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lunedì 31 agosto 2015

Fine degli alibi: la verità sul fondo esodati

Fine degli alibi: la verità sul fondo esodati
di Elide Alboni 
VORREI riepilogare la situazione del fondo esodati. Sulla carta ci sono i famosi 11.600 milioni della legge 228/2012. Un miliardo e 600 milioni dicono servano per la settima salvaguardia fino al 6 gennaio 2017, che nel ddl ha dentro sì esodati, ma anche quota 96, ferrovieri, marittimi e un numero elevato di legge 104. Poi viene lasciato tutto nel vago devastante su cosa faranno dopo per i due anni successivi sebbene ci siano i 3 miliardi e 300 milioni risparmiati nelle sei salvaguardie.
Ne sono stati salvati 114.000 e già pensionati 78.000. Ora si attende di sapere in questo guazzabuglio di interviste e vari deliri dei politici come pensano di salvare altri 49.500 esodati che ne hanno diritto, se con l’accetta per mettere dentro svariate altre categorie non esodate o facendo solo ciò che è equo e civile: usare davvero tutte le risorse rimaste – quei 3 miliardi e oltre – nel fondo esodati per quelli veri, trovando fondi per le altre criticità che pur devono trovare risposta, ma stanno ancora lavorando.
Il punto cruciale è questo e la nostra rivendicazione dopo 4 anni è chiudere il dramma esodati con le riserve del fondo che sono più che sufficienti per 49.000 persone. Poi che li stanzino a Natale o Pasqua o per il compleanno di Damiano o Poletti o del commesso della Camera non è importante! Importante è salvaguardare tutti gli esodati del transitorio 2011/2018 avendo certezza delle rimanenze sul fondo senza firmare, come ha fatto una onorevole, un ddl con dentro categorie che non sono esodate. Bisogna impedire pericolosissime emorragie e giungere alla fine del transitorio, il 6 gennaio 2019, evitando che la lotta continui a essere estenuante per chi si ritrova senza un euro. Questo disastro sociale non si può più tollerahttp://pensioni.quotidiano.net/news/2015/08/30/fine-degli-alibi-la-verita-sul-fondo-esodati/re.
/Leggu)

domenica 30 agosto 2015

Il fondo esodati e la settima salvaguardia

damiano-wIl fondo esodati e la settima salvaguardia

Mano a mano che passano i giorni, dagli articoli di giornale e dai dibattiti che si intrattengono nelle 
trasmissioni televisive colgo una preoccupante, crescente banalizzazione intorno alle problematiche che riguardano i “senza lavoro e senza pensione” (gli esodati) e coloro che invece non hanno argomenti per rivendicare altro che una maggior gradualità nell'applicazione delle attuali regole pensionistiche. Una generalizzazione in parte sicuramente figlia di quella collettiva disinformazione che fin dall'inizio incombe sul dramma degli esodati ma in parte, inizio a temere, figlia anche di una mirata strumentalità.
La discussione circa i provvedimenti legislativi da adottarsi a favore di queste due casistiche non può invece esimersi dal considerare che esistono attualmente due ben distinte esigenze, che un paese civile non può eludere:
  • restituire un diritto, di fatto acquisito, a coloro ai quali è stato materialmente sottratto;
  • introdurre criteri di gradualità nei restanti casi, proporzionalmente alla misura in cui incidono gli aspetti draconiani della contro riforma Fornero.
Premesso che la nostra Costituzione stabilisce che lo Stato provveda affinché chi abbia concluso il suo iter lavorativo possa contare su una restante esistenza dignitosa e in sostanziale conservazione del tenore di vita precedente, cosa della quale gli ultimi governi, eletti ai sensi di una legge elettorale che la sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale bolla come illegittima, non sembrano proprio tener conto, bisogna distinguere tra chi si è visto cambiare le regole del gioco quando ormai gli atti erano stati sottoscritti e le decisioni irrevocabili erano state assunte e chi invece,in prossimità ormai dell’agognato traguardo, ma in costanza di un rapporto di lavoro, si vede allungare, seppure a dismisura e con discutibile equità, i termini per la quiescenza.
Ecco quindi che salvaguardare un diritto e graduare l’inasprimento di una legge non possono e non devono essere confusi o peggio, essere accomunati in una grossolana generalizzazione delle problematiche. Confondere esodati con precoci, quota 96, ferrovieri, ex fruitori della legge 104 e quant’altri lavoratori tutt’ora in attività, sarebbe stravolgere la natura stessa di una problematica, sarebbe scambiare una condizione di estrema povertà, indotta dalla scelleratezza di una legge frutto di un governo incostituzionale per proprietà transitiva, con la delusione di una pur legittima aspirazione mancata.
Non vi è dubbio che un lavoratore precoce abbia diritto a non vedersi addebitare la sua precocità come fosse una colpa, come non v’è dubbio che chi ha programmato la sua vita in base alle leggi vigenti al momento delle scelte, come per esempio le lavoratrici quindicenni, abbia diritto a che lo Stato ora rispetti i patti a suo tempo tacitamente intercorsi. La contemporaneità di due distinti diritti non implica però che le motivazioni siano sovrapponibili. Nel primo caso infatti siamo di fronte ad un caso di iniquità nei confronti di un lavoratore ancora in attività quindi, in senso generale, non siamo in presenza di uno stato di necessità indotto dalle circostanze. Nel secondo caso invece lo stato di necessità è del tutto palese, dal momento che la lavoratrice, privata della pensione, non è più attiva al lavoro e lo stato di necessità è diretta conseguenza del disconoscimento, da parte unilaterale dello Stato, delle leggi a suo tempo vigenti.
Si tratta perciò di applicare principi di equità in un caso e di costituzionalità nell’altro perché, nel tempo, è addirittura auspicabile che le leggi possano evolvere, ma le stesse leggi, ai sensi del dettato costituzionale, non possono intervenire retroattivamente sulla vita dei cittadini. Ecco quindi che diventa essenziale la distinzione tra “salvaguardia” e “gradualità”. In un caso si tratta di restituire tout-court un diritto, quindi la sostanza che da esso discende; nell’altro si tratta invece di integrare la legge con disposizioni coerenti ai principi di equità e di gradualità per quelle situazioni originariamente mal valutate dal legislatore.
Attualizzando il concetto: non si può fare un tutt’uno della settima salvaguardia, alla cui elaborazione è impegnata la Commissione Lavoro della Camera, con l’istituzione di un transitorio previdenziale che dovrebbe vedere la luce con l’approvazione della prossima Legge di stabilità. Stante l’evidente stato di necessità degli esodati, non ravvisabile invece in quei lavoratori tuttora in attività, le due problematiche non sono sovrapponibili concettualmente; tanto meno lo sarebbero ai sensi di legge, dal momento che la Legge 228 del 24 dicembre 2014, al comma 235, riconosce la specificità della condizione di esodato laddove dispone un fondo economico, con relative fonti di finanziamento, destinato esclusivamente a finanziare le future salvaguardie.
Non si possono quindi confondere i restanti 49.500 esodati, dichiarati da INPS in risposta alla ormai famosa interrogazione parlamentare della On. Gnecchi, con altre realtà quali, per esempio, i “Quota 96″ del comparto scuola o, peggio ancora, gli esuberi del comparto pubblico, ferroviario e gli stessi lavoratori precoci. Per tutti costoro, lo ribadisco, è doveroso individuare soluzioni eque e rispettose tanto della dignità delle persone quanto dei sacrifici da esse effettivamente sostenuti; soluzioni che potrebbero probabilmente concretizzarsi con l’istituzione di un regime transitorio, ma non devono interferire, in nessuna maniera, con i fondi destinati alla salvaguardia di quelle 49.500 persone che rispondono ai requisiti che, in combinato tra loro, connotano appunto la condizione di esodato e che di seguito riprendo dal Dossier della Rete dei Comitati:
  • non essere più occupati al 31.12.2011 per avvenuta risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo, oppure avere entro quella data sottoscritto accordi collettivi o individuali che come esito finale prevedano il futuro licenziamento;
  • maturare il requisito pensionistico con le previgenti norme entro il 31.12. 2018.
Non è affatto difficile intuire che, qualora l’abnorme accavallarsi di contrastanti pseudo notizie di questi giorni, molte delle quali accomunate da uno stridente contrasto con gli elementari principi di cui sopra e sfornate a tambur battente da ogni sorta di media, dovessero trovare conferma nei prossimi atti di governo, più d’un comitato esodati, in special modo quelli fuorusciti dalla Rete dei Comitati, non esiterebbero ad avviare numerosi contenziosi, di certo lunghi e gravosi ma altrettanto promettenti, la cui soluzione non potrebbe essere demandata che alla Corte Costituzionale.

