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domenica 31 luglio 2016

Chi resterà escluso?

Ultime novità pensioni precoci e ricongiunzioni onerose: chi resterà escluso?
Le ultimissime news al 29/7/2016 sulle pensioni precoci e le ricongiunzioni onerose giungono dalle 5 proposte che il Governo presenterà ai sindacati.29 luglio 2016
ERICA VENDITI
Grande fermento intorno all'incontro di oggi 29 luglio 2016 tra il #Governo ed i sindacati, il tema di discussione resta la riforma #Pensioni. In particolare tra i temi cardine di discussione non potranno mancare quello inerente i lavoratori#precoci e quello sulle ricongiunzioni onerose. In realtà il Governo, come riporta il Sole 24 Ore, ha in mente 5 proposte che sottoporrà ai sindacati, esse riguardano: APE, bonus precoci,ricongiunzioni onerose, quattordicesima, attività usuranti. Vediamo in dettaglio le novità e chi potrebbe rimanere escluso dalle misure ipotizzate dal Governo Renzi.
Pensioni precoci e quota 41, ultime news 27/7/2016: necessario restringere la platea, chi resta fuori?
Allo studio vi sono delle misure di pensione anticipata per i lavoratori precoci, i cosiddetti 'quarantunisti'. Con questo termine, spiega Occhiodoro, amministratore del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' i precoci sono stati riconosciuti e segnati nell'agenda politica del Governo. La quota 41 sembra sfumare, nonostante la raccolta firme del DdL 857 abbia superato le 50.000 adesioni ed abbia ottenuto autorevolezza al Senato, il 26 luglio vi è stata, infatti, la consegna ufficiale a Sacconi delle firme raccolte.
Il Governo si apprende dal Sole 24 Ore ha in serbo, conti alla mano, una nuova proposta per i precoci da sottoporre ai sindacati. Dal momento che il numero di lavoratori che hanno versato i propri contributi prima della maggiore età è compreso tra i 4,8 e i 3,5 milioni, questo potrebbe richiedere un flusso di denaro pari a 60-70 mila euro l'anno per consentire la quota 41 o un bonus contributivo. Cifra troppo elevata che porta il Governo a voler restringere la platea dei possibili beneficiari, imponendo alcune restrizioni come le 52 settimane minimo o le 104 settimane (a seconda che si tratti di uno o due anni) per vedersi riconosciuto un bonus variabile anch'esso da 4 a 6 mesi a seconda della platea dei beneficiari.
Novità pensioni: la nuova proposta non convince i precoci, bufera sul web
Iniziano già ad emergere le prime indiscrezioni sul web, taluni hanno riportato l'articolo del Sole 24 Ore, citato precedentemente, con le 5 proposte del Governo ai sindacati, e nella pagina ufficiale Facebook dei precoci è scoppiata la polemica. Nessuno gradisce queste restrizioni di platea, che taglierebbero completamente fuori tutti coloro che hanno iniziato a lavorare, ad esempio, a 17 anni e qualche mese o quelli che sono stati messi in regola dopo la maggiore età. Questi lavoratori, pur avendo oggi alle spalle 41 anni di contributi, resterebbero 'dai vetri', e per poter accedere alla pensione piena dovrebbero maturare 41 anni e 10 mesi se donne o 42 anni e 10 mesi se uomini. Restando dunque esclusi da ogni bonus e/o agevolazione.
Ultime news sulle ricongiunzioni onerose: quali le intenzioni del Governo?
Altro tema molto infuocato resta quello concernente le ricongiunzioni onerose, pare però, che il Governo, almeno in questo caso, abbia intenzione di esprimere piena volontà politica nella cancellazione degli oneri previsti per le ricongiunzioni dei contributi versati in casse previdenziali differenti tra loro. In particolare, l'obiettivo del Governo sarebbe cancellare il vincolo del requisito minimo in una singola gestione che oggi non permette la ricongiunzione gratuita e a consentire finalmente il calcolo totale anche per la pensione anticipata e non solo per quella di vecchiaia.
(Leggi)

sabato 30 luglio 2016

Appello della Rete al Parlamento e al Presidente del Consiglio


APPELLO AL PARLAMENTO PER LA SOLLECITA APPROVAZIONE DEL DDL A.C.3893
OTTAVA SALVAGUARDIA SUBITO PER GLI ESODATI ESCLUSI  !!
Al Presidente della Camera On. Laura Boldrini
Al Presidente del Senato Sen. Pietro Grasso
A tutti i Capigruppo parlamentari
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

