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lunedì 28 novembre 2016

Gruppi di esodati ancora discriminati chiedono tutele

Pensioni 2016 news oggi: ottava salvaguardia, gruppi di esodati ancora discriminati chiedono tutele
27/11/2016
L’ottava salvaguardia prevista nella legge di Bilancio non chiude in maniera esaustiva la difficile condizione di molti lavoratori esodati, poiché ancora molti rimangono i lavoratori discriminati e senza tutele, mentre ci sarebbero le condizioni per sanare definitivamente questa piaga sociale

Alcuni comitati di lavoratori esodati come quello “Licenziati o cessati senza tutele” denunciano che anche con l’ottava salvaguardia, pure estesa al 31 dicembre 2014 come data di licenziamento per i lavoratori in mobilità da aziende in fallimento prima del 2012, rimangono discriminazioni tra diverse categorie di lavoratori cosiddetti esodati.

Per questi lavoratori in mobilità, l’ottava salvaguardia offrirebbe le tutele fino alla scadenza della mobilità compresa tra il 1° gennaio 2021 e il 1° aprile 2022, mentre per altre categorie di lavoratori le salvaguardie sarebbero solo per chi raggiunge i requisiti solo entro dicembre 2017 o entro settembre 2017, se si tratta di pensionamento per anzianità contributiva. Nel caso di contribuzione volontaria la discriminazione sarebbe ancora più forte: due lavoratori esodati, ora sessantenni, con stesso cumulo contributivo, uno con la mobiltà e l’altro con la contribuzione volontaria, se raggiungessero i requisiti dopo il 2018, il primo in mobilità verrebbe salvaguardato, il secondo no.

Per questi lavoratori in mobilità, l’ottava salvaguardia offrirebbe le tutele fino alla scadenza della mobilità compresa tra il 1° gennaio 2021 e il 1° aprile 2022, mentre per altre categorie di lavoratori le salvaguardie sarebbero solo per chi raggiunge i requisiti solo entro dicembre 2017 o entro settembre 2017, se si tratta di pensionamento per anzianità contributiva. Nel caso di contribuzione volontaria la discriminazione sarebbe ancora più forte: due lavoratori esodati, ora sessantenni, con stesso cumulo contributivo, uno con la mobiltà e l’altro con la contribuzione volontaria, se raggiungessero i requisiti dopo il 2018, il primo in mobilità verrebbe salvaguardato, il secondo no.

Questa discriminazione non può essere superata anche per i limiti posti alla possibilità di cumulo gratuito dei contributi versati in diverse gestioni, infatti al cumulo gratuito introdotto ora si può accedere solo per raggiungere requisiti contributivi o della pensione di vecchiaia o di quella anticipata secondo l’articolo 24 della legge Fornero, cioè i 42 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall’età anagrafica (41 anni e 10 mesi di contributi le donne). Mentre questo beneficio non potrà essere usufruito per raggiungere i 35 anni di contributi per la pensione di anzianità attraverso le quote, i 40 per l’ottava salvaguardia o per i benefici dei lavoratori usuranti o ancora i 35 per il regime sperimentale Opzione Donna.

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Cumulo gratuito, ma non per tutti

Il cumulo gratuito non potrà essere utilizzato per ottenere prestazioni diverse rispetto alla pensione anticipata o di vecchiaia come individuate dalla legge Fornero.Il cumulo gratuito non potrà essere utilizzato per ottenere prestazioni diverse rispetto alla pensione anticipata o di vecchiaia come individuate dalla legge Fornero.
Cumulo sì ma solo per conseguire i requisiti contributivi per accedere alla pensione anticipata prevista dalla normativa Fornero oppure per la pensione di vecchiaia. Dovrebbe essere questa l'impostazione del nuovo strumento che sarà operativo dal prossimo 1° gennaio 2017 in favore degli assicurati presso diverse forme della previdenza obbligatoria (AGO, Gestione Separata, Fondi sostitutivi ed esclusivi dell'assicurazione generale obbligatoria e casse professionali). Almeno secondo quanto recita testualmente il testo della legge di Bilancio attualmente all'esame del Parlamento. Resta inteso che tramite il cumulo potrà essere conseguita anche una pensione di inabilità nonchè la pensione indiretta nel caso in cui l'assicurato deceda prima di aver acquisito il diritto alla pensione. In tal caso saranno i superstiti dell'assicurato a poter esercitare il cumulo dei periodi assicurativi.
Se tale impostazione dovesse essere confermata in esito alla discussione in Parlamento lo strumento non potrà essere utilizzato, come molti lettori ci chiedono, per raggranellare i 35 anni di versamenti per conseguire la vecchia pensione di anzianità con le quote o i 40 anni di contribuzione e fruire, pertanto, dell'ottava salvaguardia pensionistica o della disciplina di favore prevista per i cd. lavori usuranti. Del pari lo strumento sarà inutilizzabile per raggranellare i 35 anni di versamenti per conseguire la pensione con il regime sperimentale donna valorizzando, ad esempio, contribuzione presente nella gestione separata dell'Inps, una proposta quest'ultima che era stata formulata durante l'esame alla Camera ma che è stata bocciata dal Governo in Commissione Bilancio. Nè potrà essere utilizzato per conseguire l'assegno ordinario di invalidità.

Al cumulo, in sostanza, si potrà ricorrere esclusivamente, oltre che per accedere alla pensione di vecchiaia, per integrare i requisiti contributivi richiesti per a pensione anticipata come individuata dall'articolo 24, comma 10 della legge 201/2011: 42 anni e 10 mesi di contributi, a prescindere dall'età anagrafica (41 anni e 10 mesi di contributi le donne). Da chiarire se l'indicata facoltà sarà riconosciuta anche per i lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro anche non continuativo prima del 19° anno di età, per integrare il nuovo requisito contributivo agevolato di 41 anni di contributi. Da un esame dei riferimenti normativi tale possibilità pare rimanere esclusa anche se sarà opportuno un chiarimento. Si rammenta che il cumulo non potrà essere utilizzato per raggranellare i 30 o i 36 anni di contributi utili per accedere all'APE Agevolato o i 20 anni di contributi per l'APE volontario, una restrizione da considerare. 



sabato 26 novembre 2016

Le critiche dell'on. Rizzetto su 8^ salvaguardia

Pensioni esodati e OD2018, le info al 25 novembre con le dichiarazioni dell'On Rizzetto
Pensioni esodati e opzione donna, novità oggi 25/11Ultime novità sulle pensioni per esodati e opzione donna ad oggi 25/11: l'On Rizzetto interviene in aula commentando la LdB: focus sulla previdenza.
25 novembre 2016
STEFANO CALICCHIO - Esperto di Lavoro

"Abbiamo vissuto circa una settimana, tre o quattro giorni in Commissione, dove di fatto questa legge di stabilità non ha soddisfatto tutte o almeno in parte quelle che potevano essere le richieste della una minoranza che andavano molto di più verso il c.d. sociale rispetto a quanto avete fatto in questa ennesima legge di stabilità". Lo ha affermato l'On. Walter Rizzetto (FdI - An - Terra Nostra), facendo il punto della situazione durante il proprio intervento alla Camera dei Deputati. "Abbiamo aperto un capitolo molto importante per quanto riguarda il c.d. sociale, per quello che molto spesso noi recitiamo essere la parte debole della popolazione, la carne viva della popolazione. Abbiamo speso molte ore in quello che è l'alveo della previdenza, chiedendo altre cose che non ci sono state accordate" ha proseguito il Parlamentare, riferendosi a temi come quelli dei lavoratori #esodatie della proroga dell'#Opzione Donnaper il 2018.

