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giovedì 31 marzo 2016

Interrogazione dell'On. Andrea Maestri e altri

Interrogazione parlamentare dell’On.Maestri che sostanzialmente usa L'appello della Rete a Renzi per sollecitare il Governo ad intraprendere sollecite iniziative per un ottavo provvedimento di salvaguardia.
Lo stesso On. Maestri, a gennaio, aveva impegnato il Governo alla restituzione del maltolto al nostro Fondo con un Ordine del Giorno approvato dalla Camera (lo trovate qui:http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/182852
Andrea MAESTRIAttendiamo fiduciosi la risposta del Governo.

Martedì 29 marzo 2016, seduta n. 597
ANDREA MAESTRI, BRIGNONE, CIVATI, MATARRELLI, PASTORINO —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . —
Per sapere – premesso che:
il 13 marzo 2016, la «Rete dei comitati degli esodati» ha lanciato un ulteriore appello al Presidente del Consiglio nella speranza che finalmente, dopo due anni di tentativi senza alcun riscontro positivo, possa essere accolta la loro richiesta per un incontro mirato alla soluzione complessiva della scandalosa questione dei cosiddetti esodati;
anche la possibilità che era stata formulata da alcuni esponenti della maggioranza nell'incontro con una rappresentanza della Rete dei Comitati il 19 febbraio 2014, secondo la quale si ipotizzava di poter risolvere strutturalmente la «questione esodati» con parte delle risorse finanziarie recuperate dal rientro dei capitali dall'estero, non ha poi avuto seguito;
la mancanza di attenzione e di risposte da parte del Governo indica il voler rimuovere e negare il dramma con cui gli esodati non ancora salvaguardati sono costretti giornalmente a confrontarsi, nonostante la loro lunga mobilitazione dal 6 dicembre 2011 ad oggi, verso il recupero del loro diritto alla pensione con le regole previgenti la riforma; nel corso dell'intervista, alla trasmissione « Che tempo che fa» dello scorso autunno, il Presidente del Consiglio dichiarò che per gli «esodati» (i 49.500 ex lavoratori certificati dal Ministero del lavoro al Parlamento) si sarebbe provveduto a risolvere il dramma con la settima salvaguardia nella legge di stabilità. Ad oggi, di quei 49.500, oltre 24.000 restano ancora non salvaguardati, esclusi da ogni possibilità di deroga;
si rende pertanto indispensabile un urgente ottavo provvedimento di salvaguardia diretto anche agli esclusi dalle deroghe;
con una specifica norma di legge si è istituito e finanziato (anche con le risorse non utilizzate delle 6 precedenti norme di deroga) il «fondo esodati» le cui somme avrebbero dovute essere usate esclusivamente per nuovi provvedimenti a favore degli «esodati». Le risorse del fondo istituto con la legge n. 228 del 2012 sono state distratte per il finanziamento della «no tax area», per interventi infrastrutturali per il Giubileo, per interventi sulle aree ex-Expo e per finanziare in parte il provvedimento di ripristino delle norme che regolano la cosiddetta «Opzione Donna»;
il 19 febbraio 2016, in sede di esame del disegno di legge n. 3495 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185», il Governo ha accolto l'ordine del giorno n. 9/03495/057 presentato all'interrogante appartenente alla componente Alternativa Libera-Possibile, in cui si rilevava una riduzione per l'anno 2015 dello stanziamento del capitolo 4236 dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, «vale a dire le somme da destinare alla tutela dei lavoratori salvaguardati dalla riforma pensionistica tristemente noti come esodati... 500 milioni di euro che verranno utilizzati, a partire dal decreto n. 185 del 2015, per le procedure di sicurezza al Giubileo e per alcuni ammortizzatori sociali in deroga». A ai questa procedura si precisava: «...non sarà possibile la salvaguardia per tutti i circa 50 esodati che dal 2011 sono rimasti senza alcuna forma di sostegno al reddito»;
il Governo accogliendo il suddetto ordine del giorno, si è impegnato «a valutare la possibilità di adottare le opportune iniziative, eventualmente anche normative, finalizzate a reperire le risorse necessarie per ripristinare lo stanziamento per l'anno 2016, del capitolo 4236 dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali a tutela dei lavoratori esodati»; finora nessuna ulteriore risorsa è stata stanziata;
la «Rete dei comitati degli esodati» ritiene che il fondo specificamente istituito per la salvaguardia degli esodati sia stato usato in maniera di dubbia legittimità per ogni emergenza, ed evidenzia da parte del Governo, non soltanto una disattenzione verso gli impegni presi, ma anche il mancato rispetto di quanto previsto da una norma inserita in una legge dello Stato, quale è quella di cui all'articolo 1, comma 235 della legge n. 228 del 2012:
se il Governo intenda accogliere la richiesta di un incontro da parte della Rete dei comitati degli esodati;
se non ritenga urgente adottare iniziative normative volte a definire un ottavo provvedimento di salvaguardia per gli oltre 24 mila esodati finora rimasti esclusi, anche per dar seguito all'accoglimento dell'ordine del giorno n. 9/03495/057.
(4-12665)

«Renzi, ascolta noi esodati»


