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giovedì 29 dicembre 2016

Circolare e modulistica 8^ salvaguardia

Circolare e modulistica 8^ salvaguardia. 
Massima attenzione; ottava salvaguardia pubblicata la circolare ministeriale N° 41/2016 per la presentazione delle istanze di salvaguardia limitatamente alle categorie D) E) ed F) (Cessati con accordo e Licenziati) che trovate unitamente alla modulistica.
Scadenza: 2 marzo 2017
Per tutte le altre categorie (Contributori volontari e Mobilitati ed altri) occorre attendere la circolare dell'INPS in via di diffusione a giorni.

lunedì 26 dicembre 2016

Cgil: al di sotto delle aspettative numero salvaguardati

Riforma pensioni, ultime novità, Cgil: al di sotto delle aspettative numero salvaguardatiEsodati, rimane irrisolta la questione con la riforma pensioni del Governo Renzi, ultime news 25 dicembre 2016.

CALOGERO GIUFFRIDA - Esperto di Lavoro

Rimasta praticamente irrisolta, nel quadro della riforma #Pensioni targata Renzi-Poletti e in fase di attuazione da parte del Governo Gentiloni, la questione degli #esodati. La salvaguardia c'è ma non è per tutti. Così come, su un altro fronte, è rimasta senza risposte adeguate la forte richiesta della soluzione Quota 41 per tutti i lavoratori precoci. A tornare sulla salvaguardia degli esodati, i più penalizzati dalla riforma pensioni della Fornero, è l'Inca, il patronato della Cgil, secondo con l'ottavo provvedimento di salvaguardia il Governo Renzi non ha praticamente risolto del tutto il problema in via definitiva.
Esodati, salvaguardia solo per 167.795

"Altri 30.700 lavoratori - viene spiegato in una nota dell'Inca - potranno andare in pensione con le norme ante Monti-Fornero. La platea complessiva dei salvaguardati ha raggiunto si legge - quota 167.795", Può bastare? No, secondo la Cgil, perché si tratta di "un numero ben al di sotto - si legge nella nota dell'Inca - degli obiettivi che si prefiggeva di raggiungere". Questi i numeri relativi all'ottava salvaguardia esodati diffusi dal patronato del sindacato rosso guidato dal segretario generale Susanna Camusso che, nonostante l'intesa raggiunta in linea generale con il Governo Renzi, non sembra particolarmente soddisfatto della prima parte di riforma pensioni inclusa nella legge di Bilancio 2017.

Attesi decreti attuativi riforma pensioniIl tavolo di confronto tra esecutivo e parti sociali sulla riforma pensioni dovrebbe riprendere al più presto mentre si attendono entro marzo i decreti attuativi per l'Anticipo pensionistico sia in versione sociale che volontario, per l'#Opzione Donna estesa al 2015, per i lavori usuranti e le altre novità previste nella manovra economica e finanziaria. Prima che il confronto possa riprendere si attende almeno il completamento della composizione del nuovo governo con la nomina di vice ministri e sottosegretari che avverrà a gennaio. Il nuovo vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali potrebbe essere Tommaso Nanninicini, anche se non si escludono colpi di scena visto che il ministro Giuliano Poletti è ancora nella bufera delle polemiche per via delle sue frasi "offensive" nei confronti dei giovani italiani emigrati all'estero.
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domenica 25 dicembre 2016

L'ottava salvaguardia non è per tutti

Liberta.it
Pensioni: l’ottava salvaguardia è legge. 
Cinque esodati piacentini esclusi
23 dicembre 2016
L’ottava salvaguardia, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di Bilancio 2017, è diventata realtà. Eppure gli esodati sorridono a metà perché in tanti, l’Inps stima tra i 6mila e gli 8mila soggetti, rimarranno ancora esclusi da questa salvaguardia che traghetterà verso la pensione le tante persone che si sono ritrovate, a causa della legge Fornero, fuori dal mondo del lavoro e impossibilitate ad andare in pensione.
Subito sono arrivate le prime reazioni da parte del Gruppo esodati piacentini. Secondo le stime del gruppo, a Piacenza, ci sono almeno 5 persone che rimarranno esclude da questa salvaguardia.
“Non smetteremo di lottare finché tutti, nessuno escluso, riusciranno ad avere pieno accesso ai propri diritti – ha detto Angelo Croci -. Abbiamo già chiesto ai parlamentari che si sono interessati dell’argomento di utilizzare i fondi che avanzeranno da questa ottava salvaguarda per chiudere definitivamente il capitolo esodati”.
Anche le parti sociali Cgil, Cisl e Uil hanno espresso una certa cautela nel gioire di fronte alla salvaguardia. “Se da un lato era quello che avevamo chiesto nell’accordo firmato con il Governo – hanno detto – non siamo certi che in questa salvaguardia rientrino tutti gli esodati, stiamo monitorando la situazione per capire come agire”.

venerdì 16 dicembre 2016

Riforma pensioni e LdB 2017

Riforma pensioni e LdB2017, focus al 16 dicembre su esodati e 8va salvaguardia
Le ultime novità sulla riforma delle pensioni per gli esodati ad oggi 16/12: scadenza per la domanda al 2 marzo 2017, ecco le info da conoscere.
16 dicembre 2016 STEFANO CALICCHIO - Esperto di Lavoro
Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica "#Parola ai comitati" approfondendo i criteri di accesso e le scadenze destinate ai lavoratori #esodati. Scatterà infatti al prossimo 2/03 del 2017 il termine ultimo per poter effettuare la domanda di accesso all'8va salvaguardia parlamentare, la nuova misura di tutela destinata a lavoratori in mobilità (11mila posti), prosecutori volontari (10400 posti), cessati dal servizio (7000 posti), in congedo di assistenza disabili (700 posti) e a tempo determinato (800 posti). Questi pensionandi si troveranno ad effettuare una valutazione di merito per decidere se dare seguito alla propria domanda, visto che la richiesta di pensionamento avviene su base volontaria. Da notare che alcune delle misure che sono state prodotte con la nuova Legge di bilancio potrebbero essere disponibili contemporaneamente. Si pensi ad esempio all'Ape Social, che risulta però sconveniente in una valutazione di merito rispetto ai benefici garantiti dall'8va salvaguardia. Fatta questa considerazione, passiamo ad approfondire i profili dei lavoratori coinvolti.

Esodati e lavoratori in mobilità: i criteri di accesso
Per quanto concerne i già citati lavoratori in mobilità, l'8va salvaguardia parlamentare prevede la possibilità di pensionamento per circa 11000 soggetti. Si tratta di lavoratori che hanno siglato specifici accordi con le proprie controparti e che si sono trovati improvvisamente spiazzati dall'irrigidimento dei requisiti di accesso alla pensione decisi con la Manovra Fornero del 2011. Per questi soggetti, i requisiti chiedono che gli accordi risultino stipulati al 31 dicembre 2011, oppure in mancanza degli accordi (vedere specifiche riportate in LdB2017) sarà possibile l'accesso per coloro che avranno cessato l'attività lavorativa entro il 2014 e che avranno contemporaneamente maturato il diritto alla quiescenza sulla base delle precedenti regole previdenziali, entro i tre anni dal termine della mobilità oppure del trattamento edile. Resta inoltre aperta la possibilità di ricorrere ai versamenti volontari al fine di maturare i requisiti, seppure con il limite dei tre anni successivi all'utilizzo dell'indennità di mobilità. Per mobilitati delle aziende fallite (o in iter di Fallimento ) entro il 31.12.2011 anche in mancanza degli accordi (vedere specifiche riportate in LdB 2017) si potrà accedere alla 8^ salvaguardia.

