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mercoledì 15 luglio 2015

Pensioni precoci ed esodati, Quota 41 e 97: le ultime notizie e le richieste

Pensioni precoci ed esodati, Quota 41 e 97: le ultime notizie e le richieste
Pubblicato il:14 luglio 2015
ERICA VENDITTI
Pensioni lavoratori precoci ed esodati, ultime novità: sindacati insistono su Quota 41 e 97, la spunteranno?Le ultime notizie sul fronte previdenziale si stanno susseguendo in modo molto veloce, ed il caos previdenziale è chiaramente in aumento, le speranze per i lavoratori precoci ed esodati potrebbero riaprirsi nei prossimi giorni quando vi sarà l'incontro tra i Sindacati e Poletti. Sul sito PensioniOggi è possibile leggere le richieste che Cigl, Cisl e Uil hanno intenzione di fare al Governo Renzi e queste riguardano in sintesi: misure a sostegno per le pensioni minime, la Quota 41 senza penalizzazione per i precoci, la possibilità di poter uscire a 62 anni senza eccessive penalizzazioni, soluzione della vicenda degli esodati e misure 'assistenziali' per quanti sono rimasti privi di reddito e lavoro.

Riforma pensioni, sindacati: si risolva nodo precoci ed esodati e si conceda Quota 41 e 97Finalmente dopo le richieste dei lavoratori che più volte sui vari social network hanno chiesto espressamente il supporto di Cgil, Cisl e Uil, come il gruppo Facebook'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', i Sindacati hanno deciso di 'unirsi' per arrivare ad un pacchetto di richieste comune da presentare al ministro Poletti. Le idee sul fronte previdenziale sono ormai piuttosto chiare, le tre maggiori sigle sindacali richiedono al Governo di superare la Riforma Fornero e di concedere la flessibilità in uscita già a partire dai 62 anni d'età, associata alla concessione della Quota 41 senza penalizzazione per i lavoratori precoci.
Le richieste dei lavoratori e dei sindacati si sono fatte più pressanti dopo la presentazione del Piano Boeri alle Camere che ha creato non pochi dissapori per quanto concerne la possibilità che l'uscita anticipata sia possibile solo attraverso il ricalcolo dell'assegno interamente contributivo. La Cgil ha parlato di un taglio inammissibile che oscillerebbe tra il 30-35%, mentre Boeri (fonte Pensioni Oggi) ha voluto subito rassicurare parlando di un taglio contenuto nell'ordine del 3-3.5%.
Ai lavoratori, specie a quelli precoci, questa spiegazione ha convinto poco in quanto se il taglio fosse solo del 3.5% non si spiegherebbero le ritrosie del Presidente Inps nei confronti della proposta di Damiano, ddl 857 che consentirebbe di concedere la Quota 97 con una penalizzazione al più dell'8% e la Quota 41 per i precocisenza decurtazione alcuna. Ricordiamo infatti che Tito Boeri ha 'bocciato' il ddl 857 e le altre proposte come la Quota 100 perché troppo onerose e insostenibili per i conti pubblici, il rebus sulle penalizzazioni pare dunque più che evidente.
Si attende chiarezza da parte del Governo, nella speranza che dal confronto richiesto dai Sindacati col Ministro Poletti emergano dei punti comuni atti a riformare la famigerata Legge Fornero. Proposte che permettano dunque la risoluzione dei nodi critici quali: esodati e precoci in primis. Si potrebbe tornare a sperare nell'approvazione della Quota 41 e 97?
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