mercoledì 26 agosto 2015

Finalmente in arrivo la 7^ salvaguardia per i lavoratori esodati

FINALMENTE IN ARRIVO LA SETTIMANA SALVAGUARDIA PER I LAVORATORI ESODATI
Aggiornamento al 24 agosto 2015 della situazione della settimana salvaguardia per i lavoratori esodati. 
24 agosto 2015 
ANTONIO BALDASSARRE
Sembra sia vicina la soluzione per 26.000 ex-lavoratori esodati rimasti fuori dai sei precedenti provvedimenti di salvaguardia che hanno consentito l'accesso alla pensione secondo le regole in vigore prima della legge Fornero. Il provvedimento dovrebbe essere messo a punto entro ottobre e sfrutterà 3,3 miliardi di euro risparmiati sui fondi stanziati per le precedenti salvaguardie. I destinatari dovrebbero essere tutti i lavoratori appartenenti alle categorie già individuate nei sei provvedimenti fin qui emanati, consentendo l'accesso alla pensione a coloro che matureranno la pensione nel corso del 2016.
Parte integrante del provvedimento dovrebbe essere anche "l'opzione donna"  che consentirebbe alle donne l'uscita anticipata dal mondo del lavoro optando per il passaggio al sistema contributivo, meno favorevole rispetto al retributivo. 

Esodati: una soluzione non per tutti

Il provvedimento a cui si sta pensando non rappresenta una soluzione definitiva al problema degli esodati poiché i numeri forniti dai comitati vanno ben oltre le 26.000 unità di cui si parla per la settima salvaguardia, tuttavia dimostra la volontà del governo di continuare il percorso di tutela avviato dopo l'entrata in vigore della legge Fornero. La volontà di risolvere il problema definitivamente é chiara anche perché si parla da piú di un anno di Pensione Anticipata. L'obiettivo sarebbe quello di fornire uno strumento legislativo per consentire un turn over anticipato dei lavoratori delle aziende, che consenta ai giovani di entrare nel mondo del lavoro dando alle aziende la possibilità di incrementare la produttività e recuperare competitività. Purtroppo le rigide posizioni europee in tema di previdenza e conti pubblici rendono molto difficile l'individuazione di misure strutturali compatibili con gli obiettivi di bilancio del nostro Paese. È quindi piú probabile che si prosegua con la tutela degli esodati attraverso le salvaguardie o altri provvedimenti mirati. 
Il mese di Ottobre sarà dunque decisivo per molti lavoratori in cerca di decifrare il proprio futuro.
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venerdì 21 agosto 2015

Nuove chances con la settima salvaguardia

Pensioni / Esodati, nuove chances con la settima salvaguardia

Scritto da  Franco Rossini
Ho scoperto soltanto da qualche giorno di essere in possesso dei requisiti per accedere alla sesta salvaguardia della legge 104/14 lettera g)- come mi posso cautelare? è bene che invii la documentazione relativa, anche se in ritardo? verrà bocciata dall'INPS ? cosa mi consigliate?
Le domande per la fruizione della sesta salvaguardia sono state chiuse lo scorso 5 gennaio. Pertanto la lettrice non può piu' fare domanda per l'accesso alla tutela prevista dalla legge 147/2014. Si consiglia ora di seguire l'evoluzione della settima salvaguardia, a settembre, che dovrebbe in sostanza riaprire i termini per la presentazione delle domande. Nei progetti di legge in discussione in Parlamento si intende infatti concedere una ulteriore ciambella di salvataggio anche a chi nel 2011 fruiva dei congedi e dei permessi per assistere un familiare disabile. Se questo progetto di legge sarà approvato la lettrice potrebbe quindi ripresentare la domanda nei prossimi mesi. 
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martedì 18 agosto 2015

