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domenica 15 marzo 2015

Il resoconto e la bozza di questionario

VI RICOPIO IL RESOCONTO COMPLETO DELL'AUDIZIONE IN SOTTOCOMMISSIONE ESODATI DELL'11.3.2015 DELLA RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI
Vi allego inoltre  LA BOZZA DEL QUESTIONARIO RELATIVO ALL'INDAGINE CHE LA SOTTOCOMMISSIONE ESODATI DEL SENATO INTENDE METTERE ON LINE NEI PROSSIMI GIORNI. Il questionario recepisce le nostre richieste di modifica rendendo la parte reddituale facoltativa (sperando che venga stralciata nella versione finale che sarà resa pubblica) ed inserito molte categorie e non soltanto quelle con accordi.
Francesco
RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI
Resoconto della audizione di una rappresentanza della Rete dei Comitati degli Esodati in Sottocommissione Esodati della Commissione Lavoro del Senato.
Roma, martedì 11 marzo ,dalle ore 14.00 alle ore 15.40

Su specifica richiesta, accolta, della Rete dei Comitati degli Esodati si è tenuta la audizione in epigrafe presieduta dalla Senatrice Anna Maria Parente.
Ordine del Giorno: Indagine conoscitiva sugli esodati.
Erano presenti per la Sottocommissione i componenti: CATALFO (M5S), BAROZZINO (SEL), PEZZOPANE (PD), MUNERATO (LEGA), SERAFINI (FI/PDL). Ospitato in riunione il Sen. ICHINO (PD).
In rappresentanza della Rete dei COMITATI ESODATI:
Francesco FLORE, Doriana FIORANI, Fabio CERRUTI, Daniele MARTELLA e Giuseppe ESPOSITO.
Alle 14,05 apre i lavori la Presidente Parente evidenziando che lo scopo della Sottocommissione è quello di approfondire il problema “esodati” in tutte le sue implicazioni e di verificare soprattutto la sua portata. Alla luce della molteplice quantificazione numerica degli interessati susseguitasi negli ultimi mesi la Sottocommissione intende verificare ed accertare i numeri degli esodati e verificare anche altre categorie di lavoratori colpiti da quella riforma per poi valutare opportuni provvedimenti legislativi per risolvere alla radice il problema degli esodati e valutare anche uno strumento che assicuri maggiore flessibilità in uscita dal posto di lavoro verso il pensionamento. Con questo obbiettivo, ed in ottemperanza di un Ordine del Giorno approvato in Commissione, si intende procedere ad una accurata indagine conoscitiva sul tema, in collaborazione con altri istituzioni pubbliche fra le quali l’ISTAT, per mezzo di un’ apposito questionario di rilevazione delle situazioni degli “esodati”. La sottocommissione intende accertare il numero attendibile degli “esodati” rimasti fuori dai sei provvedimenti di salvaguardia ed ha richiesto la collaborazione della Rete dei Comitati degli Esodati; ottenendola. Da un primo informale incontro sono emerse alcune richieste della Rete quali quella di togliere o al massimo rendere facoltativa la sezione del questionario relativa alla situazione reddituale dell’intervistato. La presidente assicura la volontà della Sottocommissione di pervenire ad un esame accurato della questione esodati per ricercare poi ogni possibile soluzione. Invita i rappresentanti della Rete ad esprimere le loro valutazioni in merito al questionario. 
Interviene Francesco FLORE ,a nome della Rete dei Comitati e del Comitato Contributori Volontari, per illustrare dettagliatamente un documento che consegna agli atti dei lavori della Sottocommissione, unitamente a 6 allegati. Flore argomenta in particolare la definizione di “esodati”, sottolineando che costoro sono tutte le categorie degli ex lavoratori che al dicembre 2011 avevano perso il lavoro a qualsiasi titolo o avevano firmato qualsiasi tipo di accordo che lo prevedeva anche in data successiva e che maturavano il diritto pensionistico entro il 2018. 
Sull’indagine che si intende condurre ribadisce le forti perplessità già manifestate nel precedente incontro informale e ribadisce le motivazioni per le quali, a parere degli “esodati”, si considera l’inutilità di un tale “censimento” stante la circostanza che altri organi dello Stato quali l’INPS, le Direzioni Provinciali e Territoriali del Ministero del Lavoro ed i Tribunali del Lavoro sono nelle condizioni di fornire tutti i dati relativi agli “esodati”. Cita l’ultimo dato (che non si ritiene esaustivo di tutta la platea degli esodati) certificato dal Governo al Parlamento, in risposta ad una interrogazione dell’On.Gnecchi, di 49.500 verificati dall’INPS. A parere della Rete dei Comitati l’indagine dovrebbe riguardare soprattutto quelle categorie e sottocategorie di “esodati” rimaste fuori dalle 6 salvaguardie, ed altre categorie di ex lavoratori fortemente penalizzate, citando alcuni casi, alle quali occorre comunque dare risposte. Si prende comunque atto della decisione di procedere a tale indagine e si prende atto della disponibilità a rendere facoltativa la parte reddituale, ma si continua pure a chiedere che venga totalmente stralciata dal questionario. Argomenta inoltre che la risposta a queste persone non deve e non può essere di tipo assistenziale, ma unicamente previdenziale, e che dev’essere loro restituito un diritto costituzionale sottratto, specificando gli articoli della Costituzione che lo prevedono, ossia si deve provvedere al ripristino del Patto rotto.
