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mercoledì 9 novembre 2016

Titti Di Salvo: faremo emendamenti perché sarà l'ultima salvaguardia

Pensioni, esodati ed ottava salvaguardia. Le ultime news ad oggi 9 novembre 2016…
esodatiAutore: 
9 novembre 2016
Pensioni, esodati. Il tema delle pensioni e degli esodati è stato affrontato da Titti di Salvo, deputato del Pd e membro della Commissione lavoro alla Camera, nel corso della trasmissione “Mi Manda Raitre”. L’occasione della discussione è stata fornita dal presidio che la Rete dei comitati degli esodati ha organizzato ieri davanti al Mef. L’esponente politico ha sottolineato la collaborazione che si è avuta in questi ultimi tempi con i comitati degli esodati, avviata per tentare di modificare la legge Fornero. L’On. Di Salvo sostiene che tale legge abbia “prodotto iniquità” e vada “cambiata in alcuni punti”.
Pensioni, esodati. L’ottava salvaguardia sarà l’ultima?
L’On. Di Salvo, nel discutere dell’ottava salvaguardia per gli esodati, è entrata nella discussione che si è aperta dopo che il Presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha affermato che l’ottava salvaguardia per gli esodati non sarà certamente l’ultima e che ne occorrerà una nona. Titti Di Salvo ha precisato: “C‘è un tema che riguarda i dati dell’Inps. L’Inps ha dato nel tempo dei dati tali per cui, in effetti poi, la realtà non è stata fedele. Faccio un esempio: per la seconda salvaguardia erano stimate in uscita 55mila persone, in realtà erano 20.000. Questo ha prodotto il fatto che in Parlamento si mettessero paletti per entrare in quelle risorse“.
A prescindere da tutto, l’esponente del Pd a proposito dell’ottava salvaguardia, ha sottolineato:”L’intenzione del Governo e nostra è che sia l’ultima, cioè che sia data una risposta a tutte le persone che hanno bisogna di averla. Questo vuol dire che il Governo ha presentato la sua misura di salvaguardia, che è una cosa molto positiva, noi in Parlamento faremo emendamenti“. In particolare, ha sottolineato l’On. Di Salvo, sarà presentato un emendamento affinchè il riferimento alla cessazione dal lavoro non sia il 31 dicembre 2012, ma  il 31 dicembre 2014, “in modo da comprendere le persone che oggi sono fuori”.

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