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giovedì 23 luglio 2015

Carrescia (Pd): attivare immediatamente i vasi comunicanti

Pensioni / Esodati, Carrescia (Pd):
attivare immediatamente i vasi comunicanti
  • Scritto da  redazione
Il Deputato Pd chiede di sbloccare le certificazioni per i lavoratori che hanno fruito della legge 104 prima della partenza del nuovo anno scolastico. 
Andare oltre il vincolo delle 1800 unità utilizzando i risparmi presenti negli altri profili di tutela.  E' quanto chiede l'Onorevole PierGiorgio Carrescia (Pd) in una interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti depositata ieri in Commissione Lavoro alla Camera. L'obiettivo è consentire a tutti i lavoratori che nel corso del 2011 avevano fruito dei congedi e dei permessi per assistere familiari disabili di accedere alla salvaguardia entro la fine di Agosto, soprattutto per quanto riguarda il settore scolastico dato che una eventuale dilatazione dei tempi oltre il 1° settembre comporterebbe la permanenza in servizio per un ulteriore anno scolastico.   
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che: dai dati forniti dall'INPS sulle operazioni di salvaguardia degli esodati emerge che, al 13 luglio 2015, solo il 46 per cento di quelli rientranti nelle sei salvaguardie e la cui domanda è stata accolta stanno ricevendo la pensione;
su 170.230 lavoratori le posizioni certificate dall'INPS sono 114.317 e 78.334 quelle liquidate; ve ne sono poi 50045 domande non accolte, oltre 7249 ancora giacenti e precisamente quelle per le quali l'INPS non ha ancora ultimato il lavoro di certificazione delle istanze cioè il procedimento sulla ammissione o meno degli esodati alla salvaguardia;
nel dettaglio risulta la seguente situazione:
prima salvaguardia (articolo 24, commi 14 e 15, della legge n. 214 del 2011): su 65000 salvaguardie previste ne sono state accolte 64.374 e sono 49.137 le pensioni liquidate;
seconda salvaguardia (articolo 22, comma 1, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito dalla legge n. 135 del 2012): su una platea potenziale di 35000 esodati le certificazioni inviate dall'INPS sono state 17.566 e le pensioni liquidate 10.684;
terza salvaguardia (articolo 1, commi 231 e seguenti della legge n. 228 del 2012): a fonte di 16.130 salvaguardie previste le certificazioni inviate sono state 7.344 e le pensioni liquidate 6.487;
quarta salvaguardia (articoli 11 e 11-bis, del decreto-legge 102/2013 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 124 del 2013: su una platea di esodati di 5.000 unità le certificazioni accolte sono state 3.504 e le pensioni liquidate 3.149;
quinta salvaguardia (articolo 1, comma 194 e seguenti, della legge n. 147 del 2013): a fronte di una platea potenziale di 17.000 unità le certificazioni inviate sono state 3.465 e le pensioni liquidate 3.385;
sesta salvaguardia (articolo 2 della legge n. 147 del 2014: su 32.100 esodati previsti le certificazioni accolte sono state 18.064, di cui 12.920 già inviate agli interessati e 5.492 le pensioni liquidate;
rispetto alla sesta salvaguardia emerge chiaramente che ci sono ancora diverse posizioni disponibili e finanziate;
fra gli esodati ancor più drammatica è la situazione di coloro che beneficiano della legge 104 del 1992 e, al loro interno, quella dei dipendenti del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
a fronte di poco più di 5104 domande «accolte» e di circa 1.168 ancora giacenti, le certificazioni inviate sono poco meno di 1800 (esattamente quelle previste dalla legge n. 147 del 2014), mentre per altri 3.364 l'Inps non ha dato risposta benché la citata legge n. 147 del 2014 preveda espressamente di inviare a ciascun istante l'esito (positivo o negativo che sia) della domanda anche ai fini dell'eventuale tutela giurisdizionale;
la mancata definizione del procedimento (mancanza di certificazione) da parte dell'INPS comporterà per i lavoratori della scuola di dover poi protrarre di un altro anno l'uscita;
nella sesta salvaguardia a fronte di 32100 posti previsti i procedimenti definiti sono 12920 (5104 domande giacenti e 18064 accolte);
 è sconcertante constatare che alcune centinaia di lavoratori che dovevano e potevano essere tutelate con la 4a salvaguardia rischiano di essere escluse anche dalla VI anche in contrasto con la circolare (n. 16171 del 25 novembre 2014) della direzione generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (dottoressa Ferrari) con la quale si precisava che gli esclusi dalla IV tutela avessero la precedenza nella VI;
nonostante le ripetute dichiarazioni di voler applicare i cosiddetti «vasi comunicanti» nulla è stato ancora fatto minando così la credibilità delle istituzioni in un rimpallo di competenze fra Ministero del lavoro e delle politiche sociali e INPS;
l'interrogazione a risposta scritta n. 4-08138, annunciata nella seduta n. 381 del 25 febbraio 2015, relativa alle «salvaguardie» e all'utilizzo dei «vasi comunicanti», non ha avuto ancora risposta dal Regolamento;
il 16 giugno 2015 in un incontro fra rappresentanti degli esodati e la dirigente generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dottoressa Costanza Ferrari, è stato rappresentato che il Ministero dell'economia e delle finanze e la ragioneria generale dello Stato hanno dato comunicazione all'INPS che tutte le economie rimaste nelle sei salvaguardie potranno essere autorizzate solo dopo la definizione di tutte le precedenti;
ciò appare all'interrogante in palese contrasto con il comma 235 dell'articolo 1 della legge n. 228 del 2012 e con il comma 193 della legge n. 147 del 2014 che impone la convocazione da parte del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di una conferenza dei servizi (o tavolo tecnico) per accertare annualmente i risparmi e per ridestinarli al fondo esodati –:
quali siano gli intendimenti del Ministero dell'economia e delle finanze e della ragioneria generale dello Stato e come si intenda assicurare il rispetto delle previsioni delle leggi n. 228 del 2012 e n. 147 del 2014;
se ritenga di assumere con urgenza iniziative nei confronti dell'INPS per contestare i ritardi e la mancata definizione di procedimenti della VI salvaguardia che espongono la pubblica amministrazione a ricorsi di massa;
se e come si ritenga di dover intervenire per tutelare in particolare i dipendenti del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, beneficiari della legge n. 104 del 1992, al fine di evitare la beffa di veder riconosciuto dall'Istituto nazionale d previdenza sociale il diritto in tempi tali da dover comunque protrarre di un altro anno l'uscita dal mondo del lavoro
(Leggi)


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