Interviene più volte il Sen.Ichino per interrompere tale relazione affermando che sono argomentazioni già note.
I Senatori Barozzino e Catalfo ribattono affermando di voler ascoltare i rappresentanti dei Comitati, e che occorre dare risposte ai danni provocati dalla manovra sulle pensioni del 2011, sostenuta dal Sen.Ichino, perche è dovere dello Stato.
Flore conclude evidenziando quale tipo di risposta è necessaria dare agli "esodati non salvaguardati" per i quali elenca i paletti/vincoli finora imposti alle diverse categorie e che ne hanno impedito la totale soluzione. Menziona la proposta annunciata di un settimo provvedimento di salvaguardia che la Commissione Lavoro della Camera si appresterebbe a presentare nei prossimi giorni. Dai contenuti anticipati evidenzia che si tratta di un provvedimento ancora parziale (in quanto non ricomprende la totalità degli almeno 49.500) ma considerato dalla Rete un significativo passo avanti, ribadendo comunque la necessità di provvedere entro la fine dell'anno alla soluzione strutturale.
La Senatrice Catalfo interviene per specificare che la Sottocommissione intende procedere alla verifica puntuale dei numeri degli “esodati” al fine di accertare se siano effettivamente 49.500 o in numero superiore, per procedere speditamente ad adottare un provvedimento unico di salvaguardia per tutti ed in tempi celeri. Si dichiara favorevole allo stralcio dal questionario della sezione relativa ai redditi dal punto 25.
Fabio CERRUTI interviene per sottolineare che gli obiettivi dell’indagine con scheda di rilevazione on-line sono condivisibili ma i risultati attesi troppo ottimistici alla luce della difficoltà di molti over 60 di utilizzare sistemi informatici. Sottolinea la preoccupazione che troppi colleghi potrebbero rimanere fuori da tale rilevazione e che non si può legare un diritto costituzionale ad una siffatta domanda.
In risposta alla senatrice Catalfo ribadisce che, per quanto riguarda le categorie già incluse nelle precedenti salvaguardie, a nostro avviso, il dato di 49.500 è affidabile in quanto certificato in Parlamento dal Ministero del lavoro in risposta alla interrogazione dell'on. Gnecchi evidenziando che è stato fornito uno studio con relative tabelle suddivise per categorie ed anno.Rinnova la ferma richiesta alla Commissione di fornire le motivazioni che portano alla acquisizione, con il questionario, di informazioni sul reddito famigliare degli “esodati” ritenendo la circostanza molto discutibile e ribadendo la richiesta che tale richiesta venga stralciata dalla scheda di rilevazione.
Interviene il Sen. ICHINO per affermare che il sistema dei CAF e dei patronati potrebbero farsi carico di assistere gli interessati nella compilazione del questionario e non vede quindi alcun problema se l’iniziativa verrà adeguatamente pubblicizzata. Argomenta inoltre che giuridicamente ciò che reclamano gli “esodati” non è un “diritto acquisito” ma ci si deve riferire al diritto attuale. In merito alle informazioni richieste nella sezione reddituale della scheda, dichiara che sono necessarie per eventuali azioni future, confermando la sua visione che tali azioni non sarebbero a sostegno di un diritto, ma esclusivamente di tipo assistenziale e quindi da modulare sulla situazione economica del singolo.
Interviene FLORE per rispondere al Sen. Ichino sottolineando con veemenza che con gli “esodati” lo Stato ha rotto un patto perché sottoscritto con organi dello Stato nazionali, territoriali e giudiziali o direttamente con istituzioni statali come l’INPS nel momento in cui rilascia le autorizzazioni al versamento dei contributori volontari. Evidenzia gli articoli 33 e 38 della Costituzione che sanciscono un preciso diritto costituzionale, violato dalla manovra previdenziale del 2011, che lo Stato ha il dovere di riconoscere e restituire agli “esodati”. Sui diritti acquisiti chiede al Sen. Ichino se è più diritto acquisito quello dei beneficiari di pensioni d’oro, come i vitalizi riconosciuti a parlamentari per 3 giorni di lavoro rispetto a quelli sottratti agli “esodati” con 35/40 anni di duro lavoro, con relativi contributi versati. Evidenzia anche che alcuni tribunali del lavoro stanno già dando precise risposte riconoscendo tale diritto ai ricorrenti. 
Il Sen. BAROZZINO
Ribadisce che il danno è stato provocato dallo Stato e che deve essere lo Stato a farsi carico di rispondere alle richieste dei comitati degli “esodati” ripristinando quel patto e procedendo sollecitamente a riconoscere agli stessi il diritto pensionistico.