A 55 mesi dall’entrata in vigore della manovra finanziaria del 2011 sul sistema previdenziale italiano che ha segnato la nefasta nascita degli “esodati” ci rivolgiamo a voi tutti per l’ennesimo appello affinché venga sollecitamente e definitivamente chiusa questa vergognosa pagina della legislazione italiana.
Infatti rimangono ancora oltre 34.000 ex lavoratori, esclusi dai sette provvedimenti di salvaguardia finora adottati ai quali occorre sollecitamente restituire il diritto alla pensione negato loro da quella iniqua manovra: 34.000 famiglie migliaia delle quali si ritrovano in uno stato di vera e propria indigenza, ed altrettante migliaia che rischiano di finire nel medesimo stato se non verrà restituito il loro costituzionale diritto alla pensione. 
Un vera EMERGENZA SOCIALE da noi più volte denunciata ed alla quale occorre porre fine urgentemente !!
34.000 “esodati” certificati dal Governo rispondendo alle tre note interrogazioni in Commissione Lavoro alla Camera.
Risposte date utilizzando informazioni fornite dall’INPS  spesso rivelatesi sovrastimate come dimostrato dai dati contenuti nell’ultimo Report del 20.5.16 pubblicato dall’Istituto di Previdenza. 
 La Rete dei Comitati degli Esodati, pur non condividendone alcun aspetto,  non ha mai chiesto, ne’ chiede, l’abolizione di quella manovra sulla previdenza italiana, ma unicamente che se ne correggano i macroscopici errori, riconosciuti da TUTTI i nostri interlocutori istituzionali governativi e parlamentari, ad iniziare da quello che ha causato la vergogna Esodati.
Si ritiene che OGGI Governo e Parlamento non abbiano più alcun pretesto  per non correggere quell’errore adoperandosi con urgenza ad approvare l'ottavo provvedimento di salvaguardia che renda giustizia a tutti i 34.000 esclusi dai precedenti sette.
Ci sono i numeri, c’è la determinazione politica del Parlamento e  sono disponibili sufficienti coperture finanziarie; si attende quindi, ed unicamente, la volontà politica del Governo e del Parlamento che DEVONO sollecitamente provvedervi.
I NUMERI E LE RISORSE
Con tre precise interrogazioni parlamentari si è richiesto al Ministero del Lavoro di verificare il numero degli “esodati” da salvaguardare con un ultimo definitivo intervento; le risposte fornite al Parlamento dai  Sottosegretari   sono le seguenti:
  1. Interrogazione n. 5-030439 On. Gnecchi ed altri del 15.10.2014. Risposta del Governo, su dati INPS: Gli “esodati” non salvaguardati sono 49.500. Al netto di quanti interessati con la LdS 2016 (26.300) restano 23.200 da salvaguardare
  2. Interrogazione n.5-07569 Gnecchi. Risposta del Governo, su dati INPS: sono 10.600   lavoratori collocati in mobilità a seguito di accordi stipulati in sede governativa e non governativa, entro il 31 dicembre 2011, che matureranno i requisiti pensionistici previgenti il cosiddetto decreto « Salva Italia » entro due o tre anni dalla fine della mobilità.
  3. Interrogazione n. 5-08687 Rizzetto che richiede il numero degli “esodati” postali over 2018: il Governo, su dati INPS, fornisce una dato approssimativo, individuando una platea pari a 82 lavoratori.
Alla data odierna risultano pertanto meno di 34.000 gli “esodati”    per i quali, conseguentemente alle risposte governative alle 3 rispettive interrogazioni parlamentari, deve essere restituito il diritto alla pensione con  un provvedimento di salvaguardia
Dall’ultimo Report sui sette provvedimenti di salvaguardia, diffuso dall’INPS il 15.6.2016, emerge esplicitamente che i posti ancora a disposizione per un nuovo provvedimento di salvaguardia sono  ALMENO 34.000.  Infatti a fronte  di una potenziale platea di 172.466 aventi diritto  sono state accolte  finora 127.632 domande, mentre 10.395 risultano ancora giacenti in attesa di istruttoria. Risulta pertanto in  modo inconfutabile che  i posti MINIMI disponibili già consolidati (coperti da regolare finanziamento rimodulato con la Legge di Stabilità 2016) sono ben 34.439, ai quali si devono sommare quelli derivanti dalle istanze che avranno esito negativo nelle 10.395 in istruttoria.
E’ innegabile dunque, che le risorse stanziate sono ampiamente sufficienti anche per l'ottavo provvedimento di salvaguardia per tutti i 34.000 esclusi 
E’ altrettanto innegabile che parte delle somme stanziate per le salvaguardie   nel fondo istituito al comma 235 della L. 228/2012, sono state distratte da quel fondo e destinate a risolvere problematiche che, pur meritorie di attenzione, nulla c’entrano con la “Questione Esodati”!
Quelle sommeche devono essere reintegrate nel fondo sono più che sufficienti a garantire la copertura finanziaria dell’ottava salvaguardia, evitando così ogni nuovo esborso da parte dello Stato.
Le risorse finanziarie sottratte al “fondo esodati” istituito con la L. 228, art. 1, comma 235, ammontano a ben 914,6 Milioni, dei quali:
  • 391 milioni nella legge 208/2015 (Legge di Stabilità 2016), Art. 1, commi 273 - 281 - 289; 
  • e ulteriori 523,6 milioni con il recente D.L. n. 185/2015 (“Misure urgenti per interventi nel territorio”), Art. 13, e Art. 17 lettera m). 
 PROPOSTA DI LEGGE PER l' OTTAVA SALVAGUARDIA
Il 10 giugno. è stata presentata alla Camera dei Deputati, a firma dell’On. Cesare Damiano Presidente della Commissione Lavoro della Camera e dell’On. Maria Luisa Gnecchi, capogruppo del PD nella medesima Commissione, e di altri 18 parlamentari del PD la proposta di legge A.C. 3893 "Modifiche all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, nonché ulteriori disposizioni di salvaguardia in materia di accesso al pensionamento e di decorrenza delle prestazioni pensionistiche"  oggi all’esame della stessa Commissione.
Tale proposta rappresenta un ottavo provvedimento di salvaguardia che, seppur perfettibile, riteniamo risponda a gran parte delle richieste che la Rete dei Comitati degli Esodati” ha rivolto in questi 4 anni a Governo e Parlamento.
Riteniamo che alla stessa, con opportune e possibili integrazioni,  debba essere assicurato  un percorso parlamentare d’urgenza al fine di procedere ad una sua rapida approvazione entro il mese di settembre. 
LE RICHIESTE DELLA RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI
Alla luce di quanto esposto chiede al Governo ed al Parlamento:
1.    L’immediata chiusura delle istruttorie della settima salvaguardia;
2.    La sollecita ed urgente chiusura della  Conferenza di Servizi che certifichi i reali risparmi derivanti dalle sette precedenti salvaguardie e già ampiamente documentati dall’INPS nel suo ultimo parziale Report DEL 15.6.16;
3.    Il pieno reintegro delle somme prelevate dal “Fondo Esodati” di cui al comma 235 della L. 228/2012 ed utilizzate per svariati capitoli di spesa incoerenti rispetto al dettato legislativo che regolamenta il fondo stesso;
4.    L'utilizzo integrale  di tutti gli 11,6 miliardi già stanziati per gli “esodati” con un nuovo definitivo provvedimento che ricomprenda TUTTI gli esclusi, non essendoci  alcun nuovo onere aggiuntivo a carico dello Stato;
5.    Il pieno sostegno del Governo alla nuova proposta di legge parlamentare A.C.3893 per l'ottava salvaguardia in esame alla Commissione Lavoro della  Camera. 
Si ribadisce pertanto l’appello a tutto il Parlamento affinché venga assicurata l’assegnazione della sede legislativa alla Commissione Lavoro al fine di una rapida approvazione del DDL 3893 entro il mese di settembre del c.a.
Si ritiene che il Governo ed il Parlamento non abbiano più alcun alibi per non chiudere sollecitamente la vergognosa pagina degli “esodati”, restituendo ai 34.000 esclusi il loro legittimo diritto alla pensione. Continueremo la nostra mobilitazione, in tutte le forme, fino a quando questa vergognosa pagina della legislazione previdenziale italiana non sarà definitivamente chiusa.  

