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sabato 29 ottobre 2016

Boeri: il governo non tanto credibile sugli esodati

Pensioni, Boeri attacca il governo: “Non tanto credibile sugli esodati. La mia riforma costava meno”
Il presidente Inps sul Corriere della Sera commenta la legge di Stabilità approvata dal governo due settimane fa e non ancora arrivata in Parlamento. Tra le altre cose si è detto preoccupato dalla sanatoria su penali e interessi per i possibili "effetti sulla raccolta contributiva": "Con operazioni di questi tipo c'è sempre il rischio di dare segnali di lassismo, non vorrei si indebolisse la campagna fatta per contrastare l’evasione". Poi l'attacco durante un workshop sul welfare organizzato a Torino

di F. Q. | 28 ottobre 2016
Prima le critiche alla legge di Bilancio affidate alla carta stampata. Poi l’attacco in viva voce da Torino sulla questione degli esodati. Per la seconda volta in una manciata di ore Tito Boeri mette nel mirino l’esecutivo guidato da Matteo Renzi. “Mi sembra che gli impegni del governo sulle salvaguardie degli esodati non siano tanto credibili. Speriamo che nella seconda fase del confronto con i sindacati, il prossimo anno, si possa mettere in campo una strategia coerente. Bisogna vedere se il governo avrà la forza per farlo”, ha detto il presidente dell’Inps durante un workshop sul welfare organizzato a Torino. In particolare l’economista si riferiva ai continui interventi sugli esodati: “Ci avevano detto che il settimo sarebbe stato l’ultimo, invece c’è stato l’ottavo e ho già il tam tam del nono“.

Il primo affondo era arrivato dalle colonne del Corriere della Sera: principale obiettivo la legge di Stabilità, approvata dal governo due settimane fa e non ancora arrivata in Parlamento. “La mia riforma delle pensioni costava meno“, ha detto il presidente dell’Inps: “La manovra sulle pensioni è positiva nella parte in cui elimina le ricongiunzioni onerose fra casse previdenziali diverse e per la “flessibilità in uscita“, ma bisogna stare “attenti a non aumentare il fardello che grava sulle generazioni future”.

Boeri si è anche detto preoccupato dalla sanatoria su penali e interessi per i possibili “effetti sulla raccolta contributiva. Con operazioni di questi tipo c’è sempre il rischio di dare segnali di lassismo, non vorrei si indebolisse la campagna fatta per contrastare l’evasione”. Infatti, c’è già un “effetto sulle riscossioni, che sono crollate da quando in Italia si è cominciato a parlare di questa rottamazione delle cartelle”.

Il presidente Inps ha quindi replicato al ministro Padoan che, in merito alla “sua proposta per la flessibilità pensionistica” sostiene che implica “un aumento dei costi”. “In termini di debito pensionistico”, ha detto, “le nostre proposte lo riducevano. Per due motivi, primo applicavano i coefficienti di trasformazione, che danno sostenibilità al nostro sistema, e ogni flessibilità che veniva concessa era pienamente all’interno di quei parametri. In più la proposta Inps prevedeva un’operazione di riduzione parziale delle pensioni in essere. Facendo queste operazioni il debito pensionistico scendeva di circa 4 punti di Pil, una riduzione importante”.

Secondo le stime dell’Inps “ciò che oggi è scritto nella legge di bilancio, gli interventi sulla quattordicesima, sui lavoratori precoci e la sperimentazione sull’Ape social, aumenta il debito pensionistico di circa 20 miliardi. Poi ci sono i costi legati all’estensione della fascia di reddito non tassata per i pensionati, più i crediti d’imposta per chi chiede l’Ape di mercato. E varie altre questioni aperte, che possono generare ulteriori spese”. Inoltre, “non è detto che dopo il 2018 sarà facile interrompere l’Ape social” e “se questo strumento venisse rinnovato anche solo nella forma attuale e reso strutturale, calcoliamo che ci sarebbero altri 24 miliardi di debito pensionistico. Dunque in totale 44 miliardi in più“.

Boeri ha anche parlato della referendum sulla riforma della Costituzione: se da una parte ha detto di non potersi esporre personalmente, dall’altra ha parlato dei benefici che potrebbero esserci con la riformulazione della seconda parte della Carta. “Come voto? Non posso dichiararmi come funzionario pubblico. Mi auguro solo che le persone riflettano sui contenuti del referendum, quello che c’è dentro”. Ma ha anche aggiunto: “Il nuovo titolo V potrebbe darci gli strumenti per far meglio le politiche sociali in Italia”.

(Leggi)

venerdì 28 ottobre 2016

8 novembre 2016. presidio a Roma per 8^ salvaguardia

Presidio degli esodati a Roma l'8 novembre 
al Ministero delle Finanze dalle ore 9 alle ore 13 
con una puntata alla Camera ei deputati
8' SALVAGUARDIA PER TUTTI GLI ESODATI 
...NESSUNO DEVE ESSERE ESCLUSO !!!!