Pensioni, le critiche sull'8va salvaguardia dei lavoratori esodati
Stante la situazione, il Vice Presidente della Commissione lavoro è quindi entrato nello specifico della salvaguardia riguardante i lavoratori esodati. "Vorrei capire dove stanno le migliaia di firme che sono state raccolte per quanto rigurda gli esodati, l'8va salvaguardia che per l'ennesima volta non sarà una salvaguardia tombale" ha dichiarato il Parlamentare. "Non andrà a risolvere il problema degli esodati. Quindi cosa facciamo? Facciamo ancora la nona salvaguardia il prossimo anno?" ha domandato retoricamente l'On Rizzetto, sollevando la questione dei lavoratori che sono rimasti esclusi dall'azione di tutela.

Pensioni anticipate opzione donna: i commenti sulla proroga al 2018"Abbiamo chiesto la proroga della c.d. opzione donna, che ricordo a tutti essere un modo contributivo, volontario per andare in pensione" ha proseguito l'On Rizzetto. "Donne di 57-58 anni possono accedere alla messa a riposo (chiamiamola anticipata) però sì, con un taglio che passa dal contributivo. La pensione va ad essere toccata per il 30-35% dell'assegno mensile. È una scelta volontaria, ma non avete voluto prolungare questa misura intelligente sino al 2018, tanto è vero che nel nuovo testo che ci è stato consegnato qualche ora fa in Commissione c'è scritto: per arrivare alla fine della sperimentazione di OD", ha quindi concluso il parlamentare, evidenziando la propria perplessità sugli interventi portati avanti nel settore pensionistico.
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venerdì 25 novembre 2016

La platea passa da 27.700 a 30.700 salvaguardati

MANOVRA: OK ESTENSIONE OPZIONE DONNA E PLATEA ESODATI
Pubblicato il 
(ANSA) – ROMA, 24 NOV – Via libera della commissione Bilancio della Camera a diverse modifiche al pacchetto previdenza a partire dall’estensione di opzione donna alle lavoratrici nate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre del 1958 (e alle autonome nate nell’ultimo trimestre del  1957) che hanno maturato 35 anni di anzianità entro il 31 dicembre del 2015. Via libera anche al “miglioramento della platea dell’ottava salvaguardia” come ha sottolineato il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, con l’emendamento che sposta dal  31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2014 la data utile per l’ingresso nella mobilità, com’era stabilito già lo scorso anno. La platea passa da 27.700 a 30.700 salvaguardati. Altra modifica approvata quella che cancella la tassa sui licenziamenti nel caso di cambio appalto con l’utilizzo della clausola sociale e nel caso della fine-cantiere. (ANSA).
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sabato 12 novembre 2016

Pronte modifiche all'ottava salvaguardia

Pensioni / Esodati, Pronte modifiche all'ottava salvaguardia
Venerdì, 11 Novembre 2016
E Intanto la Uil avverte: "E' prematuro chiudere il fondo che raccoglie i risparmi derivanti dalle salvaguardie, prima di aver ultimato il processo di monitoraggio".
Modificare il testo dell'ottava salvaguardia pensionistica per chiudere definitivamente il capitolo degli esodati. Lo chiede la Uil in occasione dell'avvio della discussione della legge di Bilancio alla Camera che entrerà nel vivo la prossima settimana. "Affinché si possa realmente porre la parola fine sull’annosa questione degli esodati, la UIL chiede che vengano apportate delle integrazioni al testo del Ddl bilancio. Bisogna prevedere l’accesso all’ottava salvaguardia a tutti i lavoratori a tempo determinato. L’attuale esclusione dei lavoratori del settore agricolo e degli stagionali genera un’ingiustificata discriminazione" ricordano dalla Uil.

"Ugualmente si devono tutelare, con l’ottava salvaguardia, i lavoratori collocati in mobilità a seguito di accordi stipulati entro il 31 dicembre 2011 e che abbiano smesso di lavorare entro il 31 dicembre 2014, come già avvenuto nella settima salvaguardia. Crediamo, inoltre, sia prematuro chiudere il fondo che raccoglie i risparmi derivanti dalle salvaguardie, prima di aver ultimato il processo di monitoraggio".

Ieri intanto il deposito degli emendamenti alla legge di Bilancio da parte della Commissione Lavoro della Camera (qui gli emendamenti presentati) ha proposto alcune modifiche degne di nota proprio sull'ottava salvaguardia pensionistica. Che hanno in parte accolto le richieste provenienti dalla Rete dei Comitati. In primo luogo c'è la volontà di estendere dal 31 dicembre del 2012 al 31 dicembre del 2014 il termine ultimo per la risoluzione del rapporto di lavoro per i lavoratori in mobilità. Una modifica necessaria, ricorda Damiano, per consentire la tutela anche degli ex lavoratori di Alitalia ed Eutelia il cui rapporto di lavoro è stato risolto dopo il 2012 ma sempre per effetto di accordi stipulati con i sindacati prima del 2012.

Altre due modifiche al testo governativo estendono di un anno i termini per gli autorizzati alla prosecuzione volontaria dell'assicurazione entro il 4 dicembre 2011, non in possesso di un versamento volontario alla data del 6 dicembre 2011 (art. 1, comma 194, lettera f) della legge 147/2013) e dei lavoratori il cui rapporto di lavoro a tempo determinato si sia concluso entro il 2011. Nei loro confronti si sposta in avanti di un anno il termine ultimo per la maturazione della decorrenza della pensione (compresiva della finestra mobile) ai fini dell'inserimento in salvaguardia: dal settanduesimo mese successivo all'entrata in vigore del decreto legge 201/2011, come prevede l'attuale testo formulato dal Governo (cioè entro il 6 gennaio 2018) all'ottantaquattresimo mese succesivo (cioè entro il 6 gennaio 2019). Con queste modifiche, pertanto, per tutti i profili di tutela il termine viene allineato alla data del 6 gennaio 2019. C'è poi l'estensione della salvaguardia anche chi a fruito nel 2011 del congedo straordinario di cui all'articolo 42, co. 5 del Dlgs 45/2001 per assistere il coniuge (e non solo il figlio, come prevede il testo attuale) con gravi disabilità. Per tutti i profili di tutela si precisa che l'eventuale rioccupazione a tempo indeterminato in rapporti di lavoro domestico non comporta l'esclusione dalla salvaguardia.


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venerdì 11 novembre 2016

Damiano deposita 30 emendamenti

Depositati 30 emendamenti da Damiano: ecco cosa chiede su APE, esodati, donne e Naspi
La Commissione Lavoro ha preparato alcune proposte di correttivi alla Legge di Bilancio, ecco su cosa vertono.

10 novembre 2016
B.A - Esperto di Lavoro
La Legge di Bilancio approda in Parlamento ed entra nel vivo del suo iter. C'è tempo fino a domani 11 novembre per presentare in Parlamento gli emendamenti, cioè le proposte per correggere qualsiasi punto, articolo o provvedimento inserito in Legge di Bilancio. Gli emendamenti la settimana prossima saranno votati in Commissione Bilancio per poi approdare alla vera e propria votazione alla Camera che deve dare il primo via libera alla manovra. Sicuramente saranno moltissime le proposte che arriveranno perché, per esempio, solo dalla Commissione Lavoro della Camera, quella presieduta da Damiano, ne sono stati depositati ieri una trentina. Ecco in sintesi le richieste presenti negli emendamenti di Damiano, su pensioni e disoccupazione.