31 marzo 2016
«Renzi, ascolta noi esodati»
Previdenza. Sono almeno 24 mila le persone senza reddito che aspettano un’ottava salvaguardia. I soldi ci sarebbero, ma l'apposito Fondo si è visto già stornare circa un miliardo. Sabato in piazza con i sindacati anche loro: gli esodati.
La manifestazione indetta dai sindacati per sollecitare il governo a riformare le pensioni, porterà per l’ennesima volta l’attenzione dell’opinione pubblica su una urgenza che non è stata ancora risolta. Sono decine di migliaia le persone in alto mare, costrette spesso all’indigenza perché vivono senza reddito né assegno previdenziale: almeno 24 mila, spiega la Rete nazionale dei Comitati esodati (citando dati dell’Inps e del ministero del Lavoro), quelli rimasti fuori dalla settima salvaguardia, che ne ha tutelati circa 25 mila.
Tutelati, per modo di dire: perché come spiega Francesco Flore, portavoce della Rete esodati, per la settima salvaguardia si aspetta ancora che l’Inps finisca di valutare le domande, quando la scadenza è già trascorsa da un mese, l’1 marzo. «Io stesso ho avanzato richiesta – dice Flore – ma ancora non sappiamo nulla». Flore ha perso il lavoro nel 2008, licenziato da una piccola azienda: non poteva accedere alla pensione, ma sapeva che ne avrebbe avuto diritto dal 2014. «Per questo – spiega – avevo fatto tutti i miei calcoli, e ho speso tutto il Tfr per coprire i contributi mancanti all’Inps. Ma il cambio delle regole imposto successivamente, prima da Sacconi e poi da Fornero, ha spinto il mio pensionamento sempre più avanti, tanto che ancora oggi sono qui ad aspettare».
Gli esodati ci tengono a precisare che le loro richieste riguardano esclusivamente «le persone che hanno perso il lavoro o hanno sottoscritto un accordo volontario di uscita entro il 31 dicembre 2011». Prima cioè che entrasse in vigore la riforma Monti-Fornero fatta in fretta e furia proprio a fine 2011, e che retroattivamente ha inguaiato anche loro. «Non chiediamo l’investimento di nuovi fondi pubblici – spiega ancora il portavoce dei Comitati – C’è già un Fondo esodati, istituito appositamente, frutto dei risparmi delle passate salvaguardie, che può bastare a chiudere definitivamente la questione con un ultimo scaglione, l’ottavo. Per le coperture basterebbero meno di 2 miliardi: e ci sarebbero pure, se nel frattempo non fosse stato “scippato” dal Fondo circa un miliardo per stornarlo verso altre spese».
Ecco l’elenco degli “storni”, fornito dallo stesso Comitato, determinati attraverso una posta in legge di Stabilità o decreti ad hoc: 124 milioni utilizzati per il Sostegno al reddito; 160 milioni per l’Opzione donna; 58 milioni per estendere la No Tax Area ai pensionati; 400 milioni distratti verso il Fondo Sociale per l’Occupazione; 123,6 milioni per Disposizioni finanziarie urgenti 123,6 milioni. Infine sono stati incamerati dal ministero del Tesoro 485 milioni come avanzo di gestione. Alcune di queste voci riguardano problemi delicati e urgenti, o vanno a beneficio di altri pensionati, ma non c’è dubbio che la questione esodati – con anziani rimasti senza alcun reddito per mesi se non per anni – non può essere considerata certo secondaria.
«Non appena insediato, il premier Matteo Renzi aveva promesso di risolvere il nostro problema – dice Emilio De Martino, del Coordinamento esodati romani – Ma finora non mi pare che abbia risolto la questione. Noi non ci arrendiamo: sabato saremo in piazza con i sindacati, poi svolgeremo altre iniziative per sensibilizzare la politica».
Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che segue da vicino la vertenza esodati, chiede un impegno preciso al governo: ovvero che già nel Def, da presentare in aprile, si preveda una soluzione definitiva, con la relativa, ultima, salvaguardia necessaria. Per il problema più generale delle pensioni, Damiano chiede anche che nel Def si affronti il nodo della flessibilità in uscita, dei lavoratori precoci e di chi ha svolto attività usuranti.
«Noi chiediamo una soluzione specifica per chi è uscito prima che fossero cambiate le regole, e per questo ha già pagato molto – aggiunge De Martino – Tra le ipotesi in ballo c’è anche quella di non prevedere una ottava salvaguardia, perché verrebbe assorbita nella riforma della flessibilità: ma secondo noi non è giusto penalizzare ulteriormente chi ha firmato accordi, ha accettato di perdere il posto e spesso ha pagato alti contributi, perché aveva di fronte a sé un contesto del tutto diverso».
Gli esodati in questi mesi hanno scritto al presidente dell’Inps Tito Boeri, hanno fatto incontri e manifestazioni con rappresentanti del governo e del Parlamento: ora sperano di poter chiudere finalmente per sempre la loro vertenza.

martedì 29 marzo 2016

Esodato sul lampione a San Pietro

Sale su lampione per protesta mentre passa il Papa a San Pietro

L'uomo, di 57 anni, indossava una maglia con la scritta "esodato".

Un uomo di 57 anni, che indossava una maglia con la scritta "esodato", è salito su un lampione a San Pietro a conclusione della messa di Pasqua, mentre il Papa attraversava la piazza sulla 'papamobile'. L'uomo, che, a quanto ricostruito, intendeva srotolare uno striscione come forma di protesta, è stato fatto scendere dalla gendarmeria vaticana.  Secondo quanto si è appreso, avrebbe problemi psichiatrici.