Rete dei Comitati degli Esodati                                                                           Roma 29 luglio 2016
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878      Mail retecomitatiesodati@tiscali.it
I COMITATI IN RETE:

1) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it

2) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it

3) COMITATO ESODATI LIGURI

4) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it

5) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it

6) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI

7) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO Antonio Perna 335684299  perna.antonio@fastwebnet.it     

8) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI

9) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com

10) COMITATO FONDI DI SETTORE FERROVIE
Marcello Luca  e-mail: comitato.fondisettoreferrovie@gmail.com

11) COMITATO MOBILITATI ROMA NAPOLI

12) COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE
Elide Alboni e-mail: elidealboni@alice.it

13) COMITATO ESODATI BANCARI
Segreteria: tel. 06 8339 3

mercoledì 27 luglio 2016

Ottava salvaguardia: chiarimenti su legge 104 ed esclusi

Pensioni 2016 news esodati: ottava salvaguardia, chiarimenti su legge 104 ed esclusi [INTERVISTA]
l'immagine del profilo di UrbanPost
Si continua a discutere di pensioni e di esodati: ora che è stata depositata la proposta di legge n.3893 alla Camera, non mancano gli interrogativi sul futuro di questa platea di ex lavoratori. Ne abbiamo parlato con Francesco Flore, portavoce della Rete dei Comitati Esodati

L’ottava salvaguardia sembra sempre più vicina: nei giorni scorsi il provvedimento a tutela degli esodati – ddl 3893 – è stato depositato alla Camera ed è ora in attesa di essere discusso e approvato dal Governo. Tuttavia, proprio negli ultimi giorni sono circolate notizie contradditorie sulla questione esodati: per fare chiarezza UrbanPost ha intervistato Francesco Flore, portavoce della Rete di Comitati Esodati, che con professionalità e passione è impegnato in prima persona a porre la parola “fine” su questa triste vicenda.

Gentile sign. Flore, è vero che sono stati esclusi dall’ottava salvaguardia i lavoratori della legge 104, ovvero coloro che nel 2011 avevano fruito dei tre giorni di permesso mensile, per l’assistenza di parenti con disabilità, o per la cura di una propria malattia invalidante?
“I cosiddetti ‘lavoratori della 104’ sono stati inseriti nella stessa misura con cui sono stati inseriti nella settima salvaguardia: il provvedimento riguarderà coloro che assistono figli con handicap grave, mentre rimane escluso chi assiste parenti con grave disabilità. Siamo dell’opinione che vadano ricompresi anche questi ultimi come siamo dell’opinione che è indispensabile finanziare tale misura del DDL con altre risorse finanziarie. Infatti le risorse del Fondo Esodati sono destinate (dalla L.228/2012) a finanziare le salvaguardie degli esodati esclusi: si tratta di ex lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro ben prima del 2011 o che hanno firmato accordi entro quella data che prevedevano la loro espulsione dal mondo del lavoro e si ritrovano per numerosi anni senza alcun reddito e senza la pensione. Il problema dei genitori o dei parenti di figli o familiari con gravi disabilità lo riteniamo un problema serio, complesso e bisognoso di risposte urgenti che, a mio personale parere, richiederebbero un provvedimento legislativo apposito da approvare in termini di urgenza.”

Deve aver ragionato in questo modo anche il Governo, dunque.
“Infatti già nella settima salvaguardia il Governo ha cancellato la misura che riguardava i parenti di disabili lasciando solo quella a sostegno dei genitori di figli con gravi disabilità; credo che gli estensori di questo DDL consapevoli della volontà del Governo non l’abbiano inserita proprio per tale motivo. Anche noi, negli incontri avuti il 23 giugno scorso, abbiamo registrato la contrarietà dei nostri interlocutori ministeriali a tale misura con la sottolineatura che trattasi di soggetti ancora al lavoro e non di “esodati”. Ripeto, noi condividiamo l’intenzione dei legislatori di dare risposte urgenti a questo delicatissimo problema (sia dei genitori che dei parenti che andrebbero ricompresi nel provvedimento), ma siamo anche dell’opinione che occorrerebbe finanziare tale misura con fondi diversi da quelli destinati, per legge, a rispondere all’emergenza sociale degli esodati.”