Ottava salvaguardia ed opzione donna
Il Presidente Damiano e la sua Commissione sono conosciuti anche come i propositori di una vecchia proposta di riforma previdenziale, quella ormai famosa del DL 857. Le novità previdenziali inserite dal Governo nella Legge di Bilancio, anche se in alcuni punti sembrano convergere su quanto proponeva a suo tempo Damiano (basti pensare ai 63 anni minimi per uscire dal lavoro del Governo vicini ai 62 e 7 mesi di Damiano), sono molto distanti sugli altri. Damiano si è detto subito distante dal fare entrare le banche e le assicurazioni nel sistema, così come avrebbe visto di buon occhio dare la possibilità di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi. Damiano inoltre è fermo sponsor dell’ottava salvaguardia #esodati. Un emendamento tra quelli depositati infatti chiede che venga spostato, dal 31 dicembre del 2012 al 31 dicembre del 2014 il limite fissato per la mobilità o al trattamento speciale edili per queste categorie che dovrebbero avere accesso alla definitiva salvaguardia. Sempre per la questione esodati, viene richiesto l’aumento di 2 anni per gli autorizzati ai versamenti volontari. Per #Opzione Donna, si chiede che la data di maturazione dei requisiti previsti, cioè 57 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi, venga spostata dal 31 dicembre 2015 al 31 luglio 2016. Questo sempre lascando la porta aperta all’estensione definitiva del provvedimento, non appena saranno chiari gli esiti del monitoraggio. Sempre per consentire un maggior beneficio ai lavoratori, viene chiesto che il cumulo gratuito dei contributi venga concesso anche alle Gestioni Separate e non soltanto a Gestioni interne all’INPS, quindi pubbliche ed obbligatorie.

Interventi sull’APE e sulla NaspiPer l’APE invece, soprattutto nella versione social concessa alle nuove 11 categorie di lavoratori addetti a mansioni gravose (maestre di asilo, infermieri di sala, edili e così via), Damiano chiede di rivedere il montante di contributi necessario per l’accesso. Il Governo ha fissato l’asticella a 36 anni di versamenti necessari, mentre Damiano chiede un anno in meno. Interventi richiesti anche sulla #naspi, il sussidio unico per disoccupati INPS. Per la parte relativa ai lavoratori stagionali, un emendamento propone di fissare anche per il 2017, il trattamento riservato nel 2016 ai lavoratori del settore turistico ed alberghiero che sono evidentemente penalizzati dal nuovo ammortizzatore sociale. Nel 2016 infatti è stato concesso un mese in più di copertura per i lavoratori. Le norme sulla Naspi infatti prevedono una durata pari alla metà delle settimane lavorate nell’ultimo quadriennio, escludendo dal computo i periodi già utilizzati per altri sussidi per disoccupati. La durata della Naspi per questi soggetti che ogni anno perdono il lavoro e si aiutano con gli ammortizzatori sociali, si ridurrebbe alla metà delle settimane lavorate nell’anno di riferimento, cioè a pochi mesi. Ecco perché viene chiesta una specie di salvaguardia che se non può essere strutturale, almeno che valga per il 2017.
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giovedì 10 novembre 2016

Fondo per esodati: da Renzi nemmeno una lira

Lavoro, esodata vs Morani (Pd) e Librandi (ex Sc): “Governo Renzi dice solo menzogne, non ha messo una lira”
Polemica fibrillante a L’Aria che Tira (La7) tra Roberta Bottaro, una ex manager di una multinazionale, ora esodata, e i parlamentari Alessia Morani (Pd) e Gianfranco Librandi (Civici e Innovatori, ex Scelta Civica). Bottaro è una degli 8mila esodati che non rientrano nell’ottava salvaguardia del governo. “Renzi, Padoan e Poletti ” – spiega la signora – “hanno sempre mentito, sapendo di mentire”. Bottaro spiega che le salvaguardie sono state peggiori della riforma Fornero, perché discriminatorie, rendendosi protagonista di un durissimo scontro con Morani e Librandi sui numeri degli esodati “salvati” e sulla cifra messa a disposizione del governo Renzi. “Non è vero che sono 11 miliardi” – accusa Bottaro – “si tratta di un fondo blindato istituito nel 2012 per gli esodati: 10 miliardi sono stati messi dal governo Monti e 1 miliardo dal governo Letta. Questo governo non ha messo una lira”. “Il problema sono gli esodati o il governo? Capiamoci”, sbotta Morani. Librandi accusa la donna di aver firmato un preciso contratto con la sua azienda e di essere una ‘finta’ esodata: “Si sarà presa una montagna di soldi per andare prima in pensione e si è approfittata degli altri cittadini che pagano le tasse”. “Non è vero” – ribatte la donna – “Non intendo entrare in un contraddittorio con queste persone che stanno dicendo solo menzogne”
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Platee sovrastimate

Pensioni lavoratori esodati, il focus al 10/11 con Francesco Flore sulla mobilitazione
Le ultime novità sulle pensioni per i lavoratori esodati ad oggi 10 novembre: la nuova intervista al Portavoce della Rete dei Comitati.

10 novembre 2016
STEFANO CALICCHIO - Esperto di Lavoro

Dopo il presidio organizzato nella giornata di ieri dalla Rete dei Comitati degli #esodati torniamo ad aggiornare la nostra rubrica “#Parola ai comitati” con una nuova intervista a Francesco Flore, Portavoce dei lavoratori.
Partiamo dalla mobilitazione tenutasi l'8 novembre a Roma: qual è il suo giudizio sull’esito dell’iniziativa?
Molto positivo per alcuni aspetti, meno per altri. Per la diciottesima volta, in questi ultimi cinque anni, siamo stati, in centinaia, sotto i palazzi romani per urlare la nostra rabbia al Governo ed al Parlamento per la mancata soluzione dell’Emergenza Sociale degli Esodati.Una rabbia provocata da questo Ottavo provvedimento di salvaguardia ancora parziale che, se approvato nell’attuale testo, escluderà ancora quasi 10.000 Esodati privati del loro diritto alla pensione per altri numerosi anni! Abbiamo tentato in tutti i modi di farci ricevere dai vertici del Ministero delle Finanze e del Lavoro per spiegare le nostre buone ragioni ma, ancora una volta, il Governo non ha voluto ascoltarci anche se ha sentito forti e chiare le nostre grida. Speravamo inoltre di avere al nostro fianco il Sindacato ma purtroppo così non è stato. C’è da sottolineare che l’INPS c’ha messo del suo fornendo a quella Commissione stime sulle platee degli Esodati quasi sempre sovrastimate.
Sappiamo che nel pomeriggio la Rete degli esodati ha avuto un confronto con la Commissione lavoro della Camera. Come Portavoce dei lavoratori, può riportarci le sue impressioni al riguardo?
E’ bene ribadire che la Commissione Lavoro della Camera è stata l’unica Istituzione parlamentare che in questi ultimi 5 anni ha ripetutamente tentato di risolvere il problema Esodati con numerose proposte di legge approvate da tutti i suoi componenti. Proposte che sistematicamente il Governo ha stracciato modificandole profondamente e trasformandole in vere e proprie “pezze”, che non hanno mai chiuso questa vergognosa pagina della legislazione previdenziale italiana.
L'intervista prosegue nella parte II, raggiungibile al seguente indirizzo web
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Ottava salvaguardia esodati: gli esclusi della 104

Ottava salvaguardia esodati, gli esclusi della 104
Niente salvaguardia per i lavoratori esodati che hanno utilizzato la legge 104 sui congedi per assistere parenti con disabilità: gli esclusi e l'opzione APE sociale.