Legge di bilancio 2017 e 8va salvaguardia: gli altri lavoratori coinvolti

Abbiamo detto che oltre ai lavoratori in mobilità, l'8va salvaguardia rende disponibile un meccanismo di quiescenza anche per altri profili. Tra questi troviamo coloro che sono stati autorizzati ai versamenti volontari prima del 4 dicembre 2011, a coloro che sono stati ammessi alla prosecuzione volontaria senza effettivamente proseguire, cioè anche senza aver versato alcun contributo, e che possono far valere allo stesso tempo almeno 12 mesi di versamenti al 6 dicembre del 2011, oltre a coloro che sono stati ammessi alla prosecuzione volontaria senza effettivamente proseguire, ma che abbiano almeno un contributo da attività lavorativa tra il 1 gennaio 2007 ed il 30 novembre 2013 (non essendo dipendenti a tempo indeterminato a quest'ultima scadenza). Anche i cessati dal servizio a seguito di accordi singoli o collettivi (ad es. con l'incentivazione all'esodo) potranno avere accesso alla salvaguardia. Infine, nella platea rientrano coloro che risultano essere in congedo di assistenza per disabili dal 2011 e i lavoratori a tempo determinato cessati tra il primo gennaio del 2007 ed il 31 dicembre del 2011 (con esclusione del settore agricolo e degli stagionali). Per tutti il consiglio è di rivolgersi ad un patronato, al fine di verificare la propria posizione. 
Questo articolo, che aveva destato preoccupazioni tra i lettori, è stato stato modificato dall'autore.
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Invitiamo tutti a verificare la propria posizione presso un patronato.

giovedì 8 dicembre 2016

Legge di bilancio passa al Senato

Riforma pensioni e LdB 2017, ultime all'8 dicembre per esodati, OD e uscite anticipate APE
Le ultime novità sulla riforma delle pensioni ad oggi 8/12: passa la Legge di Bilancio, ecco cosa cambierà con il nuovo anno.
8 dicembre 2016 STEFANO CALICCHIO - Esperto di Lavoro
Si conclude il passaggio definitivo al Senato in merito alla Manovra 2017, una votazione che ha di fatto dato l'ok alle misure di flessibilità previdenziale e di welfare destinate ai lavoratori e pensionati in età avanzata, per come sono state avanzate e corrette presso la Camera dei Deputati. La crisi di Governo ha infatti cristallizzato la situazione, andando a confermare misure come l'8va salvaguardia per i lavoratori esodati, l'estensione della pensione anticipata tramite opzione donna, l'APE e le altre misure di sostegno per precoci, lavori usuranti e quattordicesima. Con l'approvazione lampo sono però saltati alcuni nuovi possibili correttivi richiesti dagli stessi lavoratori, ad esempio una più ampia estensione della salvaguardia degli esodati o la possibilità di cumulo con la gestione separata per l'opzione donna. Vediamo insieme quali sono le informazioni chiave da conoscere nel nostro nuovo articolo di approfondimento sull'ultima legge di bilancio.

Riforma pensioni, via libera alle salvaguardie per esodati e opzione donnaPartiamo dalle c.d. salvaguardie: la Manovra 2017 ha confermato le tutele previste nell'ultimo aggiornamento dell'8va salvaguardia parlamentare, che si estende quindi ad ulteriori 30700 pensionandi. I lavoratori inclusi potranno quindi utilizzare le regole di pensionamento precedenti alla Legge Fornero. Passa anche l'estensione per le lavoratrici che desiderano ottenere il pensionamento anticipato tramite l'opzione donna e che appartengono all'ultimo trimestre del 1958: potranno così avere accesso all'#Inpspurché abbiamo maturato i 57 anni di età (58 se autonome) assieme ai 35 anni di contribuzione entro il 31 dicembre del 2015.

Uscite anticipate: via libera alla nuova Ape social, volontaria e aziendalePer gli altri lavoratori la flessibilità previdenziale si tradurrà nel nuovo meccanismo dell'anticipo pensionistico (APE). Si tratta di un'opzione di prepensionamentoa partire dai 63 anni di età, per mezzo di un prestito pensionistico erogato dall'Inps e supportato dal sistema bancario e assicurativo. I lavoratori che rientrano in specifici profili di tutela (come disoccupati, invalidi e addetti ai lavori usuranti) potranno fruire di garanzie pubbliche utili a neutralizzare eventuali penalizzazioni. Lo faranno tramite l'Ape sociale, che però richiederà dai 30 ai 36 anni di versamenti e garantendo i propri vantaggi fino ad un assegno di 1500 euro al mese. Per gli altri sarà comunque possibile utilizzare l'Ape su base volontariaavendo raggiunto i 20 anni di versamenti, ma accollandosi interamente i costi dell'anticipo pensionistico. Tra le novità ricordiamo poi RITA, la rendita integrativa del secondo pilastro previdenziale che potrà essere richiesta sulla base degli stessi criteri dell'APE e che garantirà un'imposizione agevolata sull'erogazione della rendita complementare. Infine, non sono mancati gli interventi in favore delle #Pensioni basse, con l'incremento della quattordicesima e l'estensione della no-tax area.
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venerdì 2 dicembre 2016

Per eventuali modifiche non resta che il Senato

Pensioni 2016 news oggi: precoci, esodati e lavoratrici, il Senato quali emendamenti accoglierà?
La legge di Bilancio dopo l’approvazione della Camera è passata all’esame del Senato, esodati, lavoratrici e precoci sperano ancora in modifiche di miglioramento del provvedimento.

La legge di Bilancio, approvata alla Camera è passata all’esame del Senato e in questa sede è ancora possibile apportare emendamenti. Per quanto riguarda il capitolo pensioni sono state introdotte misure che consentono una maggiore flessibilità per i lavoratori che vogliono anticipare l’uscita verso la pensioni, al Senato potrebbe essere migliorata l’ottava salvaguardia per i lavoratori esodati con l’ampliamento della platea dei potenziali beneficiari e potrebbe essere aggiunto anche l’impegno del Governo a impiegare le risorse non utilizzate, risultanti dall’attività di monitoraggio prevista dall’Art.1, comma 281 della legge 208/2015, per la prosecuzione del regime sperimentale dell’Opzione Donna.

Mentre rimane forte lo scontento della grande maggioranza dei lavoratori precoci che sono stati esclusi dalla Quota 41, questi continuano a essere impegnati nella battaglia per ottenere l’esito positivo della loro vertenza con il riconoscimento senza limitazioni dei 41 anni di contributi come unico limite per poter andare in pensione per tutta la categoria.

precoci continuano a battersi perché al Senato si possano adottare alcune modifiche che senza gravare sulla spesa pubblica andrebbero incontro a tutta la loro categoria: l’aspettativa di vita, con congelamento di quella attuale e/o rimodulazione quinquennale aderente alla realtà in base alla certificazione Istat, sui sette miliardi stanziati per il pacchetto pensioni, che si vorrebbe non fossero distolti in caso di utilizzo parziale e l’estensione per l’assistenza anche ai fratelli dei disabili, come requisito per accedere al pensionamento con i 41 anni.
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lunedì 28 novembre 2016

Gruppi di esodati ancora discriminati chiedono tutele

Pensioni 2016 news oggi: ottava salvaguardia, gruppi di esodati ancora discriminati chiedono tutele
27/11/2016
L’ottava salvaguardia prevista nella legge di Bilancio non chiude in maniera esaustiva la difficile condizione di molti lavoratori esodati, poiché ancora molti rimangono i lavoratori discriminati e senza tutele, mentre ci sarebbero le condizioni per sanare definitivamente questa piaga sociale

Alcuni comitati di lavoratori esodati come quello “Licenziati o cessati senza tutele” denunciano che anche con l’ottava salvaguardia, pure estesa al 31 dicembre 2014 come data di licenziamento per i lavoratori in mobilità da aziende in fallimento prima del 2012, rimangono discriminazioni tra diverse categorie di lavoratori cosiddetti esodati.

