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giovedì 10 settembre 2015

Damiano: vogliono le risorse per esodati ed opzione donna per la TASI

Pensioni, Damiano: vogliono impiegare le risorse per esodati ed opzione donna per togliere la TASIMercoledì, 09 Settembre 2015 17:58
  • Scritto da  redazione
Il presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati sospetta come ci sia un preciso input politico per sottrarre le risorse dedicate agli esodati e destinarle ad altri fini.
E' stata una doccia fredda. Così il Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, commenta - a margine dell'audizione dei sindacati sulla flessibilità in uscita - il parere dato oggi dal ministero dell'economia e delle finanze secondo il quale le risorse avanzate nel fondo esodati non possano essere "riciclate" ai fini di una settima salvaguardia perchè sono state acquisite dall'Economia. Così come la bocciatura della possibilità di rivedere l'opzione donna per includere tutte le lavoratrici che maturano il requisito anagrafico e contributivo entro il 31 dicembre 2015.
Una doccia fredda che, secondo Damiano, non poggia su alcun fondamento normativo dato che il legislatore ha espressamente previsto, in sede di costituzione del Fondo Esodati, che tutte le risorse ivi stanziate non possano essere distratte per altri fini. Il Presidente della Commissione, in un discorso molto lucido, ha piu' di un sospetto che ci sia stato un preciso input politico proveniente da Palazzo Chigi per utilizzare questi denari per eliminare la Tasi sulle abitazioni principali. Misura annunciata dal Premier con la prossima legge di stabilità che ha un costo proprio sui 3-4 miliardi di euro. Lo scippo di queste risorse risulta quindi inaccettabile secondo Damiano ricordando comunque che una situazione simile si è già verificata con il fondo dedicato ai lavoratori usuranti cannibalizzato con l'ultima legge di stabilita' per coprire fini diversi da quelli previsti dalla legge. 
Damiano parla anche della flessibilità in uscita lasciando intendere come la misura non sarà contenuta nella prossima legge di stabilità bensì in un provvedimento collegato. Ed avvisa i sindacati circa la necessità di sostenere il progetto di cui lui stesso è stato primo firmatario assieme all'Onorevole Baretta (Pd) indicando come l'applicazione di penalizzazioni sull'assegno sia un dato ineliminabile per anticipare l'uscita a partire dai 62 anni e 35 di contributi (i sindacati nel corso dell'audizione hanno invece espresso parere negativo all'introduzione di nuove penalità, seppur ridotte come prevede il progetto Damiano-Baretta). Tra i punti critici della Riforma c'è soprattutto il tema dei precoci. Damiano e il fronte sindacale puntano all'approvazione di un'uscita a 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni sull'assegno. Un progetto tuttavia che, ricorda lo stesso Damiano, sarà difficile da portare a compimento con l'attuale governo perchè ha un costo elevato.
Tornando agli esodati e all'opzione donna Damiano auspica una mobilitazione delle coscienze per far comprendere al Governo l'importanza di tali misure. Provvedimenti dalla cui approvazione dipende il destino di centinaia di migliaia di lavoratori, che mordono la carne viva dei lavoratori.  Dal canto suo il Presidente della Commissione Lavoro ha annunciato comunque battaglia per lo sblocco dei due provvedimenti rimasti nella palude a causa del MEF. 
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