Né lavoratore né pensionato: i problemi psicologici degli esodati

Né lavoratore né pensionato: i problemi psicologici degli esodati17/08/2015
Gli esodati si sono sentiti improvvisamente mancare la terra sotto i piedi, quella terra fatta di una certa stabilità economica e sociale che avrebbe garantito loro una vecchiaia più serena.
Il termine Esodato è stato uno dei termini più utilizzati durante questo periodo di crisi economica. Esodato è colui che ha interrotto il proprio rapporto di lavoro, spesso accettando pacchetti o incentivi economici volti a tutelarlo fino al raggiungimento della pensione. E’ colui che avrebbe dovuto maturare i requisiti per andare in pensione nel 2012, con possibilità di pensionamento a partire dal 2013 dunque, ma che, a seguito della Riforma Fornero e dell’innalzamento dell’età pensionabile, ha visto drasticamente allungarsi l’attesa per raggiungerla. Spesso l’esodato, persona ormai adulta, ha a carico famiglie, figli non ancora autonomi, genitori malati o mutui.
Evidente è dunque il duro colpo economico che gli esodati hanno subito, ma cosa dire dei risvolti psicologici?

In un periodo di transizione quale il passaggio dal sentirsi lavoratore al sentirsi pensionato, l’individuo rimette nuovamente in gioco se stesso e i suoi progetti, pian piano comincia a prepararsi alla sua nuova identità sociale; organizza mentalmente le attività da fare, con i risparmi di una vita di lavoro, quando sarà finalmente libero dagli impegni professionali, e forse fantastica già su quello sfizio che si sarebbe tolto una volta in pensione.
Gli esodati, invece, si sono sentiti improvvisamente mancare la terra sotto i piedi, quella terra fatta di una certa stabilità economica e sociale che avrebbe garantito loro una vecchiaia più serena. I soldi dunque mancano, le responsabilità familiari si accavallano e non si è più in grado di ridefinirsi socialmente, non si ha più un ruolo. Anche il duro colpo psicologico si fa ora più chiaro.
Nell’ambito del suo lavoro di tesi, il giovane psicologo Lorenzo Aragione, ha studiato gli effetti della riforma Fornero sulla salute psico-fisica degli esodati.
Nell’articolo consigliato, nel quale è riportata un’intervista al Dott. Aragione, si può leggere a fondo come è stata organizzata e come si è svolta la ricerca e gli importanti risultati emersi. Alcuni tra tanti? Gli esodati hanno mostrato una significativa presenza, maggiore rispetto ai coetanei lavoratori, di ansia, insonnia, depressione e malattie cardiovascolari. Sorgono sfiducia, scoraggiamento e la sensazione di essere inutili e impotenti. Per la vergogna, soprattutto gli esodati di sesso maschile, non si confidano fino in fondo né con la famiglia né con i conoscenti, è così dunque che si isolano dagli altri.
Quali azioni si fanno per contrastare gli effetti psicologici di tale crisi? Quale effetto avrà quest’ultima sul Sistema Sanitario Nazionale dato che gli scompensi sul piano sia fisico che psicologico degli esodati richiederanno un elevato livello di assistenza sanitaria?
Per un interessante approfondimento sul tema vi consiglio di proseguire con la lettura dell’intervista.
Le testimonianze raccolte nel corso della ricerca sono emblematiche di migliaia di storie di donne ed uomini, fuoriusciti dal mercato del lavoro, per motivi diversi e nel rispetto delle regole vigenti fino al dicembre 2011, ma che, a seguito dei provvedimenti della riforma Fornero, sono approdati gioco-forza in una «terra di nessuno». Pur nella diversità dei singoli vissuti, le testimonianze raccolte in questo lavoro presentano aspetti comuni e ricorrenti.
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lunedì 17 agosto 2015

Damiano ottimista dopo gli interventi di Renzi e Padoan

Riforma pensioni: Damiano ottimista dopo gli interventi di Renzi e Padoan, le novità                                                 Riforma pensioni Damiano su esodati e flessibilitàIl presidente della commissione Lavoro di Montecitorio ricorda che il 9 settembre prossimo si terrà l'incontro sulla pensione anticipata delle donne.
                      

Pensioni, Damiano fiducioso dopo dichiarazioni del premier e del presidente Inps

Lo ha ricordato nel corso di questa settimana il presidente della commissione Cesare Damiano, parlamentare della minoranza riformista del Pd che ha lavorato a lungo affinché si sedessero attorno a un tavolo i tecnici e i rappresentanti del ministero dell'Economia e della Ragioneria dello Stato, del ministero del Lavoro e dell'Inps. I primi due incontri si sono già svolti la scorsa settimana, il prossimo incontro dovrebbe essere quello definitivo per consegnare le proposte ufficiali da introdurre nella legge di Stabilità che tra non molto sarà discussa dalla Camere. Proroga Opzione donna e questione esodati sono i due punti da affrontare nel "primo tempo" della manovra previdenziale del Governo Renzi. La speciale seduta della commissione Lavoro sarà utile a certificare, come in una sorta di conferenza di servizi, quali siano gli effettivi risparmi sulle salvaguardie degli esodati, che l'Istituto nazionale per la previdenza sociale presieduto da Tito Boeri stima in 3,3miliardi di euro fino all'anno 2022. Risparmi che si cercherà probabilmente di poter utilizzare per affrontare il problema degli over 55 che hanno perso il lavoro e necessitano di un "ponte" per la pensione.
DVERTISEMENT

Novità su Opzione donna, esodati e pensione anticipata per tutti nella prossima legge di Stabilità

