Si attendono novità in tema di riforma pensioni 2015, sebbene la strada che porta ad una revisione della pensione anticipata resta ancora in salita. Le ultime notizie sono come sempre un coacervo di dichiarazioni e speranze relative alle situazioni che caratterizzano l’attualità: prepensionamento delle donne (partita la Class Action promossa dal Comitato Opzione Donna) e questione esodati sono ancora attuali, nonostante se ne parli ormai da anni. Molto attivo il presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati Cesare Damiano che, parlando del “tesoretto” millantato dal governo Renzi nei giorni scorsi, ha spezzato una lancia a favore di pensionati, pensionandi ed incapienti.
 
Damiano: tesoretto vada per riforma pensioni, si a pensione anticipata a 62 anni
“L’area della nuova povertà – ha detto in una nota il deputato PD – può essere ridotta se consentiamo l’uscita dal lavoro a 62 anni con 35 di contributi ed una lieve penalizzazione dell’assegno”. Il riferimento è alla proposta sui pensionamenti flessibili, da tempo depositata in Parlamento. Damiano è anche intervenuto sugli esodati e su gli incapienti, chiedendo di utilizzare il “tesoretto”, ammesso che ci sia, “per aggredire la povertà crescente con interventi mirati”. Insomma, niente sussidi a pioggia ma attenzione ai casi di particolare disagio.
L’ex ministro del Lavoro si è detto contrario in linea generale al reddito di cittadinanza, chiesto a gran voce da anni dal Movimento 5 Stelle ed ora rilanciato, in forma diversa, dal Presidente INPS Tito Boeri: “Può andar bene per le famiglie segnate da un disagio endemico – ha sottolineato Damiano – con figli a rischio di abbandono scolastico” ed a cui, secondo il parlamentare PD, va comunque garantita una vita dignitosa.
 
Prepensionamento donne: opzione contributivo alla prova del Tar del Lazio
Abbiamo raccontato nei giorni scorsi del deposito del ricorso del Comitato Opzione Donna dinanzi al Tar. Non resta che attendere il completo esperimento della Class Action per capire se i giudici accoglieranno oppure no la richiesta delle ricorrenti di cancellare le circolari INPS del 2012 che hanno, di fatto, già chiuso i termini per il prepensionamento a 57 anni e 3 mesi. Quand’anche andasse a buon fine, però, si dovrà far conto con un’altra scadenza: il 31 dicembre il regime sperimentale scade e il governo, per ora, non ha lasciato intravedere alcuna volontà di prorogarlo.
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