Torniamo a voi: quante persone salverà complessivamente l’ottava salvaguardia, una volta approvata? I soldi sono sufficienti?
“Dal testo depositato alla Camera si evince che la platea dei potenziali beneficiari del provvedimento saranno di 32mila nuovi salvaguardati. Ricordiamo che i precedenti governi hanno stanziato 11,6 miliardi di euro per porre rimedio al macroscopico errore della manovra finanziaria del 2011 che ha provocato appunto il dramma degli “esodati”. Risorse ridotte di oltre 200 milioni destinate, impropriamente, a prolungare l’Opzione Donna (a nostro parere dovevano essere utilizzati ben altri fondi che quelli degli “esodati”). Riteniamo che le risorse rimaste nel Fondo Esodati siano ben sufficienti per finanziare l’ottava salvaguardia che ha iniziato il suo cammino parlamentare proprio in questi giorni (DDL 3893 a firma Damiano, Gnecchi ed altri). Infatti, dall’ultimo Report sui sette provvedimenti di salvaguardia, diffuso dall’INPS il 15 giugno scorso, emerge esplicitamente che i posti ancora a disposizione per un nuovo provvedimento di salvaguardia sono almeno 34.000. Infatti a fronte di una potenziale platea di 172.466 aventi diritto, sono state accolte finora 127.632 domande, mentre 10.395 risultano ancora giacenti in attesa di istruttoria. Risulta pertanto in modo inconfutabile che i posti minimi disponibili già consolidati (coperti da regolare finanziamento rimodulato con la Legge di Stabilità 2016 pari ad 11,4 miliardi), sono ben 34.439, ai quali si devono sommare quelli derivanti dalle istanze che avranno esito negativo nelle 10.395 in istruttoria. E’ innegabile dunque, che le risorse stanziate sono ampiamente sufficienti anche per l’ottavo provvedimento di salvaguardia per tutti gli esodati esclusi ai quali occorre restituire il loro diritto alla pensione.”

Quali saranno gli esclusi dall’ottava salvaguardia, secondo la proposta di legge attuale?
“Per poter considerare definitivo tale provvedimento siamo dell’opinione che occorre ricomprenderci anche alcune centinaia di esodati che maturano il diritto alla pensione oltre il 2019 (quasi tutti ex Postali) ed alcune centinaia di esodati in mobilità che maturano il diritto oltre i 36 mesi dalla fine della mobilità stessa. Due categorie che chiederemo vengano ricomprese nell’ottava salvaguardia con l’auspicio che con essa si chiuda veramente e definitivamente questa vergognosa pagina della legislazione previdenziale italiana.”

Qual è la vostra preoccupazione ora?
“Che il Governo in fase di approvazione della legge si esprima positivamente, anche perché negli incontri avuti il 23 giugno sia al Ministero del Lavoro che a quello delle Finanze abbiamo raccolto precisa disponibilità da parte di entrambi. “Se nella Conferenza dei Servizi in atto noi verifichiamo che i risparmi sono esattamente quelli che stanno emergendo, non avremo nessuna contrarietà ad approvare l’ottava salvaguardia stante la circostanza che tutti i risparmi dei sette provvedimenti precedenti devono essere esclusivamente destinati a risolvere definitivamente il problema esodati”: queste le loro parole. Il nostro auspicio è pertanto quello che il Governo mantenga questo impegno.”

Quale tempistica prevedete?
“Ci auguriamo che il Ministero delle Finanze e del Lavoro chiudano velocemente la Conferenza dei servizi che serve per accertare i risparmi delle sette salvaguardie entro questo mese. Erano stati presi degli impegni in modo tale che a settembre si potesse approvare celermente la proposta di legge che ci riguarda. I risparmi devono essere certificati da Inps, Ragioneria dello Stato e dal Ministero del Lavoro.”

Quindi prima della legge di Stabilità?
“L’ottava salvaguardia, dopo le verifiche che le ho indicato, dovrebbe avere una strada piuttosto veloce nella sua approvazione. Non c’è bisogno che vada a finire in legge di Stabilità perché non è necessaria l’allocazione di ulteriori risorse. I numeri son certi, i risparmi son chiari e sufficienti e quindi il Governo non ha nessun alibi per opporsi ad una sollecita approvazione di quel DDL entro settembre.”

Ha altro da aggiungere?
“Abbiamo solo da ribadire la richiesta di un pieno sostegno del Governo alla nuova proposta di legge 3893 per l’ ottava salvaguardia e chiediamo a Governo e Parlamento che alla stessa venga assicurato un iter parlamentare d’urgenza , assegnando la sede legislativa alla Commissione, per la sua approvazione nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il mese di settembre.”
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martedì 19 luglio 2016

Contributo di solidarietà anche per gli esodati

Pensioni, contributo di solidarietà anche per gli esodati
Lunedì, 18 Luglio 2016
Scritto da Franco Rossini

Sono un salvaguardato nella settima salvaguardia che percepisce la pensione dal 1 Febbraio 2016 (prima rata ricevuta a Maggio comprensiva degli arretrati). Non avendo ancora ricevuto per un disguido INPS il dettaglio del calcolo della mia pensione vorrei sapere se ad oggi il contributo di solidarietà, introdotto dal Governo Letta il 1° gennaio 2014 sulle pensioni superiori a 90 mila euro annui e giudicato legittimo dalla Consulta, viene già applicato alle pensioni erogate ovvero deve essere ripristinato seguito della recente delibera.