2 aprile: la mobilitazione sulle pensioni in tutta Italia

2 aprile: la mobilitazione sulle pensioni in tutta Italia
L’elenco delle iniziative che si svolgeranno in occasione della mobilitazione unitaria ‘Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani’ del prossimo 2 aprile è in continuo aggiornamento.
ABRUZZO
Pescara – presidio dibattito in Piazza Salotto presso la struttura Urban Box, messa a disposizione dal Comune stesso. Volantinaggio di buste con i loghi di Cgil Cisl e Uil contenenti il materiale relativo alla mobilitazione “Cambiare le pensioni Dare lavoro ai Giovani” sulla falsa riga delle comunicazioni che l’Inps farà agli utenti con l’invio delle buste arancioni.
ALTO ADIGE
Bolzano – dalle ore 9.30 alle 11.30 presidio all’ingresso del commissariato del governo
CALABRIA
Reggio Calabria – sit-in in Piazza Italia, davanti alla Prefettura, con cordone umano intorno al Palazzo del Governo a partire dalle ore 10
Cosenza – manifestazione in Piazza XI settembre alle ore 10
CAMPANIA
Napoli – concentramento è fissato alle ore 9.30 in piazza Dante Alighieri. I manifestanti sfileranno per le vie del capoluogo campano per giungere in piazza Giacomo Matteotti intorno alle ore 11.00. A seguire i comizi dal palco. Al segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, saranno affidate le conclusioni.
EMILIA ROMAGNA
Per consultare tutte le iniziative clicca qui
FRIULI VENEZIA GIULIA
Udine – conferenza stampa unitaria e volantinaggio in alcune località importanti (Tolmezzo, Cervignano).
Pordenone – presidio in Piazza XX Settembre (angolo Bar Posta)
Spilimbergo – presidio in Piazza Garibaldi
LAZIO
Roma – concentramento dei manifestanti è previsto in piazza dell’Esquilino dalle 8.30. Alle ore 9.30 partirà il corteo che percorrerà: via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via Cesare Battisti e arriverà, intorno alle 11.00, in piazza SS. Apostoli. L’intervento del segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, che concluderà gli interventi dal palco è previsto alle ore12.00.
LIGURIA
Savona – presidio unitario dalle ore 9 alle ore 14 in Piazza Sisto IV 8 (piazza del Comune) in contemporanea con i lavori di preparazione della mezza maratona cittadina.
Genova – presidio dalle ore 10 alle 12 sotto la Prefettura in Largo Lanfranco.
LOMBARDIA
presidi, gazebo e volantinaggi:
Bergamo – dalle ore 9 alle 12 in Piazza Matteotti
Brescia – dalle ore 9 alle 12 al Quadriportico di Piazza Vittoria
Como – dalle ore 9 alle 13 in Piazza Vittoria
Cremona – dalle ore 9.30 alle 11.30 Giardini pubblici di Piazza Roma
Lecco –  dalle ore 9 alle 13 in piazza Garibaldi
Lodi – dalle ore 9 alle 12 davanti alla Prefettura
Mantova – dalle ore 9.30 alle 11.30 in piazza Mantegna
Milano – dalle ore 10 alle 18 in Piazza San Babila
Monza Brianza – dalle ore 10 alle 12 all’Arengario.
Pavia – dalle ore 9 alle 12 davanti alla Prefettura
Sondrio – dalle ore 8.30 alle 12.30 in Piazza Campello
Ticino Olona – dalle ore 10 in Piazza  San Magno a Legnano
Valle Camonica – Sebino –  dalle ore 9 alle ore 12 Boario presso Stazione autoferrotranviaria
Varese – dalle ore 9.30 alle 12 in Piazza Garibaldino
PIEMONTE
Asti – presidio in Piazza del Palio dalle ore 10 alle ore 12
Alessandria – presidio con gazebo in Piazza Garibaldi e Piazza Marconi in occasione dei mercati dalle ore 9 alle ore 12
Biella – presidi con gazebo al mercato cittadino
Novara – presidi con gazebo, con distribuzione di volantini informativi, presso i mercati e le prefetture  delle  provincie di Novara e Verbania
Vercelli –  2 presidi con gazebo al mercato di Borgosesia dalle 10.00 alle 13.00, il pomeriggio gazebo in Corso Libertà a Vercelli dalle 16.00 alle 19.00
Cuneo – manifestazione ore 10 da Piazza Galimberti, tappa presso il Comune di Cuneo, con interventi di lavoratori che svolgono lavori gravosi penalizzati dall’ultima riforma,  a seguire catena umana sino in Prefettura con consegna documento unitario a Prefetto
Torino – ore 15.30, Corteo in bicicletta da Porta Susa a Piazza Castello, allestimento di 3 gazebo in Piazza Castello dalle ore 14.00 alle 18.00 con distribuzione materiale informativo.
PUGLIA
Foggia – presidio e volantinaggio presso Isola pedonale C.so Vittorio Emanuele dalle ore 10 alle ore 13. In provincia sit-in e volantinaggi dalle ore 18 a CerignolaManfredoniaSan Severo
Brindisi – presidio e volantinaggio in Piazza Vittoria dalle ore 9 alle ore 12
Lecce – presidio e volantinaggio in piazza Sant’Oronzo dalle ore 9.30