Barbara Weisz - 9 novembre 2016

L’ottava salvaguardia esodati lascia fuori i lavoratori che nel 2011 hanno utilizzato i permessi mensili per assistere parenti disabili: come la precedente tutela, è limitata la platea dei lavoratori che si sono astenuti dal lavoro per assistere parenti di primo grado con handicap grave. Il provvedimento di tutela, l’ultimo in base agli annunci del governo, è contenuto nell’articolo 33 della manovra e riguarda in tutto 27.700 lavoratori rimasti senza stipendio e senza pensione dopo l’irrigidimento dei paletti della Riforma Pensioni Fornero 2011.
Nell’ambito dell’ottava salvaguardia, è previsto l’accesso alla pensione di 700 lavoratori in congedo per assistere figli con disabilità grave nel corso del 2011 ai sensi dell‘articolo 42, comma 5, del testo unico di cui al decreto legislativo 151/2001, che perfezionano i requisiti utili al trattamento pensionistico entro la fine del 2018 (l’84esimo mese dall’entrata in vigore del dl 201/2011). Si tratta di coloro che hanno chiesto il congedo straordinario biennale, fruibile in modo continuativo o frazionato, mentre restano esclusi coloro che, invece, hanno utilizzato i permessi previsti dall’articolo 33, comma 3, della legge 104/1992.
Per i lavoratori che assistono parenti con disabilità, però, la Riforma Pensioni prevede nuovi strumenti di pensione anticipata attivabili, ovvero l’anticipo pensionistico APE. Ci sono due diverse situazioni possibili: nel caso di lavoratori che assistono da almeno sei mesi, al momento della richiesta, il coniuge o un parente di primo grado convivente, (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104/1992), è possibile accedere all’APE sociale con 30 anni di contributi e 63 anni di età. Si tratta della forma di APE completamente a carico dello stato, che quindi non prevede restituzione dell’anticipo pensionistico.
Se il lavoratore che assiste il parente con disabilità grave è anche compreso nella platea dei precoci, ovvero ha almeno un anno di contributi versati prima dei 19 anni, allora può ritirarsi con 41 anni di contributi. Anche in questo caso, non c’è restituzione del prestito come L’APE sociale è rapportato alla pensione a cui avrebbe diritto il lavoratore nel momento in cui si ritira, fino a un massimo di 1500 euro al mese lordi (circa 1300 netti), su 12 mensilità. Non è possibile cumulare questo trattamento con altri redditi da lavoro sopra gli 8mila euro. All’APE agevolato possono accedere dipendenti, pubblici e privati, e autonomi. L’agevolazione è concessa fino a esaurimento risorse.

Servono correzioni.

Pensioni 2016 Ottava salvaguardia e lavoratori esodatiPensioni 2016 news oggi: ottava salvaguardia, spiragli per tutelare tutti gli esclusi dalle prime sette [INTERVISTA]

I Lavoratori esodati chiedono al Parlamento di migliorare la proposta di Ottava salvaguardia presentata del Governo estendendo la tutela a: “Tutti gli esodati esclusi dalle prime sette”

I lavoratori esodati, a ridosso dell’approvazione della Legge di Bilancio 2017 da parte del Parlamento, impegnati per tutelare tutti i lavoratori esclusi dalle prime sette salvaguardie, estendendo il limite temporale della mobilità fino al 31 dicembre del 2014. UrbanPost ha intervistato Francesco Flore, portavoce della Rete dei Comitati degli Esodati

Ieri c’è stato il presidio dei lavoratori esodati davanti al Mef, la Rete dei Comitati degli Esodati non si arrende alle decisioni del Governo sull’ottava salvaguardia, perché?
“Non possiamo arrenderci perché quell’Ottavo provvedimento, seppur apprezzabile, non rappresenta la soluzione definitiva per dramma degli Esodati perché lascia fuori dalle tutele quasi 10.000 di essi. Ieri la rabbia dei manifestanti era forte e chiara perché c’erano, e ci sono, tutte le precondizioni per chiudere la loro vertenza: i numeri chiari degli esclusi 34.000 cosi come certificato dal Governo al Parlamento rispondendo ad alcune interrogazioni parlamentari; le risorse perché dalle sette precedenti avanzavano oltre 40.000 posti di quelli previsti e la volontà politica del Parlamento rappresentata dalla proposta unitaria della Commissione Lavoro della Camera. Proposta che avrebbe dato risposta a tutti gli Esodati esclusi dalle precedenti salvaguardie. Proposta che, invece, il Governo ha stracciato per inserirne una sua, ancora parziale, nella Legge di Bilancio. Una proposta che, a nostro avviso, è costruita su stime dell’INPS ancora sballate come lo si sono rivelate le precedenti sette. Noi siamo convinti che gli Esodati esclusi non arrivano a 30.000 e basterebbe modificare il testo dell’Ottava in tal senso eliminando tutte le condizioni in esso contenute che impediscono a migliaia di Esodati di poterne avere diritto. Su questo fronte le responsabilità dell’INPS sono chiare ed oggettive: se avesse dato numeri più corretti e stime più attendibili l’Emergenza Sociale degli Esodati si sarebbe risolta già dal 2013”.

I membri della Commissione Lavoro della Camera con in testa il presidente, Cesare Damiano, contano di ottenere variazioni alla misura di ottava salvaguardia adesso all’esame del Parlamento?
“La Commissione Lavoro della Camera con il suo Presidente e l’On. Gnecchi in testa sin dal 2012 hanno tentato di risolvere il problema alla radice incontrando sistematicamente l’ostacolo dei Governi, dell’INPS e della Ragioneria dello Stato che hanno opposto sempre il problema dei numeri che, alla luce dei dati oggi disponibili, non esisteva e non esiste. Anche questa volta, accogliendo i nostri appelli, tenteranno di correggere quel testo ora in esame in Parlamento e ieri il Presidente Damiano ci ha dato notizia dell’avvenuto deposito di tre emendamenti con i quali si tenterà di allargare la salvaguardia ai mobilitati cessati fino al 2014 ed all’allargamento della salvaguardia per tutti gli altri agli 84 mesi dalla data di approvazione (salvaguardia per tutti coloro che hanno decorrenza fino al 31.12.2018) e siamo certi che tutta la Commissione si batterà per raggiungere tale risultato. Oggi abbiamo inoltrato un nuovo Documento-Appello alla Commissione Bilancio e Finanze della Camera sulle nostre rivendicazioni e nei prossimi giorni continueremo le nostre pressioni affinché almeno i tre emendamenti a firma del Presidente Damiano vengano approvati in sede di esame ed approvazione della proposta di legge di Bilancio 2017”.