La Rete dei Comitati degli Esodati, valutato il testo della Ottava Salvaguardia che sarà inserito nella Legge di Bilancio 2017;
valutata la grave, ingiustificabile ed illegittima distrazione delle risorse del Fondo Esodati che il governo intende perpetrare con il D.L Fiscale collegato;
valutata la mancata risposta del Governo al nostro appello per una equa chiusura della vertenza Esodati con una nuova e definitiva Salvaguardia;
CONVOCA  tutti gli esodati a Roma l'8 Novembre dalle ore 9 alle 13 davanti al Ministero delle Finanze per protestare e rivendicare L'OTTAVA SALVAGUARDIA PER TUTTI GLI ESODATI ESCLUSI. Nel pomeriggio, dalle ore 14.30,  una parte dei manifestanti si sposteranno alla Camera in Piazza Montecitorio per sollecitare un incontro con la Presidente ed altri interlocutori istituzionali.

NESSUN ESODATO PUO' TIRARSI INDIETRO ED ASSENTARSI A TALE CRUCIALE APPUNTAMENTO PER ALMENO 34.000 ESODATI !!


Appello della Rete dei Comitati degli Esodati a Governo e Parlamento
8’ SALVAGUARDIA PER TUTTI GLI ESODATI ESCLUSI !!
 Il testo dell’Ottava Salvaguardia che sarà inserito in Legge di Bilancio (che circola da giorni)  conferma quanto avevano anticipato il Ministro Poletti ed il Sottosegretario Nannicini ai quali avevamo già comunicato la nostra insoddisfazione che ribadiamo: questa Ottava, dopo le altre sette susseguitesi in questi 5 anni, rappresenta l’ennesima toppa cucita su un dramma che non si vuole chiudere definitivamente !!
Stante il  testo noto, che sarà inserito in Legge di Bilancio 2017, il Governo si  limiterà a salvaguardare solo 27.700 esodati dei 34.000 ancora in angosciante attesa e verranno perpetrate gravi e nuove discriminazioni a danno di migliaia di loro. 
Infatti se da una parte si estende a 36 mesi oltre il termine della mobilità la possibilità di maturare i “requisiti previdenziali” per l’ammissione alla salvaguardia degli Esodati Mobilitati (ma al tempo stesso per questa categoria si limita ingiustamente al 31/12/2012, la data di licenziamento utile per l’ammissione alla salvaguardia per requisiti raggiunti entro la mobilità, precedentemente fissata al 31/12/2104), dall’altra per altre categorie si limita , incomprensibilmente, il periodo entro il quale maturare la “decorrenza pensionistica” per l’ammissione in salvaguardia, ai soli 24 mesi successivi alla data di approvazione della nuova norma. Per altre categorie ancora, paradossalmente quelle più deboli tra gli Esodati, questo periodo è limitato a soli 12 mesi: si tratta di coloro che sono stati impossibilitati a versare i contributi volontari all’INPS pur avendone l’autorizzazione, o di quei pochi che son stati licenziati  e che svolgevano un lavoro con un contratto a tempo determinato (lett. “ f ” articolo 1, comma 194, della legge 147/2013 e punto “ e “ del comma 265 della Legge 208/2015).
Riteniamo tali limitazioni vere e proprie discriminazioni INACCETTABILI e disumane perché consumate sulla pelle e sul futuro di persone ridotte a freddi numeri di Bilancio !!.
Oltre alle  discriminazioni sopra menzionate a danno di migliaia di Esodati, che devono essere cancellate, riteniamo inaccettabile  la combinazione tra quanto disposto da questo provvedimento e le norme contenute nel  recente decreto fiscale, approvato nei giorni scorsi dal Governo, e collegato alla Legge di Bilancio.
Con i due provvedimenti si consuma infatti l’ennesimo FURTO DI STATO in danno alle risorse destinate da una Legge dello Stato  a restituire il diritto alla pensione espropriato agli Esodati dalla manovra finanziaria del 2011, la famigerata Monti-Fornero !!.
Infatti con il nuovo decreto fiscale si distraggono 600 mln. di Euro da quel Fondo dirottandoli verso altri scopi che niente hanno a che vedere con gli Esodati,  e con questo Ottavo provvedimento si riducono gli stanziamenti (già deliberati dai precedenti Governi per 11,6 miliardi di Euro) per salvaguardare non i 172.000 Esodati beneficiari previsti  ma 164.000 !!
Con inaccettabili artifici contabili, e con la complicità dell’INPS, viene derubata la salvaguardia ad 8.000 Esodati ed il diritto ad una  sopravvivenza dignitosa a 8.000 famiglie italiane. Inaccettabile è anche l’ultimo comma del testo dell’ottavo provvedimento che vorrebbe cancellare il comma 235 della legge 228/2012   che prevedeva chiaramente il “Fondo  Esodati” e disciplinava chiaramente l’utilizzo delle risorse ad essi destinate. Si vorrebbe cancellare la chiarissima volontà del Parlamento italiano e del Governo di allora, che con quella Legge intendeva risolvere definitivamente l’Emergenza Sociale  che, per contro,  questo Governo dimostra invece di NON voler affatto chiudere!  
E’ bene anche chiarire che questo Ottavo provvedimento CERTIFICA l’incompetenza e l’incapacità dell’INPS a dare i corretti numeri sugli Esodati (non sappiamo se per incapacità tecnica o per volontà politica dei suoi vertici !!), circostanza gravissima che ha impedito fino ad oggi al Legislatore di legiferare correttamente sulla materia.
Infatti nel secondo provvedimento, per esempio,  è chiaramente scritto che l’INPS,  per la seconda salvaguardia, aveva stimato in 55.000 i potenziali Esodati beneficiari risultati poi, a consuntivo, meno di 20.000 !!! Un simile errore in una azienda privata avrebbe dato luogo al licenziamento in tronco di tutti i responsabili !!! Errore che, invece, pagheranno migliaia di famiglie italiane e per il quale NESSUNO dei veri responsabili viene chiamato a rispondere. Una circostanza vergognosa  in uno Stato civile! Alla luce di tali precedenti ci domandiamo quale affidabilità possano avere i dati sui beneficiari di questo Ottavo provvedimento, e  perché tali gravissime responsabilità  non vengano adeguatamente perseguite dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dallo stesso Ministero del Lavoro, dal quale l’INPS dovrebbe essere controllata oltre che dipendere !! 
Alla nostra richiesta di incontro con il Ministro Poletti ed il Sottosegretario Nannicini non è stata data alcuna risposta ed attendiamo una loro doverosa convocazione. Ci appelliamo al Parlamento affinché,  in sede di conversione in legge del provvedimento, modifichi  lo stesso con opportuni emendamenti affinché:
1)    Si eliminino gli inaccettabili vincoli, limitazioni e le condizioni sopra richiamati che negano il diritto alla salvaguardia, e quindi al riconoscimento della pensione, agli Esodati esclusi;
2)    Si riconosca per TUTTE le categorie degli Esodati individuate, per l’accesso all’ottava salvaguardia, la possibilità di estendere ai 36 mesi successivi all’approvazione della norma i termini per la MATURAZIONE del “requisito previdenziale”.
3)    Si cancellino i commi predisposti per la correzione della L.228/2012 assicurando un automatismo (sull’esempio del “contatore” utilizzato per l’Opzione Donna) che consenta (con appositi Decreti Ministeriali) di utilizzare completamente gli eventuali ulteriori risparmi del “Fondo” per la salvaguardia degli esclusi.