La Senatrice CATALFO Ribadisce che lo Stato con gli “esodati” ha commesso un grave errore al quale occorre porre urgentemente rimedio non con provvedimenti annuali ma con un unico provvedimento che dia risposte ai 49.500 o ad un numero superiore nel caso in cui l’indagine conoscitiva stabilisca risultati diversi. 
Fabio CERRUTI interviene per rispondere al sen. Ichino che la sua visione è quella di chi ritiene che gli “esodati” stiano chiedendo una “elemosina” e non la restituzione di un diritto costituzionale. Aggiunge che gli “esodati” chiedono unicamente quello che spetta loro dopo una vita di lavoro ed il pagamento di 35/40 anni di contributi.
Doriana FIORANI ribadisce al sen. Ichino che le nostre richieste sono pienamente legittime e pienamente conformi al “diritto attuale” in quanto i patti e gli accordi firmati lo sono stati nel rispetto del diritto allora in vigore e non si può certamente riferirli a norme intervenute successivamente con la riforma Fornero e che sostanzialmente hanno avuto un effetto retroattivo.
Daniele MARTELLA dichiara che il diritto non può e non deve essere legato al reddito familiare e che tutti gli accordi governativi e non governativi sono stati siglati con le istituzioni. 
Manifesta perplessità, come gli altri rappresentanti della Rete, sulla idoneità del supporto dei patronati ed INPS testimoniando come sia spesso accaduto che le indicazioni fornite nell’applicazione delle 6 salvaguardie siano state spesso in contrasto con la normativa di riferimento.
Spesso i comitati stessi, sulla base della esperienza forzatamente acquisita in 3 anni di attesa, hanno dovuto sostituirsi a patronati ed INPS per fornire consulenza ai propri aderenti
Giuseppe ESPOSITO interviene per illustrare il proprio caso personale e di altri 20 colleghi di “esodato” non salvaguardato mirato alla denuncia della discriminazione perpetrata, dai 6 provvedimenti di salvaguardia, a danno di tutti gli ex lavoratori posti in mobilità a seguito di accordi territoriali, benché identico a tutti gli altri ed avendo perfettamente seguito la procedura di mobilità della legge 223/91 art.4 comma 7 e 15 con tutti gli attori istituzionali dello stato previsti, al contrario di quelli con accordi governativi che hanno invece potuto rientrare nella salvaguardia. Ma non basta ancora, siamo stati fin qui discriminati anche per le successive salvaguardie, in particolare l'ultima, la sesta salvaguardia, poiché per i mobilitati di cui alla lettera a) viene posto come data di limite della cessazione il 30/09/2012 laddove per altri soggetti è ammessa la cessazione al 31/12/2012 inoltre Evidenzia che questo è uno delle tante storture contenute nella manovra sulla previdenza e ripetute successivamente negli altri provvedimenti. Discriminazione che occorre urgentemente cancellare come tutte le altre che hanno interessato altre categorie. Sull'indagine degli “esodati” ribadisce le forti critiche ripetendo che l’INPS e le DTL sono in possesso di tutti i dati di tutti coloro che hanno fatto accordi mentre sulla sezione del questionario attinente la rilevazione dei redditi degli “esodati” ritiene inaccettabile che si voglia legare il riconoscimento di un diritto costituzionale alla situazione economica dei cittadini danneggiati .
FLORE interviene per chiarire che fino ad oggi ci è stato sempre evidenziato che non si poteva adottare un provvedimento unico per salvaguardare tutti gli “esodati” (2001-2018) in quanto non lo consentivano le norme procedurali e, soprattutto, per l’alibi delle coperture finanziarie. Su tale alibi evidenzia che non spetta alla Rete proporre dove reperire le coperture ma si sono ottenuti precisi impegni dalla segreteria del partito di maggioranza, nel febbraio del 2014, relativamente all’impiego della tassazione sul rientro dei capitali italiani all’estero. Impegni che sono documentati in questa sede. Pertanto ci si è rassegnati a provvedimenti annuali di salvaguardia, sempre sostenuti dalla Rete, come si intende sostenere ora quello preannunciato dalla Commissione Lavoro della Camera che si auspica venga sostenuto anche al Senato. Ben venga, e si è pronti e disposti a sostenere un provvedimento unico come quello proposto in questa Sottocommissione per almeno tutti i 49.500 “esodati” non salvaguardati certificati dal governo. 
Pur con tutte le riserve ed obiezioni si è comunque disponibili a collaborare sull’indagine conoscitiva che la Sottocommissione intende realizzare.
La Presidente PARENTE nel concludere l’incontro ribadisce la volontà della Sottocommissione di procedere all’indagine conoscitiva, evidenziando che la Commissione Lavoro del Senato è una istituzione legittimata a procedere in tale indagine per la quale nei prossimi giorni verranno attivate le procedure on-line sul sito del Senato e dell’ISTAT. Ringrazia i rappresentanti della Rete per la loro disponibilità a collaborare alla iniziativa mirata esclusivamente a precisare il fenomeno, per poi dare risposta adeguata a tutti gli aventi diritto.

