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mercoledì 17 dicembre 2014

La carne al fuoco

La riforma pensioni Renzi deve fare i conti anche con i tanti contenziosi civili proposti contro l'Inps. Quali sono le categorie coinvolte? Quali le ultime notizie?

Governo e Inps giocano in difesa quando si tratta di riforma pensioni. La ragioni dell'assenza di novità ovvero di cambiamenti concreti nelle regole della previdenza italiana vanno cercate non solo nella cronica assenza di coperture economiche e nel bilancio in rosso dell'ente amministrato ora dal commissario straordinario Tiziano Treu. Ma anche nei tanti contenziosi aperti. La lista degli scontenti è molto lunga e comprende i beneficiari della cosiddetta opzione donna ovvero quelle lavoratrici a cui due circolari dell'istituto di previdenza hanno negato l'uscita anticipata in cambio del calcolo dell'assegno con il metodo contributivo.
Poi ci sono i quota 96 del mondo della scuola: quei lavoratori che, nonostante il compimento di 61 anni d'età e il raggiungimento di 35 anni di contributi previsti dalla normativa di riferimento, non sono andati in pensione a causa dell'introduzione delle norme contenute nella riforma Fornero, che non hanno tenuto conto della peculiarità del calendario scolastico. Ovviamente solo dopo che le singole cause saranno arrivate a conclusione sarà possibile trarre una conclusione sull'impatto economico sulle casse dell'Inps. Ma fino a quel momento non resta che muoversi con molta cautela.
E che dire degli esodati? Sulla questione è recentemente intervenuto lo stesso Treu, secondo cui siamo davanti a "un tormentone". Gli esodati presi in carico sono 160.000, "secondo noi sono tutti quelli che ragionevolmente potevano pensare di andare in pensione con le vecchie regole". Tuttavia "è chiaro che ci sono ancora delle persone anziane disoccupate ma non esodati, l'esodato è uno che aveva fatto dei conti o fatto degli accordi, vado in pensione tra tre anni. Gli esodati in senso tecnico non ci sono più, non sono più un problema".
(Leggi)

2 commenti:

  1. non c'è nessuna differenza tra un esodato di tre anni e un'altro di cinque e' sempre esodato. Il diritto ad usufruire delle norme previgenti vale per tutti e non si possono fare discriminazioni, poiche' la legge e' uguale per tutti.

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  2. Mancava il giudizio divino di Treu
    a definire le precise caratteristiche
    selezionate degli c.d. "esodati" per
    chiudere verso la "soluzione finale".

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