Gli  11.6 miliardi del Fondo Esodati SONO DEGLI E PER GLI ESODATI!!
Il Governo ed il Parlamento hanno il dovere di approvare un equo provvedimento che ponga finalmente fine alla Emergenza Sociale degli Esodati. Quell’Ottavo provvedimento va modificato,  prevedendo, per TUTTE le categorie degli esodati esclusi la maturazione del “requisito previdenziale” con le regole previgenti entro i 36 mesi dall’entrata in vigore della norma (ovvero a tutto il 31.12.2019) escludendo l’applicazione dell’aspettativa di vita ai requisiti anagrafici e contributivi, e portando per tutti a 15 mesi la finestra di attesa per la decorrenza pensionistica. 
Questi lavoratori avevano sottoscritto un Patto con lo Stato, cancellato da quella iniqua manovra del 2011,  che lo Stato ha il dovere di ripristinare.  
Stante tale volontà del Governo la “Rete dei Comitati degli Esodati” ha chiamato i propri affiliati ad una immediata mobilitazione con una prima   manifestazione  di protesta che si terrà l’8 Novembre, dalle ore 9, davanti al Ministero delle Finanze,
Manifestazioni ed iniziative di protesta che proseguiranno in assenza di adeguate  risposte da Governo e Parlamento e  fino a quando non si otterrà giustizia per tutti gli  Esodati esclusi .Sono inoltre in corso di valutazione con i legali gli eventuali profili di illegittimità ed incostituzionalità del provvedimento per riservarci ogni utile azione, anche legale, a sostegno e difesa dei diritti degli Esodati danneggiati.

Rete dei Comitati degli Esodati                                                 Roma 28 ottobre 2016
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878      
I COMITATI IN RETE:



1) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it

2) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it

3) COMITATO ESODATI LIGURI

4) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it

5) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it

6) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI

7) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO Antonio Perna 335684299  perna.antonio@fastwebnet.it     

8) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI

9) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com

10) COMITATO FONDI DI SETTORE FERROVIE
Marcello Luca  e-mail: comitato.fondisettoreferrovie@gmail.com

11) COMITATO MOBILITATI ROMA NAPOLI

12) COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE
Elide Alboni e-mail: elidealboni@alice.it