"Intendiamo realizzare la settima salvaguardia esodati - ha spiegato Damiano in un comunicato - includendo nuove famiglie attualmente non tutelate". In merito alle pensioni delle donne il punto è la correzione della circolare dell'Inps che interpreta le norme sull'opzione contributivo in maniera "molto restrittiva"; l'obiettivo è quello di permettere di accedere alla pensione anticipata a 57-58 anni anche alle lavoratrici (dipendenti e autonome) che raggiungono i requisiti attualmente richiesti entro la fine del 2015. Il "secondo tempo" della partita sulle pensioni, sicuramente quello più importante e decisivo per riparare ai guasti provocati dalla legge previdenziale del Governo Monti, "riguarderà il confronto sulla flessibilità in uscita - ha sottolineato l'ex sindacalista della Cgil - che si aprirà invece in vista della legge di Stabilità". Damiano si dichiara ottimista alla luce delle recenti dichiarazioni di "Renzi, Padoan, Poletti, di Boeri e da ultimo - ha detto - di Filippo Taddei", il responsabile economico del Pd.
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domenica 16 agosto 2015

Sarà un autunno caldo

IL CANTIERE PENSIONI NON VA IN VACANZA, SARÀ UN AUTUNNO CALDO, ECCO SU COSA SI LAVORA
Tutti in ferie ma lavorando: INPS, Ministeri, Commissioni e Governo, si lavora per le riforme delle pensioni da quota 41 alla flessibilità.Esodati e settima salvaguardia, opzione donna, quota 41 e precoci, questi i punti focali su cui sta lavorando il Governo per modificare il sistema pensionistico nostrano. Diversi incontri preparatori sono stati già tenuti in questi giorni con il lavoro in sinergia del Ministero del Lavoro e dell’Economia, dell’INPS, delle Commissioni della Camera e della Ragioneria di Stato. Gli interventi previsti prescinderanno dalla Legge di Stabilità perché alcuni punti in lavorazione sono urgenti e quindi vanno approvati subito. Il Ministro Padoan sta trattando conBruxelles un’ allargamento delle maglie dell’austerità che consenta di provvedere alla riforma delle pensioni senza l’assillo delle severe norme di bilancio della UE enello stesso tempo di applicare la diminuzione delle tasse promessa da Renzi.

Opzione donna e salvaguardia esodati subito al viaTra le azioni urgenti c’è senza ombra di dubbio la cosiddetta “opzione donna” che va approvata immediatamente per consentire alle lavoratrici di poter andare in pensione entro il 31 dicembre 2015. Inserirla nella futura legge di stabilità porterebbe il provvedimento ad essere posticipato all’anno venturo. Le lavoratrici che raggiungono 58 anni di età e 35 di contributi devono poter uscire dal lavoro già entro la fine di quest’anno ed in quest’ottica pare che un accordo sia già stato trovato con appuntamento fissato per il 9 settembre. Per gli esodati sembra in dirittura d’avvio la settima salvaguardia, la possibilità concessa ad altri 26mila lavoratori di accedere alla pensione con le regole antecedenti la riforma Fornero. Si tratterebbe di allungare di un anno i benefici concessi con la sesta salvaguardia, e portare perciò la decorrenza della pensione dal 6 gennaio 2016 al 6 gennaio 2017.

Precoci e quota 41Per Damiano, massima attenzione ai lavoratori precoci cui dovrebbe essere concessa la possibilità di uscire dal lavoro anticipatamente. Si valuta la possibilità di concedere la pensione ai lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni, a prescindere dall’età anagrafica di uscita, ma con il solo requisito di aver raggiunto i 41 anni di contributi. Punto cruciale è che l’assegno pensionistico venga concesso senza alcuna penalizzazione per questi soggetti. Questo provvedimento porterebbe il Governo ad ottenere il doppio risultato di mandare in pensione gente che da troppi anni è nel mondo del lavoro, e permettere ad altri di sostituirli e quindi di dare spazio a nuova occupazione.
Flessibilità in uscita
La discussione più consistente per la riforma delle pensioni, si ha per la flessibilità in uscita, il permettere ai lavoratori di uscire prima con piccole penalità di importo dell’assegno. Per la flessibilità, probabilmente si dovrà attendere la nuova legge di Stabilità da approvare entro la fine dell’anno. Si lavora per permettere ai lavoratori di scegliere quando uscire dal lavoro a partire dai 62 anni con il sistema contributivo e rinunciando al 2% di pensione ogni anno di anticipo. Bisognerà anche correggere il tiro sull’aspettativa di vita per fare in modo da non costringere i lavoratori a continuare a prestare servizio fino ai 70 anni e naturalmente alle aziende di permettere nuove assunzioni con un ricambio generazionale più repentino.
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giovedì 13 agosto 2015

Ripresa lavori al 9 settembre

Pubblicato il  da Maria Concetta Distefano
Riforma pensioni 2015 news, atteso accordo su Opzione Donna, Esodati, ricongiunzioni gratuite e congedo parentale
Le lavoratrici interessate all’Opzione Donna e gli esodati sono in fiduciosa attesa che il 9 settembre la Commissione Lavoro della Camera possa sbloccare le loro situazioni, così come molti altri lavoratori attendono la definizione di una misura che incentivi le ricongiunzioni delle diverse contribuzioni e la circolare attuativa sul congedo parentale da parte dell’Inps
Il 9 settembre riprenderanno le sedute della Commissione Lavoro alla Camera e in quella sede si dovrebbe adottare la soluzione legislativa per la proroga del sistema Opzione Donna e la settima salvaguardia per gli esodati. Le migliaia di persone appartenenti a queste due categorie aspettano speranzosi che i partiti presenti in Commissione facciano blocco per convincere i ministeri dell’Economia e del Lavoro, l’Inps e la Ragioneria dello Stato a dare il via libera per queste due attese misure.
Il Sole 24 ore riprende la questione della ricongiunzione che attualmente è onerosa e non consentita per i contributi versati nella gestione separata dell’Inps. Con essa si possono riunire in un’unica gestione, per ottenere un’unica pensione, i diversi contributi previdenziali versati. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, tra le sue proposte di riforma delle pensioni, aveva inserito l’ipotesi di rendere le ricongiunzioni non più onerose. Dopo il Jobs Act che ha eliminato tante forme contrattuali atipiche sulla gestione separata Inps inevitabilmente necessita di un intervento.
Sulla questione del congedo parentale introdotto con il Jobs Act sul giornale La Repubblica è stato reso noto che le domande già presentate dal mese di luglio sono rimaste ferme a causa di una circolare che l’Inps non ha ancora emanato, costringendo gli aventi diritto che ne hanno fatto richiesta ad aspettare, anche se questo congedo, utilizzabile solo entro l’anno, per molti sarebbe stato utile nel periodo estivo.


