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lunedì 4 aprile 2016

Esodati in piazza anche a Modena

Modena in piazza: «Pensioni, è questa la riforma che serve»
A Modena centinaia di persone coi sindacati chiedono al Governo di cambiare la legge e garantire un futuro ai giovani

MODENA. Uno sciopero generale unitario contro la legge Fornero. È la proposta lanciata ieri in piazza Matteotti. Nel cuore di Modena si erano riunite oltre duecento persone per una giornata di mobilitazione svoltasi in tutta Italia.

«Se dal governo non dovesse arrivare alcuna svolta concreta - ha esordito con determinazione Luigi Tollari, segretario Uil di Modena e Reggio - siamo dell’idea di organizzare uno sciopero generale contro la politica di questo governo». La proposta ha già avuto il sostegno della Cgil.
«Il governo non ci ascolta - ha rimarcato Tania Scacchetti, segretaria provinciale della Confederazione - e non c’è confronto sul tema. Boeri(presidente dell’Inps) e Poletti (ministro del Lavoro) hanno fatto battute sulla previdenza: il tema non può essere affrontato così».
William Ballotta, segretario provinciale Cisl, ha ravvisato segnali positivi. Il rappresentante ha garantito che sono allo studio proposte da sottoporre all’esecutivo. Se non dovessero essere accolte cosa accadrebbe? «Valuteremo anche per quanto riguarda la Cisl», ha replicato Ballotta. La decisione, tuttavia, dovrebbe partire prima dalla sede nazionale di Roma. Tanti i problemi sollevati dai sindacalisti e dalle persone presenti: le pensioni, gli “esodi” dei lavoratori, i voucher… «Boeri a Modena ha detto che il problema in Italia sono le pensioni - ha ripreso Tollari - ma non è così. Sono le evasioni fiscali, le grandi ricchezze: non bisogna tassare la povera gente». Tuttavia, anche il primo tema va affrontato. «È inaccettabile andare in pensione a 69 anni e 11 mesi», ha rimarcato il segretario Uil di Modena e Reggio. Senza dimenticare che c’è «il problema storico degli esodati», come sottolineato da Ballotta. Il termine riguarda chi è rimasto senza stipendio ed è senza pensione. «Ce ne sono duemila tra Modena e Reggio», ha quantificato Tollari.
Il segretario della Uil ha ricordato cifre a livello nazionale. «Erano 350mila fino a poco tempo fa - ha spiegato Tollari - adesso sono 40mila». «Le cifre modenesi sono difficili da dare - ha risposto invece Scacchetti - ma il problema degli esodati non è più grande di altri». Oltre al confronto con il governo, è stata richiesta comunione d’intenti tra sigle. «Non c’è bisogno di farci male tra noi», ha esortato con convinzione Tollari.
Unitari sono anche alcuni punti presentati a livello regionale. Cosa prevedono? Innanzitutto, il ripristino dell’età pensionabile (flessibile) a partire dai 62 anni. C’è il diritto di smettere di lavorare con 41 anni di contributi, a prescindere dalla carta d’identità. Ancora, contribuzione figurativa e riconoscimento dei lavori usuranti.
Per i pensionati, due le richieste: perequazione e meno tasse per i pensionati. È stata chiesta una salvaguardia strutturale per gli esodati; per i giovani che devono entrare nel mondo del lavoro i sindacati hanno domandato uscite flessibili e pensionamenti anticipati di chi ha già un’occupazione.
Per i primi è stato proposto di rivedere il sistema contributivo al fine di garantire una pensione dignitosa. Infine, è stata richiesta una più ampia diffusione della previdenza complementare.
Punti sulla carta che i sindacati sperano possano diventare realtà… e anche presto. Altrimenti, si dicono pronti a fermare tutto pur di fermare gli effetti della «manovra» Fornero.

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