Il contributo di solidarietà previsto dalla legge 147/2013 risulta già applicato sulle pensioni superiori a 90mila euro lorde. L'Inps ha già diramato le istruzioni applicative per il prelievo da diverso tempo. Dunque la recente sentenza della Corte Costituzionale non produce effetti sostanziali sulla questione anche se il lettore dovrà verificare nel dettaglio sul rateo se la liquidazione dello stesso tiene conto del contributo. Si ricorda, tuttavia, che la misura ha natura temporanea e, pertanto, sarà rimossa a partire dal 2017. Una penalità sull'assegno dunque sarà limitata ai soli ratei liquidati nel corso del 2016.
Vorrei conoscere la Vs/risposta in merito ai seguenti quesiti. Sono un lavoratore proveniente da una azienda fallita nel 2010 che ha usufruito della CIG ordinaria e straordinaria. Durante questo periodo ho avuto un contratto a tempo determinato di 9 mesi Nel 2012 a Dicembre sono stato posto in mobilità. Ho avuto tre contratti a tempo determinato presso lo stesso datore di lavoro (che è lo stesso presso cui ho prestato lavoro durante la CIG ): 1) dal 11/03/13 al 08/03/2014 2)dal 01/08/14 al 22/07/15 3) dal 02/09/15 al 26/08/2016 . Secondo le informazioni fornitemi avrei ancora la possibilità di fare nr.3 mesi di contratto per arrivare ai 36 mesi in quanto non viene considerato il contratto a termine dal 11/03/13 al 08/03/13 in quanto sarei stato assunto dalle liste di mobilità per cui 45 mesi – 12 mesi =33 mesi di lavoro a tempo determinato (ne mancano 3) Primo quesito : è corretto quanto affermato ? Ho ancora diritto a 3 mesi ?
Secondo quesito : ma gli altri due contratti hanno sospeso la mobilità :perché un anno viene considerato e gli altri no ? Dopo questi 3 mesi mi viene proposta una ulteriore proroga di 12 mesi, previo accordo con DTL. Fatto salvo che la mia mobilità finirà comunque a ottobre/novembre 2018, Terzo quesito : vorrei sapere se facendo questo nuovo contratto di 3 mesi e la proroga di 12 mesi mantengo l’iscrizione nelle liste di mobilità ?
La legge 221/1993 consente al lavoratore di sospendere la mobilità attraverso contratti a tempo determinato o part-time mantenendo l'iscrizione alle liste di mobilità. Tali contratti sono considerati neutri ai fini della durata complessiva dell'indennità,nei limiti della durata massima della stessa. Pertanto, in tali casi, la sospensione allunga la durata della mobilità per un periodo di tempo pari al periodo di sospensione della stessa. Nel caso di specie se la mobilità ha una durata complessiva di 36 mesi (come pare di capire) gli ulteriori contratti a tempo determinato non produrranno un allungamento del termine finale in quanto risulta già pienamente utilizzato il massimo beneficio previsto dalla predetta normativa.
Quindi la scadenza risulterebbe fissata comunque ad ottobre/novembre 2018 (cioè dopo 6 anni dall'inizio della mobilità, 36 mesi di indennità mobilità + 36 mesi di sospensione) ancorchè il lettore attivi ulteriori contratti di lavoro a tempo determinato. Se la mobilità avesse una durata complessiva maggiore a 36 mesi (es. 48 mesi) il lettore potrebbe continuare a sospenderla per un ulteriore periodo pari a 12 mesi allungando il termine finale.
Per quanto riguarda l'iscrizione nelle liste di mobilità si ricorda che la cancellazione si verifica solo per determinati e tassativi eventi quali, tra quelli più importanti, la fine del periodo massimo di godimento della prestazione di mobilità; l'assunzione del lavoratore a tempo pieno e indeterminato; la mancata comunicazione, o comunicazione oltre i termini di legge, dell'avviamento al lavoro a tempo determinato o parziale, eccetera. Dunque nei periodi di sospensione il lettore manterrà comunque l'iscrizione nelle predette liste a prescindere dal fatto se tali periodi risultino idonei ad allungare il termine di mobilità.
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lunedì 18 luglio 2016

Gli esodati di Lodi chiariscono gli aspettidella legge

Gli esodati chiariscono gli aspettidella legge
LODI 15 luglio 2016
A seguito dei recenti incontri avuti dal coordinamento dei comitati esodati della Lombardia con enti e istituzioni, sono state chiarite alcune interpretazioni della legge 208 del 2015, che ha per oggetto la messa in salvaguardia del settimo contingente di esodati. Nel corso delle scorse settimane, questa interpretazioni hanno portato al diniego della domanda di salvaguardia presentata da alcune tipologie di esodati.
In particolare, ci si riferisce a lavoratori il cui rapporto di lavoro si è interrotto a seguito con accordo sindacale di esubero, con accordo individuale di esubero e con licenziamento unilaterale da parte dell’azienda.
«È importante ricordare che tali lavoratori devono ora presentare, con la massima urgenza, domanda di riesame, e conseguente ricorso, al fine di non perdere l’eventuale diritto, rivolgendosi al patronato presso cui la domanda iniziale è stata presentata. La domanda di riesame deve esser presentata entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di diniego». Il comitato esodati di Lodi è a disposizione, come sempre in questi anni seguiti alla legge Fornero-Monti, per vagliare con gli interessati ogni situazione.
Per un contatto è sufficiente inviare una mail a comitatoesodatilodi@gmail.com, inoltre il gruppo di Lodi si riunisce puntualmente tutti i mercoledì alle ore 9.30 presso la sede della Camera del lavoro di Lodi, via Lodivecchio 31. Ulteriori informazioni sugli appuntamenti si trovano all’indirizzo www. comitatoesodatilodi.blogspot.it.
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Ecco chi entra nell'ottava salvaguardia

Pensioni / Esodati, Ecco chi entra nell'ottava salvaguardia
Sabato, 16 Luglio 2016
Scritto da Davide Grasso
Il provvedimento consentirà ad altri 32mila lavoratori di mantenere in vigore le regole ante-fornero. Allungati i termini temporali di tutela sino al 2019.
Una salvaguardia pensionistica per altri 32mila lavoratori che nel 2011 avevano perso a vario titolo il lavoro o che avevano siglato accordi per uscire. E' questo il contenuto del disegno di legge sull'ottava salvaguardia, presentato agli inizi di Giugno dagli Onorevoli Damiano e Gnecchi (Pd) e giunto, finalmente, questa settimana in Commissione Lavoro alla Camera.