Per questi lavoratori in mobilità, l’ottava salvaguardia offrirebbe le tutele fino alla scadenza della mobilità compresa tra il 1° gennaio 2021 e il 1° aprile 2022, mentre per altre categorie di lavoratori le salvaguardie sarebbero solo per chi raggiunge i requisiti solo entro dicembre 2017 o entro settembre 2017, se si tratta di pensionamento per anzianità contributiva. Nel caso di contribuzione volontaria la discriminazione sarebbe ancora più forte: due lavoratori esodati, ora sessantenni, con stesso cumulo contributivo, uno con la mobiltà e l’altro con la contribuzione volontaria, se raggiungessero i requisiti dopo il 2018, il primo in mobilità verrebbe salvaguardato, il secondo no.

Per questi lavoratori in mobilità, l’ottava salvaguardia offrirebbe le tutele fino alla scadenza della mobilità compresa tra il 1° gennaio 2021 e il 1° aprile 2022, mentre per altre categorie di lavoratori le salvaguardie sarebbero solo per chi raggiunge i requisiti solo entro dicembre 2017 o entro settembre 2017, se si tratta di pensionamento per anzianità contributiva. Nel caso di contribuzione volontaria la discriminazione sarebbe ancora più forte: due lavoratori esodati, ora sessantenni, con stesso cumulo contributivo, uno con la mobiltà e l’altro con la contribuzione volontaria, se raggiungessero i requisiti dopo il 2018, il primo in mobilità verrebbe salvaguardato, il secondo no.

Questa discriminazione non può essere superata anche per i limiti posti alla possibilità di cumulo gratuito dei contributi versati in diverse gestioni, infatti al cumulo gratuito introdotto ora si può accedere solo per raggiungere requisiti contributivi o della pensione di vecchiaia o di quella anticipata secondo l’articolo 24 della legge Fornero, cioè i 42 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall’età anagrafica (41 anni e 10 mesi di contributi le donne). Mentre questo beneficio non potrà essere usufruito per raggiungere i 35 anni di contributi per la pensione di anzianità attraverso le quote, i 40 per l’ottava salvaguardia o per i benefici dei lavoratori usuranti o ancora i 35 per il regime sperimentale Opzione Donna.

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Cumulo gratuito, ma non per tutti

Il cumulo gratuito non potrà essere utilizzato per ottenere prestazioni diverse rispetto alla pensione anticipata o di vecchiaia come individuate dalla legge Fornero.Il cumulo gratuito non potrà essere utilizzato per ottenere prestazioni diverse rispetto alla pensione anticipata o di vecchiaia come individuate dalla legge Fornero.
Cumulo sì ma solo per conseguire i requisiti contributivi per accedere alla pensione anticipata prevista dalla normativa Fornero oppure per la pensione di vecchiaia. Dovrebbe essere questa l'impostazione del nuovo strumento che sarà operativo dal prossimo 1° gennaio 2017 in favore degli assicurati presso diverse forme della previdenza obbligatoria (AGO, Gestione Separata, Fondi sostitutivi ed esclusivi dell'assicurazione generale obbligatoria e casse professionali). Almeno secondo quanto recita testualmente il testo della legge di Bilancio attualmente all'esame del Parlamento. Resta inteso che tramite il cumulo potrà essere conseguita anche una pensione di inabilità nonchè la pensione indiretta nel caso in cui l'assicurato deceda prima di aver acquisito il diritto alla pensione. In tal caso saranno i superstiti dell'assicurato a poter esercitare il cumulo dei periodi assicurativi.
Se tale impostazione dovesse essere confermata in esito alla discussione in Parlamento lo strumento non potrà essere utilizzato, come molti lettori ci chiedono, per raggranellare i 35 anni di versamenti per conseguire la vecchia pensione di anzianità con le quote o i 40 anni di contribuzione e fruire, pertanto, dell'ottava salvaguardia pensionistica o della disciplina di favore prevista per i cd. lavori usuranti. Del pari lo strumento sarà inutilizzabile per raggranellare i 35 anni di versamenti per conseguire la pensione con il regime sperimentale donna valorizzando, ad esempio, contribuzione presente nella gestione separata dell'Inps, una proposta quest'ultima che era stata formulata durante l'esame alla Camera ma che è stata bocciata dal Governo in Commissione Bilancio. Nè potrà essere utilizzato per conseguire l'assegno ordinario di invalidità.

Al cumulo, in sostanza, si potrà ricorrere esclusivamente, oltre che per accedere alla pensione di vecchiaia, per integrare i requisiti contributivi richiesti per a pensione anticipata come individuata dall'articolo 24, comma 10 della legge 201/2011: 42 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall'età anagrafica (41 anni e 10 mesi di contributi le donne). Da chiarire se l'indicata facoltà sarà riconosciuta anche per i lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro anche non continuativo prima del 19° anno di età, per integrare il nuovo requisito contributivo agevolato di 41 anni di contributi. Da un esame dei riferimenti normativi tale possibilità pare rimanere esclusa anche se sarà opportuno un chiarimento. Si rammenta che il cumulo non potrà essere utilizzato per raggranellare i 30 o i 36 anni di contributi utili per accedere all'APE Agevolato o i 20 anni di contributi per l'APE volontario, una restrizione da considerare. 



sabato 26 novembre 2016

Le critiche dell'on. Rizzetto su 8^ salvaguardia

Pensioni esodati e OD2018, le info al 25 novembre con le dichiarazioni dell'On Rizzetto
Pensioni esodati e opzione donna, novità oggi 25/11Ultime novità sulle pensioni per esodati e opzione donna ad oggi 25/11: l'On Rizzetto interviene in aula commentando la LdB: focus sulla previdenza.
25 novembre 2016
STEFANO CALICCHIO - Esperto di Lavoro

"Abbiamo vissuto circa una settimana, tre o quattro giorni in Commissione, dove di fatto questa legge di stabilità non ha soddisfatto tutte o almeno in parte quelle che potevano essere le richieste della una minoranza che andavano molto di più verso il c.d. sociale rispetto a quanto avete fatto in questa ennesima legge di stabilità". Lo ha affermato l'On. Walter Rizzetto (FdI - An - Terra Nostra), facendo il punto della situazione durante il proprio intervento alla Camera dei Deputati. "Abbiamo aperto un capitolo molto importante per quanto riguarda il c.d. sociale, per quello che molto spesso noi recitiamo essere la parte debole della popolazione, la carne viva della popolazione. Abbiamo speso molte ore in quello che è l'alveo della previdenza, chiedendo altre cose che non ci sono state accordate" ha proseguito il Parlamentare, riferendosi a temi come quelli dei lavoratori #esodatie della proroga dell'#Opzione Donnaper il 2018.