mercoledì 12 agosto 2015

Damiano: Parlamento pronto per proroga Opzione Donna 7^ salvaguardia

Pubblicato il  da Maria Concetta Distefano

Cesare Damiano riforma pensioni ultime notizie

Riforma pensioni 2015 ultime novità: da settembre Opzione Donna e settima salvaguardia, poi più flessibilità per tutti

Cesare Damiano ribadisce che il Parlamento è pronto ad adottare i due provvedimenti di proroga dell’Opzione Donna e della settima salvaguardia per i lavoratori esodati, già a settembre, prima della discussione della Legge di Stabilità, dove dovrebbe essere adottata la maggiore flessibilità in uscita


Cesare Damiano, uno dei protagonisti più impegnati ad incalzare il Governo sullariforma della Legge Fornero, in un’intervista rilasciata a L’Unità ha preannunciato una riforma in due “fasi”, si comincerebbe a settembre prima della Legge di Stabilità, approvando lo sblocco del regime sperimentale Opzione Donna e la settima salvaguardia per altri 26mila esodati, due misure che non avrebbero bisogno di nuove coperture finanziarie. Mentre nella Legge di Stabilità si dovrebbe definire una più organica modifica delle rigidità imposte dalla riforma Fornero con l’introduzione di una maggiore flessibilità in uscita verso il pensionamento anticipato.
L’impegno di un intervento di riforma è stato più volte preannunciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Ora i lavoratori prossimi al pensionamento aspettano febbrilmente di conoscere una sostanziale proposta per l’uscita flessibile di coloro che volontariamente si orienterebbero ad andare in pensione in anticipo anche in cambio di una decurtazione del proprio assegno pensionistico. Intanto dal 2016 la Legge Fornero prevede che i requisiti per andare in pensione aumentino di qualche mese, ma con il probabile arrivo di una maggiore flessibilità in uscita ciò non dovrebbe nuocere a quei lavoratori che sceglieranno il pensionamento anticipato.

martedì 11 agosto 2015

Per esodati e precoci: vicine le soluzioni

Pubblicato il  da Maria Concetta Distefano

riforma pensioni 2015Riforma pensioni 2015 ultime novità per esodati e precoci: vicine le soluzioni

Relativamente alle decisioni sulle pensioni anticipate per gli esodati e precoci si è prossimi ad una soluzione concordata tra i Ministeri del Lavoro e dell’Economia, Ragioneria dello Stato ed Inps


Il presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Cesare Damiano, al termine dell’incontro con i Ministeri del Lavoro e dell’Economia, con la Ragioneria dello Stato e con l’Inps ha confermato che: “La riunione sul tema della cosiddetta opzione donna e della settima salvaguardia degli esodati ha fatto compiere un ulteriore passo avanti e ha registrato la comune determinazione di risolvere questi due problemi prima della prossima legge di stabilità“. Sembra così arrivata a soluzione la vicenda di quei lavoratori che prima della riforma Fornero del 2011 avevano firmato accordi di prepensionamento o di pensione anticipata e a causa dei nuovi rigidi requisiti di età e di contribuzione si erano trovati senza stipendio e senza assegno previdenziale.
Altro tema caldo del confronto sulla riforma pensione 2015 è quello di quei lavoratori che hanno iniziato la propria carriera lavorativa in giovanissima età e pur trovandosi con più di 35 anni di contributi versati non hanno vicina la prospettiva di uscita verso il pensionamento. Per questa categoria di lavoratori, la Commissione presieduta da Damiano ha trovato un accordo per un provvedimento che consenta il pensionamento con 41 anni di contributi senza limiti di età e senza penalizzazioni sul trattamento pensionistico.
In questo caso la proposta non potrà essere stralciata come quelle riguardanti gli esodati e le lavoratrici che preferiscono il regime dell’Opzione Donna, ma quasi certamente dovrà essere contenuta nella prossima Legge di Stabilità che arriverà in Parlamento agli inizi di ottobre per essere approvata entro la fine del 2015, per cui la vigenza non potrà scattare prima del 2016.

domenica 9 agosto 2015

Passi avanti verso soluzione?

Pensioni anticipate, le novità al 9/8 su esodati e precoci: passi avanti verso soluzione?
Sulle pensioni anticipate per esodati e precoci arriva il commento del Presidente della Commissione lavoro alla Camera Damiano.
"La riunione [...] sul tema della cosiddetta opzione donna e della settima salvaguardia degli esodati [...] ha fatto compiere un ulteriore passo avanti e ha registrato la comune determinazione di risolvere questi due problemi prima della prossima legge di stabilità". Sono le parole del Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, in seguito all'incontro tenutosi con i rappresentanti dei Ministeri di lavoro e finanze, oltre che della Ragioneria dello Stato e dell'Inps. La vicenda sembra quindi propedeutica ad una possibile svolta riguardo la situazione dei cosiddetti lavoratori esodati, ovvero di coloro che con la riforma della previdenza datata 2011 hanno siglato appositi accordi di prepensionamento e quiescenza anticipata, trovandosi improvvisamente senza reddito da lavoro e da pensione. Il repentino irrigidimento dei requisiti di accesso anagrafici e contributivi all'Inps presenti nella legge Fornero li ha di fatto relegati in una sorta di limbo, sul quale la politica è finora intervenuta con una serie di salvaguardie estemporanee.

Riforma pensioni, tra i temi in discussione resta la misura anticipata per i lavoratori precoci
Non sono solo i lavoratori esodati e le lavoratrici con l'opzione donna ad essere al centro del dibattito sulla flessibilità previdenziale. Altro tema molto discusso resta quello dei precoci, ovvero di quei soggetti che hanno iniziato la propria attività lavorativa in giovane età e che ora si trovano tagliati fuori dalle tutele previdenziali, nonostante diversi decenni di lavoro sulle proprie spalle. Per loro la Commissione lavoro alla Camera ha elaborato una proposta di uscita con 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall'età anagrafica raggiunta e slegata da nuove penalizzazioni. La discussione sulla proposta sembra però destinata a slittare in là nel tempo ancora di qualche settimana, visto che lo scenario più probabile ne attribuisce l'inserimento all'interno della prossima legge di stabilità, che sarà discussa a partire da ottobre 2015 ed approvata entro la fine del 2015, con possibile valore legale a partire da inizio 2016.
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venerdì 7 agosto 2015

Opzione donna e Q. 96 scuola e esodati: trovata la soluzione (?)