Il provvedimento ricalca pedissequamente la settima salvaguardia con riferimento ai profili di tutela coinvolti nella misura ma amplia di gran lunga i termini per maturare il diritto a pensione con l'obiettivo di chiudere definitivamente la vicenda nata con l'approvazione della Legge Fornero e rimasta ancora oggi parzialmente irrisolta.

I profili di tutela ammessi. Così ad esempio per i lavoratori in mobilità il termine per maturare il diritto a pensione, con le vecchie regole pensionistiche, viene portato dagli attuali 12 mesi a 36 mesi dopo la scadenza dell'indennità di mobilità o dello speciale trattamento edile. Resta fermo che il rapporto di lavoro deve essere cessato entro il 31 dicembre 2014 e che devono essere stati siglati accordi governativi o non governativi entro il 2011 (salvo il caso, già previsto nella settima salvaguardia, dei lavoratori provenienti da aziende cessate o interessate dall’attivazione delle vigenti procedure concorsuali quali il fallimento, il concordato preventivo, la liquidazione coatta amministrativa, l’amministrazione straordinaria o l’amministrazione straordinaria speciale per i quali si precisa però che l'accordo non è necessario purchè tali attività siano state avviate entro il 2011).

Confermati poi gli altri quattro profili di tutela già noti (si veda tavola allegata per ulteriori dettagli): autorizzati ai volontari, cessati dal servizio con accordi o per via unilaterale, in congedo per assistere disabili e contratti a tempo determinato. Per questi gruppi, tuttavia, si sposta sino al 31 dicembre 2019 il termine per maturare il diritto a pensione eliminando, si presti attenzione, al riferimento della decorrenza della prestazione pensionistica e dunque alle finestre mobili (oggi l'attuale limite fissato è 6 gennaio 2017). Un ampliamento molto significativo, almeno 4 anni rispetto alla 7^ salvaguardia, volto ad tutelare anche lavoratori e lavoratrici che sono rimasti fuori a causa del progressivo aumento della speranza di vita.

Da segnalare l'intenzione di includere anche i lavoratori agricoli e gli stagionali a tempo determinato (previsti nella 6^ salvaguardia ma poi tolti dalla 7^), i lavoratori che nel 2011 assistevano tramite il congedo biennale parenti disabili (scompare il riferimento ai figli disabili ma resta fuori chi ha fruito dei permessi di cui alla legge 104) e la precisazione che i rapporti a tempo indeterminato di lavoro domestico non fanno perdere il diritto alla salvaguardia. Complessivamente il numero dei lavoratori coinvolti sarebbero 32mila (6.800 nel profilo mobilità ed altri 25.200 negli altri quattro macro profili di tutela). Un numero sufficientemente ampio a chiudere completamente la vicenda.


Il testo ora passa all'esame della Commissione Lavoro della Camera. Se sarà approvato, se ne parlerà non prima di settembre, i beneficiari potranno accedere alla pensione prima della disciplina attualmente vigente che, com'è noto, chiede 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne) indipendentemente dall'età anagrafica (pensione anticipata) oppure 66 anni e 7 mesi (pensione di vecchiaia). Senza alcuna penalità sulla pensione dato che sarebbero confermate in toto le vecchie regole.
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Migliaia di esodati ancora in attesa

ECONOMIA E DINTORNI
16/07/2016 19:27
Migliaia di esodati ancora in attesa
Migliaia di esodati ancora in attesa
Quattro mesi dopo la legge di Stabilità, continua a mancare un quadro normativo preciso. Aumentano ansia e incertezza per il futuro

Torniamo a parlare del problema degli esodati, e dell’attesa di migliaia di persone, perché, a distanza di oltre quattro mesi dalla chiusura dei termini della presentazione delle istanze per beneficiare della salvaguardia pensionistica (1° marzo 2016) prevista dalla Legge di Stabilità 2016 (settima salvaguardia) restano in attesa della dovuta risposta decine di migliaia di “esodati” non salvaguardati.

La Rete dei Comitati degli Esodati, formata da queste persone e molto attiva sui social, ha di nuovo scritto a tutte le autorità in qualche modo interessate, ritenendo “ la circostanza inaccettabile perché, di fatto, rendendosi palese l’incapacità dell’INPS di attingere a dati che non può non avere in relazione alla definizione delle varie posizioni personali dei richiedenti salvaguardia, condanna migliaia di persone, e le loro famiglie, ad ulteriori e pesanti mesi di attesa nell’ansia e nell’incertezza sul loro futuro”.

La Rete degli Esodati denuncia con forza altri due gravi problemi, tra i tanti: La condanna, di fatto, di migliaia di ex lavoratori, e delle loro famiglie, ad ulteriori mesi (oltre ai quasi 5 anni patiti dall’entrata in vigore della manovra sulle pensioni del 2011) di angosciante attesa nella totale incertezza del loro futuro; l’impossibilità di chiudere sollecitamente la Conferenza dei Servizi aperta a giugno e volta ad accertare i risparmi derivanti dai sette provvedimenti di salvaguardia necessari per dare doveroso avvio ad un ottavo provvedimento per gli oltre 34.000 “esodati” esclusi. Circostanza che impedisce a Governo e Parlamento di approvare sollecitamente il Ddl, recentemente depositato alla Camera dei Deputati meglio noto come “Ottava Salvaguardia” che chiuderebbe la vergognosa pagina degli “esodati”.

In polemica con alcune notizie uscite dall’Inps, la Rete ritiene falso sostenere che “l’Ottava Salvaguardia sia troppo onerosa, in quanto sarebbe chiaramente a costo zero per lo Stato potendo contare, per la sua copertura finanziaria, sui risparmi conseguiti nel Fondo Esodati e provenienti dalla rendicontazione dei sette provvedimenti approvati. Risparmi certificati dallo stesso Inps nel suo ultimo report, col quale documenta che restano (regolarmente finanziati con i fondi precedenti) almeno 34.000 posti disponibili per un nuovo provvedimento di salvaguardia”.