Pensioni, le critiche sull'8va salvaguardia dei lavoratori esodati
Stante la situazione, il Vice Presidente della Commissione lavoro è quindi entrato nello specifico della salvaguardia riguardante i lavoratori esodati. "Vorrei capire dove stanno le migliaia di firme che sono state raccolte per quanto rigurda gli esodati, l'8va salvaguardia che per l'ennesima volta non sarà una salvaguardia tombale" ha dichiarato il Parlamentare. "Non andrà a risolvere il problema degli esodati. Quindi cosa facciamo? Facciamo ancora la nona salvaguardia il prossimo anno?" ha domandato retoricamente l'On Rizzetto, sollevando la questione dei lavoratori che sono rimasti esclusi dall'azione di tutela.

Pensioni anticipate opzione donna: i commenti sulla proroga al 2018"Abbiamo chiesto la proroga della c.d. opzione donna, che ricordo a tutti essere un modo contributivo, volontario per andare in pensione" ha proseguito l'On Rizzetto. "Donne di 57-58 anni possono accedere alla messa a riposo (chiamiamola anticipata) però sì, con un taglio che passa dal contributivo. La pensione va ad essere toccata per il 30-35% dell'assegno mensile. È una scelta volontaria, ma non avete voluto prolungare questa misura intelligente sino al 2018, tanto è vero che nel nuovo testo che ci è stato consegnato qualche ora fa in Commissione c'è scritto: per arrivare alla fine della sperimentazione di OD", ha quindi concluso il parlamentare, evidenziando la propria perplessità sugli interventi portati avanti nel settore pensionistico.
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venerdì 25 novembre 2016

La platea passa da 27.700 a 30.700 salvaguardati

MANOVRA: OK ESTENSIONE OPZIONE DONNA E PLATEA ESODATI
Pubblicato il 
(ANSA) – ROMA, 24 NOV – Via libera della commissione Bilancio della Camera a diverse modifiche al pacchetto previdenza a partire dall’estensione di opzione donna alle lavoratrici nate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 1958 (e alle autonome nate nell’ultimo trimestre del  1957) che hanno maturato 35 anni di anzianità entro il 31 dicembre del 2015. Via libera anche al “miglioramento della platea dell’ottava salvaguardia” come ha sottolineato il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, con l’emendamento che sposta dal  31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 la data utile per l’ingresso nella mobilità, com’era stabilito già lo scorso anno. La platea passa da 27.700 a 30.700 salvaguardati. Altra modifica approvata quella che cancella la tassa sui licenziamenti nel caso di cambio appalto con l’utilizzo della clausola sociale e nel caso della fine-cantiere. (ANSA).
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sabato 12 novembre 2016

Pronte modifiche all'ottava salvaguardia

Pensioni / Esodati, Pronte modifiche all'ottava salvaguardia
Venerdì, 11 Novembre 2016
E Intanto la Uil avverte: "E' prematuro chiudere il fondo che raccoglie i risparmi derivanti dalle salvaguardie, prima di aver ultimato il processo di monitoraggio".
Modificare il testo dell'ottava salvaguardia pensionistica per chiudere definitivamente il capitolo degli esodati. Lo chiede la Uil in occasione dell'avvio della discussione della legge di Bilancio alla Camera che entrerà nel vivo la prossima settimana. "Affinché si possa realmente porre la parola fine sull’annosa questione degli esodati, la UIL chiede che vengano apportate delle integrazioni al testo del Ddl bilancio. Bisogna prevedere l’accesso all’ottava salvaguardia a tutti i lavoratori a tempo determinato. L’attuale esclusione dei lavoratori del settore agricolo e degli stagionali genera un’ingiustificata discriminazione" ricordano dalla Uil.

"Ugualmente si devono tutelare, con l’ottava salvaguardia, i lavoratori collocati in mobilità a seguito di accordi stipulati entro il 31 dicembre 2011 e che abbiano smesso di lavorare entro il 31 dicembre 2014, come già avvenuto nella settima salvaguardia. Crediamo, inoltre, sia prematuro chiudere il fondo che raccoglie i risparmi derivanti dalle salvaguardie, prima di aver ultimato il processo di monitoraggio".

Ieri intanto il deposito degli emendamenti alla legge di Bilancio da parte della Commissione Lavoro della Camera (qui gli emendamenti presentati) ha proposto alcune modifiche degne di nota proprio sull'ottava salvaguardia pensionistica. Che hanno in parte accolto le richieste provenienti dalla Rete dei Comitati. In primo luogo c'è la volontà di estendere dal 31 dicembre del 2012 al 31 dicembre del 2014 il termine ultimo per la risoluzione del rapporto di lavoro per i lavoratori in mobilità. Una modifica necessaria, ricorda Damiano, per consentire la tutela anche degli ex lavoratori di Alitalia ed Eutelia il cui rapporto di lavoro è stato risolto dopo il 2012 ma sempre per effetto di accordi stipulati con i sindacati prima del 2012.

Altre due modifiche al testo governativo estendono di un anno i termini per gli autorizzati alla prosecuzione volontaria dell'assicurazione entro il 4 dicembre 2011, non in possesso di un versamento volontario alla data del 6 dicembre 2011 (art. 1, comma 194, lettera f) della legge 147/2013) e dei lavoratori il cui rapporto di lavoro a tempo determinato si sia concluso entro il 2011. Nei loro confronti si sposta in avanti di un anno il termine ultimo per la maturazione della decorrenza della pensione (compresiva della finestra mobile) ai fini dell'inserimento in salvaguardia: dal settanduesimo mese successivo all'entrata in vigore del decreto legge 201/2011, come prevede l'attuale testo formulato dal Governo (cioè entro il 6 gennaio 2018) all'ottantaquattresimo mese succesivo (cioè entro il 6 gennaio 2019). Con queste modifiche, pertanto, per tutti i profili di tutela il termine viene allineato alla data del 6 gennaio 2019. C'è poi l'estensione della salvaguardia anche chi a fruito nel 2011 del congedo straordinario di cui all'articolo 42, co. 5 del Dlgs 45/2001 per assistere il coniuge (e non solo il figlio, come prevede il testo attuale) con gravi disabilità. Per tutti i profili di tutela si precisa che l'eventuale rioccupazione a tempo indeterminato in rapporti di lavoro domestico non comporta l'esclusione dalla salvaguardia.


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venerdì 11 novembre 2016

Damiano deposita 30 emendamenti

Depositati 30 emendamenti da Damiano: ecco cosa chiede su APE, esodati, donne e Naspi
La Commissione Lavoro ha preparato alcune proposte di correttivi alla Legge di Bilancio, ecco su cosa vertono.

10 novembre 2016
B.A - Esperto di Lavoro
La Legge di Bilancio approda in Parlamento ed entra nel vivo del suo iter. C'è tempo fino a domani 11 novembre per presentare in Parlamento gli emendamenti, cioè le proposte per correggere qualsiasi punto, articolo o provvedimento inserito in Legge di Bilancio. Gli emendamenti la settimana prossima saranno votati in Commissione Bilancio per poi approdare alla vera e propria votazione alla Camera che deve dare il primo via libera alla manovra. Sicuramente saranno moltissime le proposte che arriveranno perché, per esempio, solo dalla Commissione Lavoro della Camera, quella presieduta da Damiano, ne sono stati depositati ieri una trentina. Ecco in sintesi le richieste presenti negli emendamenti di Damiano, su pensioni e disoccupazione.