PENSIONI OGGI SETTE AGOSTO NEWS: OPZIONE DONNA E QUOTA96 SCUOLA, TROVATA LA SOLUZIONE
La news che tutti aspettavano sulle pensioni, oggi 7 agosto è arrivato l'ok per la soluzione all'opzione donna INPS, per i quota96 e per gli esodati.
Grandi novità sulle pensioni oggi del 7 agosto 2015, soprattutto per quanto riguarda l'Opzione Donna INPS, per la settima salvaguardia degli esodati e per iquota 96 della scuola. La notizia era nell'aria già dopo il primo incontro in commissione lavoro di martedì scorso, ma l'ufficialità è arrivata soltanto pochi minuti fa, al termine della nuova riunione prevista per questa mattina. Il Mef ha finalmente smesso di fare resistenza, e adesso la pensione con la così dettaopzione donna INPS è possibile! Anni di battaglia parlamentare con in prima linea l'ON Gnecchi e Cesare Damiano hanno dato i suoi frutti, così come le contestazioni e le iniziative prese dal Comitato Opzione Donna, nato su Facebook e gestito da Daniella Maroni e Orietta Armiliato.

Pensione Opzione Donna, ultime news oggi 7 agosto: vittoria!!!Adesso si può dire, vittoria! CesareDamiano già ieri aveva spiegato che l'obbiettivo di oggi era quello di trovare unasoluzione per l'Opzione Donna già entro il mese di settembre e prima della prossima legge di stabilità, e così è stato. Il 9 settembre, poco dopo la ripresa dei lavori finite le ferie, le commissioni in sede legislativa procederanno con la soluzione, inserendo un articolo di legge che sancirà il diritto all' Opzione Donna entro il 31 dicembre 2015 a prescindere dalla decorrenza della pensione. Ovviamente le lavoratrici che decideranno di accedere a questo regime sperimentale per andare in pensione anticipata, lo faranno grazie al ricalcolo contributivo dell'assegno.
Ultime news Pensioni oggi 7 luglio, settima salvaguardia esodati ok, Le buone notizie dalla commissione lavoro, oggi non si fermano all'Opzione donna. E' stato infatti elaborato un testo unificato dei tre ddl sulla settima salvaguardia per gli esodati, da presentare a settembre in aula, prima dell'avvio della legge di stabilità. Il Mef ha inoltre fornito i dati relativi al fondo per gli esodati e il nuovo intervento di settembre potrà quindi esser finanziato con quelle coperture. Non ultimo come importanza, il fatto che il PD abbia abbinato a queste misure per gliesodati, anche quella per i quota 96 della scuola. Dopo anni di rinvii e notizie non positive, finalmente oggi sulle pensioni si torna a sorridere con i primi provvedimenti reali del Governo.
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giovedì 6 agosto 2015

Riforma pensioni Governo Renzi, esodati e quota 41

Riforma pensioni Governo Renzi, esodati e quota 41: ultime notizie
Settima salvaguardia esodati e quota 41. Nella giornata di ieri la commissione Lavoro della Camera ha affrontato il tema della settima salvaguardia per gli esodati e lo stop alle penalizzazioni per i lavoratori precoci andati in pensione prima del 2015. Sul versante sindacale si registra la presa di posizione del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
Intervenuta al videofurm di Repubblica Tv ha toccato, tra i vari argomenti, quello legato alla quota 41. Alla domanda di Angelo Mele, un referente del gruppo “lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti”, ha risposto di essere favorevole al ddl 857 di Cesare Damiano, presidente della commissione lavoro della Camera. Tale ddl permette di accedere alla pensione piena dopo aver versato 41 anni di contributi.
Riforma pensioni con la prossima legge di stabilità? Resta ora da vedere cosa succederà da qui a fine anno, quando inizierà il dibattito sulla legge di stabilità 2015. In quella sede si potrà davvero comprendere cosa intenderà fare il governo Renzi in tema di pensioni, sia in merito ad un’eventuale riforma dell’attuale legge Fornero considerata da alcuni troppo rigida, sia in merito allo stop delle penalizzazioni per la quota 41.
Come andrà a finire? Verranno tolte le penalizzazioni legate all’età? Per la Camusso è necessario che il governo metta mano alle pensioni e ne riformi il sistema, a suo dire troppo rigido, e tenga conto delle varie specificità legate alle diverse categorie di cui è composto il mondo del lavoro.
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mercoledì 5 agosto 2015

Esodati: nuovo girone dantesco contemporaneo

fornero poletti apeEsodati: la soluzione è alle porte
È allo studio della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati il settimo provvedimento che aprirà le porte della pensione agli esodati

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martedì 4 agosto 2015

Pressing su opzione donna

RIFORMA PENSIONI, ULTIME NEWS SU OPZIONE DONNA INPS, PRESSING DEL COMITATO E DI DAMIANO
Tutti uniti per l'Opzione Donna Inps, le ultime news sulle Pensioni di oggi 4 agosto 2015, la circolare va corretta nel più breve tempo possibile.
Oggi 4 agosto 2015 è un giorno importante per tutti coloro che aspettanoultime news sull'Opzione Donna INPS, dal momento che in commissionelavoro alla Camera ci sarà un incontro relativo al tema delle pensioni con alcuni rappresentanti del Governo ed il MinistroPoletti. Tra i vari argomenti in agenda l'attenzione sarà focalizzata soprattutto su due problemi, quello della settima salvaguardia per gli esodati e quello della così detta Opzione Donna INPS.