Doriana FIORANI, Francesco FLORE, Fabio CERRUTI, Daniele MARTELLA, Giuseppe ESPOSITO

Evidenzio che ne abbiamo approfittato per intervenire non soltanto sulla "indagine" ma anche su ben altro.
Ci hanno chiaramente detto che intendono proseguire nell'indagine (non la chiamano più censimento) e non si è riusciti a farli desistere nonostante abbiamo usato e spiegato più volte tutte le argomentazioni nostre e vostre.
Si è riusciti a rendere facoltativa la sezione del questionario sui nostri redditi (forse riusciamo a farla stralciare tutta) ed abbiamo deciso di collaborare con loro per controllare da dentro che le cose vengano fatte con correttezza. Ricordo anche a tutti che per essere salvaguardati dobbiamo farci censire dall'INPS con gli stessi strumenti ed in maniera più complessa e complicata. ... ed ora con questo altro adempimento....non se ne può proprio più !!!...ma che dovevamo fare?? !!... Abbiamo urlato loro di tutto ma ci siamo convinti che andare via sbattendogli la porta in faccia non aveva senso e non avremo fatto gli interessi degli "esodati".

Francesco Flore

Chiedo scusa , ma l’allegato presentato alla Sottocommissione verrà, a breve, pubblicato sul sito del Senato unitamente agli allegati consegnati.
Stiamo preparando un documento di osservazioni e richieste di modifica del “questionario” e vi invito tutti a trasmettermi eventuali osservazioni in merito.
Grazie a tutti.
Francesco FLORE





14 commenti:

  1. Beh, se avessimo avuto dubbi su Ichino, ora abbiamo solo certezze....

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  2. "Si è riusciti a rendere facoltativa la sezione del questionario sui nostri redditi (forse riusciamo a farla stralciare tutta)"
    CHE PROBLEMI CI SONO A COMPILARE UN QUESTIONARIO COME QUESTO.
    SE TI VOGLIONO CONTRALLARE, HANNO GIA' TUTTI I DATI SENZA CHIEDERTI
    IL PERMESSO. QUINDI DOV' E' IL PROBLEMA.
    SE PUO' SERVIRE AD ESSERE SALVAGUARDATI BEN VENGA!

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  3. Assurdo !!! Quest,ndagine conoscitivaDevono approvare la settima salvaguardia senza cercare altre scuse e indagini innutili! Ma poi non ho capito bene dobbiamo farci cansire dall,inps? A che significa!!!! Andiamo di male sepre in peggio!!!nonn se ne puo, proprio piu!!!!!!