BAT – sssemblea pubblica a Canosa di Puglia in Piazza Vittorio dalle ore 18
Taranto – allestimento di un “punto di informazione” in Piazza della Vittoria, dalle ore 09.00 fino alle ore 13; sit-in di lavoratori e pensionati presso il piazzale antistante la Prefettura (Via Anfiteatro, angolo Via Cavour) dalle ore 10.00 sino alle ore 12.30; incontro di una delegazione sindacale con il Prefetto di Taranto a cui sarà consegnato un documento di sintesi in cui verranno indicati i punti salienti della vertenza, alla presenza della Stampa e delle Emittenti locali.
SARDEGNA
Manifestazioni di lavoratori e pensionati davanti alle Prefetture dei quattro capoluoghi di provincia, con contestuale richiesta di incontro ai Prefetti per l’illustrazione delle ragioni della mobilitazione e la richiesta che ne venga data formale comunicazione al Governo nazionale.
SICILIA
Messina – ore 9.30 concentramento e comizio in Piazza V.E. Orlando (davanti al teatro V. Emanuele), a seguire corteo verso la prefettura
Catania –  ore 9.30 concentramento Piazza Stesicoro, corteo in via Etnea, comizio a Piazza Maganelli
Trapani – assemblea unitaria presso Hotel Cristal
Agrigento – ore 9.30 sit-in unitario con comizio davanti la Prefettura
Caltagirone – parteciperà iniziative della CdL di Catania
Caltanissetta – ore 9.30 sit-in unitario con comizio davanti la Prefettura
Enna – ore 9.30 concentramento a piazza S.Francesco, corteo fino alla Piazza Garibaldi di fronte Prefettura e richiesta incontro con Prefetto
Messina – ore 9.30 in piazza V. E. Orlando concentramento e comizio. A seguire corteo verso la Prefettura
Palermo – dalle ore 9.20  alle 12.30 sit-in volantinaggio unitario in piazza Politema. Dalle ore 17 alle 19 sit-in con volantinaggi nei comuni di Bagheria, Corleone, Partinico, Petralia Sottana e Termini Imerese.
Ragusa – alle ore 9.30 manifestazione in piazza Giacomo Matteotti (piazza Poste)
Siracusa – ore 9.30 concentramento e  corteo da piazzale Marconi e comizio a piazza Archimede  presso Prefettura
TOSCANA
Manifestazione e volantinaggi a GrossetoOrbetelloMassa Marittima, Follonica, Gavorrano e altri più piccoli Comuni.
Arezzo – Venerdì 1 aprile dalle 11.50 alle 12.15 conferenza stampa nell’atrio della Stazione ferroviaria di Arezzo; sabato 2 aprile, flash mob con volantinaggi in tutti i mercati della provincia.
Sabato 2 aprile, presidi dalle 10 alle 12 a:
Firenze, Careggi e Gavinana
Campi Bisenzio – Centro Commerciale “I Gigli”
Empoli – Piazza della Vittoria
Grosseto – giovedì 31 marzo, volantinaggio al mercato di Grosseto; venerdì 1 aprile volantinaggio a Follonica (mercato e centro commerciale Coop); sabato 2 aprile, volantinaggio a: Follonica, Orbetello, Gavorrano, Massa Marittima, Manciano  e manifestazione la mattina a Grosseto in Piazza della Vasca (Prefettura).
Livorno –  sabato 2 aprile dalle 10 alle 12 Presidio-corteo con street band in piazza del Municipio
Lucca – sabato 2 aprile dalle 9 alle 12 gazebo e volantinaggio al mercato cittadino (zona via Bacchettoni); dalle 10 alle 12 Manifestazione/presidio di fronte alla Prefettura in piazza Napoleone. In tale occasione una delegazione unitaria sarà ricevuta dal Prefetto.
Massa Carrara – sabato 2 aprile dalle 10 alle 12 Assemblea pubblica a Carrara, Sala della Camera di Commercio, Piazza 2 giugno.
Pisa – sabato 2 aprile ore 17 manifestazione-spettacolo in Corso Italia-Piazza del Carmine
Pistoia – sabato 2 aprile dalle 9 alle 12.30 Manifestazione in piazza Duomo (lato Battistero) in occasione del mercato cittadino.
Prato – sabato 2 aprile mattina presidio con volantinaggio e donazione di sangue presso l’Ospedale.
Sabato 2 aprile dalle ore 9 alle ore 13 volantinaggi/presidi a:
Siena – centro commerciale Le Grondaie
Chiusi – centro commerciale Etrusco
Poggibonsi – centro commerciale Salceto
Sinalunga– centro commerciale I Gelsi
Abbadia S. Salvatore – dalle 16 alle 19 nei pressi del Palazzo Comunale.
Forlì – ore 10 piazzetta della Misura, seguiranno iniziative nel centro storico. Ore 11 conferenza stampa
TRENTINO
Trento – manifestazione davanti al commissariato del governo di alle 10.30.
UMBRIA
Terni – manifestazione regionale davanti alla prefettura ore 9.30
VENETO
Venezia – corteo partirà alle ore 9.00 dalla stazione ferroviaria Santa Lucia, attraverserà le vie della città per concludersi in Campo Santa Margherita alle ore 10.00. A seguire gli interventi dal palco. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, prenderà la parola per il comizio conclusivo alle ore 11.00
Leggi anche: CISL; UIL