13) COMITATO ESODATI BANCARI

Rischio. migliaia esclusi dalla 8^ salvaguardia

I lavoratori esodati ritengono insufficiente la proposta del Governo sull’ottava salvaguardia visto che non chiude definitivamente la loro vicenda poiché ancora migliaia di lavoratori restano esclusi da ogni forma di tutela
I lavoratori esodati ritengono insufficiente la proposta del Governo sull’ottava salvaguardia visto che non chiude definitivamente la loro vicenda poiché ancora migliaia di lavoratori restano esclusi da ogni forma di tutela
Abbiamo intervistato il portavoce della Rete dei Comitati degli Esodati, Francesco Flore, che ci ha dichiarato la sua insoddisfazione sul provvedimento di ottava salvaguardia inserito nella legge di Stabilità. A giudizio del rappresentante degli esodati questa misura “Rappresenta l’ennesima toppa cucita su un dramma che non si vuole chiudere definitivamente”. Flore spera che il Parlamento riesca a migliorare la proposta del Governo e preannuncia che “La Rete dei Comitati degli Esodati chiamerà i propri affiliati ad un’adeguata mobilitazione, fino a quando non otterremo giustizia per tutti gli  Esodati esclusi”
Il testo sull’ottava salvaguardia che sarà contenuto nella legge di Stabilità vi soddisfa?
“Quel testo conferma quanto avevano anticipato il Ministro Poletti ed il Sottosegretario Nannicini ai quali avevamo già comunicato la nostra insoddisfazione che ribadiamo: questa Ottava, dopo le altre sette susseguitesi in questi 5 anni, rappresenta l’ennesima toppa cucita su un dramma che non si vuole chiudere definitivamente !!
Stando a questo testo, che è quello che sarà inserito in Legge di Bilancio 2017, ci si  limiterà a salvaguardare solo 27.700 esodati dei 34.000 ancora in angosciante attesa e verranno perpetrate gravi e nuove discriminazioni a danno di migliaia di loro. Infatti se da una parte si estende a 36 mesi oltre il termine della mobilità la possibilità di maturare i “requisiti previdenziali” per l’ammissione alla salvaguardia degli Esodati Mobilitati, dall’altra per altre categorie si limita , incomprensibilmente, il periodo entro il quale maturare la “decorrenza pensionistica” per l’ammissione in salvaguardia, ai soli 24 mesi successivi alla data di approvazione della nuova norma Ancor più inaccettabile e discriminatoria è la circostanza che per altre categorie, paradossalmente quelle più deboli tra gli Esodati, questo periodo è limitato  a soli 12 mesi.: si tratta di coloro che sono stati impossibilitati a versare i contributi volontari all’INPS pur avendone l’autorizzazione, o di quei pochi che son stati licenziati  e che svolgevano un lavoro con un contratto a tempo determinato (lett. “ f ” articolo 1, comma 194, della legge 147/2013 e punto “ e “ del comma 265 della Legge 208/2015).
Riteniamo tali limitazioni e tali vere e proprie discriminazioni INACCETTABILI !!. e disumane perché consumate sulla pelle e sul futuro di persone ridotte a freddi numeri di Bilancio!!.”.
Quale punto vi lascia insoddisfatti?
“Oltre alle citate discriminazioni a danno di migliaia di Esodati riteniamo inaccettabile il combinato disposto di questo provvedimento con il recente decreto fiscale, approvato nei giorni scorsi dal Governo, collegato alla Legge di Bilancio.
Con i due provvedimenti si consuma infatti l’ennesimo FURTO DI STATO in danno alle risorse che una Legge dello Stato aveva destinato per restituire il diritto alla pensione pignorato agli Esodati dalla manovra finanziaria del 2011 la famigerata Monti-Fornero !!. Infatti con il primo si distraggono 600 milioni di risorse da quel Fondo per stornarli verso altri scopi che niente hanno a che vedere con gli Esodati e con questo Ottavo provvedimento si riducono gli stanziamenti (già deliberati dai precedenti Governi per 11,6 miliardi) per salvaguardare non i 172.000 Esodati beneficiari previsti ma 164.000 !! Con inaccettabili artifici contabili, e con la complicità dell’INPS, derubano la salvaguardia ad 8.000 Esodati ed il diritto alla sopravvivenza ad 8.000 famiglie italiane. Inaccettabile è anche l’ultimo comma del provvedimento che vorrebbe cancellare la Legge dello Stato (la N. 228 del 2012) che prevedeva chiaramente il Fondo degli Esodati e disciplinava l’utilizzo delle risorse ad essi destinate. Si vorrebbe cancellare la esplicita volontà del Parlamento italiano che con quella Legge intendeva risolvere definitivamente l’Emergenza Sociale Esodati che questo Governo dimostra di NON voler risolvere.!
E’ bene anche chiarire che questo Ottavo provvedimento CERTIFICA l’incompetenza e l’incapacità dell’INPS (non sappiamo se in buona fede o in malafede !!) a dare i corretti numeri sugli Esodati circostanza gravissima che ha impedito fino ad oggi al Legislatore di legiferare correttamente sulla materia. Infatti nel provvedimento, per esempio, è scritto che l’INPS,  per la seconda salvaguardia, aveva stimato in 55.000 i potenziali Esodati beneficiari risultati poi, a consuntivo, meno di 20.000 !!! Un simile errore in una azienda privata avrebbe dato luogo al licenziamento in tronco di tutti i responsabili !!! Errore che pagheranno migliaia di famiglie italiane ed errore per il quale NESSUNO viene chiamato a rispondere. Una circostanza vergognosa di uno Stato civile!! Ci domandiamo quale affidabilità possano dare i dati sui beneficiari di questo Ottavo provvedimento alla luce di tali precedenti e ci domandiamo perché tali gravissime responsabilità di questo Istituto non vengano adeguatamente perseguite dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dallo stesso Ministero del Lavoro dal quale dovrebbe dipendere !!”.
Ci sono ancora margini di trattativa?
“Alla nostra richiesta di incontro con il Ministro Poletti e il Sottosegretario Nannicini non è stata data alcuna risposta e attendiamo una loro doverosa convocazione. Ci appelliamo al Parlamento affinché, in sede di conversione in legge del provvedimento, modifichi lo stesso con opportuni emendamenti che:
1)    Si eliminino tutti gli inaccettabili vincoli e condizioni che negano il diritto alla salvaguardia, e quindi al riconoscimento della pensione, agli Esodati esclusi;
2)    Si riconosca a TUTTE le categorie degli Esodati individuati l’estensione a 36 mesi del termine per la MATURAZIONE del diritto alla salvaguardia ed escludendo l’applicazione dell’aspettativa di vita ai requisiti anagrafici e contributivi, e portando, per tutti, a 15 mesi la finestra di attesa per la decorrenza pensionistica.
3)    Si cancellino i commi della correzione della 228/2012 assicurando un automatismo (sulla sorta del contatore utilizzato per l’Opzione Donna) che consenta di utilizzare gli ulteriori risparmi delle 8 salvaguardie (con appositi Decreti Ministeriali) per la salvaguardia degli esclusi da questo ultimo provvedimento.
Gli  11.6 miliardi del Fondo Esodati SONO DEGLI  E PER GLI ESODATI !!
Quanti lavoratori esodati rimarranno ancora senza tutele?
Dagli ultimi dati dell’INPS erano 34.000 e dopo questo Ottavo provvedimento ne resterebbero fuori  oltre 6.000, ma arrivati a questo punto NESSUNO può saperlo con certezza data l’inaffidabilità certificata dei numeri forniti dall’INPS. Aggiungo che non ci interessano neanche; ci interessa che il Governo ed il Parlamento adottino un equo provvedimento che ponga finalmente fine alla Emergenza Sociale degli Esodati. Questo ottavo provvedimento va modificato,  prevedendo, per TUTTE le categorie degli esodati già definite, la maturazione del “requisito previdenziale” con le regole previgenti entro i 36 mesi dall’entrata in vigore della nuova norma (ovvero a tutto il 31.12.2019) escludendo l’applicazione dell’aspettativa di vita ai requisiti anagrafici e contributivi.
Questi lavoratori avevano sottoscritto un Patto con lo Stato, cancellato da quella iniqua manovra del 2011,  che lo Stato ha il dovere di ripristinare.
In assenza di adeguate risposte già nei prossimi giorni la “Rete dei Comitati degli Esodati” chiamerà i propri affiliati ad un’adeguata mobilitazione, fino a quando non otterremo giustizia per tutti gli  Esodati esclusi. Stiamo inoltre valutando con i nostri legali gli eventuali profili di illegittimità e incostituzionalità del provvedimento per riservarci ogni utile azione, anche legale, a sostegno e difesa degli Esodati esclusi”.