Ottava salvaguardia ed opzione donna
Il Presidente Damiano e la sua Commissione sono conosciuti anche come i propositori di una vecchia proposta di riforma previdenziale, quella ormai famosa del DL 857. Le novità previdenziali inserite dal Governo nella Legge di Bilancio, anche se in alcuni punti sembrano convergere su quanto proponeva a suo tempo Damiano (basti pensare ai 63 anni minimi per uscire dal lavoro del Governo vicini ai 62 e 7 mesi di Damiano), sono molto distanti sugli altri. Damiano si è detto subito distante dal fare entrare le banche e le assicurazioni nel sistema, così come avrebbe visto di buon occhio dare la possibilità di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi. Damiano inoltre è fermo sponsor dell’ottava salvaguardia #esodati. Un emendamento tra quelli depositati infatti chiede che venga spostato, dal 31 dicembre del 2012 al 31 dicembre del 2014 il limite fissato per la mobilità o al trattamento speciale edili per queste categorie che dovrebbero avere accesso alla definitiva salvaguardia. Sempre per la questione esodati, viene richiesto l’aumento di 2 anni per gli autorizzati ai versamenti volontari. Per #Opzione Donna, si chiede che la data di maturazione dei requisiti previsti, cioè 57 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi, venga spostata dal 31 dicembre 2015 al 31 luglio 2016. Questo sempre lascando la porta aperta all’estensione definitiva del provvedimento, non appena saranno chiari gli esiti del monitoraggio. Sempre per consentire un maggior beneficio ai lavoratori, viene chiesto che il cumulo gratuito dei contributi venga concesso anche alle Gestioni Separate e non soltanto a Gestioni interne all’INPS, quindi pubbliche ed obbligatorie.

Interventi sull’APE e sulla NaspiPer l’APE invece, soprattutto nella versione social concessa alle nuove 11 categorie di lavoratori addetti a mansioni gravose (maestre di asilo, infermieri di sala, edili e così via), Damiano chiede di rivedere il montante di contributi necessario per l’accesso. Il Governo ha fissato l’asticella a 36 anni di versamenti necessari, mentre Damiano chiede un anno in meno. Interventi richiesti anche sulla #naspi, il sussidio unico per disoccupati INPS. Per la parte relativa ai lavoratori stagionali, un emendamento propone di fissare anche per il 2017, il trattamento riservato nel 2016 ai lavoratori del settore turistico ed alberghiero che sono evidentemente penalizzati dal nuovo ammortizzatore sociale. Nel 2016 infatti è stato concesso un mese in più di copertura per i lavoratori. Le norme sulla Naspi infatti prevedono una durata pari alla metà delle settimane lavorate nell’ultimo quadriennio, escludendo dal computo i periodi già utilizzati per altri sussidi per disoccupati. La durata della Naspi per questi soggetti che ogni anno perdono il lavoro e si aiutano con gli ammortizzatori sociali, si ridurrebbe alla metà delle settimane lavorate nell’anno di riferimento, cioè a pochi mesi. Ecco perché viene chiesta una specie di salvaguardia che se non può essere strutturale, almeno che valga per il 2017.
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giovedì 10 novembre 2016

Fondo per esodati: da Renzi nemmeno una lira

Lavoro, esodata vs Morani (Pd) e Librandi (ex Sc): “Governo Renzi dice solo menzogne, non ha messo una lira”
Polemica fibrillante a L’Aria che Tira (La7) tra Roberta Bottaro, una ex manager di una multinazionale, ora esodata, e i parlamentari Alessia Morani (Pd) e Gianfranco Librandi (Civici e Innovatori, ex Scelta Civica). Bottaro è una degli 8mila esodati che non rientrano nell’ottava salvaguardia del governo. “Renzi, Padoan e Poletti ” – spiega la signora – “hanno sempre mentito, sapendo di mentire”. Bottaro spiega che le salvaguardie sono state peggiori della riforma Fornero, perché discriminatorie, rendendosi protagonista di un durissimo scontro con Morani e Librandi sui numeri degli esodati “salvati” e sulla cifra messa a disposizione del governo Renzi. “Non è vero che sono 11 miliardi” – accusa Bottaro – “si tratta di un fondo blindato istituito nel 2012 per gli esodati: 10 miliardi sono stati messi dal governo Monti e 1 miliardo dal governo Letta. Questo governo non ha messo una lira”. “Il problema sono gli esodati o il governo? Capiamoci”, sbotta Morani. Librandi accusa la donna di aver firmato un preciso contratto con la sua azienda e di essere una ‘finta’ esodata: “Si sarà presa una montagna di soldi per andare prima in pensione e si è approfittata degli altri cittadini che pagano le tasse”. “Non è vero” – ribatte la donna – “Non intendo entrare in un contraddittorio con queste persone che stanno dicendo solo menzogne”
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Platee sovrastimate

Pensioni lavoratori esodati, il focus al 10/11 con Francesco Flore sulla mobilitazione
Le ultime novità sulle pensioni per i lavoratori esodati ad oggi 10 novembre: la nuova intervista al Portavoce della Rete dei Comitati.

10 novembre 2016
STEFANO CALICCHIO - Esperto di Lavoro

Dopo il presidio organizzato nella giornata di ieri dalla Rete dei Comitati degli #esodati torniamo ad aggiornare la nostra rubrica “#Parola ai comitati” con una nuova intervista a Francesco Flore, Portavoce dei lavoratori.
Partiamo dalla mobilitazione tenutasi l'8 novembre a Roma: qual è il suo giudizio sull’esito dell’iniziativa?
Molto positivo per alcuni aspetti, meno per altri. Per la diciottesima volta, in questi ultimi cinque anni, siamo stati, in centinaia, sotto i palazzi romani per urlare la nostra rabbia al Governo ed al Parlamento per la mancata soluzione dell’Emergenza Sociale degli Esodati.Una rabbia provocata da questo Ottavo provvedimento di salvaguardia ancora parziale che, se approvato nell’attuale testo, escluderà ancora quasi 10.000 Esodati privati del loro diritto alla pensione per altri numerosi anni! Abbiamo tentato in tutti i modi di farci ricevere dai vertici del Ministero delle Finanze e del Lavoro per spiegare le nostre buone ragioni ma, ancora una volta, il Governo non ha voluto ascoltarci anche se ha sentito forti e chiare le nostre grida. Speravamo inoltre di avere al nostro fianco il Sindacato ma purtroppo così non è stato. C’è da sottolineare che l’INPS c’ha messo del suo fornendo a quella Commissione stime sulle platee degli Esodati quasi sempre sovrastimate.
Sappiamo che nel pomeriggio la Rete degli esodati ha avuto un confronto con la Commissione lavoro della Camera. Come Portavoce dei lavoratori, può riportarci le sue impressioni al riguardo?
E’ bene ribadire che la Commissione Lavoro della Camera è stata l’unica Istituzione parlamentare che in questi ultimi 5 anni ha ripetutamente tentato di risolvere il problema Esodati con numerose proposte di legge approvate da tutti i suoi componenti. Proposte che sistematicamente il Governo ha stracciato modificandole profondamente e trasformandole in vere e proprie “pezze”, che non hanno mai chiuso questa vergognosa pagina della legislazione previdenziale italiana.
L'intervista prosegue nella parte II, raggiungibile al seguente indirizzo web
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Ottava salvaguardia esodati: gli esclusi della 104

Ottava salvaguardia esodati, gli esclusi della 104
Niente salvaguardia per i lavoratori esodati che hanno utilizzato la legge 104 sui congedi per assistere parenti con disabilità: gli esclusi e l'opzione APE sociale.