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domenica 17 luglio 2016

DDL 3893 per un'ottava salvaguardia: il testo

PUBBLICATO IL TESTO DEL DDL 3893 PER UN'OTTAVA SALVAGUARDIA.

Si conferma l'accoglimento di quasi tutte le richieste della Rete dei Comitati degli Esodati.
Si va alla salvaguardia di tutti coloro che MATURANO il requisito entro il 31.12.2019 e quindi con decorrenza della pensione oltre il giugno 2021.
Per i mobilitati vengono accolte le nostre richieste per andare alla maturazione del requisito fino ai 36 mesi dalla fine della mobilità.
Si va a salvaguardare altri 32.000 esodati ricalcolando più puntualmente i 34.000 inizialmente previsti e, sostanzialmente TUTTI gli esclusi dalle sette precedenti.
Chiederemo che sia integrata per ricomprendere i pochi colleghi postali ed i pochi mobilitati che vanno oltre i 36 mesi.
Un piccola integrazione che speriamo vorranno accogliere per chiudere definitivamente questa vergognosa pagina !!
Continueremo le nostre pressioni per anche nelle prossime settimane e fino a quando non otterremo l'approvazione dell'Ottava entro il mese di settembre.
ECCO IL TESTO COMPLETO.

Francesco
 
 
 
Resoconto di Walter Colombo sull'incontro con il sottosegretario Nannicini incontrato a nome della Rete dei Comitati
 Bliz degli esodati alla Summer School lavoro e welfare a Rimini Siamo riusciti ad avere un incontro informale riservato con Tommaso Nannicini.
Conferma l'ottava salvaguardia prima della legge di stabilità!
Il fondo è blindato e verrà usato per gli esodati!
Abbiamo consegnato documenti storici della rete dei comitati!
Un ringraziamento al l'onorevole Damiano per l'accoglienza.
Un ringraziamento speciale ad Elide Alboni che ha organizzato il blitz insieme a noi.