giovedì 27 ottobre 2016

Flore: gironi infernali di dantesca memoria

Riforma pensioni ed esodati, ultime al 27/10, Flore: gironi infernali di dantesca memoriaLe ultime novità sulle pensioni ad oggi 27 ottobre 2016: Francesco Flore interviene sull'8va salvaguardia, dopo le ultime dichiarazioni di Poletti.

Arrivano nuove importanti dichiarazioni in merito alla vicenda dei lavoratori #esodati e dell'8va salvaguardia parlamentare, in corso di preparazione. Secondo quanto riportato dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti nella giornata di ieri, la nuova misura riguarderà circa 20mila persone, con un meccanismo di accesso alla pensione particolare. "Abbiamo individuato tre categorie che avranno 12, 24 e 36 mesi di tempo per accedere alla tutela" ha spiegato l'esponente del Governo, confermando quanto già anticipato nei giorni passati. Una situazione che è stata definita come inaccettabile dalla Rete dei Comitati Esodati. Sul punto, abbiamo raccolto in esclusiva per la nostra rubrica "#Parola ai comitati" il parere di Francesco Flore, Portavoce della Rete dei Comitati. "Mi pare che il buon Poletti per questa Ottava Salvaguardia abbia adottato i tre gironi infernali di dantesca memoria! In paradiso quelli ai quali riconosce l'allungamento dei termini della maturazione del diritto per 36 mesi, in purgatorio quelli ai quali è concesso fino ai 24 mesi ed all'inferno (tra l'altro le categorie di esodati più deboli!) gli altri, ai quali si concedono i soli 12 mesi! Penso sia INACCETTABILE un provvedimento con tali gravi discriminazioni".