sabato 19 marzo 2016

Possibile un'ottava salvaguardia entro l'estate

Pensioni / Esodati: "Possibile un'ottava salvaguardia entro l'estate"
Venerdì, 18 Marzo 2016 17:49
La Rete dei Comitati incassa il sostegno della Commissione Lavoro della Camera e dei sindacati per chiudere definitivamente la questione entro la fine dell'estate o comunque entro fine anno. Pressing senza sosta delle Rete dei Comitati degli esodati per l'ottava salvaguardia. Dopo aver incassato l'appoggio dei sindacati e della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, nei giorni scorsi una delegazione della Rete ha incontrato a livello informale la Presidenza del Partito Democratico per ribadire la necessità di provvedere entro la fine dell'anno ad un ottavo e definitivo provvedimento di salvaguardia. La Delegazione ha ricordato gli impegni presi dal Governo Renzi nel 2014 ottenendo dalla controparte l'impegno a chiudere in modo definitivo la ferita apertasi nel 2011 con la legge Fornero.
Primo obiettivo della Rete la restituzione al fondo previsto dalla legge 228/2012 delle risorse illegittimamente sottratte dal Governo alla fine dello scorso anno che, unite ai risparmi derivanti dalla settima procedura di salvaguardia, potrebbero, a costo zero rispetto alle somme originariamente stanziate, consentire la tutela alle ultime 24mila persone rimaste ancora fuori dalle tutele.
Un provvedimento indispensabile ricordano dalla Rete da incardinare in Commissione Lavoro alla Camera possibilmente entro l'estate e dar far viaggiare su un binario distinto rispetto ad un (eventuale) ddl sulla flessibilità in uscita che, comunque, vedrebbe la luce non prima della fine dell'anno. Due questioni distinte precisano dalla Rete: "il ddl sulla flessibilità, se mai sarà approvato, non risolve il problema degli Esodati perché non porterebbe sostanziali benefici alle lavoratrici, ai quindicenni, ai contributori volontari che possono far valere la deroga del 2007, parte dei "quarantisti" e ad altri lavoratori che nel 2011 avrebbero visto a breve il traguardo della pensione". Per questa ragione non si "può scambiare o barattare l'ottava salvaguardia con la flessibilità in uscita". Che, comunque, resta un provvedimento utile e da appoggiare perchè sarebbe un rimedio al problema dei lavoratori che hanno perso il lavoro dopo il 2011 e che, come noto, non hanno titolo a partecipare alle cd. salvaguardie.
Per ribadire questa posizione una delegazione di esodati parteciperà il prossimo 2 Aprile alle manifestazioni nazionali indette dai sindacati su tutto il territorio nazionale. Successivamente alle manifestazioni territoriali del 2 aprile, nella seconda metà del mese ci sarà una manifestazione nazionale degli esodati per chiedere l'ottava salvaguardia. La Commissione Lavoro della Camera nei giorni scorsi ha comunque indicato la disponibilità a lavorare all'ottavo provvedimento di salvaguardia non appena si saranno chiuse le procedure della settima (verso l'inizio dell'estate), e come ci siano i presupposti di lavorare per approvare l'Ottava anche prima dell'estate. L'ultima parola spetterà comunque al Governo.
Finora sono stati sette i provvedimenti che hanno «salvaguardato» gli esodati, cioè consentito loro di andare in pensione con le regole in vi­gore prima della legge Fornero proprio per evitare che rima­nessero senza reddito. L'ultima mossa è stata fatta con la legge di Stabilità approvata nel di­cembre scorso. In tutto le per­sone messe in sicurezza sono oltre 172 mila per una spe­sa stimata di vicino ai 9 miliardi di euro.

(Leggi)

Pensioni, slitta stop a ricongiunzioni onerose


Pensioni, slitta stop a ricongiunzioni oneroseFrancesca Vinciarelli - 18 marzo 2016
Rispetto al passato il mondo del lavoro è radicalmente cambiato, le carriere lavorative sono diventate notevolmente più frammentate e discontinue: elementi che si riflettono sui contributi previdenziali versati e dal Governo ancora tardano ad arrivare soluzioni pensate per consentire la ricongiunzione contributiva non onerosa. Ancora una volta l’Esecutivo ha rinviato l’intervento per eliminare gli oneri della riunificazione dei contributi versati in più di una Gestione previdenziale obbligatoria, slittato insieme a quello sulla flessibilità in uscita.

Ricordiamo che in passato il Governo era intervenuto su questo tema con una misura contenuta nella Legge di Stabilità 2013 (legge 228/2012) che consentiva il cumulo gratuito dei periodi di contribuzione presenti in tutte le Gestioni previdenziali dell’INPS, con la sola esclusione delle casse professionali.
=> Pensione da ricongiunzione, totalizzazione, riscatto e cumulo
Intervento che però presenta non pochi limiti: può essere utilizzato solo per il conseguimento della pensione di vecchiaia, non per raggiungere i requisiti contributivi utili alla pensione anticipata, con la condizione che in nessuna delle Gestioni coinvolte nel cumulo sia stato raggiunto il requisito di 20 anni di contributi. Vincoli che di fatto restringono, e di molto, la platea dei beneficiari.
=> Pensione Professionisti, costi di ricongiunzione 2016
Ora tutte le speranze dei lavoratori discontinui sono riposte nella Commissione Lavoro della Camera, dove sono state presentate numerose proposte di legge e dove Maria Luisa Gnecchi (Pd) ha annunciato che nei prossimi giorni verrà chiesta un’audizione all’INPS sul tema al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, con l’obiettivo di individuare una soluzione definitiva a questo problema ormai ampiamente diffuso.
(Leggi)

venerdì 18 marzo 2016

Resoconto sintetico - incontri del 14-3-2016

Resoconto sintetico degli incontri del 14-3-2016 
(SINDACATI E PRESIDENZA DEL PD)
Altra giornata di semina, sensibilizzazione e sollecitazione della chiusura della "Vertenza Esodati".