Barbara Weisz - 9 novembre 2016

L’ottava salvaguardia esodati lascia fuori i lavoratori che nel 2011 hanno utilizzato i permessi mensili per assistere parenti disabili: come la precedente tutela, è limitata la platea dei lavoratori che si sono astenuti dal lavoro per assistere parenti di primo grado con handicap grave. Il provvedimento di tutela, l’ultimo in base agli annunci del governo, è contenuto nell’articolo 33 della manovra e riguarda in tutto 27.700 lavoratori rimasti senza stipendio e senza pensione dopo l’irrigidimento dei paletti della Riforma Pensioni Fornero 2011.
Nell’ambito dell’ottava salvaguardia, è previsto l’accesso alla pensione di 700 lavoratori in congedo per assistere figli con disabilità grave nel corso del 2011 ai sensi dell‘articolo 42, comma 5, del testo unico di cui al decreto legislativo 151/2001, che perfezionano i requisiti utili al trattamento pensionistico entro la fine del 2018 (l’84esimo mese dall’entrata in vigore del dl 201/2011). Si tratta di coloro che hanno chiesto il congedo straordinario biennale, fruibile in modo continuativo o frazionato, mentre restano esclusi coloro che, invece, hanno utilizzato i permessi previsti dall’articolo 33, comma 3, della legge 104/1992.
Per i lavoratori che assistono parenti con disabilità, però, la Riforma Pensioni prevede nuovi strumenti di pensione anticipata attivabili, ovvero l’anticipo pensionistico APE. Ci sono due diverse situazioni possibili: nel caso di lavoratori che assistono da almeno sei mesi, al momento della richiesta, il coniuge o un parente di primo grado convivente, (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104/1992), è possibile accedere all’APE sociale con 30 anni di contributi e 63 anni di età. Si tratta della forma di APE completamente a carico dello stato, che quindi non prevede restituzione dell’anticipo pensionistico.
Se il lavoratore che assiste il parente con disabilità grave è anche compreso nella platea dei precoci, ovvero ha almeno un anno di contributi versati prima dei 19 anni, allora può ritirarsi con 41 anni di contributi. Anche in questo caso, non c’è restituzione del prestito come L’APE sociale è rapportato alla pensione a cui avrebbe diritto il lavoratore nel momento in cui si ritira, fino a un massimo di 1500 euro al mese lordi (circa 1300 netti), su 12 mensilità. Non è possibile cumulare questo trattamento con altri redditi da lavoro sopra gli 8mila euro. All’APE agevolato possono accedere dipendenti, pubblici e privati, e autonomi. L’agevolazione è concessa fino a esaurimento risorse.

Servono correzioni.

Pensioni 2016 Ottava salvaguardia e lavoratori esodatiPensioni 2016 news oggi: ottava salvaguardia, spiragli per tutelare tutti gli esclusi dalle prime sette [INTERVISTA]

I Lavoratori esodati chiedono al Parlamento di migliorare la proposta di Ottava salvaguardia presentata del Governo estendendo la tutela a: “Tutti gli esodati esclusi dalle prime sette”

I lavoratori esodati, a ridosso dell’approvazione della Legge di Bilancio 2017 da parte del Parlamento, impegnati per tutelare tutti i lavoratori esclusi dalle prime sette salvaguardie, estendendo il limite temporale della mobilità fino al 31 dicembre del 2014. UrbanPost ha intervistato Francesco Flore, portavoce della Rete dei Comitati degli Esodati

Ieri c’è stato il presidio dei lavoratori esodati davanti al Mef, la Rete dei Comitati degli Esodati non si arrende alle decisioni del Governo sull’ottava salvaguardia, perché?
“Non possiamo arrenderci perché quell’Ottavo provvedimento, seppur apprezzabile, non rappresenta la soluzione definitiva per dramma degli Esodati perché lascia fuori dalle tutele quasi 10.000 di essi. Ieri la rabbia dei manifestanti era forte e chiara perché c’erano, e ci sono, tutte le precondizioni per chiudere la loro vertenza: i numeri chiari degli esclusi 34.000 cosi come certificato dal Governo al Parlamento rispondendo ad alcune interrogazioni parlamentari; le risorse perché dalle sette precedenti avanzavano oltre 40.000 posti di quelli previsti e la volontà politica del Parlamento rappresentata dalla proposta unitaria della Commissione Lavoro della Camera. Proposta che avrebbe dato risposta a tutti gli Esodati esclusi dalle precedenti salvaguardie. Proposta che, invece, il Governo ha stracciato per inserirne una sua, ancora parziale, nella Legge di Bilancio. Una proposta che, a nostro avviso, è costruita su stime dell’INPS ancora sballate come lo si sono rivelate le precedenti sette. Noi siamo convinti che gli Esodati esclusi non arrivano a 30.000 e basterebbe modificare il testo dell’Ottava in tal senso eliminando tutte le condizioni in esso contenute che impediscono a migliaia di Esodati di poterne avere diritto. Su questo fronte le responsabilità dell’INPS sono chiare ed oggettive: se avesse dato numeri più corretti e stime più attendibili l’Emergenza Sociale degli Esodati si sarebbe risolta già dal 2013”.

I membri della Commissione Lavoro della Camera con in testa il presidente, Cesare Damiano, contano di ottenere variazioni alla misura di ottava salvaguardia adesso all’esame del Parlamento?
“La Commissione Lavoro della Camera con il suo Presidente e l’On. Gnecchi in testa sin dal 2012 hanno tentato di risolvere il problema alla radice incontrando sistematicamente l’ostacolo dei Governi, dell’INPS e della Ragioneria dello Stato che hanno opposto sempre il problema dei numeri che, alla luce dei dati oggi disponibili, non esisteva e non esiste. Anche questa volta, accogliendo i nostri appelli, tenteranno di correggere quel testo ora in esame in Parlamento e ieri il Presidente Damiano ci ha dato notizia dell’avvenuto deposito di tre emendamenti con i quali si tenterà di allargare la salvaguardia ai mobilitati cessati fino al 2014 ed all’allargamento della salvaguardia per tutti gli altri agli 84 mesi dalla data di approvazione (salvaguardia per tutti coloro che hanno decorrenza fino al 31.12.2018) e siamo certi che tutta la Commissione si batterà per raggiungere tale risultato. Oggi abbiamo inoltrato un nuovo Documento-Appello alla Commissione Bilancio e Finanze della Camera sulle nostre rivendicazioni e nei prossimi giorni continueremo le nostre pressioni affinché almeno i tre emendamenti a firma del Presidente Damiano vengano approvati in sede di esame ed approvazione della proposta di legge di Bilancio 2017”.

Le risorse per salvaguardare tutti i lavoratori esodati ci sono?
“Ripeto, basta leggersi l’ultimo Report dell’INPS sulle precedenti sette salvaguardie pubblicato sul loro sito per verificare che dei 172.000 posti disponibili e finanziati dai precedenti governi, quello attuale non c’ha messo fino ad oggi un solo euro, ne avanzano oltre 40.000 ben sufficienti per chiudere subito la vertenza Esodati. Per quei 172.000 erano stati stanziati 11,6 miliardi di euro accantonati nel Fondo Esodati. I “conticini della serva” ci dicono , pertanto, che sul Fondo Esodati si sono accumulati risparmi per quasi tre miliardi ben sufficienti per finanziare una Ottava Salvaguardia per tutti gli esclusi. Invece il Governo vorrebbe depredare quel Fondo destinandone una parte per ben altri usi!! Lo ha già fatto con altri provvedimenti e vuole continuare a farlo con la Legge di Bilancio e con quella fiscale collegata nella quale è chiaramente previsto un indebito prelievo di quasi 600 milioni di euro !!
Ieri eravamo in presidio sotto il Ministero delle Finanze responsabile anche per denunciare questo inaccettabile scippo e continueremo la nostra mobilitazione fino a quando Governo e Parlamento non riconoscono la corretta destinazione delle risorse di quel Fondo a sostegno della restituzione del diritto alla pensione degli Esodati”.