Riforma pensioni e 8va salvaguardia: lavoratori attendono correzione in Parlamento

Stante la situazione, il Portavoce della Rete dei Comitati degli esodati ha chiarito di attendersi un pronto intervento di modifica rispetto a quanto prospettato dal Ministro Poletti. "Ci aspettiamo che lui o il Parlamento lo correggano sollecitamente riconoscendo il diritto alla salvaguardia a TUTTI gli Esodatiche maturano i requisiti pensionistici entro il 31.12.2019! Solo in questo caso potrebbe parlare di conclusione dell'operazione. Le risorse ci sono e basterebbe costringere l'INPS a fornire i numeri esatti e non quelli gonfiati, come ha fatto nelle sette salvaguardie precedenti e come sta facendo con questa Ottava! E' solo una questione di volontà politica di questo Governo, che non ha mostrato fino in fondo, al quale diciamo GIU' LE MANI DAL FONDO ESODATI che vorrebbero derubare".
Pensioni e 8va salvaguardia, gli ultimi commenti in arrivo dalla Camera

Sul tema nella giornata di ieri è intervenuta anche la Commissione lavoro alla Camera, attraverso il rilascio di alcune nuove dichiarazioni da parte degli On. Damiano e Gnecchi. I Parlamentari giudicano come positivo il fatto che nella legge di bilancio 2017 venga inserita l'8va salvaguardia dei lavoratori esodati, che permetterà ai lavoratori di ottenere il pensionamento con le regole precedenti alle leggi Fornero. "Bisogna però che questo obiettivo non sia contraddetto dalle normative che vengono individuate: c'è un problema che riguarda i lavoratori in mobilità" spiegano i due Parlamentari, ricordando che la legge esistente "vanifica la salvaguardia ai lavoratori collocati in mobilità dopo il 2012 e comunque entro il 31/12 del 2014". Una situazione che comporta "un passo indietro inaccettabile", motivo per il quale "la norma va corretta".

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione nel caso desideriate aggiungere un nuovo commento nel sito, mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulla previdenza vi ricordiamo di usare la comoda funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo. #Pensioni

(Leggi)

Poletti: nuova salvaguardia chiude partita esodati

WELFARE

Poletti: nuova salvaguardia chiude partita esodati


La nuova, ottava, salvaguardia «è stata strutturata in modo da prevedere tre diverse categorie e per ognuna un lasso di tempo di maturazione dei requisiti. Con questa definizione reputiamo di avere concluso l'intera operazione» sugli esodati. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, confermando che la misura è presente in manovra, a margine del convegno 'Il futuro è sociale'.
Poletti: 100mila uscite anticipate aprono turnover 
Quanto all’impatto delle misure previste dal governo sula flessibilità in uscita, il ministro Poletti, ospite di 'Agorà' su Rai3, ha dichiarato: «Se produrremo le condizioni perché vadano in pensione più o meno 100mila italiani in anticipo rispetto a quello che era previsto, è ragionevole immaginare che un certo numero di giovani li sostituisca». E ha aggiunto: «Io non sostengo la tesi che se uno va in pensione un altro va a lavorare, ma faccio fatica ad accettare la tesi» opposta: di un ricambio, un turnover, azzerato.
Legge bilancio, Boeri: mi aspetto equità e tutele. Bene Ape sociale 
«Oggi avremo il testo definitivo del Bilancio 2017. Lo aspetto. Nei giorni scorsi ho parlato anticipando dei temi, ma adesso, a ore, avremo il testo, vediamo l'ultima versione. Commenterò quella» ha dichiarato invece il presidente dell’Inps Tito Boeri. Sul fronte previdenziale «ci sono tante cose, tra le più importanti il superamento della ricongiunzione onerosa, un passo in avanti molto importante sia sul piano dell’equità, sia sul piano della necessità di non penalizzare i lavoratori mobili, quelli che hanno carriere discontinue e che sono molto importanti». E «la cosiddetta 'Ape sociale' è uno strumento che può alleviare un po' i problemi che hanno soprattutto quelle persone che sono vicine all'età di pensionamento e che hanno perso il lavoro.
Per Ape volontaria pensione netta almeno 700 euro 
Nell'ultima bozza di manovra economica circolata i lavoratori che vorranno accedere all'Ape volontaria, oltre a 63 anni di età e almeno 20 di contributi versati, dovranno avere una pensione calcolata dall'Inps «al netto della rata di ammortamento» che dovranno pagare per vent'anni per restituire il prestito pensionistico di almeno 700 euro, ovvero 1,4 volte l'assegno minimo La domanda minima per l'Ape volontaria è per sei mesi mentre il prestito può durate al massimo fino a tre anni e sette mesi.
(Leggi)
Leggi anche DIRE

giovedì 20 ottobre 2016

Non vogliamo altre toppe, ma la soluzione definitiva

Comunicato stampa 
“Rete dei Comitati degli esodati”
8’ SALVAGUARDIA  PER TUTTI I 34.000 “ESODATI” NESSUNO ESCLUSO!!!

