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venerdì 13 marzo 2015

Testimonianza dell'audizione di ieri in Senato

Lettere al giornale
Esodati, la testimonianza dell'audizione di ieri in Senato
Egregio Direttore voglio dare testimonianza dell'incontro che si è tenuto ieri a Palazzo Madama. Come saprà siamo stati auditi ufficialmente (per la prima volta in questi 3 anni) dalla Sottocommissione della Commissione Lavoro del Senato per l'argomento "Indagine sul tema "esodati".Eravamo 5 componenti della delegazione della Rete dei Comitati, tutti non salvaguardati per dimostrare loro, con la loro testimonianza, che dietro ai numeri degli esodati ci sono persone e famiglie danneggiata dall'infame manovra.
Tutto il nostro intervento è stato mirato a chiarire chi siamo (non solo esodati con accordi ma anche tanti altri senza alcun accordo e tanti con accordi non soltanto in sede governativa ma anche territoriale) e cosa rivendichiamo incentrando le nostre argomentazioni sul diritto derubato e sul patto con lo stato che deve essere ripristinato.
Abbiamo illustrato chiaramente che deve essere approvata una settima salvaguardia pur coscienti che ne presenteranno nei prossimi giorni una non all'altezza delle nostre richieste. Noi chiediamo la platea sia determinata sulla base di due requisiti: non essere piu' occupato al 31 dicembre 2011 per avvenuta risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo o avere sottoscritto accordi collettivi o individuali che prevedano il futuro licenziamento e maturare il requisito pensionistico con le norme previgenti entro il 31 dicembre 2018.
Loro invece presenteranno una proposta che estende di un anno i termini previsti dalla legge 147/2014. Noi la sosterremo comunque in quanto ulteriore passo verso la soluzione per tutti del dramma che viviamo da 3 anni convincendoli che non ci fermeremo fino a quando l'ultimo degli esodati non sarà salvaguardato.
Abbiamo ottenuto ascolto e condivisione da gran parte dei nostri interlocutori. Ci siamo permessi di sottolineare anche gli aspetti psicologici, umani e sanitari che l'emergenza sociale esodati ha provocato in questi 3 anni. Sulle nostre argomentazioni giuridiche sul diritto costituzionale leso un solo senatore si è permesso di tentare di contraddirci affermando che il nostro diritto alla pensione non lo si può considerare acquisito. Circostanza che ha costretto qualcuno di noi, con veemenza e durezza a fare l'esempio fra chi matura il diritto al vitalizio dopo 3 giorni passati nelle aule parlamentari e chi ha duramente lavorato dai 35 ai 40 anni e se lo vede sottratto da una manovra finanziaria di bilancio. Gran parte dei nostri interlocutori hanno convenuto con noi sulla esigenza di lavorare ad uno o più provvedimenti che, possibilmente entro l'anno in corso, risolvano alla radice il problema.
Sulla "indagine conoscitiva" non siamo riusciti nel nostro obiettivo (onestamente velleitario) di farli desistere (in quanto erano tutti ben determinati a farlo) ma siamo riusciti a limitarne alcuni deleteri aspetti ottenendo che tutta la parte dell'indagine attinente agli aspetti reddituali degli "esodati" divenisse facoltativa e non obbligatoria e convincendo numerosi senatori a stralciarla proprio dal questionario.
E' stata una importante occasione per continuare il lavoro di semina che la Rete svolge da tempo con l'auspicio di raccogliere presto i frutti.
(Leggi)



2 commenti:

  1. GRAZIE DI CUORE A TUTTI !!!!! Speriamo che si diano velocemente una mossa, nn ne possiamo più!

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  2. Chiunque sia al Governo non può restare indifferente a questa richiesta.
    Abbiamo già sofferto abbastanza per colpa della fretta e della inettitudine di qualche legislatore...

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