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mercoledì 15 luglio 2015

Pensioni, Governo pronto a dire addio alle ricongiunzioni onerose

Pensioni, Governo pronto a dire addio alle ricongiunzioni onerose
Scritto da  Franco Rossini
Dal 1° gennaio 2016 si potranno valorizzare gratuitamente tutti i contributi accreditati nelle diverse gestioni dell'Inps, compresa la gestione separata tradizionalmente penalizzata. 
Il Governo lavora per superare la ricongiunzione onerosa dei contributi. Dal 1° gennaio 2016 i lavoratori che hanno spezzoni contributivi in piu' gestioni previdenziali gestite dall'inps (compresa la gestione separata) potranno verosimilmente sommare tali contributi senza vincoli, oneri o penalizzazioni sul sistema di calcolo dell'assegno al fine di maturare i requisiti contributivi sia per la pensione di vecchiaia che per la pensione anticipata. L'obiettivo potrebbe essere raggiunto attraverso una modifica, in senso estensivo, dell'articolo 1, commi 238 e ss. della legge di stabilità 2013 (legge 228/2012).
Questo strumento, infatti, consente dal 1° gennaio 2013 di cumulare gratuitamente la contribuzione presente in tutte le gestioni previdenziali dell'Inps, (Ago, Ex-Inpdap Ex-Enpals, compresa la gestione separata) al fine di perfezionare i requisiti contributivi per la pensione di vecchiaia (vale a dire i 20 anni di contributi). La proposta all'esame di Palazzo Chigi consisterebbe nell'utilizzo di questo meccanismo anche per raggiungere i requisiti contributivi utili per il conseguimento della pensione anticipata rendendo di fatto superflua tanto la ricongiunzione dei contributi che la totalizzazione nazionale, due istituti che attualmente penalizzano i lavoratori. Il primo perchè chiede il versamento di un onere e perchè esclude la gestione separata, il secondo, pur essendo gratuito, prevede una penalità sull'assegno frutto del ricalcolo con il contributivo.
Il programma di intervento è stato confermato anche nel Piano Boeri che il presidente dell'Inps ha illustrato nel corso della presentazione annuale dell'istituto la scorsa settimana alle Camere. E non dovrebbe trovare particolari ostacoli sul piano politico dato che tutti gli esponenti politici, sia di maggioranza che di opposizione, sono da tempo favorevoli al superamento dell'attuale sistema. Proprio ieri, d'altro canto, in Commissione lavoro al Senato, è passato un ordine del giorno dei pentastellati che impegna il governo ad eliminare le ricongiunzioni onerose.
Un istituto che a ben vedere non ha piu' ragion d'esistere. La ricongiunzione onerosa fu infatti istituita nel 2010 per impedire soprattutto alle lavoratrici del pubblico impiego la possibilità di migrare nella gestione dipendenti e prendersi una pensione con un anticipo di almeno 5 anni rispetto al fondo nel quale erano iscritte. Ora però che i requisiti tendono sempre piu' ad essere omogenei in tutte le gestioni (lo saranno entro il 2018) far pagare tali oneri risulta non piu' giustificato. 
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