Cos’altro potete fare perché il Fondo esodati non venga stornato altrove?
“Nelle prossime settimane continueremo le nostre pressioni verso il Governo ed il Parlamento affinché modifichino la Legge di Bilancio 2017 allargando quel provvedimento di salvaguardia a tutti gli esodati esclusi dalle prime sette. Attenderemo di vedere il testo approvato di quella Legge di Bilancio e se le intenzioni del Governo verranno confermate percorreremo tutte le strade per poter vedere ricosciuto il nostro diritto ad iniziare da quella giudiziaria in tutte le sedi”.

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mercoledì 9 novembre 2016

Resoconto presidio al MEF del 8-11-2016

Resoconto sintetico del presidio indetto dalla Rete dei comitati degli esodati 
dell'8-11-2016 al MEF
Preceduto da 5 appelli a Governo e Parlamento e da alcuni Comunicati stampa (e da un inteso lavorio di pressione verso i nostri interlocutori istituzionali e sindacali che la Rete ed i suoi Comitati affiliati svolge incessantemente da mesi) si è tenuta ieri la nostra manifestazione davanti al MEF per rivendicare la modifica dell'Ottavo provvedimento di salvaguardia inserito all'art.33 della Legge di Bilancio 2017/2019.
Un rivendicazione affinché questo nuovo ed ultimo provvedimento ricomprenda TUTTI gli Esodati esclusi dalle precedenti sette quantificati dall'INPS in circa 34.000, 27.700 dei quali oggetto di salvaguardia in Legge di Bilancio.
Erano presenti oltre un centinaio di Esodati salvaguardandi (in attesa dell'Ottava), salvaguardati ed ex-Esodati che hanno voluto manifestare la loro solidarietà ai colleghi ancora in angosciante attesa ed hanno TUTTI voluto manifestare tutta la loro rabbia per una mancata Ottava Salvaguardia Definitiva e per tutti gli esclusi. Sotto la pioggia incessante per gran parte della mattinata abbiamo fatto sentire la nostra voce forte e chiara sia sulla insufficienza di quel provvedimento sia per sventare il tentativo del Governo di appropriarsi illegittimamente dei risparmi del Fondo Esodati. Appelli che abbiamo rivolto a Governo e Parlamentari anche dalle finestre mediatiche messe a disposizione del nostro presidio dalla RAI, Mediaset e La7 presenti alla nostra manifestazione come lo sono state tante altre testate giornalistiche con servizi che leggeremo e vedremo nel corso di tutta questa settimana (Trump permettendo).
Eravamo consapevoli dei frenetici lavori parlamentari e ministeriali sulla Legge di Bilancio che non ci hanno permesso gli incontri previsti con la Commissione Bilancio, il MEF ed il Ministero del Lavoro rinviati alla prossima settimana. Interlocutori che abbiamo sentito ripetutamente sia nei giorni precedenti che nella mattinata dell'8 ricevendo assicurazioni da tutti sul miglioramento di quel provvedimento nella fase di conversione in legge.
Nel pomeriggio abbiamo incontrato il Presidente della Commissione Lavoro della Camera che abbiamo preliminarmente ringraziato per l'importante lavoro compiuto da lui, dall'On. Gnecchi e dall'intera Commissione Lavoro della Camera senza il quale oggi non saremo all'Ottavo Provvedimento e ad un passo dalla soluzione definitiva della vertenza Esodati.
Contemporaneamente a abbiamo però manifestato tutta la nostra insoddisfazione per quel provvedimento che non ricomprende tutti gli Esodati esclusi dalle prime sette rinnovando il nostro appello ad una sua modifica per restituire a tutti loro quei tre anni previsti dalla iniziale proposta della Commissione. Il Presidente ci ha assicurato che la Commissione farà tutto ciò che è in suo potere per accogliere le nostre richieste, gran parte delle quali da loro condivise, illustrandoci gli emendamenti presentati (depositati ieri) al testo dell'Ottava che puntano ad allargare la salvaguardia ai mobilitati cessati fino al 2014 ed all'allargamento della salvaguardia per tutti gli altri agli 84 mesi dalla data di approvazione (salvaguardia per tutti coloro che hanno decorrenza fino al 31.12.2018) sottolineando che questo sarà il massimo che si potrà ottenere dal Governo (che ha sostanzialmente diritto di veto sugli emendamenti) e che tutta la Commissione si batterà per raggiungere tale risultato.
Sarà indispensabile che TUTTI noi nelle prossime settimane continuiamo il nostro lavoro di pressione verso tutti i parlamentari
, anche nei nostri territori, affinché passino tali emendamenti che porteranno alla soluzione del problema per oltre il 90% degli Esodati esclusi. La Rete sta continuando anche oggi con l’invio dell’allegato documento alle Commissioni parlamentari della Camera Bilancio e Finanze che conta di incontrare nei prossimi cruciali giorni.
Un particolare ringraziamento a tutti i presenti che con grande spirito di sacrificio erano presenti in una giornata con un clima non molto favorevole ma che abbiamo riscaldato con il nostro impegno. 
Uno speciale ringraziamento a TUTTI gli ex-Esodati, oggi pensionati, che hanno voluto stare affianco degli esclusi per continuare l'impegno verso la salvaguardia di tutti gli esclusi con encomiabile spirito solidaristico!
Spiace tantissimo la particolare assenza dei diretti interessati sia a questo provvedimento (quelli che io chiamo salvaguardandi) sia quelli interessati alle nostre richieste di modifica. Assenza che evito di commentare limitandomi a segnalarla quale grave ed inaccettabile circostanza.
 Francesco
RASSEGNA STAMPA:
LA PRESSE

RAI3 MIMANDARAITRE dal minuto 25

 LA7 LARIACHETIRA DAL MINUTO 1:11:57


RAIUNO LA VITA IN DIRETTA:

Titti Di Salvo: faremo emendamenti perché sarà l'ultima salvaguardia

Pensioni, esodati ed ottava salvaguardia. Le ultime news ad oggi 9 novembre 2016…
esodatiAutore: 
9 novembre 2016
Pensioni, esodati. Il tema delle pensioni e degli esodati è stato affrontato da Titti di Salvo, deputato del Pd e membro della Commissione lavoro alla Camera, nel corso della trasmissione “Mi Manda Raitre”. L’occasione della discussione è stata fornita dal presidio che la Rete dei comitati degli esodati ha organizzato ieri davanti al Mef. L’esponente politico ha sottolineato la collaborazione che si è avuta in questi ultimi tempi con i comitati degli esodati, avviata per tentare di modificare la legge Fornero. L’On. Di Salvo sostiene che tale legge abbia “prodotto iniquità” e vada “cambiata in alcuni punti”.
Pensioni, esodati. L’ottava salvaguardia sarà l’ultima?
L’On. Di Salvo, nel discutere dell’ottava salvaguardia per gli esodati, è entrata nella discussione che si è aperta dopo che il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha affermato che l’ottava salvaguardia per gli esodati non sarà certamente l’ultima e che ne occorrerà una nona. Titti Di Salvo ha precisato: “C‘è un tema che riguarda i dati dell’Inps. L’Inps ha dato nel tempo dei dati tali per cui, in effetti poi, la realtà non è stata fedele. Faccio un esempio: per la seconda salvaguardia erano stimate in uscita 55mila persone, in realtà erano 20.000. Questo ha prodotto il fatto che in Parlamento si mettessero paletti per entrare in quelle risorse“.
A prescindere da tutto, l’esponente del Pd a proposito dell’ottava salvaguardia, ha sottolineato:”L’intenzione del Governo e nostra è che sia l’ultima, cioè che sia data una risposta a tutte le persone che hanno bisogna di averla. Questo vuol dire che il Governo ha presentato la sua misura di salvaguardia, che è una cosa molto positiva, noi in Parlamento faremo emendamenti“. In particolare, ha sottolineato l’On. Di Salvo, sarà presentato un emendamento affinchè il riferimento alla cessazione dal lavoro non sia il 31 dicembre 2012, ma  il 31 dicembre 2014, “in modo da comprendere le persone che oggi sono fuori”.

