeso restano però le vertenze degli esodati e dei Quota 96. Il discorso che intendiamo fare riguarda il fatto che una decisione sulla materia pensionistica avrà comunque il suo peso su tutti i possibili provvedimenti di politica sociale del governo. Ma andiamo con ordine.
La vertenza degli esodati resta ancora in sospeso. I governi stanno preferendo procedere mediante lo strumento delle salvaguardie, per il 9 settembre infatti è previsto l'arrivo in Senato del disegno di legge che istituirebbe la sesta salvaguardia. Si tratta di 32mila lavoratori (il calcolo è dato dai posti vacanti delle precedenti salvaguardie più 6mila posizioni nuove) che potranno accedere alla pensione anticipata.
La vertenza dei Quota 96, invece, non è stata affrontata neanche all'interno delle linee guida per la riforma della scuola 2014 e tutti i provvedimenti proposti sono stati bocciati, quasi sempre per motivazioni connesse alle coperture economiche. Insomma, i 4mila docenti e personale ATA che erano quasi sicuri di non dover tornare a scuola quest'anno (e giustamente, dato che il loro problema è connesso ad un errore delle legge Fornero), invece non possono fare altro che sperare in una sentenza della Corte Costituzionale.

Riforma pensioni 2014: esodati e Quota 96, decisioni non prese e il problema del welfare
Quali sono le motivazioni per cui i governi - e soprattutto il governo Renzi - non intendono affrontare e risolvere delle questioni di politica sociale così lampanti? Perché non si intende mettere mano a una riforma delle pensioni 2014? È probabile che le motivazioni rientrino all'interno di una visione particolare del welfare che il governo Renzi, in continuità con quelli Monti e Letta, porta avanti. Nel bilancio di uno Stato, una delle voci più "pesanti" riguarda proprio quello della materia previdenziale, in un momento di crisi si decide allora di non affrontare tutta una serie di questioni che, comunque, hanno dei costi sociali e rappresentano delle vere e proprie contraddizioni.
Se si mettesse mano a una riforma delle pensioni che rivoluzionasse la legge Fornero servirebbero probabilmente fondi molto alti e bisognerebbe mettere mano ad altri comparti della spesa pubblica, come del resto già si sta facendo. Resta comunque il fatto che la vertenza degli esodati e dei Quota 96 rischia di restare "nella storia", rappresentando delle contraddizioni talmente palesi che fanno riflettere a fondo sulla condizione del sistema Italia.
(Leggi)

3 commenti:

  1. (tutto sommato neanche troppo) Acuta analisi .... ce l'abbiamo in saccoccia?

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  2. Renzi non vuole schiacciare i PIEDI alle grandi " SETTE " e agli interessi della "CASTA " e scassa le " BALLE " ai soliti che gia' subiscono ingiustizie sociali percependo un misero stipendio che va dalle 1000,00 alle 1200,00Euro e non mette le mani in tasca a quei " LORD " che incassano stipendi e pensioni d'oro e d'argento.......!!!!!! BASTA.......BASTA ........BASTAAAAAAAA ......a pagare o siamo TUTTI o sara' GUERRA......

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  3. "Resta comunque il fatto che la vertenza dei Quota 96 rischia di restare "nella storia", rappresentando delle contraddizioni talmente palesi che fanno riflettere a fondo sulla condizione del sistema Italia."
    MI AUGURO DI TUTTO CUORE DI SI'.
    SOPRATTUTTO NEL RISPETTO DEI DIPENDENTI PRIVATI, CHE CONTINUANDO A LAVORARE ANCHE LORO, GRAZIE A DIO, SONO NELLE STESSE IDENTICHE CONDIZIONI !

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