Valter e Michele


L'appello della Rete degli esodati per l'8^ salvaguardia subito

APPELLO AL PARLAMENTO PER LA SOLLECITA APPROVAZIONE DEL DDL OTTAVA SALVAGUARDIA SUBITO PER GLI ESODATI ESCLUSI  !!
Al Presidente della Camera On. Laura Boldrini
Al Presidente del Senato Sen. Pietro Grasso
A tutti i Capigruppo parlamentari
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Dr. Matteo Renzi
A 55 mesi dall’entrata in vigore della manovra finanziaria del 2011 sul sistema previdenziale italiano che ha segnato la nefasta nascita degli “esodati” ci rivolgiamo a voi tutti per l’ennesimo appello affinché venga sollecitamente e definitivamente chiusa questa vergognosa pagina della legislazione italiana.
Infatti rimangono ancora oltre 34.000 ex lavoratori, esclusi dai sette provvedimenti di salvaguardia finora adottati ai quali occorre sollecitamente restituire il diritto alla pensione negato loro da quella iniqua manovra: 34.000 famiglie migliaia delle quali si ritrovano in uno stato di vera e propria indigenza, ed altrettante migliaia che rischiano di finire nel medesimo stato se non verrà restituito il loro costituzionale diritto alla pensione. 
Un vera EMERGENZA SOCIALE da noi più volte denunciata ed alla quale occorre porre fine urgentemente !!
34.000 “esodati” certificati dal Governo rispondendo alle tre note interrogazioni in Commissione Lavoro alla Camera.
Risposte date utilizzando informazioni fornite dall’INPS  spesso rivelatesi sovrastimate come dimostrato dai dati contenuti nell’ultimo Report del 20.5.16 pubblicato dall’Istituto di Previdenza.  
 La Rete dei Comitati degli Esodati, pur non condividendone alcun aspetto,  non ha mai chiesto, né chiede, l’abolizione di quella manovra sulla previdenza italiana, ma unicamente che se ne correggano i macroscopici errori, riconosciuti da TUTTI i nostri interlocutori istituzionali governativi e parlamentari, ad iniziare da quello che ha causato la vergogna Esodati.
Si ritiene che OGGI Governo e Parlamento non abbiano più alcun pretesto  per non correggere quell’errore adoperandosi con urgenza ad approvare  l'ottavo provvedimento di salvaguardia che renda giustizia a tutti i 34.000 esclusi dai precedenti sette.
Ci sono i numeri, c’è la determinazione politica del Parlamento e  sono disponibili sufficienti coperture finanziarie; si attende quindi, ed unicamente, la volontà politica del Governo e del Parlamento che DEVONO sollecitamente provvedervi.
I NUMERI E LE RISORSE
Con tre precise interrogazioni parlamentari si è richiesto al Ministero del Lavoro di verificare il numero degli “esodati” non ancora salvaguardati; le risposte fornite al Parlamento dai  Sottosegretari   sono le seguenti:
  1. Interrogazione n. 5-030439 On. Gnecchi ed altri del 15.10.2014. Risposta del Governo, su dati INPS: Gli “esodati” non salvaguardati sono 49.500. Al netto di quanti interessati con la LdS 2016 (26.300) restano 23.200 da salvaguardare
  2. Interrogazione n. 5-07569 Gnecchi. Risposta del Governo, su dati INPS: sono 10.600  il numero dei lavoratori collocati in mobilità a seguito di accordi stipulati in sede governativa e non governativa, entro il 31 dicembre 2011, che matureranno i requisiti pensionistici previgenti il cosiddetto decreto « Salva Italia » entro due o tre anni dalla fine della mobilità.
  3. Interrogazione n. 5-08687 Rizzetto che richiede il numero degli “esodati” postali over 2018: il Governo, su dati INPS, fornisce una dato approssimativo, individuando una platea pari a 82 lavoratori.
Alla data odierna risultano pertanto meno di 34.000 gli “esodati” che hanno diritto, conseguentemente alle tre risposte governative alle 3 interrogazioni parlamentari,  ad un provvedimento di salvaguardia
Dall’ultimo Report sui sette provvedimenti di salvaguardia, diffuso dall’INPS il 15 c.m., emerge esplicitamente che i posti ancora a disposizione per un nuovo provvedimento di salvaguardia sono  ALMENO 34.000.  Infatti a fronte  di una potenziale platea di 172.466 aventi diritto  sono state accolte  finora 127.632 domande, mentre 10.395 risultano ancora giacenti in attesa di istruttoria. Risulta pertanto in  modo inconfutabile che  i posti MINIMI disponibili già consolidati (coperti da regolare finanziamento rimodulato con la Legge di Stabilità 2016) sono ben 34.439, ai quali si devono sommare quelli derivanti dalle istanze che avranno esito negativo nelle 10.395 in istruttoria.
E’ innegabile dunque, che le risorse stanziate sono ampiamente sufficienti anche per l'ottavo provvedimento di salvaguardia per tutti i 34.000 esclusi  
E’ altrettanto innegabile che le somme stanziate per le salvaguardie nello specifico fondo, istituito al comma 235 della L. 228/2012, sono state distratte da quel fondo e destinate a risolvere problematiche che, pur meritorie di attenzione, nulla c’entrano con la “Questione Esodati”!
Quelle somme devono essere reintegrate nel fondo e, con i risparmi ottenuti dalle 7 precedenti salvaguardie, sono più che sufficienti a garantire la copertura finanziaria dell’ottava salvaguardia, evitando così ogni nuovo esborso da parte dello Stato.
Le risorse finanziarie sottratte al “fondo esodati” istituito con la L. 228, art. 1, comma 235, ammontano a ben 914,6 Milioni, dei quali:
  • 391 milioni nella legge 208/2015 (Legge di Stabilità 2016), Art. 1, commi 273 - 281 - 289; 
  • e ulteriori 523,6 milioni con il recente D.L. n. 185/2015 (“Misure urgenti per interventi nel territorio”), Art. 13, e Art. 17 lettera m).  
 PROPOSTA DI LEGGE PER l' OTTAVA SALVAGUARDIA
Il 10 giugno. è stata presentata alla Camera dei Deputati, a firma dellì’On. Cesare Damiano Presidente della Commissione Lavoro della Camera e dell’On. Maria Luisa Gnecchi, capogruppo del PD nella medesima Commissione, la proposta di legge A.C. 3893 "Modifiche all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, nonché ulteriori disposizioni di salvaguardia in materia di accesso al pensionamento e di decorrenza delle prestazioni pensionistiche" 
Tale proposta rappresenta un ottavo provvedimento di salvaguardia che, seppur perfettibile, riteniamo risponda a gran parte delle richieste che la Rete dei Comitati degli Esodati ha rivolto in questi 4 anni a Governo e Parlamento.
Riteniamo che alla stessa, con opportune e possibili integrazioni,  debba essere assicurato  un percorso parlamentare d’urgenza al fine di procedere ad una sua rapida approvazione entro il mese di settembre.  
LE RICHIESTE DELLA RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI
Alla luce di quanto esposto chiede al Governo ed al Parlamento:
  1. L’immediata chiusura delle istruttorie della settima salvaguardia;
  2. La sollecita ed urgente chiusura della  Conferenza di Servizi che certifichi i reali risparmi derivati dalle sette precedenti salvaguardie e già ampiamente documentati dall’INPS nel suo ultimo parziale Report, che dimostra   risparmi ben sufficienti per un nuovo provvedimento di salvaguardia per tutti gli esclusi;
  3. Il pieno reintegro delle somme prelevate dal “Fondo Esodati” di cui al comma 235 della L. 228/2012 ed utilizzate per svariati capitoli di spesa incoerenti rispetto al dettato legislativo che regolamenta il fondo stesso;
  4.  L'utilizzo integrale  di tutti gli 11,6 miliardi già stanziati per gli “esodati” con un nuovo definitivo provvedimento che ricomprenda TUTTI gli esclusi, non essendoci  alcun nuovo onere aggiuntivo a carico dello Stato;
  5. Il pieno sostegno del Governo alla nuova proposta di legge parlamentare N.3893 per l' ottava salvaguardia a prima firma dell' On. Cesare Damiano depositata alla Camera, assicurando alla stessa un iter parlamentare d’urgenza , assegnando la sede legislativa alla Commissione,   per la sua approvazione nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il mese di settembre.
 
Si ribadisce pertanto l’appello a tutto il Parlamento affinché   venga assicurata l’assegnazione della sede legislativa alla Commissione Lavoro al fine di una rapida e sollecita approvazione del DDL 3893 entro il mese di settembre del c.a.
 
Si ritiene che il Governo ed il Parlamento non abbiano più alcun alibi per non chiudere sollecitamente la vergognosa pagina degli “esodati”, restituendo ai 34.000 esclusi il loro legittimo diritto alla pensione. Continueremo la nostra mobilitazione, in tutte le forme, fino a quando   questa vergognosa pagina della legislazione previdenziale italiana non sarà definitivamente chiusa.   
Rete dei Comitati degli Esodati  
Roma 30 Giugno 2016
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878      Mail retecomitatiesodati@tiscali.it

1) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it
2) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it
3) COMITATO ESODATI LIGURI
4) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it
5) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it
6) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
7) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
Antonio Perna 335684299 perna.antonio@fastwebnet.it     
8) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
9) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com
10) COMITATO FONDI DI SETTORE FERROVIE
Marcello Luca  e-mail: comitato.fondisettoreferrovie@gmail.com
11) COMITATO MOBILITATI ROMA NAPOLI
12) COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE
Elide Alboni e-mail: elidealboni@alice.it
13) COMITATO ESODATI BANCARI
Segreteria: tel. 06 8339 3