In questi giorni il Ministro Poletti ed il Sottosegretario Nannicini hanno annunciato che nella Legge di Bilancio 2017, che sarà presentata nei prossimi giorni all’esame del Parlamento, sarà inserita l’Ottava e definitiva salvaguardia per gli esodati.
A meno di smentite che potranno arrivare solo dal testo ufficiale della norma, se le notizie anticipate dai due rappresentanti del Governo dovessero essere confermate, emerge però chiaramente che questa Ottava, dopo le altre sette susseguitesi in questi 5 anni, rappresenta l’ennesima toppa cucita su un dramma che non si vuole chiudere definitivamente !!
Infatti, stando a quanto si intende dalle dichiarazioni del sottosegretario e del Ministro, questo ottavo provvedimento sarà limitato a salvaguardare solo 28.000 esodati dei 34.000 ancora in angosciante attesa e si vanno delineando gravi e nuove discriminazioni a danno di migliaia di loro. Infatti si intende estendere incomprensibilmente, per le tre platee individuate, il periodo di salvaguardia  per 36 mesi solo per alcune categorie, limitando a 24 mesi per altre e a soli 12 mesi, paradossalmente,  per le categorie più deboli degli “esodati”: quelle di coloro che non hanno potuto versare i contributi volontari all’INPS, o di quei pochi che son stati licenziati  e che svolgevano un lavoro con un contratto a tempo determinato (lett. “ f ” articolo 1, comma 194, della legge 147/2013 e punto “ e “ del comma 265 della Legge 208/2015). 
A meno di smentite che auspichiamo possano venire dal testo, riteniamo INACCETTABILE, VERGOGNOSA e DISCRIMINANTE questa nuova lotteria alla quale vengono sottoposti ex-lavoratori che si vedono, ancora una volta, negare il diritto alla pensione da un provvedimento ancora parziale, insufficiente nella sua ventilata declinazione.
Alla luce di quanto anticipato dai 2 rappresentanti del Governo sembrano quindi vane le rassicurazioni  avute da tutti i nostri interlocutori (gli stessi Nannicini e Poletti e i loro più stretti collaboratori, il Sottosegretario Baretta, il Presidente del PD Orfini, ecc…) nei numerosi incontri ottenuti dalla “Rete dei Comitati degli Esodati” nei mesi scorsi.
Vano sembra risultare il formale impegno di tutti loro sul fatto che, così come prevede il “fondo” stabilito con la L.228 del 2012,  i risparmi conseguiti dai sette precedenti provvedimenti di salvaguardia sarebbero stati impiegati per finanziarne una Ottava e definitiva. 

Alla luce di quanto esposto chiediamo al Governo ed al Parlamento:
  1. Il pieno utilizzo della disponibilità finanziaria conseguente ai risparmi ottenuti nei sette precedenti provvedimenti per restituire il diritto alla pensione a tutti i 34.000 esodati fino ad ora esclusi;
  2.  La modifica dell’Ottavo provvedimento di salvaguardia annunciato,  prevedendo, per TUTTE le categorie degli esodati definite nella settima salvaguardia, come previsto dalla PdL A.C. 3893, la maturazione del “requisito previdenziale” con le regole previgenti entro i 36 mesi dall’entrata in vigore della norma (ovvero a tutto il 31.12.2019) escludendo l’applicazione dell’aspettativa di vita ai requisiti anagrafici e contributivi, e portando per tutti a 15 mesi la finestra di attesa per la decorrenza pensionistica. 

Questi lavoratori avevano sottoscritto un Patto con lo Stato, cancellato da quella iniqua manovra del 2011,  che lo Stato ha il dovere di ripristinare. 

In assenza di adeguate risposte nei prossimi giorni la “Rete dei Comitati degli Esodati” chiamerà i propri affiliati ad una  adeguata mobilitazione, fino a quando non otterremo giustizia per tutti i 34.000 Esodati esclusi .

Rete dei Comitati degli Esodati                                                 Roma 20 ottobre 2016
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878      

I COMITATI IN RETE:

1) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it

2) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it

3) COMITATO ESODATI LIGURI

4) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it

5) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it

6) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI

7) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO Antonio Perna 335684299  perna.antonio@fastwebnet.it     

8) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI

9) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com

10) COMITATO FONDI DI SETTORE FERROVIE
Marcello Luca  e-mail: comitato.fondisettoreferrovie@gmail.com

11) COMITATO MOBILITATI ROMA NAPOLI

12) COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE
Elide Alboni e-mail: elidealboni@alice.it

13) COMITATO ESODATI BANCARI

Non vogliamo altre toppe, ma la soluzione definitiva

Comunicato stampa 
“Rete dei Comitati degli esodati”
8’ SALVAGUARDIA  PER TUTTI I 34.000 “ESODATI” NESSUNO ESCLUSO!!!