INCONTRO CON CGIL, CISL E UIL.
Per noi erano presenti Francesco Flore, Giuliano Colaci, Daniele Martella, Pietro Braglia e Gino Desimone. Per il sindacato i tre segretari confederali del settore previdenza Lamonica, Petruccioli e Proietti. Abbiamo sollecitato i sindacati a chiudere la Vertenza Esodati evidenziando che i numeri degli esclusi ci sono, le risorse del nostro Fondo ugualmente sottolineando che occorre costringere il Governo a restituire le risorse illegittimamente sottratte a dicembre, e pure la volontà del Parlamento  stante la determinazione della Commissione Lavoro della Camera a volerci lavorare. Occorre, pertanto, ed urgentemente, costringere il governo a provvedere per una Ottava per gli oltre 24.000 esclusi. Abbiamo evidenziato che il DDL sulla "flessibilità" non risolve il problema degli Esodati perché taglia fuori le pensioni di vecchiaia delle donne, tutti i contributori volontari che possono far valere la deroga del 2007, parte dei "quarantisti" e tanti altri. Abbiamo loro proposto che si lotti insieme per ottenere l'Ottava prima dell'estate e poi tutti insieme in autunno per la "flessibilità" che da risposte anche a tutti gli "esodandi" cessati dal 2012..Abbiamo ribadito il nostro appello per una manifestazione a Roma a nostro sostegno ricordando quella proposta per il 16 marzo. I Sindacati hanno sostanzialmente condiviso le nostre richieste evidenziando che il Sindacato ha richiesto l'apertura di un tavolo al Governo su tutta la Previdenza ed il 2 aprile partiranno iniziative territoriali concrete di mobilitazione sul tema. Abbiamo ottenuto che successivamente alle manifestazioni territoriali del 2 aprile  (alle quali dobbiamo TUTTI partecipare compatti con le nostre magliette ed i nostri cartelli !!) e nella seconda metà del mese SARA' ORGANIZZATA UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A SOSTEGNO DELLE RAGIONI DEGLI ESODATI (8' SALVAGUARDIA) E DEI LAVORATORI PRECOCI. La data esatta e la sede della manifestazione saranno stabilite nelle prossime settimane e ne sarà data ampia informazione.

INCONTRO CON LA PRESIDENZA DEL PD.
Alle 17 la stessa delegazione si è spostata nella sede del Partito di Maggioranza dove abbiamo incontrato il Presidente Orfini, assistito dall'On. Gribaudo componente della Commissione Lavoro della Camera. A loro abbiamo espresso le medesime preoccupazioni e richieste rivolte ai sindacati. Abbiamo ricordato i continui impegni e promesse del capo del Governo e Segretario del partito verso la soluzione completa del dramma degli esodati e ricordando in particolare gli impegni presi nel primo incontro con la nuova segreteria il 18.2.2014. Abbiamo evidenziato che il DDL sulla "flessibilità" non risolve il problema degli Esodati perché taglia fuori le pensioni di vecchiaia delle donne, tutti i contributori volontari che possono far valere la deroga del 2007, parte dei "quarantisti" e tanti altri.
Abbiamo con determinazione richiesto: che vengano immediatamente restituiti al Fondo Esodati le risorse illegittimamente sottratte; che si chiuda sollecitamente la 7' salvaguardia sicuri che dalla stessa emergeranno ulteriori avanzi e risparmi, che si prenda atto che esiste una volontà politica del Parlamento (Commissione Lavoro della Camera unitariamente) per una Ottava definitiva per TUTTI gli esclusi dalle altre 7 e che occorre pertanto che il Governo vi provveda prima dell'estate.
L'On. Gribaudo ha confermato la volontà della Commissione Lavoro della Camera che è pronta a lavorare all'ottavo provvedimento di salvaguardia non appena si saranno chiuse le procedure della settima, e che contemporaneamente si sta lavorando anche al DDL sulla flessibilità. Ritiene comunque che ci siano i presupposti, ove emergesse la volontà del Governo, di lavorare per approvare l'Ottava prima dell'estate.
Il Presidente Orfini nel condividere le preoccupazioni e le richieste emerse ritiene, con adeguati percorsi parlamentari d'urgenza, percorrere la strada dell'approvazione dell'Ottava prima dell'estate o, quanto meno, riuscire ad incardinarne la proposta nei lavori parlamentari.
Conferma l'impegno del Partito di maggioranza nel voler risolvere definitivamente il problema esodati prendendo impegno di consegnare personalmente al Presidente Renzi l'appello della Rete dei Comitati degli Esodati e di sollecitarne personalmente l'urgente accoglimento.
Da inoltre la sua disponibilità ad ulteriori incontri a breve con i rappresentati della Rete per seguire gli sviluppi di quanto concordato.

mercoledì 16 marzo 2016

Serve l'ottava salvaguardia

Francesco Flore, portavoce della “Rete dei Comitati degli Esodati" elenca i motivi della loro protesta e le richieste al governo.
VIDEO

Carla, da un congedo per assistere il marito invalido è passata all'aspettativa senza retribuzione e poi alle dimissioni, perché i problemi di salute del marito continuano. Per questo oggi non arriva a 35 anni di contributi: ha sperato nella sesta salvaguardia esodati, del novembre 2014, da cui però è stata esclusa.
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Slitta ancora lo stop alle ricongiunzioni onerose