Le risorse per salvaguardare tutti i lavoratori esodati ci sono?
“Ripeto, basta leggersi l’ultimo Report dell’INPS sulle precedenti sette salvaguardie pubblicato sul loro sito per verificare che dei 172.000 posti disponibili e finanziati dai precedenti governi, quello attuale non c’ha messo fino ad oggi un solo euro, ne avanzano oltre 40.000 ben sufficienti per chiudere subito la vertenza Esodati. Per quei 172.000 erano stati stanziati 11,6 miliardi di euro accantonati nel Fondo Esodati. I “conticini della serva” ci dicono , pertanto, che sul Fondo Esodati si sono accumulati risparmi per quasi tre miliardi ben sufficienti per finanziare una Ottava Salvaguardia per tutti gli esclusi. Invece il Governo vorrebbe depredare quel Fondo destinandone una parte per ben altri usi!! Lo ha già fatto con altri provvedimenti e vuole continuare a farlo con la Legge di Bilancio e con quella fiscale collegata nella quale è chiaramente previsto un indebito prelievo di quasi 600 milioni di euro !!
Ieri eravamo in presidio sotto il Ministero delle Finanze responsabile anche per denunciare questo inaccettabile scippo e continueremo la nostra mobilitazione fino a quando Governo e Parlamento non riconoscono la corretta destinazione delle risorse di quel Fondo a sostegno della restituzione del diritto alla pensione degli Esodati”.

Cos’altro potete fare perché il Fondo esodati non venga stornato altrove?
“Nelle prossime settimane continueremo le nostre pressioni verso il Governo ed il Parlamento affinché modifichino la Legge di Bilancio 2017 allargando quel provvedimento di salvaguardia a tutti gli esodati esclusi dalle prime sette. Attenderemo di vedere il testo approvato di quella Legge di Bilancio e se le intenzioni del Governo verranno confermate percorreremo tutte le strade per poter vedere ricosciuto il nostro diritto ad iniziare da quella giudiziaria in tutte le sedi”.

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mercoledì 9 novembre 2016

Resoconto presidio al MEF del 8-11-2016

Resoconto sintetico del presidio indetto dalla Rete dei comitati degli esodati 
dell'8-11-2016 al MEF
Preceduto da 5 appelli a Governo e Parlamento e da alcuni Comunicati stampa (e da un inteso lavorio di pressione verso i nostri interlocutori istituzionali e sindacali che la Rete ed i suoi Comitati affiliati svolge incessantemente da mesi) si è tenuta ieri la nostra manifestazione davanti al MEF per rivendicare la modifica dell'Ottavo provvedimento di salvaguardia inserito all'art.33 della Legge di Bilancio 2017/2019.
Un rivendicazione affinché questo nuovo ed ultimo provvedimento ricomprenda TUTTI gli Esodati esclusi dalle precedenti sette quantificati dall'INPS in circa 34.000, 27.700 dei quali oggetto di salvaguardia in Legge di Bilancio.
Erano presenti oltre un centinaio di Esodati salvaguardandi (in attesa dell'Ottava), salvaguardati ed ex-Esodati che hanno voluto manifestare la loro solidarietà ai colleghi ancora in angosciante attesa ed hanno TUTTI voluto manifestare tutta la loro rabbia per una mancata Ottava Salvaguardia Definitiva e per tutti gli esclusi. Sotto la pioggia incessante per gran parte della mattinata abbiamo fatto sentire la nostra voce forte e chiara sia sulla insufficienza di quel provvedimento sia per sventare il tentativo del Governo di appropriarsi illegittimamente dei risparmi del Fondo Esodati. Appelli che abbiamo rivolto a Governo e Parlamentari anche dalle finestre mediatiche messe a disposizione del nostro presidio dalla RAI, Mediaset e La7 presenti alla nostra manifestazione come lo sono state tante altre testate giornalistiche con servizi che leggeremo e vedremo nel corso di tutta questa settimana (Trump permettendo).
Eravamo consapevoli dei frenetici lavori parlamentari e ministeriali sulla Legge di Bilancio che non ci hanno permesso gli incontri previsti con la Commissione Bilancio, il MEF ed il Ministero del Lavoro rinviati alla prossima settimana. Interlocutori che abbiamo sentito ripetutamente sia nei giorni precedenti che nella mattinata dell'8 ricevendo assicurazioni da tutti sul miglioramento di quel provvedimento nella fase di conversione in legge.
Nel pomeriggio abbiamo incontrato il Presidente della Commissione Lavoro della Camera che abbiamo preliminarmente ringraziato per l'importante lavoro compiuto da lui, dall'On. Gnecchi e dall'intera Commissione Lavoro della Camera senza il quale oggi non saremo all'Ottavo Provvedimento e ad un passo dalla soluzione definitiva della vertenza Esodati.
Contemporaneamente a abbiamo però manifestato tutta la nostra insoddisfazione per quel provvedimento che non ricomprende tutti gli Esodati esclusi dalle prime sette rinnovando il nostro appello ad una sua modifica per restituire a tutti loro quei tre anni previsti dalla iniziale proposta della Commissione. Il Presidente ci ha assicurato che la Commissione farà tutto ciò che è in suo potere per accogliere le nostre richieste, gran parte delle quali da loro condivise, illustrandoci gli emendamenti presentati (depositati ieri) al testo dell'Ottava che puntano ad allargare la salvaguardia ai mobilitati cessati fino al 2014 ed all'allargamento della salvaguardia per tutti gli altri agli 84 mesi dalla data di approvazione (salvaguardia per tutti coloro che hanno decorrenza fino al 31.12.2018) sottolineando che questo sarà il massimo che si potrà ottenere dal Governo (che ha sostanzialmente diritto di veto sugli emendamenti) e che tutta la Commissione si batterà per raggiungere tale risultato.
Sarà indispensabile che TUTTI noi nelle prossime settimane continuiamo il nostro lavoro di pressione verso tutti i parlamentari
, anche nei nostri territori, affinché passino tali emendamenti che porteranno alla soluzione del problema per oltre il 90% degli Esodati esclusi. La Rete sta continuando anche oggi con l’invio dell’allegato documento alle Commissioni parlamentari della Camera Bilancio e Finanze che conta di incontrare nei prossimi cruciali giorni.
Un particolare ringraziamento a tutti i presenti che con grande spirito di sacrificio erano presenti in una giornata con un clima non molto favorevole ma che abbiamo riscaldato con il nostro impegno. 
Uno speciale ringraziamento a TUTTI gli ex-Esodati, oggi pensionati, che hanno voluto stare affianco degli esclusi per continuare l'impegno verso la salvaguardia di tutti gli esclusi con encomiabile spirito solidaristico!
Spiace tantissimo la particolare assenza dei diretti interessati sia a questo provvedimento (quelli che io chiamo salvaguardandi) sia quelli interessati alle nostre richieste di modifica. Assenza che evito di commentare limitandomi a segnalarla quale grave ed inaccettabile circostanza.
 Francesco
RASSEGNA STAMPA:
LA PRESSE

RAI3 MIMANDARAITRE dal minuto 25

 LA7 LARIACHETIRA DAL MINUTO 1:11:57


RAIUNO LA VITA IN DIRETTA:

