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lunedì 1 dicembre 2014

Le lacrime e l'amaro

Val bene la pena di rituffarci in quel clima. Se oggi molti sono sono salvaguardati, ciò è dovuto alla lotta strenua di un'esigua minoranza che si sta assottigliando sempre più.
Per questo abbiamo deciso di pubblicare una e-mail giunta oggi da un'esodata calabrese.

inviata alla fornero quando era ministra. Aggiungo a distanza di anni che le sue erano davvero lacrime di coccodrillo, a differenza delle soffrenze, disagi e lacrime (queste si veraci) che ci ha causato.

cara ministra Fornero

quando l'ho vista in televisione emozionarsi, ho creduto finalmente che qualche barlume di umanità ancora persistesse tenace in alcune persone. Io sono una esodata. Nel maggio 2011 ho firmato con Poste Italiane e con confindustria le mie dimissioni a favore della mia figliuola. Allora avevo 57 anni e col sistema pensionistico vigente prima della sua riforma, avrei ricevuto la pensione nel 2015. Quattro anni di sacrifici ponderati,non sono proprietaria di appartamento,avrei potuto affrontarli, sia con la misera buonuscita di Poste Italiane incrementata da quel piccolo incentivo di 11.350 euro lordi, sia con lo stipendio di mia figlia che lavora par time a tempo indeterminato per 15 giorni al mese. Adesso con la sua riforma, non rientro più nel lasso di tempo di due anni, dovrò aspettare che ne compia 67  per avere la pensione. Ma si è resa conto di ciò che significa la sua decisione?In verità,La inviterei,non è retorica,a vivere nelle mie condizioni per un intero mese Forse così,con l'esperienza dura,reale,non quella dell'ambiente in cui è immersa,potrà rendersi partecipe delle mie difficoltà. Le dirò che,appresa della riforma , la mia prima reazione è stata l'incredulità. Stentavo a credere che ancora i più deboli ,gli indifesi,dovessero sempre pagare per la moltitudine di ladroni che si sono divorati l'Italia. Man mano che prendevo possesso della cruda realtà,mi indignavo sempre di più,mi arrabbiavo,poiché non ritengo giustificabile un simile atteggiamento verso persone che hanno lavorato,certo in proporzione ai propri meriti. Ma proprio a causa di essi,essendo fasce indifese,deboli,avremmo dovuto essere più tutelati. Dopo,Le dirò francamente che quel sentimento di incredulità,indignazione e di reazione immediata,è stato sostituito da un altro più profondo e per me preoccupante: la Vergogna.
Mi vergogno di essere italiana
Mi vergogno di vedervi e sentirvi in televisione affermare di aver presentato in parlamento provvedimenti equi
Mi vergogno per tutti quegli individui in parlamento e nelle istituzioni che hanno affamato l'Italia e che nessuno,nemmeno il governo di cui Lei fa parte riesce a debellare
Mi vergogno per la debole lotta contro gli evasori 
Mi vergogno per le Assicurazioni auto, per l'indecente costo della benzina ed in generale per tutti quei poteri forti che arricchendosi non pagano in proporzione alle loro ricchezze. Non ho la presunzione che lei mi risponda,ma ci terrei tanto che leggesse questa e-mail. Penso pure che nelle mie condizioni ci siano molte altre persone che nel più assoluto silenzio vivono con umiltà. Io però non ho potuto tacere,è stato più forte della mia volontà. In proporzione alla mia cultura,media,spero di aver descritto con chiarezza uno spicchio di realtà quotidiana che si affronta con determinazione.

Reggio Calabria 02/02/2012 

                                                   cordialmente
                                               Romeo Teresa Maris

1 commento:

  1. Quanta franchezza, passione e dolore in queste righe! ....e spero che provenga da una che oggi è salvaguardata.
    Pensiamo a tutti coloro che - in una situazione analoga - sono rimasti fregati dalla legge 111 del luglio 2011 che ha allungato la finestra di 3 mesi e li ha messi fuori dalla VI salvaguardia per una manciata di giorni. È per lo spirito di questa lettera che tutti - salvaguardati o meno - dobbiamo continuare a lottare per il riconoscimento dei diritti dei colleghi, oltre che per i nostri! ELIMINAZIONE DEI PALETTI ALLA SALVAGUARDIA!

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