Pensioni, Slitta ancora lo stop alle ricongiunzioni onerose
  • Scritto da  Davide Grasso
Anche quest'anno il Governo si è dimenticato dei lavoratori con carriere discontinue rinviando ancora l'intervento per eliminare gli oneri della riunificazione delle contribuzioni sparse in più gestioni previdenziali obbligatorie.
Assieme alla flessibilità in uscita slitta anche la revisione delle ricongiunzioni onerose. Ci vorrà dunque ancora altro tempo per concedere ai lavoratori con carriere discontinue la possibilità di valorizzare con maggiore flessibilità gli spezzoni contributivi versati in diverse gestioni previdenziali obbligatorie. Dalla commissione Lavoro della Camera, dove sono state presentate numerose proposte di legge (tra queste anche quella del presidente Cesare Damiano), Maria Luisa Gnecchi (Pd) ha annunciato che nei prossimi giorni verrà chiesta un’audizione all’Inps sul tema al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti per cercare una soluzione al problema. 
Resta, infatti, ancora limitato l'utilizzo del cumulo gratuito dei periodi assicurativi introdotto dalla legge di stabilità 2013 (legge 228/2012), un istituto interessante dato che non incide sul sistema di calcolo della pensione (a differenza della totalizzazione che, di regola, calcola gli assegni con il sistema contributivo). Questo strumento, infatti, consente dal 1° gennaio 2013 di cumulare gratuitamente la contribuzione presente in tutte le gestioni previdenziali dell'Inps, (Ago, Ex-Inpdap Ex-Enpals, compresa la gestione separata, con la sola esclusione delle casse professionali) al fine di perfezionare una pensione. Ma che ha tanti limiti: non può essere utilizzato per raggiungere i requisiti contributivi utili alla pensione anticipata (42 anni e 10 mesi) ma solo per il conseguimento della pensione di vecchiaia a condizione, però, che in nessuna delle gestioni coinvolte nel cumulo sia stato raggiunto il requisito di 20 anni di contributi. Vale a dire un diritto autonomo a pensione. Un vero slalom che restringe di molto la platea dei possibili interessati all'istituto. 
Come ricorda la Gnecchi il problema riguarda soprattutto quei lavoratori con 60/62 anni di età che hanno versato comunque 42/43 anni di contributi sparsi in diverse gestioni previdenziali (es. 25 anni di contributi nell'AGO ed altri 17 anni nella gestione separata). La disparità di trattamento appare evidente: se avesse versato sempre in una sola gestione il lavoratore potrebbe accedere subito alla pensione anticipata (peraltro senza alcuna penalizzazione) ma, dato che i contributi sono frutto di carriere discontinue, lo sfortunato è costretto ad attendere 67 anni oppure ad utilizzare la totalizzazione nazionale accettando, in questo caso, un calcolo fortemente penalizzante perchè determinato interamente con il sistema contributivo. Quand'anche potesse ricorrere alla ricongiunzione, esclusa comunque per utilizzare i contributi nella gestione separata, si dovrebbero sostenere ingenti costi.
Una situazione "inaccettabile" ricorda la Gnecchi per la quale il Governo ha promesso più volte un intervento poi mai effettuato, sempre per questione di bilancio. Anche il presidente dell'Inps, Tito Boeri, aveva indicato nel piano di Riforma presentato a Luglio scorso al Governo la volontà di rivedere gli istituti per riunire la contribuzione mista. Ma la contrarietà del Governo ad una revisione della Legge Fornero ha bloccato di fatto anche questo progetto. 
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lunedì 14 marzo 2016

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Oggi si registrano alcune interviste agli esodati che andranno in onda domani mattina
Martedì 15 MARZO  
"L'aria che tira" su LA7 
La prima parte della trasmissione sarà dedicata agli esodati e all'appello a Renzi per l'8^ salvaguardia.
In studio, in diretta, sarà presente un rappresentante della Rete dei Comitati.

sabato 12 marzo 2016

Esodati in Pressing per l'ottava salvaguardia

Pensioni, Esodati in Pressing per l'ottava salvaguardia
Sabato, 12 Marzo 2016
Scritto da redazione
La Rete dei Comitati denuncia lo scippo dei Fondi con i quali sarebbe possibile chiudere definitivamente la questione apertasi con la Legge ForneroApprovare rapidamente un ottavo provvedimento di salvaguardia per chiudere definitivamente il dramma dei cd. lavoratori esodati. E' la richiesta che proviene dai Comitati degli Esodati che ieri hanno lanciato un nuovo appello al premier Matteo Renzi per ricordargli gli impegni presi negli ultimi anni. L'ultimo provvedimento contenuto nella legge di stabilità, il settimo a distanza di pochi anni, è un passo avanti importante - ricorda dalla Rete dei Comitati - che conferma come il problema fosse tutt'altro che risolto e come vada, quindi, ora chiuso in via definitiva.
I Comitati ricordano come, nonostante la proposta governativa, restino ancora esclusi un numero pari a circa 24mila lavoratori. "Ci attendiamo pertanto che, nell’immediato, quell’impegno di credibilità venga prontamente onorato dal Governo, salvaguardando anche le 23.200 persone mancanti all'appello, utilizzando tutti gli ulteriori risparmi dei precedenti provvedimenti di deroga". Ai Comitati non sfugge, peraltro, come alcuni denari siano stati distratti dal Fondo destinato alla tutela dei lavoratori esodati (articolo 1, comma 235 della legge 228/2012) per finanziare interventi per l'estensione della “no tax area” per i pensionati, per il Giubileo, per l'Ex-Expo e per finanziare in parte il provvedimento di ripristino delle norme che regolano la cosiddetta “Opzione Donna". Uno scippo inaccettabile - denunciano dalla Rete - in quanto le somme messe a disposizione avrebbero dovuto essere usate per legge esclusivamente per nuovi provvedimenti a favore degli “esodati”. Sino a completa chiusura della questione. Tanto è vero che il Governo, in realtà, non ha stanziato ulteriori fondi impiegando, sia per la sesta (legge 147/2014) che per la settima salvaguardia (legge 208/2015) le risorse risparmiate con i precedenti provvedimenti di deroga.
Da qui la richiesta della Rete di restituire al Fondo le economie usate per scopi diversi dalle salvaguardie da utilizzare, pertanto, per l'approvazione di un'ottava e definitiva salvaguardia. "Vista la tendenza di certi ambigui personaggi dell’entourage politico (e non) alla rimozione e alla negazione del dramma con cui siamo invece costretti giornalmente a confrontarci fin dai suoi esordi, si può tranquillamente affermare che gli “esodati” ad oggi non ancora salvaguardati sono dei fantasmi in carne ed ossa" concludono dalla Rete. Nei giorni scorsi peraltro va registrata l'apertura anche del Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che si è detto favorevole ad un nuovo provvedimento di salvaguardia. Resta da comprendere quali saranno le intenzioni del Governo.
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Documento-Appello al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Documento-Appello inviato al Presidente del Consiglio del Ministri Matteo Renzi
e per conoscenza
- a tutte le commissioni parlamentari 
- ai Media.
L'appello sarà consegnato nei prossimi giorni alla presidenza del PD da una delegazione dei Comitati in Rete.
Siete TUTTI invitati a darne la massima diffusione sulla stampa locale del vostro territorio. AVANTI TUTTA, e CON TUTTI, verso l'8^ salvaguardia per tutti gli oltre 24.000 non salvaguardati.