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  4. Mai avrei pensato che in uno Stato di Diritti si arrivasse a tanto nei confronti dei cittadini! Dopo la spaventosa riforma si fatichi tanto a porre rimedio, in modo definitivo.Visto le poche risorse,potevano almeno comunicare da principio che per tutti coloro che erano stati penalizzati dalla riforma si sarebbe provveduto a tutelarli mediante appostite leggi annuali fino ad esaurimento.Oppure ad emanare con la riforma anche le norme trasitorie (avrebbero fatto più bella figura).
    Non capisco la questione dei redditi,dal momento che hanno i codici fiscali possono consultare i tempo reale presso le Agenzie delle Entrate i nostri redditi non solo per il 2013 bensì per tutti gli anni che vorranno.Comunque la pensione ci spetta per i contributi versati, a prescindere dai redditi e non solo i nostri ma vogliono anche quelli dei nostri familiari!
    Chissà quando finirà questo calvario!

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  5. resta solo il fatto che per i signori della rete gli interessa solo salvarsi loro visto
    che hanno accettato salvaguardie fino al 2018 facendo finta di niente per es. degli
    ex postali che hanno firmato accordo come chi è già andato in pensione o è salvaguardato per andare in pensione oltre il 2018

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  6. Tante cose giuste, scritte sul blog a proposito di questo censimento: con il codice fiscale sanno tutto, muoviamoci basta che si vada avanti, etc. La verità è il paradosso di uno stato che fa il precisino, e dove la mano destra non sa cosa faccia la sinistra. E il rischio che si introduca il concetto di "assistenza" in una questione che è PURAMENTE previdenziale. Che è - sotto sotto - il pensiero di Ichino... e questo NON è giusto. La questione è il patto leso tra lavoratori cittadini e stato. Tutto per la superficialità e inettitudine dei nostri politici....

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  7. MA PERCHE' DEVONO RENDERCI LA VITA SEMPRE PIU' DIFFICILE!!!
    IO NON NE POSSO VERAMENTE PIU'.

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  8. Questo è un incubo senza fine e qualche cinico politicante, si diverte a farci trovare sempre, sempre, sempre nuovi ostacoli. "Se questo è un Paese"?

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  9. IL questionario è scritto in maniera errata e confusa iniziando dal titolo in quanto la scheda interessa esclusivamente la rivelazione della categoria dei c.d. "ESODATI" rimasti SENZA PENSIONE non l'altra diversa categoria degli ESODANTI rimasti DISOCCUPATI.
    La scheda prosegue poi con la prima domande confusa ecc.ecc.

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    1. Infatti sig. NiK, chiedono tra altro se si è rientrati in una delle salvaguardie.Io ho presentato la domanda per la VI salvaguardia e ad oggi ancora non sono a conoscenza se rientro oppure no! come faccio a rispondere, .......ed è solo la prima delle domande!

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  10. Sono un esodata della riforma exSaccone e Fornera non capisco la questione dei redditi,dal momento che hanno i codici fiscali possono consultare presso le Agenzie delle Entrate i nostri redditi non solo per il 2013 bensì per tutti gli anni che vorranno considerando che la maggior parte dei nostri redditi proviene la mobilità ordinaria e poi da quella in deroga che dal 1 settembre 2014 è stato abbolito. Come può valutare i nostri redditi del 2013 oggi? Comunque la pensione ci spetta per i contributi versati, a prescindere dai redditi.

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    1. Anonimo17 marzo 2015 15:22
      "Sono un esodata della riforma exSaccone e Fornera non capisco la questione dei redditi,dal momento che hanno i codici fiscali possono consultare presso le Agenzie delle Entrate i nostri redditi non solo per il 2013 bensì per tutti gli anni che vorranno considerando che la maggior parte dei nostri redditi proviene la mobilità ordinaria e poi da quella in deroga che dal 1 settembre 2014 è stato abbolito."
      NON HAI ANCORA CAPITO CHE NON VOGLIONO CONOSCERE IL TUO REDDITO, CHE GIA' CONOSCONO DATO CHE TI PAGANO LA MOBILITA', MA VOGLIONO SAPERE ESATTAMENTE IL TUO REDDITO FAMIGLIARE COMPRENSIVO DI TUTTI QUELLI CHE VIVONO CON TE.

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    2. Siccome è facoltativo, non risponderò alla sezione riguardante i redditi, hanno l'Agenzia delle Entrate per controllare.

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  11. il questionario è una schifezza che probabilmente nasconde fini non dichiarati. Se proprio si doveva fare sarebbe stato sufficiente conoscere, oltre al nome, la data e la modalità dell'esodo, gli anni complessivi di contribuzione. Tra l'altro è scritto anche male e si presta a equivoci. Comunque fa bene il Comitato a partecipare, almeno c'è qualcuno di affidabile

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