Titti Di Salvo: faremo emendamenti perché sarà l'ultima salvaguardia

Pensioni, esodati ed ottava salvaguardia. Le ultime news ad oggi 9 novembre 2016…
esodatiAutore: 
9 novembre 2016
Pensioni, esodati. Il tema delle pensioni e degli esodati è stato affrontato da Titti di Salvo, deputato del Pd e membro della Commissione lavoro alla Camera, nel corso della trasmissione “Mi Manda Raitre”. L’occasione della discussione è stata fornita dal presidio che la Rete dei comitati degli esodati ha organizzato ieri davanti al Mef. L’esponente politico ha sottolineato la collaborazione che si è avuta in questi ultimi tempi con i comitati degli esodati, avviata per tentare di modificare la legge Fornero. L’On. Di Salvo sostiene che tale legge abbia “prodotto iniquità” e vada “cambiata in alcuni punti”.
Pensioni, esodati. L’ottava salvaguardia sarà l’ultima?
L’On. Di Salvo, nel discutere dell’ottava salvaguardia per gli esodati, è entrata nella discussione che si è aperta dopo che il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha affermato che l’ottava salvaguardia per gli esodati non sarà certamente l’ultima e che ne occorrerà una nona. Titti Di Salvo ha precisato: “C‘è un tema che riguarda i dati dell’Inps. L’Inps ha dato nel tempo dei dati tali per cui, in effetti poi, la realtà non è stata fedele. Faccio un esempio: per la seconda salvaguardia erano stimate in uscita 55mila persone, in realtà erano 20.000. Questo ha prodotto il fatto che in Parlamento si mettessero paletti per entrare in quelle risorse“.
A prescindere da tutto, l’esponente del Pd a proposito dell’ottava salvaguardia, ha sottolineato:”L’intenzione del Governo e nostra è che sia l’ultima, cioè che sia data una risposta a tutte le persone che hanno bisogna di averla. Questo vuol dire che il Governo ha presentato la sua misura di salvaguardia, che è una cosa molto positiva, noi in Parlamento faremo emendamenti“. In particolare, ha sottolineato l’On. Di Salvo, sarà presentato un emendamento affinchè il riferimento alla cessazione dal lavoro non sia il 31 dicembre 2012, ma  il 31 dicembre 2014, “in modo da comprendere le persone che oggi sono fuori”.

In Friuli ci sono ancora 700 esodati

http://www.ilfriuli.it/articolo/Il_Friuli/Il_Friuli_in_edicola_21_ottobre_2016/25/159800In regione ci sono ancora 700 esodati
Uno spiraglio potrebbe arrivare dalla prossima finanziaria, che dovrebbe prevedere un’operazione di salvaguardia
08/11/2016

Da tempo non si sente parlare più di esodati, ma esistono ancora, perché una soluzione definita per loro non è stata ancora trovata. Attualmente, secondo fonti del patronato Inca della Cgil, in Italia sono 17 mila e in Fvg sono oltre 700 i lavoratori ultracinquantenni rimasti senza occupazione entro il 2011, anno in cui entrò in vigore la riforma Fornero. Questi lavoratori hanno già usufruito di tutti gli ammortizzatori possibili - che in passato avevano la funzione di accompagnarli all’età pensionabile - e ora si ritrovano senza reddito perché non sono riusciti a ricollocarsi in altri posti di lavoro.

Per la maggior parte di loro la risposta dal possibile nuovo datore di lavoro è sempre la stessa: troppo anziani per svolgere determinate mansioni. In alcuni casi si prospetta anche la possibilità di essere pagati con i voucher, ma trovare qualcosa di definitivo è ormai un sogno irraggiungibile. “Non passa giorno – spiega il responsabile del patronato della Cgil di Udine, Danilo Margheritta – senza che negli uffici non si presenti un ultracinquantenne ormai rassegnato, magari costretto a rivolgersi alle strutture sanitarie per uscire dallo stato depressivo in cui si trova”.

“Sono necessari provvedimenti urgenti. Pare si stia aprendo qualche spiraglio nella prossima finanziaria, con la speranza che siano individuati i fondi per l’ottava operazione di salvaguardia. Questa situazione - conclude Margheritta - sta generando non poche situazioni di disagio sociale, che rischiano di diventare deflagranti anche dal punto di vista sanitario”.

(Leggi)

Davanti al MEF 8/11/2016

LaPresseGli esodati tornano in piazza

Davanti al Ministero dell'Economia e delle Finanze si è svolta la protesta organizzata dalla rete dei comitati degli esodati. "Siamo qui - ha spiegato uno degli organizzatori della mobilitazione - per chiedere la salvaguardia dei 34 mila che rischiano di rimanere senza reddito e senza la pensione che gli è stata pignorata dalla riforma del 2011. Resteremo in mobilitazione finché non otterremo giustizia sociale per tutti gli esodati esclusi dalle cosiddette salvaguardie. Nei mesi scorsi abbiamo rivolto un appello affinché il Parlamento modifichi il testo dell'ottava salvaguardia inserita nella legge di bilancio per ricomprendere tutti i 34 mila".

lunedì 7 novembre 2016

Esodati in TV

IMPORTANTI APPUNTAMENTI TELEVISIVI SU DI NOI
STASERA Lunedì 7 Retequattro ore 20 Dalla Vostra Parte; diretta da Milano con un nostro gruppo ed interviste a chi è fuori dall'Ottava

DOMANI martedì 8 PRESIDIO:
dalle 8,30/9 LA7 CoffeeBreack: collegamento in diretta dal MEF ed interviste in studio ad alcuni di noi
Ore 10 RAI3 MimandaRaitre collegamento in diretta dal MEF ed interviste ad alcuni di noi
Ore 14 RaiUno La Vita In Diretta: interventi di alcuni di noi con immagini dal presidio.

sabato 5 novembre 2016

In piazza! 8 novembre 2016

7.000 esodati fuori dall’ottava salvaguardia

Pensioni ultime notizie, 7mila esodati fuori dall'ottava salvaguardiaPensioni ultime notizie, 7mila esodati fuori dall’ottava salvaguardia

L’Onorevole Walter Rizzetto (Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale) durante il question time alla Camera ha rivolto la sua analisi al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti: “Nel giorno in cui le agenzie di stampa ci danno i dati della disoccupazione in aumento, io le chiedo una cosa molto semplice e le offro un punto di vista gratuito: mandare in pensione le persone, crea occupazione”.
Il Parlamentare si è soffermato sui dati sul lavoro: “mica come quella roba lì dei voucher, che voi volete far passare per occupazione. Allora Ministro la domanda è semplice: parliamo dei lavoratori precoci, di coloro che hanno iniziato da giovani a lavorare e che hanno versato più di 41 anni o 41 anni di contributi. Io non ci vedo nulla di sano e di buono in quello che avete scritto nella legge di stabilità” evidenzia il Vice Presidente della Commissione lavoro. Non ci vedo nulla di sano ad escludere alcune categorie (occupati e disoccupati), non ci vedo nulla di sano ad andare avanti con questa follia che si chiama aspettativa di vita e che dovrebbe essere decapitata”.
Insomma nonostante gli interventi annunciati dal Governo con la Legge di Stabilità, la sensazione è che sul tema pensioni ancora molto ci sia da fare. La questione della flessibilità non sembra potersi esaurire con l’intervento mediante l’Apeprestito pensionistico che coinvolgerà banche e assicurazioni concedendo ai pensionati in prestito il vitalizio cui dovrebbero avere diritto per definizione.
Leggi di più sulle Pensioni ultime notizie
Non è ancora stata risolta inoltre ne la questione relativa alla proroga dell’Opzione donna ne tantomeno quella relativa all’ottava salvaguarda esodati. Il fatto che la platea degli aventi diritto rischia di essere inserita parzialmente nel prossimo provvedimento del Governo ha già messo sul piede di guerra la Rete dei Comitati. Che ha organizzato una mobilitazione per far sentire la sua voce al Governo.