Ultime news su Riforma Pensioni oggi 4 agosto: le parole di Damiano sull' Opzione DonnaIn un comunicato dell'agenzia Dire nella serata di ieri, Cesare Damiano ha spiegato in maniera esaurente su cosa verterà il dibattito politico di oggi in Commissione Lavoro e ha ricordato ancora una volta che sia le forze di maggioranza che di opposizione sono favorevoli alla correzione delle circolari INPS per dare nuovamente la possibilità di accedere a questo regime: "Affronteremo alcuni aspetti del problema delle pensioni, in particolare quelli che riguardano la cosiddetta Opzione donna. Tutti i rappresentati dei partiti della Commissione Lavoro, di maggioranza e di opposizione, concordano nel richiedere al governo di correggere la circolare Inps su Opzione donna per allargare la platea delle lavoratrici che possono usufruire di questa normativa di flessibilita".

Opzione Donna INPS, il comitato su Facebook continua il pressing via Social
Il comitato Opzione Donna, riunito nell'omonimo gruppo Facebook, sta continuando il pressing verso le istituzioni per vedersi concesso un diritto negato. Dopo le iniziative delle settimane scorse con mail mirate a Matteo Renzi e ad altri esponenti politici, questa settimana la protesta si sposta anche su Twitter. La responsabile della Comunicazione Orietta Armiliato ha inviato il tweet che potete leggere qui sotto, sia a Renzi, che al presidente dell'INPS Boeri che al Ministro Poletti e che è subito stato retwittato da molte lavoratrici.
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lunedì 3 agosto 2015

Ma il Mef continua a bloccare tutto

Pensioni ultime notizie: il punto su questo mese. Cosa è andato avanti oppure è peggiorato
Il mese di luglio si era aperto con grandi aspettative sulle pensioni e sulle novità che sarebbero potute arrivare: ma ancora nulla di concreto. Le ultime notizie
Il mese di luglio si era aperto con grandi aspettative sulle pensioni e sulle novità che sarebbero potute arrivare. Ma le ultime notizie smentiscono ogni aspettativa. A suscitare entusiasmo e far nascere speranze a inizio mese è stata la presentazione del piano pensioni Boeri, costituito da cinque punti principali, da unificazione e armonizzazione dei trattamenti pensionistici con cancellazione delle ricongiunzioni onerose, all’assegno universale per gli over 55 con stop ai vitalizi dei politici e prelievo di solidarietà sulle pensioni più elevate, al prepensionamento con calcolo della pensione finale esclusivamente sulla base dei contributi versati nel corso della propria carriera professionale, alla possibilità di continuare a versare contributi anche una volta in pensione, in modo da rendere l’assegno finale più cospicuo.
Il piano è stato presentato nella generalità delle sue linee guida nell’attesa di incontri successivi di Boeri con i ministri del Lavoro e dell’Economia Poletti e Padoan e il premier Renzi, ancora però non avvenuti, è stato apprezzato dai cittadini, come hanno dimostrato i commenti sul web e vari forum, ma non è stato sostenuto da tutti nel mondo politico e sociale. C’è, infatti, chi non ha appoggiato il sistema contributivo per permettere di andare in pensione prima, chi l’assegno universale limitato solo agli over 55. E al momento sembra essere stato dimenticato.
Nel corso del mese, ripresa poi la discussione sulla riforma della P.A. si pensava che sarebbe arrivata la pria svolta concreta per novità pensionistiche con l’approvazione di un emendamento che prevedeva il part time. Secondo quanto previsto, i dipendenti prossimi all’età pensionabile potrebbero passare da lavoro full time al part-time con riduzione delle ore di lavoro e della retribuzione, aprendo nuove opportunità lavorative ai più giovani. Ma qualche giorno dopo il dietrofront: il testo è stato modificato, prevedendo che il lavoratore che decida di passare al part time continui a pagarsi i contributi previdenziali autonomamente, esattamente come fanno oggi i privati, fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici normali.
I contributi non sarebbero dunque a carico dello Stato e questo rende la norma per niente vantaggiosa per il lavoratore stesso, chiudendo alle nuove opportunità lavorative per i giovani e bloccando, ancora, l’occupazione. Sembrava fosse in dirittura d’arrivo anche la proroga del contributivo donna: nel corso di questo mese la stessa Camera ha chiesto all’Inps di cancellare le circolari che impediscono alle donne lavoratrici di andare in pensionamento anticipato a 57 anni, 58 per le autonome, con 35 anni di contributi e assegno calcolato con sistema contributivo.
Ma il Mef continua a bloccare tutto in questo senso, così come ha bloccato anche lo stop alle ricongiunzioni onerose. E un passo indietro sembra arrivato anche su quegli interventi e tagli su baby pensioni, pensioni di invalidità, reversibilità e cumulo al vaglio dei commissari della spending review e del premier Renzi stesso, a causa della perdita di consensi da parte del popolo, consensi che crollerebbero ancora se si procedesse a interventi negativi che difficilmente verrebbero visti dai cittadini in un’ottica di redistribuzione equa delle risorse per tutti. Nulla di fatto nemmeno nell’ultima riunione della Commissione Lavoro tenutasi in settimana.
Tutto, come si prevedeva, sarà certamente rimandato a dopo l’estate, ma probabilmente si ricomincerà soltanto con discussioni, senza esiti concreti, così come non sono diventate concrete quelle nuove leggi sulle pensioni che il ministro del Lavoro Poletti, qualche settimana fa, aveva assicurato che sarebbero arrivate subito dopo l’estate per poterne discutere nella prossima Manovra Finanziaria. Ancora silenzio in merito.
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Comitato ristretto per 7^ salvaguardia il 4 agosto

Settima salvaguardia, Damiano: per i lavoratori precoci stop alle penali col Fondo Esodati
Secondo Damiano le penali ai lavoratori precoci vanno tolte poiché rappresentano una disparità di trattamento causata dalla legge 190/2014.
1 agosto 2015, 19:21
MAURIZIO VETERE - Esperto di Tv e Gossip
Il comitato ristretto, istituito nelle sedute precedenti dellaCommissione Lavoro della Camera dei Deputati, tornerà nuovamente a riunirsi martedì 4 agosto al fine di continuare l’esame dei disegni di legge sulla settima salvaguardia per gli esodati, presentati dalla Lega Nord e dal Partito Democratico.

