Giovedì, 09 Giugno 2016
Scritto da Valerio Damiani
l Ministero del Lavoro risponderà oggi in Commissione Lavoro alla Camera all'interrogazione sollevata dall'Onorevole Walter Rizzetto sull'inclusione degli esodati postali all'interno di una futura ottava salvaguardia (5-08687). La questione interessa soprattutto alcune centinaia di lavoratrici nate dopo il 1955 che hanno stipulati accordi individuali di incentivo all'esodo con l'azienda Poste nel corso del 2011 e che non hanno tratto beneficio dai provvedimenti sino ad oggi varati dal Parlamento a causa dello slittamento progressivo dell'età pensionabile di vecchiaia già previsto in base della normativa ante fornero.
La dilatazione della data di uscita è stata prodotta da un lato dagli adeguamenti alla speranza di vita (+ 3 mesi dal 2013 ed altri 4 mesi dal 2016), dall'altro dall'applicazione dell'articolo 18, comma 1 del decreto legge 98/2011 convertito con legge 111/2011 che recava uno slittamento progressivo della pensione di vecchiaia a partire dal 1° gennaio 2014. Adeguamenti che non erano noti al momento della stipula degli accordi di esodo con l'azienda Poste Italiane nel giugno del 2011. E che pertanto hanno determinato, in sostanza, la fuoriuscita dalla salvaguardia di quelle lavoratrici che hanno raggiunto il requisito anagrafico dei 60 anni dopo il primo semestre del 2015.
Anche tale richiesta ha avuto esito negativo poiché, a quanto è dato sapere, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha eccepito che la sottoscrizione di accordi individuali che hanno determinato la risoluzione del rapporto di lavoro impedisce di attingere al dato numerico necessario per programmare la copertura finanziaria e sebbene sia riconosciuta la legittima tutela per tale categoria. Va però evidenziato che tutti gli esodati postali già salvaguardati hanno anch'essi sottoscritto accordi individuali e ciò, dunque, non ha impedito la concreta estensione della tutela".
In ogni caso posto che il numero delle lavoratrici coinvolte appare limitato Rizzetto ricorda che un tale intervento non pregiudicherebbe certamente la relativa copertura finanziaria attraverso il fondo appositamente istituito per gli esodati, "a cui dovranno confluire le risorse non utilizzate nelle precedenti salvaguardie per poter finanziarie un'ottava e definitiva salvaguardia".
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