7mila esodati fuori dall’ottava salvaguardia

Francesco Flore, portavoce della Rete esodati: “Negli ultimi giorni è stato depositato alla Camera il testo della Legge di Bilancio, con allegata la Relazione Tecnica certificata dalla Ragioneria dello Stato, contenente, all’art. 33, un Ottavo provvedimento di salvaguardia per gli Esodati, spacciato per “definitivo”, che rappresenta l’ennesima “pezza” che si vuol mettere al dramma provocato da quell’infausta manovra del 2011: la famigerata Monti-Fornero. Questo ottavo provvedimento sarà limitato a salvaguardare solo 27.700 esodati degli oltre 34.000 dichiarati dallo stesso Governo al Parlamento ma, cosa assai più vergognosa, si vanno delineando gravi e nuove discriminazioni a danno di migliaia di loro”.

venerdì 4 novembre 2016

Ottava Salvaguardia flop?


OTTAVA SALVAGUARDIA, SALVAGUARDIA ESODATI

Pensione esodati: ottava Salvaguardia flop?
Anche dopo l'Ottava Salvaguardia la pensione esodati resta una criticità da risolvere: ecco i numeri dell'Inps e le previsioni di Boeri

Alessandra De Angelis - 02 Novembre 2016
L’Ottava Salvaguardia non potrà essere l’ultima: ne è convinto Tito Boeri, che porta a conferma della sua teoria i dati sulla media della pensione esodati in Italia.

Dopo aver criticato il governo sui costi della riforma pensioni, Boeri si concentra in particolare sulla questione esodati. Troppe situazioni irrisolte che non troveranno tutela neppure nel prossimo provvedimento al vaglio. Il Presidente dell’Inps pronostica: “già sento il tam tam della nona”. Le cifre parlano chiaro: 6,4 milioni di pensionati (il 39,6% del totale) non arriva neanche a mille euro al mese.
Pensione esodati e donne: servirà un nono intervento?

Questa la situazione nonostante l’aumento della spesa pensionistica (nel 2015 è cresciuta dell’1,2%). A pagare le conseguenze di questa emergenza pensioni minimesono soprattutto le donne che, statisticamente, hanno una storia contributiva più frammentata. Soprattutto a loro potrebbe essere rivolta una Nona Salvaguardia che, alla luce dei dati raccolti sulle pensioni in Italia, sarebbe auspicabile.

(Leggi)

Il punto in un'intervista

Pensioni esodati, ultime novità oggi 3 novembre 2016 con l'intervista a Francesco FlorePensioni esodati e LdB2017, l'intervista di oggi 3 novembre a Francesco Flore Le ultime novità sulle pensioni degli esodati ad oggi 3/11, co l’intervista al Portavoce della Rete Dei Comitati.
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Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica “#Parola ai comitati” in merito alla discussione sull’8va salvaguardia dei lavoratori #esodati, ospitando il Portavoce della Rete dei Comitati Francesco Flore.
Partiamo dalla LdB2017: l’arrivo della bozza alla Camera ha destato un vero e proprio campanello d’allarme per una parte degli esodati. Qual è il rischio che si paventa all’orizzonte?
Effettivamente tutti noi ci eravamo illusi che, come ci era stato promesso negli ultimi incontri che abbiamo avuto al Ministero del Lavoro ed a quello delle Finanze, in Legge di Bilancio avrebbero finalmente e definitivamente risolto l’Emergenza Sociale degli Esodati. Purtroppo, se non si modificherà quel testo dell’Ottava Salvaguardia inserito all’art. 33 della Legge di Bilancio, non sarà così e quelle promesse risulteranno vane se non false! Da quel testo, infatti, risultano esclusi, a conti nostri, oltre 10.000 esodati che dovevano andare in pensione nel 2018 e nel 2019 utilizzando un inaccettabile mix di paletti e condizioni che li discriminano.
Si tenga inoltre presente che quella platea di 27.700 persone prevista da questa Ottava Salvaguardia, secondo noi ed alla luce delle stime fatte per le sette salvaguardie precedenti dall’INPS, sono sicuramente gonfiate e sovrastimate. Oltretutto si paventa il serio rischio che questa, oltre ad essere l’ennesima toppa che non risolve il dramma degli Esodati, rischia di essere l’ultima perché all’ultimo comma di quell’articolo è scritto chiaramente che tutti gli eventuali futuri risparmi che si conseguiranno in questa Ottava e nelle precedenti verranno dirottati verso altri lidi e per ben altri scopi. Una violenza verso la chiara volontà espressa dal Parlamento con la L.228 del 2012 che prevedeva che tutte quelle risorse, parliamo di 11,6 miliardi di euro per 172.000 aventi diritto, dovevano essere utilizzate ESCLUSIVAMENTE per gli Esodati ed una violenza per quelle migliaia di famiglie italiane che si vedono, per la seconda volta, derubate del loro diritto alla pensione.

Oltre il danno la beffa se si aggiunge inoltre l’indebito prelievo da quel Fondo di poco meno di 600 milioni di euro previsto dal D.L. fiscale collegato alla Legge di Bilancio. Risorse TUTTE stanziate dai precedenti Governi con un unico scopo, che ora questo Governo vorrebbe depredare senza risolvere definitivamente il dramma degli Esodati!!
Sulla vicenda è intervenuto di recente anche il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, che ha parlato di “manomissione dei contenuti della settima salvaguardia degli esodati”. Una presa di posizione che va nella direzione delle vostre richieste?
Il Presidente Damiano ha ragione da vendere perché il testo di questa Ottava doveva essere ben altro come avevamo chiaramente capito sia noi nelle nostre interlocuzioni ministeriali, sia i componenti della Commissione Lavoro della Camera in sede di discussione sulla loro proposta di Ottava fagocitata da quella inserita in Legge di Bilancio. Una manovra che il Governo ripete per la terza volta. Infatti la Commissione Lavoro della Camera, che è quella che si è assunta, encomiabilmente. l’onere di battersi, unitariamente sotto la guida degli On. Damiano e Gnecchi, fin dal 2012 per risolvere l’Emergenza Sociale degli Esodati aveva già tentato con 2 proposte di legge di risolverlo alla radice. Proposte anche quelle, stracciate dal Governo e ridotte nei numeri e nelle risorse ad insufficienti e vere proprie pezze. Siamo in contatto con gran parte di loro, e di tutti i partiti, per promuovere opportuni emendamenti a quel testo, affinché venga riconosciuto il diritto alla salvaguardia a tutti gli esclusi entro il termine dei 36 mesi dalla approvazione della Legge di Bilancio e senza alcuna condizione o discriminazione. Stiamo anche pressando per ottenere che si cancellino i commi predisposti per la correzione della L.228/2012 (che istituisce il Fondo Esodati), assicurando un automatismo (sull’esempio del “contatore” utilizzato per l’Opzione Donna) che consenta, con appositi Decreti Ministeriali di utilizzare completamente gli eventuali ulteriori risparmi del “Fondo” per la salvaguardia degli esclusi. Siamo fiduciosi che saranno presentati tali emendamenti e ci batteremo fino a quando non verranno approvati dal Parlamento.
Adesso il prossimo passo consisterà in una grande mobilitazione nazionale prevista a Roma per l’8 novembre 2016: quali sono le azioni in programma per la giornata?
Dalle 9 saremo davanti al Ministero delle Finanze, che ha redatto quel testo inserito nella Legge di Bilancio, per protestare e per rivendicare una sua sollecita modifica. Manifesteremo fino a quando non otterremo di essere ascoltati dal Ministro Padoan o da un suo Sottosegretario. Nel pomeriggio cercheremo in tutti i modi di essere ricevuti ed ascoltati dalla Commissione Lavoro della Camera e, soprattutto, dalla Commissione Bilancio e Finanze dove verrà esaminata la Legge di Bilancio 2017, per spiegare le nostre buone ragioni e per sollecitare la doverosa modifica dell’art. 33 della Legge di Bilancio che DEVE restituire il DIRITTO alla pensione a TUTTI gli esodati esclusi. Non ci fermeremo alla manifestazione dell’8 e la mobilitazione degli Esodati non si fermerà, continuando eventualmente anche nelle opportune sedi giudiziarie, fino a quando l’ultimo di essi non avrà ottenuto GIUSTIZIA.
Ringraziamo Francesco Flore per la sua gentile disponibilità e restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito, mentre per ricevere le prossime notizie sulle pensioni vi ricordiamo di usare la funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo. #Pensioni#Parola ai comitati

