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domenica 16 agosto 2015

Sarà un autunno caldo

IL CANTIERE PENSIONI NON VA IN VACANZA, SARÀ UN AUTUNNO CALDO, ECCO SU COSA SI LAVORA
Tutti in ferie ma lavorando: INPS, Ministeri, Commissioni e Governo, si lavora per le riforme delle pensioni da quota 41 alla flessibilità.Esodati e settima salvaguardia, opzione donna, quota 41 e precoci, questi i punti focali su cui sta lavorando il Governo per modificare il sistema pensionistico nostrano. Diversi incontri preparatori sono stati già tenuti in questi giorni con il lavoro in sinergia del Ministero del Lavoro e dell’Economia, dell’INPS, delle Commissioni della Camera e della Ragioneria di Stato. Gli interventi previsti prescinderanno dalla Legge di Stabilità perché alcuni punti in lavorazione sono urgenti e quindi vanno approvati subito. Il Ministro Padoan sta trattando conBruxelles un’ allargamento delle maglie dell’austerità che consenta di provvedere alla riforma delle pensioni senza l’assillo delle severe norme di bilancio della UE enello stesso tempo di applicare la diminuzione delle tasse promessa da Renzi.

Opzione donna e salvaguardia esodati subito al viaTra le azioni urgenti c’è senza ombra di dubbio la cosiddetta “opzione donna” che va approvata immediatamente per consentire alle lavoratrici di poter andare in pensione entro il 31 dicembre 2015. Inserirla nella futura legge di stabilità porterebbe il provvedimento ad essere posticipato all’anno venturo. Le lavoratrici che raggiungono 58 anni di età e 35 di contributi devono poter uscire dal lavoro già entro la fine di quest’anno ed in quest’ottica pare che un accordo sia già stato trovato con appuntamento fissato per il 9 settembre. Per gli esodati sembra in dirittura d’avvio la settima salvaguardia, la possibilità concessa ad altri 26mila lavoratori di accedere alla pensione con le regole antecedenti la riforma Fornero. Si tratterebbe di allungare di un anno i benefici concessi con la sesta salvaguardia, e portare perciò la decorrenza della pensione dal 6 gennaio 2016 al 6 gennaio 2017.

Precoci e quota 41Per Damiano, massima attenzione ai lavoratori precoci cui dovrebbe essere concessa la possibilità di uscire dal lavoro anticipatamente. Si valuta la possibilità di concedere la pensione ai lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni, a prescindere dall’età anagrafica di uscita, ma con il solo requisito di aver raggiunto i 41 anni di contributi. Punto cruciale è che l’assegno pensionistico venga concesso senza alcuna penalizzazione per questi soggetti. Questo provvedimento porterebbe il Governo ad ottenere il doppio risultato di mandare in pensione gente che da troppi anni è nel mondo del lavoro, e permettere ad altri di sostituirli e quindi di dare spazio a nuova occupazione.
Flessibilità in uscita
La discussione più consistente per la riforma delle pensioni, si ha per la flessibilità in uscita, il permettere ai lavoratori di uscire prima con piccole penalità di importo dell’assegno. Per la flessibilità, probabilmente si dovrà attendere la nuova legge di Stabilità da approvare entro la fine dell’anno. Si lavora per permettere ai lavoratori di scegliere quando uscire dal lavoro a partire dai 62 anni con il sistema contributivo e rinunciando al 2% di pensione ogni anno di anticipo. Bisognerà anche correggere il tiro sull’aspettativa di vita per fare in modo da non costringere i lavoratori a continuare a prestare servizio fino ai 70 anni e naturalmente alle aziende di permettere nuove assunzioni con un ricambio generazionale più repentino.
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6 commenti:

  1. Non capisco la discriminazione per chi ha iniziato a lavorare prima di 18 anni. Se ha iniziato dopo due o tre giorni non vale più? Le solite ingiustizie!!

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    1. Nessuna discriminazione, se hai 57 anni e 35 di contributi, già oggi rientri
      nell' opzione donna, ma avrai una pensione tutta calcolata con il sistema
      contributivo, e quindi decurtata del 30%.

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  2. Concordo in toto con anonimo, anche perchè chi ha iniziato prima dei 18 anni sono 4 gatti, ma chi ha raggiunto quota 41 o 42, come nel mio caso, allora la regola magari non vale più. Da considerare che per compensare gli anni di godimento della pensione dovrei campare almeno 102 anni e mi fermo qui. Ah! Itaglia e itagliani...

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  3. egr. sig. anonimo .... quella dei 18 anni è una illazione giornalistica (tra l'altro anche stupida perché se uno ha lavorato per 41 anni a cominciare da età superiori ai 18, mediamente, prenderà la pensione per meno anni di uno che ha cominciato a 18, e quindi lo Stato ci guadagna ...) !! Se la quota 41 dovesse passare (e ce lo auguriamo ...) varrà per tutti, indipendentemente dall'età in cui si è iniziato a lavorare!

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  4. In risposta ad Angelo Moiraghi:
    Lo sai che oggi con la nuova legge occorrono 42,5 anni di contributi?
    Oppure avere 63 anni e 3 mesi, e avere almeno 20 anni di contributi
    per poter andare in pensione.
    Quindi, se uno ha lavorato 41 anni, ad ha iniziato a lavorare a 18 anni,
    oggi, ha come età anagrafica 59 anni, e non rientra in nessuna delle
    causali inerenti a questa nuova legge, e quindi dovrà continuare a lavorare,
    sperando sempre che il lavoro ce l' abbia.

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  5. The blasting news troppo approssimativi su temi estremamente seri e importanti come quelle riguardanti pensioni e c.d."esodati".
    Quasi giusto è sbagliato.

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