Le proposte politicheCon il DDL 2958 il Partito Democratico punta a ottenere il posticipo delle tuteleinserite nella sesta salvaguardia al 6 gennaio 2017, oltre all'inclusione di specifiche classi di lavoratori che ad oggi non usufruiscono dei benefici derivanti dalle salvaguardie stesse, come i lavoratori ai quali è destinato il trattamento speciale edile e coloro ai quali è riconosciuta l’indennità di mobilità essendo usciti dal servizio lavorativo successivamente al 30 settembre 2012. Molto più ampie invece le tutele richieste dai parlamentari della Lega Nord, che con il deposito dei DDL 3002 e DDL 2541 chiedono l’esclusione di ogni vincolo temporale per l’accesso alle salvaguardie. Inoltre, i leghisti chiedono l’inclusione nei benefici delle salvaguardie dei lavoratori che hanno accumulato 15 anni di versamento di contributi previdenziali entro il 31 dicembre 1992, i cosiddetti quindicenni.

Le proposte di cesare DamianoIl Presidente della Commissione Cesare Damiano ha dichiarato che, in occasione della riunione della prossima settimana, sarà inoltrata al ministero dell’Economia e al Governo la specifica richiesta di quantificazione dei risparmi derivanti dalle salvaguardie precedenti, che in base all'articolo 1, comma 235 della legge 228/2012, confluiscono nel cosiddetto Fondo Esodati. Il presidente Damiano intende avanzare la proposta di utilizzare il Fondo Esodati per permettere ad altri 26 mila lavoratori circa, rimasti senza occupazione nel 2011, di poter accedere anticipatamente al trattamento pensionistico.
Nelle sue proposte, Damiano tratta anche il tema dei macchinisti ferrovieri, mentre un capitolo a parte è riservato ai lavoratori precoci, nello specifico quelli che sono andati in pensione con la massima anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2014. A questi lavoratori precoci è ancora mantenuta la penalizzazione delle quote contributive della pensione, al contrario di chi è uscito dal mondo del lavoro dal primo gennaio 2015 e poi fino al 31 dicembre 2017, ai quali ai sensi della legge 190/2014 invece la penalizzazione è stata tolta. Cesare Damiano chiede di sanare questa evidente disparità di trattamento magari usando gli "avanzi" del Fondo Esodati per togliere le penalizzazioni anche a questi lavoratori.
Il percorso parlamentare della settima salvaguardia
L’iter parlamentare sulla settima salvaguardia, nelle ultime settimane è stato notevolmente accelerato dalla Commissione, purtroppo però, i lavori sono rimasti molto tempo fermi in Parlamento a causa del mancato invio da parte dell’Inps della relazione sui risparmi conseguiti con le salvaguardie precedenti. Una volta giunta la relazione, il primo passo della Commissione è stato quello di creare un gruppo di lavoro ristretto, al fine di accelerare le procedure. Sicuramente però, prima di settembre/ottobre il testo base non sarà adottato, anche a causa dell’imminentepausa estiva del Parlamento.
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sabato 1 agosto 2015

Cittadino si rapporta con le Istituzioni

Esodati: un Cittadino si rapporta con le Istituzioni
Breve reportage di un'incontro con politici, ed un' alto funzionario INPS sul Tema Esodati.
Pubblicato il:31 luglio 2015
È facile, generalizzare e alimentare  il "populismo" più bieco, standosene a casa in poltrona, davanti alla TV , o al bar tra amici, ed accusare politici ed istituzioni, come causa principe, della decadenza in cui versa il nostro amato Paese, l'Italia.
Molto più responsabile è avere una visione d'insieme, data da continui contatti con i rappresentanti del popolo: (deputati e senatori),   Ministeri, (MEF e M.d.l.),  e Direzione centraleINPS, quindi, farsi un'idea e giudicare, più obbiettivamente. Questo breve reportage, racconta di come funzionano Politica ed Istituzioni, poteri dello Stato, (Legislativo ed Esecutivo), ed "alta" burocrazia, (intesa nel senso più dispregiativo), quando si deve affrontare un tema delicato, quale quello che investe migliaia di famiglie Italiane rimaste "tagliate fuori" dal mondo del lavoro  e dall'irraggiungibile Pensione, cioè gli Esodati e/o Salvaguardati!
Quando il mondo politico si è accorto dell'enorme danno, dal 2012, ha cominciato a "rimediare", legiferando  le Salvaguardie; da allora ad oggi, i vari governi succedutisi, ne hanno approvate sei, al fine di "salvare", e mettere in legittima sicurezza, 170.000 persone; In quasi 4 anni, il "braccio operativo" di queste leggi, l'INPS è riuscito, a malapena, a certificarne il diritto ad appena 110.000 persone, e per la precisione, solo a chi abbia raggiunto il diritto pre-Fornero entro il mese di luglio 2013!
Ciò è "lampante", è intuibile che qualche cosa che non è andato  per il verso giusto, ovvero, vi sia stata sicuramente qualche anomalia che non ha permesso il regolare decorso di queste 6 leggi dello Stato. La testimonianza degli incontri di quest'ultimo mese, che "la rete degli Esodati" ha avuto con tutte le Istituzioni citate in precedenza, specificamente, al segmento riguardante  gli interessi di circa 6.000 persone (lavoratori, fruitori di L.104/92 nell'anno 2011, che accudivano i propri familiari con Handicap, e gli ormai "ex Quota 96" della scuola, impropriamente ancora al lavoro, per un banale errore tecnico (ampiamente riconosciuto dalle Istituzioni), e generato proprio da un Governo tecnico, (Monti-Fornero), dimostra quanto poco stia a cuore, alle Istituzioni coinvolte, il benessere dei propri cittadini.
Ebbene, la realtà "vissuta", incontrando i soggetti che dovrebbero curarsi del "bene comune", è stata devastante! Assistere al "penoso" rimpallo di responsabilità tra i Ministeri e l'Inps, e la poco dignitosa "saccenza" di chi, detenendo un sia pur minimo "potere", è convinto di essere il migliore, e nel giusto. Quindi, dettar legge, pro-domo-suo, incurante di "travolgere" migliaia di famiglie, già in sofferenza per la presenza di un Handicap in casa. Dopo aver constatato ciò, con propri occhi e proprie orecchie, si può senz'altro ribadire ciò che diceva lo statista Giulio Andreotti: "A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!"