Esodati, così le regole per il pagamento della buonuscita
Scritto da
Franco Rossini
L'Inps sta inviando le lettere che autorizzano il pensionamento con i
requisiti ante 2012 nei confronti di quei lavoratori che nel corso del
2011 hanno fruito della legge 104/1992.
L'Inps ha comunicato questa settimana di aver esaurito il plafond delle
2500 posizioni disponibili per la salvaguardia dei lavoratori che nel
corso del 2011 hanno fruito dei congedi e/o permessi per l'assistenza di
un familiare con disabilità. L'ultimo lavoratore incluso nella
graduatoria, formulata sulla base della data di maturazione di un
diritto a pensione secondo la vecchia disciplina pensionistica, ha perfezionato il diritto entro il 31 Ottobre 2012.
L'Inps sta pertanto ultimando l'invio delle lettere di certificazione del diritto alla fruizione della salvaguardia in parola.
Per i dipendenti pubblici le regole per il pagamento dell'indennità di buonuscita risultano essere quelle indicate nella Circolare Inps 73/2014. E cioè nei casi di dimissioni volontarie
(ipotesi prevalente perchè il lavoratore che ha ricevuto la lettera di
salvaguardia in genere presenta le dimissioni dall'ente in cui lavora)
il pagamento avverrà non prima di 24 mesi mentre nei
casi di risoluzione da parte della pubblica amministrazione per
raggiungimento del limite ordinamentale (65 anni) i termini vengono
accorciati a 12 mesi. Scaduti questi termini,
l’istituto ha l'onere di porre in pagamento la prestazione entro 3 mesi
(quindi il termine di pagamento è pari a 27 o 15 mesi) pena il pagamento
degli interessi.
Per importi superiori a 50mila euro ma inferiori a 100mila euro il
pagamento sarà frazionato secondo quanto previsto dalla legge 147/2013.
L'erogazione avverrà in due rate di cui la prima erogata con i termini
sopra citati e la seconda trascorsi ulteriori 12 mesi.
Se la prestazione dovesse risultare superiore a 100mila euro,
l'erogazione avverrà in tre rate con l'ultima rata pagata dopo ulteriori
12 mesi dalla seconda erogazione.
Si ritiene, peraltro, che i dipendenti che grazie alla salvaguardia
riescano a conseguire un diritto a pensione entro il 2013 i
frazionamenti di 50mila e 100mila siano portati rispettivamente a 90mila
e 150mila euro. Una precisazione sul punto da parte dell'Istituto
nazionale di Previdenza sarebbe tuttavia utile a chiarire la vicenda.
(Leggi)
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