In Friuli ci sono ancora 700 esodati

http://www.ilfriuli.it/articolo/Il_Friuli/Il_Friuli_in_edicola_21_ottobre_2016/25/159800In regione ci sono ancora 700 esodati
Uno spiraglio potrebbe arrivare dalla prossima finanziaria, che dovrebbe prevedere un’operazione di salvaguardia
08/11/2016

Da tempo non si sente parlare più di esodati, ma esistono ancora, perché una soluzione definita per loro non è stata ancora trovata. Attualmente, secondo fonti del patronato Inca della Cgil, in Italia sono 17 mila e in Fvg sono oltre 700 i lavoratori ultracinquantenni rimasti senza occupazione entro il 2011, anno in cui entrò in vigore la riforma Fornero. Questi lavoratori hanno già usufruito di tutti gli ammortizzatori possibili - che in passato avevano la funzione di accompagnarli all’età pensionabile - e ora si ritrovano senza reddito perché non sono riusciti a ricollocarsi in altri posti di lavoro.

Per la maggior parte di loro la risposta dal possibile nuovo datore di lavoro è sempre la stessa: troppo anziani per svolgere determinate mansioni. In alcuni casi si prospetta anche la possibilità di essere pagati con i voucher, ma trovare qualcosa di definitivo è ormai un sogno irraggiungibile. “Non passa giorno – spiega il responsabile del patronato della Cgil di Udine, Danilo Margheritta – senza che negli uffici non si presenti un ultracinquantenne ormai rassegnato, magari costretto a rivolgersi alle strutture sanitarie per uscire dallo stato depressivo in cui si trova”.

“Sono necessari provvedimenti urgenti. Pare si stia aprendo qualche spiraglio nella prossima finanziaria, con la speranza che siano individuati i fondi per l’ottava operazione di salvaguardia. Questa situazione - conclude Margheritta - sta generando non poche situazioni di disagio sociale, che rischiano di diventare deflagranti anche dal punto di vista sanitario”.

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Davanti al MEF 8/11/2016

LaPresseGli esodati tornano in piazza

Davanti al Ministero dell'Economia e delle Finanze si è svolta la protesta organizzata dalla rete dei comitati degli esodati. "Siamo qui - ha spiegato uno degli organizzatori della mobilitazione - per chiedere la salvaguardia dei 34 mila che rischiano di rimanere senza reddito e senza la pensione che gli è stata pignorata dalla riforma del 2011. Resteremo in mobilitazione finché non otterremo giustizia sociale per tutti gli esodati esclusi dalle cosiddette salvaguardie. Nei mesi scorsi abbiamo rivolto un appello affinché il Parlamento modifichi il testo dell'ottava salvaguardia inserita nella legge di bilancio per ricomprendere tutti i 34 mila".

lunedì 7 novembre 2016

Esodati in TV

IMPORTANTI APPUNTAMENTI TELEVISIVI SU DI NOI
STASERA Lunedì 7 Retequattro ore 20 Dalla Vostra Parte; diretta da Milano con un nostro gruppo ed interviste a chi è fuori dall'Ottava

DOMANI martedì 8 PRESIDIO:
dalle 8,30/9 LA7 CoffeeBreack: collegamento in diretta dal MEF ed interviste in studio ad alcuni di noi
Ore 10 RAI3 MimandaRaitre collegamento in diretta dal MEF ed interviste ad alcuni di noi
Ore 14 RaiUno La Vita In Diretta: interventi di alcuni di noi con immagini dal presidio.

sabato 5 novembre 2016

In piazza! 8 novembre 2016

7.000 esodati fuori dall’ottava salvaguardia

Pensioni ultime notizie, 7mila esodati fuori dall'ottava salvaguardiaPensioni ultime notizie, 7mila esodati fuori dall’ottava salvaguardia

L’Onorevole Walter Rizzetto (Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale) durante il question time alla Camera ha rivolto la sua analisi al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti: “Nel giorno in cui le agenzie di stampa ci danno i dati della disoccupazione in aumento, io le chiedo una cosa molto semplice e le offro un punto di vista gratuito: mandare in pensione le persone, crea occupazione”.
Il Parlamentare si è soffermato sui dati sul lavoro: “mica come quella roba lì dei voucher, che voi volete far passare per occupazione. Allora Ministro la domanda è semplice: parliamo dei lavoratori precoci, di coloro che hanno iniziato da giovani a lavorare e che hanno versato più di 41 anni o 41 anni di contributi. Io non ci vedo nulla di sano e di buono in quello che avete scritto nella legge di stabilità” evidenzia il Vice Presidente della Commissione lavoro. Non ci vedo nulla di sano ad escludere alcune categorie (occupati e disoccupati), non ci vedo nulla di sano ad andare avanti con questa follia che si chiama aspettativa di vita e che dovrebbe essere decapitata”.
Insomma nonostante gli interventi annunciati dal Governo con la Legge di Stabilità, la sensazione è che sul tema pensioni ancora molto ci sia da fare. La questione della flessibilità non sembra potersi esaurire con l’intervento mediante l’Apeprestito pensionistico che coinvolgerà banche e assicurazioni concedendo ai pensionati in prestito il vitalizio cui dovrebbero avere diritto per definizione.
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Non è ancora stata risolta inoltre ne la questione relativa alla proroga dell’Opzione donna ne tantomeno quella relativa all’ottava salvaguarda esodati. Il fatto che la platea degli aventi diritto rischia di essere inserita parzialmente nel prossimo provvedimento del Governo ha già messo sul piede di guerra la Rete dei Comitati. Che ha organizzato una mobilitazione per far sentire la sua voce al Governo.

7mila esodati fuori dall’ottava salvaguardia

Francesco Flore, portavoce della Rete esodati: “Negli ultimi giorni è stato depositato alla Camera il testo della Legge di Bilancio, con allegata la Relazione Tecnica certificata dalla Ragioneria dello Stato, contenente, all’art. 33, un Ottavo provvedimento di salvaguardia per gli Esodati, spacciato per “definitivo”, che rappresenta l’ennesima “pezza” che si vuol mettere al dramma provocato da quell’infausta manovra del 2011: la famigerata Monti-Fornero. Questo ottavo provvedimento sarà limitato a salvaguardare solo 27.700 esodati degli oltre 34.000 dichiarati dallo stesso Governo al Parlamento ma, cosa assai più vergognosa, si vanno delineando gravi e nuove discriminazioni a danno di migliaia di loro”.