In questi giorni il Ministro Poletti ed il Sottosegretario Nannicini hanno annunciato che nella Legge di Bilancio 2017, che sarà presentata nei prossimi giorni all’esame del Parlamento, sarà inserita l’Ottava e definitiva salvaguardia per gli esodati.
A meno di smentite che potranno arrivare solo dal testo ufficiale della norma, se le notizie anticipate dai due rappresentanti del Governo dovessero essere confermate, emerge però chiaramente che questa Ottava, dopo le altre sette susseguitesi in questi 5 anni, rappresenta l’ennesima toppa cucita su un dramma che non si vuole chiudere definitivamente !!
Infatti, stando a quanto si intende dalle dichiarazioni del sottosegretario e del Ministro, questo ottavo provvedimento sarà limitato a salvaguardare solo 28.000 esodati dei 34.000 ancora in angosciante attesa e si vanno delineando gravi e nuove discriminazioni a danno di migliaia di loro. Infatti si intende estendere incomprensibilmente, per le tre platee individuate, il periodo di salvaguardia  per 36 mesi solo per alcune categorie, limitando a 24 mesi per altre e a soli 12 mesi, paradossalmente,  per le categorie più deboli degli “esodati”: quelle di coloro che non hanno potuto versare i contributi volontari all’INPS, o di quei pochi che son stati licenziati  e che svolgevano un lavoro con un contratto a tempo determinato (lett. “ f ” articolo 1, comma 194, della legge 147/2013 e punto “ e “ del comma 265 della Legge 208/2015). 
A meno di smentite che auspichiamo possano venire dal testo, riteniamo INACCETTABILE, VERGOGNOSA e DISCRIMINANTE questa nuova lotteria alla quale vengono sottoposti ex-lavoratori che si vedono, ancora una volta, negare il diritto alla pensione da un provvedimento ancora parziale, insufficiente nella sua ventilata declinazione.
Alla luce di quanto anticipato dai 2 rappresentanti del Governo sembrano quindi vane le rassicurazioni  avute da tutti i nostri interlocutori (gli stessi Nannicini e Poletti e i loro più stretti collaboratori, il Sottosegretario Baretta, il Presidente del PD Orfini, ecc…) nei numerosi incontri ottenuti dalla “Rete dei Comitati degli Esodati” nei mesi scorsi.
Vano sembra risultare il formale impegno di tutti loro sul fatto che, così come prevede il “fondo” stabilito con la L.228 del 2012,  i risparmi conseguiti dai sette precedenti provvedimenti di salvaguardia sarebbero stati impiegati per finanziarne una Ottava e definitiva. 

Alla luce di quanto esposto chiediamo al Governo ed al Parlamento:
  1. Il pieno utilizzo della disponibilità finanziaria conseguente ai risparmi ottenuti nei sette precedenti provvedimenti per restituire il diritto alla pensione a tutti i 34.000 esodati fino ad ora esclusi;
  2.  La modifica dell’Ottavo provvedimento di salvaguardia annunciato,  prevedendo, per TUTTE le categorie degli esodati definite nella settima salvaguardia, come previsto dalla PdL A.C. 3893, la maturazione del “requisito previdenziale” con le regole previgenti entro i 36 mesi dall’entrata in vigore della norma (ovvero a tutto il 31.12.2019) escludendo l’applicazione dell’aspettativa di vita ai requisiti anagrafici e contributivi, e portando per tutti a 15 mesi la finestra di attesa per la decorrenza pensionistica. 

Questi lavoratori avevano sottoscritto un Patto con lo Stato, cancellato da quella iniqua manovra del 2011,  che lo Stato ha il dovere di ripristinare. 

In assenza di adeguate risposte nei prossimi giorni la “Rete dei Comitati degli Esodati” chiamerà i propri affiliati ad una  adeguata mobilitazione, fino a quando non otterremo giustizia per tutti i 34.000 Esodati esclusi .

Rete dei Comitati degli Esodati                                                 Roma 20 ottobre 2016
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878      

I COMITATI IN RETE:

1) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it

2) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it

3) COMITATO ESODATI LIGURI

4) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it

5) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it

6) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI

7) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO Antonio Perna 335684299  perna.antonio@fastwebnet.it     

8) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI

9) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com

10) COMITATO FONDI DI SETTORE FERROVIE
Marcello Luca  e-mail: comitato.fondisettoreferrovie@gmail.com

11) COMITATO MOBILITATI ROMA NAPOLI

12) COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE
Elide Alboni e-mail: elidealboni@alice.it

13) COMITATO ESODATI BANCARI