Presidio al Ministero delle Finanze - 8 nov. 2016

Comunicato stampa della “Rete dei comitati egli esodati”

8 Novembre a Roma - Ministero delle Finanze
Presidio egli esodati 
8’ Salvaguardia per tutti 
i 34.000 “Esodati”
 Nessuno Escluso!!!

Nei mesi scorsi TUTTI i nostri interlocutori Istituzionali ci avevano assicurato che l’Emergenza Sociale Esodati avrebbe trovato una soluzione definitiva nella Legge di Bilancio 2017.
NIENTE DI PIU’ FALSO !!!
Negli ultimi giorni è stato depositato alla Camera il testo della Legge di Bilancio, con allegata la Relazione Tecnica certificata dalla Ragioneria dello Stato, contenente, all’art. 33, un Ottavo provvedimento di salvaguardia per gli Esodati, spacciato per “definitivo”, che rappresenta l’ennesima “pezza” che si vuol mettere al dramma provocato  da quell’infausta manovra del 2011: la famigerata Monti-Fornero.
Questo ottavo provvedimento sarà limitato a salvaguardare solo 27.700 esodati degli oltre 34.000   dichiarati dallo stesso Governo al Parlamento ma, cosa assai più vergognosa, si vanno delineando gravi e nuove discriminazioni a danno di migliaia di loro.
Infatti se da una parte si estende a 36 mesi oltre il termine della mobilità la possibilità di maturare i “requisiti previdenziali” per l’ammissione alla salvaguardia degli Esodati Mobilitati (ma al tempo stesso per questa categoria si limita ingiustamente al 31/12/2012, la data di licenziamento utile per l’ammissione alla salvaguardia precedentemente fissata al 31/12/2104), dall’altra per altre categorie si limita , incomprensibilmente, il periodo entro il quale maturare la “decorrenza pensionistica” per l’ammissione a salvaguardia, ai soli 24 mesi successivi alla data di approvazione della nuova norma ! mentre per altre categorie ancora, paradossalmente quelle più deboli tra gli Esodati, questo periodo è limitato a soli 12 mesi: si tratta di coloro che sono stati impossibilitati a versare i contributi volontari all’INPS pur avendone l’autorizzazione, o di quei pochi che son stati licenziati  e che svolgevano un lavoro con un contratto a tempo determinato (lett. “ f ” articolo 1, comma 194, della legge 147/2013 e punto “ e “ del comma 265 della Legge 208/2015).
Riteniamo tali limitazioni vere e proprie discriminazioni INACCETTABILI e disumane perché consumate sulla pelle e sul futuro di persone ridotte a freddi numeri di Bilancio !!.
A tale vergognosa, discriminante ed inaccettabile manovra si aggiunge poi la BEFFA della distrazione di TUTTE le risorse residue del Fondo Esodati che una Legge dello Stato stabilisce chiaramente siano TUTTE utilizzate per risolvere definitivamente il dramma Esodati.
Infatti dall’ultimo comma del citato articolo della Legge di Bilancio, ed ancor più chiaramente dalla Relazione Tecnica, si evince che gli 11,6 miliardi di euro STANZIATI (DAGLI ALTRI GOVERNI) per risolvere l’Ingiustizia Esodati  vengono ridotti a 10,79, con un vero e proprio FURTO DI STATO di 810 milioni di euro (600 dei quali già impiegati per ben altri scopi con il D.L. fiscale collegato alla Legge di Bilancio), e  gli oltre 172.000 beneficiari previsti vengono ridotti a 164.795.
Sostanzialmente per la seconda volta in due anni, con la scusa del “non utilizzo”, per le precedenti salvaguardie dichiarate “progressivamente concluse”, di somme presenti nel fondo, le si re-immette nel bilancio preventivo dello Stato  destinandole ad altri scopi !!!
Per sventare tale vero e proprio scippo di Stato e per rivendicare le modifiche sotto riportate al testo proposto per l’ottava salvaguardia gli Esodati scenderanno in piazza, per la 18’ volta in questi 5 anni, l’8 Novembre per chiedere a gran voce al Ministero delle Finanze di correggere sollecitamente quel provvedimento restituendo a TUTTI  gli Esodati, così come individuati dalla PdL A.C. 3893,  il loro costituzionale diritto alla pensione secondo le norme previgenti.
Ci appelliamo a tutto il Parlamento affinché scongiuri tale manovra del Governo provvedendo ad emendare quel testo in sede di  discussione nelle varie commissioni !
1)    Si eliminino gli inaccettabili vincoli, limitazioni e le condizioni sopra richiamati che negano agli Esodati esclusi il diritto alla salvaguardia;
2)    Si ripristini, per i mobilitati, il 31/12/2014 quale data limite per il licenziamento (come già previsto nella precedente settima salvaguardia), e si riconosca per TUTTE le altre categorie degli Esodati individuate, per l’accesso all’ottava salvaguardia, l’estensione ai 36 mesi successivi all’approvazione della norma dei termini per la MATURAZIONE del “requisito previdenziale”.
3)    Si  modifichino nel testo i commi 8 e 9 predisposti per la correzione della L.228/2012 assicurando un automatismo (sull’esempio del “contatore” utilizzato per l’Opzione Donna) che consenta (con appositi Decreti Ministeriali) di utilizzare completamente gli eventuali ulteriori risparmi del “Fondo” per la salvaguardia degli ulteriori esclusi.

Gli  11.6 miliardi del Fondo Esodati SONO DEGLI E PER GLI ESODATI!! ED A QUESTO GOVERNO URLIAMO A GRAN VOCE: GIU’ LE MANI DAL FONDO ESODATI!!!

La nostra mobilitazione  continuerà fino a quando non avremo ottenuto GIUSTIZIA SOCIALE per tutti gli esclusi.

Rete dei Comitati degli Esodati                                                 Roma 3 Novembre 
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878      


I COMITATI IN RETE:

1) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it

2) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it

3) COMITATO ESODATI LIGURI

4) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it

5) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it

6) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI

7) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO Antonio Perna 335684299  perna.antonio@fastwebnet.it     

8) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI

9) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com

10) COMITATO FONDI DI SETTORE FERROVIE
Marcello Luca  e-mail: comitato.fondisettoreferrovie@gmail.com

11) COMITATO MOBILITATI ROMA NAPOLI

12) COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE
Elide Alboni e-mail: elidealboni@alice.it

13) COMITATO ESODATI BANCARI