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mercoledì 16 settembre 2015

Damiano: “Facciamo tutto il possibile per ripristinare il fondo”



La protesta degli esodati, il governo promette una soluzione entro due settimane


Mentre il governo studia una soluzione per quei lavoratori rimasti senza occupazione nel 2011, con scarse possibilità di ricollocamento e prossimi alla pensione senza però averne maturato i requisiti, sale la tensione sotto il ministero dell’economia, con un presidio dei lavoratori promosso da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, insieme al Comitato Opzione Donna per chiedere il rispetto delle leggi.
L’incontro con il sottosegretario del Tesoro Pier Paolo Baretta per chiedere il reintegro delle risorse nel fondo di salvaguardia è terminato in un nulla di fatto:  “Siamo assolutamente insoddisfatti. Il governo ha preso tempo, ha detto che non è pronto e che ci darà una risposta tra due settimane” e “la mobilitazione continua”, affermano le sigle, spiegando che il sottosegretario ha proposto un nuovo incontro tra due settimane.
Il problema degli esodati va risolto prima della legge di Stabilità. E’ quanto ha invece sostenuto il presidente della Commissione Lavoro della Camera, CesareDamiano, parlando con i lavoratori in presidio sotto il ministero dell’Economia per chiedere le risorse per la settima salvaguardia, relativa a 50mila persone. “Dobbiamo fare tutto il possibile per ripristinare il fondo esodati – ha affermato Damiano – mi stupisce il fatto che i tecnici del ministero dell’Economia abbiano dato una diversa interpretazione”.
Secondo Damiano i risparmi del fondo destinato agli esodati “non devono essere inglobati dal debito generale”. “Non stiamo chiedendo soldi – ha aggiunto – ma stiamo chiedendo di utilizzare i risparmi”; questo vale anche per la cosiddetta “opzione donna” secondo cui si riteneva – ha precisato Damiano – “che non ci fosse bisogno di una copertura, ma se così non fosse si possono utilizzare le risorse del fondo esodati”. “Ci sono interrogazioni urgenti ai ministri Poletti e Padoan – ha ricordato Damiano – che devono trovare risposte entro la prossima settimana”. Nella riunione al ministero dell’Economia, Baretta ha spiegato ai sindacati che il governo sta cercando soluzioni che potrebbero arrivare nel giro di quindici giorni.
In piazza anche il segretario della Lega Matteo Salvini che ha promesso: “Adesso la protesta prosegue alla Camera e al Senato  dove invece di parlare di cose serie stanno discutendo di intercettazioni”.


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