Illustre Presidente del Consiglio, Dott. Renzi,
il Suo Governo è in carica da due anni ed in questi 24 mesi ha ricevuto da parte della “Rete dei Comitati degli Esodati” svariati appelli per un incontro che possa favorire la soluzione complessiva della scandalosa questione dei cosiddetti esodati, ma   ogni nostra richiesta non ha fino ad ora ottenuto alcun riscontro.
Anche la possibilità che era stata formulata da alcuni componenti la segreteria del PD nell’incontro, al Nazzareno con una rappresentanza della Rete dei Comitati il 19 febbraio 2014, secondo la quale si ipotizzava di poter risolvere strutturalmente la “questione esodati” con parte delle risorse finanziarie recuperate dal rientro dei capitali dall’estero, non ha poi avuto seguito.
Vista la tendenza di certi ambigui personaggi dell’entourage politico (e non) alla rimozione e alla negazione del dramma con cui siamo invece costretti giornalmente a confrontarci fin dai suoi esordi, si può tranquillamente affermare che gli “esodati” ad oggi non ancora salvaguardati sono dei fantasmi in carne ed ossa.
Le varie tappe della loro mobilitazione dal 6 dicembre 2011ad oggi, verso il recupero del loro diritto alla pensione con le regole previgenti la riforma, non necessitano di esserle ricordate, perché siamo certi che gli elementi di base sul tema Lei li conosca bene , ma riteniamo invece prioritario portare alla Sua attenzione due considerazioni:
- nel corso della Sua intervista alla trasmissione “Che tempo che fa” dello scorso autunno Lei dichiarò che per gli “esodati” (i 49.500 ex lavoratori certificati dal Ministero del Lavoro al Parlamento) si sarebbe provveduto a risolvere il dramma con la settima salvaguardia nella Legge di Stabilità.
I fatti: ad oggi, di quei 49.500, oltre 24.000 “esodati” restano ancora non salvaguardati, esclusi da ogni possibilità di deroga.
Si rende pertanto indispensabile un urgente ottavo provvedimento di salvaguardia  che porti a giustizia TUTTI gli oltre 24.000 esclusi dalle deroghe;
- Con una specifica norma di legge si è istituito e finanziato (anche con le risorse non utilizzate delle 6 precedenti norme di deroga) il   “Fondo Esodati” le cui somme avrebbero dovuto essere usate esclusivamente  per nuovi provvedimenti  a favore degli “esodati”.
I fatti: le risorse del fondo istituto con la legge 228/2012 sono state distratte per   il finanziamento della “no tax area”,  per interventi infrastrutturali per il Giubileo, per  interventi sulle aree Ex-Expo e per finanziare in parte il provvedimento di ripristino delle  norme che regolano la cosiddetta “Opzione Donna”.
I fatti non sono opinabili, sono elementi oggettivi.
I fatti che abbiamo voluto mettere sotto i riflettori sono gravi perché non solo provano che gli impegni non sono stati rispettati, ma pure perché sono l'evidenza inconfutabile che non si è rispettato quanto previsto da una norma inserita in una legge dello Stato, quale è il comma 235 della L.228/2012.
Il Governo da Lei presieduto non ha stanziato ulteriori fondi per risolvere la questione “esodati”, infatti sia la sesta che la settima salvaguardia sono state finanziate con i risparmi dei precedenti provvedimenti di deroga, ma ha consentito però che il Fondo a loro specificamente destinato venisse usato come un bancomat, per cui una  sola è la richiesta forte e determinata che oggi viene da parte nostra: la restituzione  immediata delle economie del Fondo Esodati usate per scopi ben diversi dalle salvaguardie, pertanto, in maniera incontestabile, non legittimamente utilizzati secondo la legge.
Nell'augurarci che questo nostro ennesimo appello possa trovare questa volta ascolto e speranzosi di poter  finalmente avere un confronto costruttivo con Lei, La ringraziamo dell'attenzione e Le porgiamo distinti saluti.                                

Francesco Flore a nome dei Comitati qui di seguito elencati.
Roma 11 marzo 2016

Rete dei Comitati degli Esodati
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878

A) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it
B) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it
C) COMITATO ESODATI LIGURI
D) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it
E) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it
F) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
G) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
Antonio Perna 3356842999 perna.antonio@fastwebnet.it
H) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
I) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com

CDE – Comitati per i Diritti degli Esodati
A) Comitato Fondi di settore Ferrovie
Coordinatore: Marcello Luca 338 3182 418
B) Comitato Mobilitati Roma Napoli
C) Comitato Licenziati e Cessati senza Tutele
Coordinatrice: Elide Alboni
D) Comitato degli Esodati Bancari
Segreteria: tel. 06 8339 3835

Altri Comitati
A) Comitato non salvaguardati e Bloccati
de.pasqui@tin.itTel 348-1502546, 0521-800990
B) Comitato Esodati Mobilitati di Reggio Emilia